VI - Pompei, l'amore rubato dalla morte - Parte due ✓
Elisabetta pov's
Cos'è accaduto? Sono forse morta?
La mia mente vaga in uno stato confusionale, chiedendosi ripetutamente queste parole.
Mi volto e vedo Andrea e Davide stesi a terra, hanno entrambi ferite superficiali al volto.
Poi noto qualcosa di strano mentre mi guardo intorno.
Se fossi morta dovrebbe esserci anche il mio corpo invece non c'è e cos'è quella fluorescenza viola laggiù. Il pavimento poi dov'è finito?
Il mio cervello continua a pensare, nel mentre mi rendo conto che Andrea fa un movimento con la testa.
Penso sia una svista e continuo a pensare alla stranezza di ciò che mi circonda.
Uno; manca il mio corpo quindi o sono ancora viva o è andato dilaniato dall'esplosione. Due; vedo una fluorescenza viola, tipo effetto aurora boreale. Tre; quando siamo arrivati, i pavimenti erano restaurati fatti a mosaico adesso, invece, ci sono i cazzimbocchi.
Mentre penso queste cose, vedo di nuovo Andrea muoversi. Si sta riprendendo almeno credo.
Il mio turbamento iniziale, lascia spazio ad una sensazione di meraviglia e curiosità mista a nervosismo e paura.
Ok quindi non siamo morti e allora dove siamo finiti? Cos'è successo...
La mia mente è piena di domande. Qualcosa però interrompe il mio filo logico, facendomelo perdere.
<<Andrea, Andrea calmati, respira.>>
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Andrea pov's
Mi fa male il naso, sento in lontananza Elisabetta che mi dice di calmarmi e di respirare, ma non ci riesco, faccio fatica. Guardo alla mia destra e la vedo.
Questa donna è in grado di calmarmi solo guardandola. Col suo fare gentile e premuroso.
Sento tornare la frequenza respiratoria quasi normale. Il battito si regolarizza. Il dolore dal naso si propaga alla testa. Una sensazione di confusione pervade la mia mente.
Ok. La bomba è esplosa e noi siamo vivi. Ma come può essere? E perché vedo l'aurora boreale davanti a me? Perché Davide non si è ancora svegliato e dove siamo finiti?
Queste domande attanagliano la mia giovane mente e un senso di forte confusione e paura mi pervade. Eli deve essersene accorta e mi abbraccia.
Mi perdo nel suo abbraccio così dolce da farmi dimenticare i brutti momenti appena passati. Dopo poco mi aiuta ad alzarmi e andiamo insieme vicino a Davide. Ha un taglio sul sopracciglio destro e uno sul naso.
Eli lo scuote piano per non fargli male. Lui stringe gli occhi. Forse sente dolore per le ferite riportate proprio come me. Lo scuoto anch'io. Finalmente apre gli occhi.
Ha lo sguardo smarrito e confuso.
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Davide pov's
Sento le mani piccole e affusolate di Eli che mi scuotono, ma forse è un sogno. Tutto quello che è successo! Non ci siamo ancora spostati da casa. Oddio che dolore. L'occhio, la testa, il naso, mi fa male tutto.
Altre mani più grandi e col tocco delicato mi stanno toccando proprio ora. Le riconosco, sono quelle di Andrea, ma allora è tutto vero quello che ricordo.
Siamo a Pompei, la bomba è scoppiata. Noi siamo vivi. Questa è una grande notizia.
Apro gli occhi a fatica e intravedo Eli e Andrea che mi guardano con espressione preoccupata mista a confusione.
Forse anche loro non hanno capito cosa sia successo.
Cos'è quella davanti a me, l'aurora boreale a Pompei? Com'è possibile? Che sta succedendo?
<<Hey, cosa sta succedendo qui?>>
<<Non lo sappiamo, non riusciamo a capire neanche dove siamo.>>
Mi risponde Andrea più confuso di me, mentre cerco di rimettermi in piedi.
<<Abbiamo le nostre apparecchiature? Se sì sarà un gioco da ragazzi trovare le nostre risposte.>>
<<Sì è vero. Possiamo capire dove siamo usando le nostre apparecchiature.>>
Vedo Eli prendere il localizzatore e il lettore di segnali. Lo mette in funzione e dopo poco con aria di meraviglia ci informa:
<<Beh in realtà ci troviamo dove eravamo stamattina, all'insula 12 civico 6. La data è un tantino cambiata.>>
<<Cioè? Che vuoi dire?>>
Chiedo più confuso di prima. Lei mi guarda, cercando le parole giuste per darmi la notizia.
<<Stamattina era il 10 maggio 2020, ora è il 22 ottobre del 79 dopo Cristo.>>
<<Scherzi forse?>>
Glielo chiedo con un'espressione di meraviglia mista a entusiasmo per la notizia appena appresa. In pratica oltre che ricercatori di misteri, siamo anche viaggiatori del tempo.
<<No amore è la verità. Abbiamo viaggiato nel tempo.>>
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Andrea pov's
<<Scusate, non per fare il guastafeste, ma dovremmo capire come tornare al 2020 e poi potremmo mostrare tutto il nostro entusiasmo per la scoperta fatta.>>
<<Hai ragione Andrea, anche perché secondo la data tra due giorni ci sarà l'eruzione che ha reso famoso questo posto.>>
Davide ha ragione, sarebbe una tragedia aver viaggiato nel tempo per poi morire qui nel passato.
Esaminando i fatti ho capito solo che quell'aurora boreale che vedo, da quando mi sono svegliato, in realtà è una fessura nello spazio-tempo e per questo ci troviamo nel 79 dopo Cristo, ma cosa ha provocato quest'apertura?
Il mio cervello non ha tutte le conoscenze adeguate ad arrivare a quello che ci è successo.
<<Allora recapitolando una bomba del 1915, che emette radiazioni ionizzanti esplode e noi ci ritroviamo indietro nel tempo.>>
Eli comincia a riassumere i fatti.
<<2020, 1915, 79 dopo Cristo, c'è una forte componente temporale.
Ma certo! Perché non ci ho pensato prima? L'esplosione ha provocato una reazione a catena che in qualche modo ha prodotto una fessura nello spazio-tempo.>>
Ci illumina Davide. Io ascolto le loro parole e metto insieme i pezzi e mi viene un'idea.
<<Adesso sappiamo come tornare indietro e possiamo davvero svelare un mistero enorme che circonda questo posto.>>
<<E sarebbe?>>
<<Il mistero dei due amanti, noi possiamo confermare finalmente se si tratta di un amore LGBT.>>
<<Ok mi piace l'idea, ma come torniamo indietro?>>
<<Ecco come.>>
Gli mostro la fessura e sorrido.
<<Con l'aurora boreale?>>
<<Ma no, quella è la fessura che si è creata e, in base alle dimensioni della finestra, abbiamo tempo un paio di giorni da sfruttare per le nostre ricerche.>>
<<Davvero? Tutto questo tempo?>>
<<Sì ci basta passare un secondo prima che si chiuda e torniamo ai giorni nostri.>>
<<Che scoperta ragazzi e poi come facciamo a renderne partecipi gli altri?>>
<<Ho pensato anche a questo, ci facciamo inviare i reperti, li esaminiamo e diciamo che abbiamo trovato nuovi elementi per poter confermare o confutare quest'idea.>>
<<Sì, si può fare, mi piace l'idea.>>
Le labbra di Davide si aprono a formare un gran sorriso di soddisfazione.
Mentre pianifichiamo il da farsi, due ragazzi scendono giù nel viale dell'Insula deserta.
Eli, in quel momento, ci posa delicatamente i suoi due indici sulle labbra per indicarci di stare in silenzio.
<<Devono essere loro.>>
Ci dice la donna spostando le dita.
Ci nascondiamo dietro dei cespugli e li guardiamo in silenzio.
Il primo arrivato, un ragazzo alto, bruno con capelli corti dietro e allungati avanti.
La carnagione chiara, orecchie un po' allungate verso l'alto.
Le sopracciglia sottili e lunghe, occhi col taglio lievemente all'insù di colore verdi come due smeraldi.
Il naso lungo e alla greca, labbra carnose, quella superiore meno di quella inferiore.
Una bellezza ambigua quasi femminea.
Giovanissimo, con accenni di barba, che ama vestire sportivo (quello esistente ai suoi tempi). Sa di essere bello ed è consapevole di piacere sia agli uomini che alle donne.
Il secondo, invece, alto con folti capelli biondo chiaro, sopracciglia chiare quasi trasparenti.
Le orecchie lievemente all'insù, occhi di un intenso azzurro mischiato al verde chiaro, iridi normali con ciglia corte.
Il naso dritto e perfetto, mascella squadrata con puntini di barba e con una bocca composta dal labbro superiore sottile e il labbro inferiore carnoso.
Un ragazzo con lo sguardo dolce e sicuro, che sa di piacere e che ama vestire casual (quello dei suoi tempi).
I due ragazzi parlano guardandosi intorno e poi si concedono un dolce abbraccio, seguito da un casto bacio a timbro sulle labbra.
<<Abbiamo già avuto la nostra conferma. C'è ne andiamo o li conosciamo meglio?>>
Eli ce lo chiede, ma dalla sua espressione triste, io e Davide comprendiamo che non vuole restare per paura di affezionarsi ai ragazzi.
<<Possiamo anche andare infondo cercavamo solo una conferma.>>
Dico con un sorriso sulle labbra e le stringo la mano.
Ci dirigiamo verso la fessura nello spazio-tempo, vi saltiamo dentro e ci ritroviamo di nuovo nella Pompei del 2020 con la soddisfazione delle nuove scoperte fatte andiamo da Antonio, il guardiano, che ci guarda con aria confusa e interrogativa.
<<Ma dov'eravate finiti? Dopo l'esplosione siete spariti ed è apparsa una specie di aurora boreale.>>
<<Quella è una nostra apparecchiatura. La lasciamo lì ancora un paio di giorni e tutto si sistemerà.>>
<<Ah ok va benissimo.>>
<<Per un paio di giorni senza turisti ok?>>
Antonio annuisce e mi stringe la mano.
<<Un ultimo favore da chiedere, vorremmo esaminare le statue dei due amanti.>>
<<Certo, soprattutto ora che non ci sono turisti pronti a entrare per due giorni, non c'è problema.>>
Così salutiamo cordialmente il guardiano, trasportiamo le due statue nel centro di ricerca e le esaminiamo.
Dopo due giorni comprando il giornale, vediamo il nostro articolo intitolato, a carattere cubitali: "SVELATO IL MISTERO DEI DUE AMANTI RINVENUTI A POMPEI!" e il sottotitolo "L'amore rapito dalla morte, riguarda due ragazzi di 18 e 20 anni." seguito dall'articolo che dice: "Tac, esami del Dna, spettroscopie e quanto di più sofisticato possa donare la moderna medicina, hanno evidenziato in maniera matematica che il diciottenne è di sesso maschile e lo è anche il ventenne. C'è certezza anche se il Dna, dopo duemila anni, è molto rovinato. L'unica cosa che resiste al tempo è il loro amore."
Una vera e propria soddisfazione per noi.
Nel pomeriggio siamo andati a riportare i reperti e abbiamo visto al posto della fessura un puntino colorato con strani riflessi, da dove è arrivato un lapillo vulcanico e poi è sparito del tutto.
L'angolo dell'autore.
Eccomi qui per scambiare due chiacchere con voi lettori, cosa ne pensate di questo capitolo? Lo trovate interessante? Vi è piaciuta l'indagine?
Spero che abbia suscitato un minimo di curiosità per procedere con la lettura.
Buona giornata cercherò di aggiornare il prima possibile grazie per la pazienza e per la lettura a chi lo farà.
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