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Leo si ergeva imponente di fronte a me. Era l'ora di ginnastica ma, sia io che il ragazzo in questione, eravamo rimasti fuori. Non volevamo farci una sudata inutile e al momento, avevamo molto altro di cui parlare.

"Allora, di che avete parlato tu e Daniel? Ti ho aspettato per tutto il tempo ma non sei mai tornato..."

Il moro disse tutto in modo visibilmente triste di ciò e, come biasimarlo. Era tornato da nemmeno un giorno e già si era ritrovato abbandonato in classe per tutta la ricreazione...

Gli carezzai una guancia con una mano, facendogli alzare lo sguardo nella mia direzione.

"Tranquillo cucciolone... È solo che, ieri mi ha seguito e ha sentito tutto... o meglio, credeva di aver sentito tutto. Mi ha detto che sono stato un amico di merda perché, secondo lui, lo consideravo un ostacolo all'amicizia tra me e te. Quindi gli ho spiegato che non è cosi e che abbiamo parlato del nostro rapporto come amici"

Il moro aguzzò lo sguardo, puntandolo nel mio.

Ammetto di essere un po' in soggezione con i suoi occhi puntati addosso così.

"C'e dell'altro, avanti".

Brutto stronzo... Mi conosce troppo bene.

"Uff, va bene, va bene... Diciamo che... Mi ha rivelato di una sua possibile cotta nei miei confronti... E, uhm, potrei averlo baciato... quindi... uhm, ecco, si, solo questo".

Dissi arrossendo leggermente.

Il moro fece una faccia stupita e, subito dopo, sorrise in maniera beffarda

"Ah si? Il signorino ha fatto colpo allora! Bene, bene, bene. Ovviamente però, prima di diventare il tuo ragazzo dovrà avere la mia benedizione... E beh, lo sai che non ti lascio andare così facilmente"

Disse lui fintamente felice di ciò. Uff

"Leonardo... Lo sai che sono innamorato..."

Dissi io sconfortato dalla sua reazione

"Lo so, ma anche io lo sono. E poi, ammettiamolo, sono più alto, più muscoloso, più forte e più bello di quanto quello stupido drogato possa mai sognare di diventare, quindi principessina del cazzo, sarei io il candidato prefetto per essere il tuo ragazzo"

Disse lui gonfiando petto e bicipiti, sapeva che erano un mio leggerissimo punto debole ma, non cadrò così facilmente.

"Si si, come ti pare"

Quanto odio questo suo modo di mascherare la gelosia... e di essere eccessivamente possessivo

Senza pensarci troppo, mi avvicinai a Leonardo, fermandomi ad un palmo di naso dal suo volto. Vedendomi, sarebbe sembrato un bacio, ma era esattamente il contrario.

"Sai Leo, potrei cadere in tentazione di farmi sottomettere in qualsiasi momemto ma, sono molto più fedele di quanto possa sembrare, è vero, io ed il riccioletto non stiamo assieme, ma le basi di una buona relazione si vedono anche da questo, no? Sai, senza tradimenti nel mentre ed altro, quindi... mi spiace gigante"

Dissi ghignandogli in faccia. La cosa lo irritò parecchio direi, in quanto mi scansò bruscamente. Ridacchiai un po' a quella reazione, tornando a sedere difronte a lui.

"Va bene, ho capito, ho capito, non mi metto in mezzo a te ed il riccio... però mi dispiace interrompere le nostre, divertenti attività da amici, sai, ti vedevo molto preso... da dietro"

Gli diedi un pugno sulla spalla al quale il ragazzo rise di gusto, alzando le mani in segno di resa

"Okay okay, hai superato tutti e 3 i test... sei davvero innamorato perso cazzo".

Quanto odio i suoi giochini di 'fedeltà'... Anche perché la maggior parte delle volte non arrivo nemmeno al secondo test...

"Quindi, ci vuoi parlare? Almeno vi chiarite e beh, possiamo tornare il solito buon vecchio trio"

Gli chiesi. Il moro sembrò far finta di pensarci su e, dopo un paio di minuti di riflessione, fece spallucce dicendo che appena avrebbe avuto occasione avrebbero sistemato.

Da grande bastardo quale sono, non potei far altro che chiamare Daniel che, una volta chiesto al professore di poterci raggiungere fuori, squadrò per bene il moro difronte a se, sedendosi sul muretto in pietra di cui ci eravamo impadroniti. Non avevo voce in capitolo, quindi, mi sedetti a terra, tenendo lo sguardo fisso su di loro.

Nessuno dei due osava muoversi o parlare. Si stavano fissando dritti negli occhi, come due bestie in procinto di studiarsi. La tensione era palpabile e non mi lasciava quasi respirare.

"Ragazzi... vi prego..."

Dissi io in tono molto sommesso.

A mia grande sorpresa fu il moro a interrompere quell'atmosfera, allungando semplicemente una mano verso il riccio.

"Dai Dan, 'stà guerra è durata abbastanza e direi anche che è giusto metterci una pietra sopra. Sappiamo che quello a starci peggio non è nessuno dei due, ma una persona che sta cara ad entrambi, quindi, per il bene di quel gran coglione, direi di chiuderla qui. Mi ha già a grandi linee spiegato la situazione e, non credo che il mio comportamento sia stato per nulla maturo e ti chiedo scusa per questo."

Daniel ascoltò bene quelle parole, tornando poi sulla mano di Leo. La fissò un paio di secondi. Guardò prima il moro e successivamente me, sorridendo. Solo a quel punto, ricambio la stretta.

"Al nostro piccolo coglione"

I due si guardarono, voltandosi verso di me. Non potei far altro che abbracciarli entrambi, sorridendo felicemente

"Come cazzo farei senza voi due ancora me lo chiedo..."

I due sorrisero assieme, dandomi entrambi un buffetto affettuoso. Solo a quel punto Leo se ne uscì con una delle sue classicissime frasi a sproposito.

"Beh, direi che ora il riccio ha la mia benedizione"

Daniel ci guardò confusi, mentre io arrossii come un peperone, mollando un pugno in pieno stomaco al mio amico che si piegò in due

"Scemo... Uhm, Dani, lascia perdere è solo stupido..."

Stavo diventando paonazzo, dioooo

"Okay...? A volte siete davvero strani, ma vi si può sopportare così... Dai, torno dentro a finire la lezione, voi vedete di non fare stronzate. E con te ci becchiamo dopo, capito zuccherino"

Disse sussurrandomi l'ultima parte all'orecchio... Dio ma quanto è gay??? Cioè, lo è più di me ormai!

Annuii, guardando il riccio tornare nella palestra scolastica... Che giornata carica è questa? Wow.

~~~~~~~~~~~~~~~

"Bene, e grazie al processo di elettrolis-"

La campanella interruppe bruscamente la lezione della professoressa di chimica, segnando finalmente il termine di quella infernale giornata scolastica.

Senza nemmeno dare peso alla prof che ci implorava di rientrare in classe e aspettare che finisse di spiegare, io e tutti i miei compagni, iniziammo a catapultarci fuori dall'aula. Finalmente eravamo fuori da quella maledetta scuola, le ultime ore di lezione sono state davvero estenuanti...

"Oi scemo, vuoi che ti riaccompagni a casa?"

Leonardo mi fece capolino dalla destra, proponendomi un passaggio per casa. Feci per accettare ma Daniel da dietro di lui, mi fece un no netto con la testa.

Curioso di ciò, declinai l'invito del mio amico, salutandolo e riconsegnandogli il casco che mi aveva appena dato in mano.

Aspettai che avesse superato il cancello che dava sulla strada, per dirigermi poi dal riccio. Stava fumando l'ennesima canna del giorno in disparte nel giardino della scuola e, stranamente, senza la signorina 'omg tumblr 3500 xd posto foto del mio cantante preferito in pigiamino perché sono una diva troppo fika' nei dintorni.

"Dimmi che hai una buona motivazione per avermi fatto perdere un passaggio in moto fino a casa, ti prego..."

Dissi io in tono esasperato. Il ragazzo ridacchiò un attimo prima di farmi segno di seguirlo. Non feci troppe domande e assecondai la sua richiesta.

Seguii il riccio fino ad una fermata dell'autobus che conoscevo abbastanza bene e, dopo una ventina di minuti in viaggio, iniziammo a camminare tranquillamente. Unica pecca, eravamo rimasti TUTTO il tempo in silenzio...

"Sai... era da un po' che non uscivamo solo io e te, mi era mancata come sensazione."

Decise di rompere quel silenzio imbarazzante, con una frase molto inaspettata. Non so perché ma, sorrisi di gusto a quella cosa.

"Beh, non ne abbiamo mai avuto l'occasione, con tutto il casino successo con Leonardo avevo davvero il morale sotto zero, ma si, anche a me era mancato uscire assieme... l'ultima volta è stato per farti comprare quegli orrendi guantoni da boxe rosa, neri ed oro..."

"Allora, innanzitutto non osare definirli orrendi, sono semplicemente bellissimi e super tamarri."

Disse lui fintamente incazzato... È carinissimo quando si arrabbia.

"Bah, hai dei gusti orribili, sappilo..."

Gli risposi per stuzzicarlo un po'

"Hai ragione, anche in fatto di ragazzi ho dei gusti assolutamente discutibili"

Controbbatté lui, ammiccando leggermente e alludendo a quanto successo quella mattina a scuola. Feci un verso seccato, dandogli un pugnetto scherzoso sulla spalla, concentrandomi poi sul luogo attorno a noi.

Era un parco che tutti conoscevano per il bellissimo laghetto artificiale al suo centro, o meglio, che ne occupava praticamente quasi tutta la superficie. Cercammo un posto all'ombra dove sederci e, dopo qualche minuto di ricerca, trovammo il luogo perfetto.

Daniel stese il suo giacchetto a terra, facendomi segno di sedermi accanto a lui. Acconsentii, stedendomi vicino al riccio, iniziando a parlare tranquillamente.

"Senti Mir, riguardo a stamattina... Mi spiace se ti ho fatto preoccupare... avevo paura che, dopo quello successo al campo da basket mi avresti messo da parte o ancora peggio, ti saresti dimenticato di me e, beh, è l'ultima cosa che vorrei al mondo... Quando mi hai detto che provavi anche tu qualcosa, non lo so, ho avuto paura mi stessi prendendo in giro e mi ha veramente ferito... Non so come ci si comporti tra ragazzi e... ho un po' paura xi sbagliare"

Mi voltai a guardare il ragazzo. Aveva in viso un'espressione distrutta e guardava incessantemente verso l'acqua del lago, come se quella superficie d'acqua increspata dal nuoto delle paperelle e dallo piccole onde mosse dalla cascaga artificiale, fossero l'unica cosa a salvarlo da quel mare di pensieri che lo tormentavano.

Gli ho fatto davvero tanto, troppo male... anche se indirettamente parlando, la colpa è di Leonardo...

Senza pensarci, mi alzai mettendomi seduto e gli poggiai la testa sulla spalla, sorridendo non appena fece lo stesso, appoggiandosi a me.

"Dan, quando mi hai preso da parte oggi, per dirmi quelle cose, mi stava cadendo letteralmente il mondo addosso. Pensavo non mi avresti mai creduto quindi, ho preferito essere sincero e dirti ciò che più sentivo... Sei veramente fantastico, non so come farei senza di te, cretino"

Dissi schioccandogli un bacio sulla guancia.

Il ragazzo mi guardò, sorridendo... è bellissimo, davvero, sembra un angelo quando è felice... Voglio... Voglio bearmi della sua luce ancora per un po', ormai, mi ha davvero creato dipendenza.

Senza pensarci troppo, mi avvicinai a lui, continuando a fissarlo negli occhi.

"Sai Dani, non sono sicuro di cosa sia questa cosa, ma, ti posso assicurare con tutto me stesso, che non sto mentendo... Mi piaci davvero tantissimo... Anche se... So che è sbagliato..."

Il ragazzo mi guardò confuso, senza però allontanarsi.

"Non è sbagliato Mir, è solo... Amore? Non lo so, non so bene cosa sia ma, finché fa stare bene entrambi, allora è una cosa più che positiva, e ti prego, non iniziare a pensare di essere sbagliato o diverso solo perché ti piacciono i ragazzi."

Concludemmo quel discorso, con un lungo e lento bacio, stendendoci poi a metà tra la fresca erba ancora umida del prato e la felpa del riccio. Calò un silenzio assordante, entrambi eravamo persi a fissare il cielo, ma fu una sua farse a romperlo.

"Mir, ti posso confidare un segreto Credo proprio di essermi preso una bella cotta".

Sorrisi.

Un sorriso di gioia misto a un non so chè di malinconico, come se sapessi che quella magia prima o poi sarebbe andata a sbiadire, mi si formò in viso. Ma non ci pensai molto, al momento, avevo troppi motivi per cui essere felice.

"Beh, posso dire lo stesso... Credo proprio di essermi innamorato di te scemo".

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