꧁11꧂
Era la mattina dopo, avevo dormito da Leo e, come ogni volta, siamo finiti a passare tutta la notte abbracciati e a chiacchierare su progetti irrealizzabili e impossibili. Mi svegliai abbastanza presto, ed il moro mi teneva ancora stretto a lui da dietro. Arrosii un po', cercando di divincolarmi lentamente dalla sua presa. Mi vestii, tentando poi di svegliarlo pian piano
"Hey, Leo? Alzati dai scemo, dobbiamo andare a scuola"
Il moro scosse la testa, mollandomi dall'abbraccio e affondando la testa nel cuscino giranodsi di schiena
"Non voglio... Ho sonno, lasciami dormire, ci andrò domani"
Scrollai la testa sorridendo, è sempre la solita storia con lui...
Mi avvicinai piano al suo orecchio, soffiandoci poi dentro e schioccandogli un veloce bacio sulla guancia
"Avanti, alzati, non mi vorrai mica mandare da solo"
Sarà per il gesto o per le frasi dette, ma il ragazzo si risvegliò molto velocemente, trascinandomi di scatto sul letto e mettendosi sopra di me. Mi aveva bloccato le mani al materasso e mi stava fissando dritto negli occhi.
"Buon giorno anche a te cucciolone, dormito bene?"
Sorrisi nel vederlo così attivo già di mattina. Lui quasi non curante del gesto, si avvicinò sempre di più, sussurrandomi all'orecchio un "Ti odio" con una voce ancora mezza impastata dal sonno e roca. Ridacchiai tra me e me mentre il moro si spostò dal mio corpo, allungandosi a recuperare la maglia che si era tolto per dormire. Lo osservai cambiarsi, perdendomi su quanto effettivamente mi fosse mancato passarci del tempo. Quasi non mi accorsi di essermi alzato ed averlo abbracciato da dietro. Aveva tutti i muscoli in tensione, cosa che fu estremamente più chiara non appena iniziai a scorrere le mani sul suo corpo fino a giungere ai suoi fianchi. Il moro si girò di scatto, guardandomi sorpreso ed io gli risposi con un sorriso accennato.
"Mir, devo cambiarmi i boxer, potresti lasciarmi?"
Annuii, schioccandogli però un veloce bacio sul naso. Il moro, in risposta mi bloccò da un polso, ricambiando con un leggero bacio a stampo che approfondì, ed in poco tempo ci ritrovammo sul suo letto, lui sopra di me a bloccarmi ed io sotto a guardarlo, sorridendo come un cretino.
"Mi sei mancato gigante, davvero"
Dissi carezzandogli la guancia con l'unica mano libera che avevo, fino a trascinarlo nella mia direzione, scambiando un'altro fugace bacio.
"Anche tu mi sei mancato, piccoletto... Ora scusami ma devo assolutamente farmi una doccia"
Disse spostandosi poi da sopra di me. Appena fui libero di muovermi, finii anche io di preparami, andando nel bagno accanto alla stanza del moro. Appena entrai, sentii il getto della doccia uscire dal bocchettone dell'acqua, ed il mio amico intento a lavarsi. In passato avrei passato tutto il tempo a guardarlo, aspettando con ansia la sua uscita, ma, non stavolta. Mi limitai a lavarmi i denti, ridacchiando ogni tanto per le imprecazioni lanciate dal ragazzo a causa del cambio di temperatura dell'acqua.
"Mirko cazzo, io ti ammazzo, la prossima volta che apri l'acqua e mi arriva uno tsunami ghiacciato addosso, considerati un uomo morto!"
Sarà che sono stronzo come poche cose al mondo, ma, decisi di riaprire il rubinetto, godendomi gli insulti del mio amico che, passati altri 5 minutì e afferrato il suo asciugamano, mi si lanciò contro, ringhiandomi a due centimetri dal viso.
"RAZZA DI BASTARDO, STAVO MORENDO DI FREDDO!"
Non trattenni più le risate, scoppiando a ridere a crepapelle
"Scusa cuccioletto, ma sei troppo divertente in questo stato"
Il ragazzo si allontanò, guardandomi successivamente da capo a piedi
"Si ma ti sembra il caso di uccidermi così??? Dio era congelata, davvero, non so co-"
Durante il suo gesticolare velocemente, l'asciugamano che si era legato in vita, cadde a terra, lasciandomi impreparato e completamente arrossito.
"... È... in erezione?... Uhm... Vado a vedere se c'è bisogno di aiuto in cucina"
Uscii di scatto dal bagno ancora rosso in viso, lasciando Leonardo a metà del suo discorso... Dio che tempismo di merda ha la gravità per ricordarci della sua esistenza??
Appena arrivato nel salone di casa del moro, la madre di quest'ultimo mi venne incontro
"LUVVVVV, tuo figlio è un maniaco, mi stava palesemente traumatizzando in bagno"
Mi lamentai come un bimbo. La donna mi resse il gioco, chiamando subito il ragazzo, che arrivò in sala con solo i boxer ed i capelli ancora bagnati
"Signorino, chiedi subito scusa al nostro ospite e smettila di traumatizzarmelo ogni volta. Ah si e copriti che sennò il piccolino continua a mangiarti con gli occhi"
Disse indicandomi. Sia io che Leonardo, arrossimmo lievemente, facendo ridere di gusto la donna. Fatto sta che, nel giro di una decina di minuti, Leo finì di prepararsi e, dopo aver fatto colazione, uscimmo di casa, arrivando sulla moto del moro. Subito mi passò un casco, che indossai senza problemi e, nel giro di pochi minuti, ci ritrovammo a sfrecciare per strada, con un unica destinazione; La scuola.
Si, mi era mancato. Davvero davvero tantissimo. Passare del tempo con lui, è come essere in paradiso. Leo è dolce, simpatico e sa sempre tirarmi su di morale. Anche ora che è alla guida, mi trasmette serenità e dolcezza. È come se, indirettamente, mi dicesse; "Tranquillo, sei con me, stringimi se hai paura, io sono qui".
Lo abbracciai da dietro, sussurrando un flebile "Sei fantastico", al quale il moro sorrise. Non potevo vederlo, ma ero certo stesse sorridendo.
Arrivammo a scuola i meno di venti minuti e, una volta toccata terra, restituii il casco al moro.
"Sei sempre il miglior pilota che esista"
Dissi schioccandogli un bacio sulla guancia, al quale il ragazzo arrossì.
Lo vidi però irrigidirsi di colpo, cruggando le sopracciglia e serrando i pugni. Seguii il suo sguardo, scorgendo Daniel in lontananza parlare con dei ragazzi. Stavan ridendo e fumando allegramente, come sempre del resto.
"Se vuoi andare a salutarlo, ti aspetto qui"
Il moro esordì dal nulla, lasciandomi stupito per qualche secondo.
Sorrisi prendendolo per mano, guardandolo poi negli occhi
"Ci andremo assieme quando sarai pronto. Finché non te la senti, posso tranquillamente fare a meno di lui. Sai che devi scusarti, ma, fallo con i tuoi tempi, d'accordo?"
Il ragazzo mi strinse leggermente a se, sussurrandomi un "Sei il migliore" all'orecchio. Non potei che sorridere a quella frase, ricambiando l'abbraccio e dirigendomi poi con lui verso l'ingresso.
...
"Buongiorno branco di bestiacce ammaestrate"
Esordii io entrando nella mia classe. I miei compagni si voltarono nella mia direzione, ricambiando il saluto, sorprendendosi poi nel vedere il colosso dietro di me.
"Ah si, so che non si nota ma ho acchiappato il fuggitivo"
Il moro prima mi diede un pugno amichevole sulla spalla, per poi salutare tutto il resto delle persone presenti.
Però, non appena Leo incrociò lo sguardo di Alice, Chiara, Simone e Luca, la tensione divenne palpabile.
I 4 si avvicinarono al banco dove ci eravamo seduti io ed il ragazzo, guardando prima me e poi il mio amico.
"Quindi... Tutto risolto?"
Sorrisi, appoggiando un braccio attorno alla spalla del moro, schioccandogli un bacio sulla guancia, guardando poi i ragazzi difronte a me
"Direi di si, voi che dite?"
I quattro si guardarono tra loro prima di rivolgersi al moro
"Beh, bentornato tra i comuni mortali"
Leo rise, battendo il pugno a Simone e Luca, scusandosi poi con Chiara e Alice per quanto successo durante la discussione.
"È acqua passata, anche se per poco non mi beccavi con un destro in faccia..."
Disse la roscia. Chiara invece, dal canto suo, era triste di dover "mettere da parte" i suoi piani di vendetta.
"Comunque, lo sai che non è a noi che devi delle vere e proprie scuse, vero?"
Esordì Luca. Il ragazzo annuì, rabbuiandosi un po'...
In effetti, il vero ostacolo era Dan.
Spero non finiscano male, anche se, sono abbastanza certo che scoppierà il finimondo.
Fatto sta che, come di consueto, in prima ora il riccio non entrò in classe.
D'altro canto invece, la lezione fu estremamente piacevole, forte del fatto che il professore di storia stuzzicò il mio amico per tutto il tempo sulla "settimana di pausa di riflessione" che aveva deciso di intraprendere... Adoro quel prof, davvero.
Al suono della campanella, buttai subito un'occhio sulla porta d'entrata, dove Daniel, puntuale come un'orologio svizzero, fece il suo ingresso. Oggi sembrava... non lo so, molto più triste del solito. Appena mi vide, mi lanciò un'occhiataccia gelida che mi fece accapponare la pelle... Prevedo dan(n)i, taaaaaaaanti danni.
Cercai di non pensarci troppo, ma le due ore successive volarono in men che non si dica e, al suono della campanella della ricreazione, la tensione aumentò vertiginosamente.
Daniel si avvicinò al banco che condividevo col moro, ignorando quest'ultimo e mettendosi difronte a me.
"Dobbiamo parlare".
Fu l'unica cosa che riuscii a sentire, prima di venir trascinato fuori dalla classe dal riccio, lasciando Leo da solo. Ebbi giusto il tempo ci vederlo irrigidirsi e stringere i pugni... No no no no no.
...
Daniel mi aveva trascinato all'ultimo piano della scuola, quello che dava sul tetto. Una volta arrivati lì, obbligandomi al muro, si mise difronte a me.
"D-Dani tutto b-"
"Sai... Pensavo fossi diverso da così Mir. Ieri.. ero in ansia per te, e molto. Avevo paura finissi per fare a botte con quel gigante e quindi, ti ho seguito. Ma, a ripensarci, avrei davvero preferito non farlo... Al campetto da basket, quegli abbracci, quelle parole... Hanno fatto male. Sapere che anche tu pensi sia io l'ostacolo della tua amicizia con Leonardo, mi ha ferito. E tanto. Sai... dopo quel bacio avevo pensato davvero che, non lo so, che potesse scattare qualcosa... Che potesse aprirsi un nuovo capitolo della mia vita. Avevo preso in considerazione l'idea di lasciare Giulia e, beh, provare a buttarmi... Solo per te. Solo perché dopo quello che è successo, quel... marchio... pensavo davvero ci tenessi... Invece, per te sarò sempre e solo il drogato di merda che ha ferito Leonardo, sai, prenderne coscienza ha fatto molto, molto male, ma, forse è meglio così. Ieri me ne sono andato distrutto, non ho voluto vedere o parlare con nessuno... Stamattina poi... Boh, vi ho visti secendere assieme dalla moto... quel bacio, quell'abbraccio... Quell'occhiata che mi hai tirato... Le ho notate, sai? Mi aspettavo saresti almeno venuto a salutare. Non aspettavo nulla se non un tuo abbraccio che non è mai arrivato... Hai preferito prendere per mano il tuo amichetto ed andartene e, si, ci sono rimasto davvero di merda, ma forse... È meglio così. Non dovevo farmi illusioni inutili."
Che stracazzo stava dicendo? Ha frainteso tutto, tutto quanto. Cercai di replicare, ma il ragazzo aveva già iniziato a camminare verso le scale per scendere.
"Dani fermo!"
Cercai di chiamarlo inutilmente, non mi stava ascoltando. Gli corsi dietro, prendendolo per una spalla e girandolo verso di me.
"Fermati... Per favore..."
Dissi quasi con un fil di voce, incrociando quegli occhi ambrati, freddi.
"Mirko, non voglio, ho già ascoltato abbastanza. Quello che hai detto ieri non mi ha fatto male, peggio... Non so cosa ti sia successo, ma questa non è la stessa persona di cui mi sono innamorato. Mi spiace, ma non voglio sentirti parlare oltre cazzo."
No no no, non può finire così, non può, non... no è folle, sta delirand-
ODDIO COSA HA APPENA DETTO ASPETTA. PERSONA DI CUI SI È INNAMORATO? CAZZO. SI. HA FRAINTESO OGNI FOTTUTA COSA.
Lo obbligai io al muro stavolta, facendogli urtare la schiena in un tonfo sordo
"Dani fammi parlare per favore... Hai frainteso tutto, dio... Non ti reputo un ostacolo alla mia amicizia con Leo, affatto... Non l'ho mai detto o minimamente pensato, anzi. Sei stato tu a darmi la spinta per farmici andare a parlare... Nei giorni in cui non c'era, mi sei stato accanto e mi hai aiutato in ogni modo possibile, non potrei mai pensare questo di te... Sei uno dei miei migliori amici, non ti vorrei mai tagliare fuori. Soprattutto, non facendotelo alle spalle".
Risposi tutto d'un fiato
"E perché dovrei crederti?"
Disse lui in tono freddo.
Fanculo.
Presi le sue guance tra le mani e lo tirai a me. Affondai le mie labbra nelle sue, stringendolo e staccandomi poco dopo.
Il ragazzo mi guardò con stupore, senza parlare
"Ecco perché devi credermi.... Mi piaci cazzo. Mi piaci da quando il primo giorno sono venuto a cagarti il cazzo con quelle cuffiette di merda, da quando mi hai salvato come <<Coso Scuola>> sulla rubrica del telefono e una volta corretto hai aggiunto quel simbolo con la stellina,mi piaci da quando abbiamo fumato assieme sul balcone e ho sognato di cazzo sbatterti al muro... Mi piaci da praticamente sempre e... Dio, si ecco va bene? Il motivo della mia lite con Leonardo sei tu. Perché mi piaci, davvero... Lui voleva solo riconquistarmi, ma ne abbiamo parlato e gli ho spiegato che, in ogni caso, quello a piacermi sei tu, che sono riuscito ad andare avanti dopo quello che è successo tra me e lui. Stop, non c'è nient'altro sotto... devi credermi... per favore...".
Dissi quasi urlando io, lasciandolo sgomento
"Daniel... Cazzo, okay? Hai detto bene, mi sono fatto marchiare il collo da te, lo vedi? Lo vedi cazzo?"
Dissi indicandogli il suo succhiotto.
"Pensi che questo me lo lasci fare da Leonardo? Pensi che ieri, nonostante abbia dormito da lui, non avesse voglia di farmene uno anche lui? Di... di farlo insomma?... Si, ne aveva voglia, eccome se ne aveva voglia, me lo ha chiesto e richiesto, ma mai, e devi credermi, mai gli avrei dato il permesso dopo quello successo tra noi."
Gli urlai io. Il ragazzo fece silenzio.
Non parlava o muoveva un singolo muscolo, si era praticamente tramutato in pietra.
L'unica cosa che potei scorgere, era il suo sguardo. Era dannatamente fermo su di me, mi stava fissando in modo quasi assente in viso.
Mossi un passo verso di lui, arrivandogli praticamente difronte al viso.
Lui, ancora, non si muoveva, era come paralizzato. Presi le sue mani nelle mie, alzando lo sguardo ed incrociando il suo. Cercai di usare il tono più calmo e dolce che avessi mai avuto
"Daniel... Io..."
Cercai di parlare ma mi interruppe portandomi un dito sulle labbra
"Non dire nulla... Per favore, voglio godermi questo momento così, senza nient'altro se non noi due"
Il ragazzo disse il tutto con cosi tanta dolcezza e serietà nella voce che non potei far altro che sorridere.
"Sai, non mi aspettavo sarebbe mai successo"
Dissi io con tono amaro
"Nemmeno io, ma sai, un po' ci speravo... Ho trovato qualcuno con cui posso dire di star veramente bene, senza pensare a cos'abbia... insomma, in mezzo alle gambe, quindi... Grazie"
Ci scambiammo prima un bacio e poi un caldo abbraccio, che durò un'infinità di tempo. Al suono della campanella, ci guardammo un'ultima volta, scendendo le scale dell'ultimo piano assieme. Arrivati nella porta dell'aula, ci separammo. Lui si sedette al solito posto, accanto alla finestra e non smetteva di sorridere. Io d'altro canto, avevo un problema di due metri e sette con cui parlare.
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