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Sono passate 2 settimane da quando io e Daniel abbiamo fumato assieme e praticamente uscivamo regolarmente per cazzeggiare un po'. Alla fine gli rivelai anche la vera relazione tra me e Leonardo, aggiungendo che avevamo mentito perché non volevamo si sentisse in soggezione a stare a tavola con due ragazzi gay. Lui ci aveva semplicemente rimproverato, dicendo che non dovevamo assolutamente farci questi problemi con lui e che non avrebbe mai avuto dei pregiudizi su di noi.

"Daaaadaaaaaaaaaaa"

La voce squillante di quella che era la mia migliore amica a distanza, mi rimbombò nelle orecchie. La ragazza, si chiamava Alexhandra, ed era un pochino più piccola di me. Ci eravamo conosciuti l'anno prima su di un gruppo WhatsApp ed avevamo subito legato. Ormai eravamo come padre e figlia e nessuno ci avrebbe mai potuti separare.

"Dimmi bestiaccia, che hai combinato?"

Risposi io scherzando

"Oh ma la fessa, comunque nulla, è che, lurida troiona che non sei altro, non mi stai più raccontando nulla di te e Leo, come ve la passate brutti pazzozzi sgravati?"

La ragazza era molto legata, sia a me che al Moro, che chiamava amichevolmente "Papà 2". La sua voce assumeva sempre un tono molto dolce quando nominava me o Leonardo, perché, conosceva la delicatezza della nostra situazione.

"In realtà... con Leo non è che stia combinando molto. Diciamo che ho "altri interessi" al momento."

Cercai di sviare un minimo senza dare troppe informazioni, assumendo un colorito roseo pensando al riccio.

Ebbene si, mi ero preso un gran bella cotta per quel decerebrato di Daniel, ma non ci posso fare nulla. In queste due settimane ci siamo avvicinati molto come amici, diciamo che ho conosciuto molti lati del suo carattere che non avrei pensato esistessero e... Beh, penso davvero di starmi innamorando

"Raccontami tutto. TUTTO."

"Non credo tu voglia sapere" .

"Ma leccami la fessa, ovvio che voglio sapere a chi stai per dare un baciozzo"

Arrossii ulteriormente, attaccando la chiamata e lanciando le cuffie sul letto.. È IMBARAZZANTE. Ale mi mandò un messaggio vocale che riprodussi immediatamente;

"MIMMIIIIII, SEI UNA TROIA, TANTO ME LO DIRAI"

Continuai ad arrossire. Diooooo

Il giorno seguente, andai a scuola tranquillamente e, alla fermata dell'autobus, vidi un volto familiare che avrei preferito evitare...

"Hey, ciao!"

I capelli quasi corvini di Giulia, la ragazza di Daniel, si fecero largo tra la gente che stava salendo. Le feci un segno col capo per salutare, anche se non avevo assolutamente voglia di sentirla...

La ragazza lo prese come un chiaro invito a sedersi accanto a me e subito iniziò a parlare a manetta su qualsiasi argomento riguardasse Ultimo, il cantante.

"Sai, ieri, io e Daniel abbiamo ascoltato il suo ultimo Album, è roba foooorte. Poi, mi ha preso e non puoi capire, penso sia stata una cosa troppo 'wow', sono veramente felice! È stata la mia prima volta con qualcuno e beh, mi è piaciuto tantissimo!"

Già, vi starete chiedendo come mai mi stia dicendo tutto questo vero? Beh, qualche giorno fa, lei ed il Ragazzo avevano discusso ed ovviamente, da buon sottone quale sono, per non vedere il riccio triste, ho fatto da intermediario ed ho risolto la questione. Da quel giorno, Giulia mi scrive OGNI fottuto giorno per raccontrami di lei e di Daniel, ringraziandomi ogni volta per averli fatti tornare assieme. Fa male? A bestia. Me ne lamenterò? Assolutamente no.

Annuii in modo del tutto disinteressato alla questione ma lei non notò nulla e continuò a parlare ininterrottamente per la successiva ora di viaggio... Qualcuno mi dia la forza di non squartarle la gola...

Arrivati a scuola, scendemmo assieme e ad aspettarci, c'erano Daniel e Leonardo.

Il moro, prontamente con il casco della moto, e l'altro aveva semplicemente preso la corsa prima della nostra.

I due piccioncini appena si videro, si salutarono con un bacio, cosa che mi fece letteralmente crepare il cuore in due parti. Senza pensarci troppo quindi, afferrai Leonardo per mano e lo trascinai via.

"Mirko? Che cazzo ti prende?"

"Ma hai visto come se lo baciava!?! Dio che nervi. ""Daniel di quì, Daniel di là, o mio dio com'è bello"" che cazzo, ma scollati zia, quel ragazzo è..."

Rimasi in silenzio senza completare la frase e fissandolo. Il moro mi guardò confuso, probabilmente non si aspettava quella reazione da parte mia. Presi un lungo respiro e gli iniziai a raccontare pian piano le cose.

"Aspetta. Mi stai dicendo che da strafatti, sul tuo balcone, mentre io stavo fottutamente dormendo in camera tua, hai sognato di quasi fare sesso con lui ed ora ne sei innamorato!?!?! Ma che caaaaaazzo?????"

Leonardo era sconvolto. Stavamo in un angolino molto in disparte del giardino della scuola, dove era impossibile che qualcuno ci sentisse ed al momento, notando la mia incazzatura, era un bene... Stavo letteralmente smattando

Alla sua domanda, annuii, mollando un pugno all'albero, davanti a me. Che nervi. Odio come per colpa mia, Daniel e Giulia si siano avvicinati così tanto... Cioè, non che prima non lo fossero.. PERÒ MI DA LO STESSO FASTIDIO, CAZZO.

Leonardo, che aveva notato il mio evidente stato di rabbia, decise di calmarmi nel modo più semplice che conosceva. Si sporse dal muretto dove era seduto in avanti, verso il ceppo di legno che stavo usando come sedia. Mi schioccò un lento bacio a stampo, che ricambiai repentinamente, bloccandomi qualche secondo realizzando quanto successo.

"Aia aia aia, quì qualcuno è fin troppo arrabbiato. Devo pensarci io?"

Mi disse lui in meniera molto allusiva. Annuii con la testa, alzando le braccia e aggrappandomi a lui che, una volta avermi preso in braccio, si sedette di nuovo sul muro, iniziando a baciarmi in quella posizione. Trattarci da fidanzati era quasi cosa normale, avevamo molta confidenza l'uno con il corpo dell'altro ed anche tra noi, conoscendoci da una vita, sapevamo come "tirare su l'altro di morale", anche se... Non lo so, non sento più quel fuoco...

Il moro, iniziò a passare le sue mani fredde, sotto la mia maglia, facendomi sussultare. Continuò fino a sfilarmi la felpa che avevo addosso date le temperature basse di quei giorni. Tolta la felpa, riprese a baciarmi e, avevo capito già le sue intenzioni. Si salta scuola oggi.

"L-Leo, non posso salt-ah"

Mi aveva morso il collo per fami zittire, iniziando a marchiare quello che per anni è stato il SUO territorio. Ormai non potevo fermarlo, una volta che prende il via, niente e nessuno può impedirgli di prendere qualcosa. Se la vuole, è sua.

"H-ho capito, mollami però, andiamo prima da qualche altra parte, praticamente stuprarmi in giardino non mi sembra la migliore delle idee"

Cercai di fermarlo, allontanandolo e, stranamente ci riuscii.

Avendo palestre e laboratori esterni, ci incamminammo verso quella che era la nostra solita meta, l'aula di Bricolage. Non veniva mai utilizzata ed era piena di vecchi materassi e scatole di cartone. Ormai era più un magazzino che altro per la scuola, anche se qualcuno aveva iniziato a portare oggetti più nuovi, come i materassi in eccesso del convitto o altre cianfrusaglie del genere, che, avendo possibilità di entrarci, io ed il ragazzo al mio fianco, sfruttavamo a nostro piacimento... Sgraffignare le chiavi di quel luogo al primo anno, è stata davvero un'idea fantastica.

Io ed il gigante, giungemmo davanti alla porta dell'aula aprendola molto piano ed entrando furtivamente. Non era la prima volta che lo facevamo, anzi, per saltare scuola negli anni prima, venivamo spesso quì.

"Mir, cazzo non resisto più, muoviti!!"

Il suo essere cosi voglioso mi spaventava e rendeva felice allo stesso tempo, lo ammetto.

Appena entrati, chiusi la porta alle spalle e, dopo esserci inoltrati nello stanzino più interno, venni letteralmente scaraventato contro una porta. Il ragazzo, mi afferrò violentemente un braccio e se lo caccio di prepotenza in mezzo ai pantaloni. Appena fece la cosa, capii subito quale fosse il problema ed arrossii.

"Sei messo così male? Davvero? Eppure cazzo, non pensavo avessi tutta quest'astinenza"

Decisi di provocarlo per un po'. Volevo vedere quanto avrebbe resistito ancora. Quanto ci avrebbe messo per trasformarsi in una belva?

Eppure, avertii come una sensazione di repulsione... Non riuscivo ad essere tranquillo come al solito...

Sarà per la mia infatuazione per Daniel? Mi sto seriamente sentendo in colpa per qualcuno che non ricambierà mai i miei sentimenti?

"Stai zitto e fai qualcosa"

Stava ringhiando a denti stretti. Amo quando perde il controllo, o meglio, quando io ottengo TUTTO il potere che voglio.

"Perché cucciolino, non ce la fai più? Hai così taaaanta voglia di svuotarmelo dentro?"

Ghignai io. Sentii una mano stringermi di prepotenza sul collo... sta cedendo, ed io sto per ottenere il mio ruolo preferito.

"Mirko, ho detto; fai. Qualcosa."

La sua voce si stava veramente incrinando dalla rabbia, era divertente.

"Se vuoi qualcosa, prenditela tu stesso, Lele"

Usai la voce più ammaliante che potei fare con tanto di nomignolo che usavamo tempo addietro, e il mio piano andò proprio come avevo calcolato.

La mano sul mio collo, mi spinse di forza al muro, mentre l'altra si slacciava i jeans con prepotenza. Il povero capo d'abbigliamento, volò via assieme ai boxer, lasciando il ragazzo totalmente scoperto. Qual più soave visione, può aggirarsi ai miei occhi?

Di prepotenza cacciò il "gingillo" fin dentro la mia gola. Si, ha letteralmente perso ogni sorta di controllo. Ormai non ha più potere del suo corpo, è alla mia mercé, il mio "pupazzo", ed io, ho molto riguardo delle mie cose.

Iniziò a spingere la mia testa verso di lui e beh, contando il suo "amico" in gola, mi stava venendo davvero difficile respirare

"Puttana del cazzo, sei mio e basta, non pensare di poterti scopare chi cazzo ti pare. Ricordati di chi è in tuo possesso."

Mi staccò leggermente dal suo membro tenendomi dai capelli permettendomi di guardarlo in faccia. Era così tanto possessivo che, wow, mi sentii quasi in soggezione.

"Sono tuo? Davvero Lele? Dimostramelo avanti, altrimenti qualcuno ti ruberà il ruolo~"

In pochi secondi, finì di togliersi ogni tipo di vestito, lanciandomi letteralmente fino al materasso alle sue spalle. Quasi fosse un animale, mi raggiunse con un balzo, iniziando a svestire anche me.

Persone normali avrebbero paura di un colosso che ti salta addosso pronto a stuprarti. Io invece no. Conosco fin troppo bene quel coglione, so dove posso spingerlo e dove devo fermarmi, e beh, qui mi sto solamente scaldando.

Si avventò sulle mie labbra, come se gli servissero per respirare. Era qualcosa di così eroticamente eccitante che quasi stentavo a lasciarmi andare anche io, eppure, devo mantenere la mia solita lucidità. Abbandonarmi alle barbarie, a scuola, non è assolutamente nel mio stile. Leonardo interruppe il bacio, stringendo la sua mano attorno al mio collo in maniera molto serrata.

"Ti faccio dimenticare quel drogato del cazzo. Avanti, abbi il coraggio di gridare il suo nome. Se anche solo ci provi, non sai che cazzo ti combino"

Non vedevo una scintilla di gelosia così grande da anni. Nei suoi occhi brillava l'ira e la rabbia. Assecondai i miei capricci di provocarlo e la cosa si fece molto interessante.

"S-si Dan-"

Mi tappò la bocca con il braccio e spinse. Spinse fino a farmi bucare la sua pelle con i canini, ed il suo sangue caldo mi si riversò in bocca. Era... così strano. Accecato così tanto dalla rabbia, da causarsi atti di masochismo a letto... mi piace.

Prese in mano la sua intimità, e me la cacciò di prepotenza dentro, così, a secco, senza lubrificanti o protezioni. Sussultai dal dolore e quasi tremai quando lo sentii percorrere tutta la lunghezza... sembrò davvero interminabile. Faceva davvero tanto male, e la foga che stava usando per scandire il tempo tra una botta e l'altra era a dir poco sovrumana.

Altro che piacere, stava iniziando a fare più male che resto, ma non potevo lamentarmi.

Forse riprese il controllo di sé, in quanto, appena notò la mia espressione leggermente sofferente, rallentò un po' con la forza delle spinte, usando un ritmo più dolce... Cazzo ti ho appena fatto sanguinare. Se vuoi la violenza, usala.

"Leonardo, no. Fai come prima"

"Ti stava facendo ma-"

"Ti ho detto di fare come prima. Devi farmi urlare dal dolore, cazzo."

Quasi avessi usato delle parole magiche, il ragazzo riprese a dare botte forti come pochi secondi primq, se non addirittura di più. Mi stavo sforzando di trattenere ogni tipo di verso. Non potevo farlo preoccupare. Notando cio, decise allora di dare "il meglio" si sé... Mi sembrava di avere un martello pneumatico nel culo.

A quel punto urlai.

"L-Leo, cazzo, continua. T-ti prego"

Stavo cedendo, le mie inibizioni stavano davvero stentando a rimanere salde

"Fottuto bastardo, ti amo da impazzire cazzo, sei solo mio, ti è chiaro? Sei solo e soltanto mio Mirko."

Mi si avventò ancora sulle labbra. Le sue spinte erano fuoco. Bruciavano dal dolore. Eppure, erano la cosa più bella che avessi mai provato. Continuammo così per più di un'ora e mezza buone, alternando preliminari a penetrazione, fino a quando, dopo essere venuto già prima, non sentii un ritmo irregolare tra le sue spinte ed un leggero spasmo prendergli da dietro la schiena, si stava sforzando di resistere il più possibile, ma anche questo round dava per voglere al termine.

Il ragazzo quindi, con un'ultimo verso di piacere ed una spinta disperata, si riversò dentro di me e continuando un'altro po' con quelle spinte, anche se alla fine, stanco morto, mi si accasciò addosso, rimanendo sdraiato immobile sul mio corpo. Iniziai a coccolarlo un po'. Aveva diversi graffi sulla schiena fatti dalle mie unghie corte, ed alcuni di essi sanguinavano copiosamente. Ho affondato "gli artigli" un po' troppo nella sua carne... ops

"Bravissimo cucciolo, ora rilassati un po', ci penso io a te"

Gli sussurrai all'orecchio.

Lui annuii dolcemente, chiudendo quegli splendidi occhioni azzurri e lasciando a me il resto. Iniziai a carezzargli i piccoli ricci mori. È incredibile come riusciamo a passare da una situazione così selvaggia, a qualcosa di così dolce. Il suo respiro caldo ed irregolare, mi batteva sul collo ed una miriade di brividi mi colse dalla schiena in sù. Era così bello... Leo è davvero splendido. Un angelo selvaggio. Qualcosa che si puo trasformare nel tuo peggior incubo, ma anche nel più bello dei sogni. Gli stampai un candido bacio a fior di labbra, godendomi il dolce profumo del suo corpo. Era caldo, e, stava risvegliando un po' il mio senso di caccia sopito.

Ribaltai le posizioni, stando attento a non disturbarlo troppo, sdraiandomi sul suo addome. Volevo di più e probabilmente lo avrei ottenuto molto presto se avessi giocato bene le mie mosse.

"Sei stato fantastico lo sai?"

Dissi disegnandogli un cuore sul petto con le unghie, stando ben attento a graffiarlo fino a quasi farlo sanguinare anche lì.

"Ti ho fatto dimenticare quel bastardo, anmettilo"
Ghignò lui vittorioso, chiudendo un po' gli occhi e ansimando dal dolore quando con la mano segnai quel simbolo sul suo petto. Decisi di provocarlo un po' iniziando a baciargli il corpo, scendendo pian piano con le labbra

"Cucciolone ti è andata male... Ritenta che sarai più fortunato"

Dissi sussurrando ad un palmo di naso dal suo membro. Un sorriso beffardo e voglioso si aggiunse al suo viso non appena iniziai a leccare delicatamente la punta.. penso che sia pronto alla terza rivincita!

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