Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 5.

Cinema.

Uscite dal caffè, Pucca e Ching si salutarono dandosi appuntamento alle 8 e mezza di quella sera direttamente nel multisala, l'unico presente a Sooga.

Pucca si sentiva più leggera dopo la chiaccherata con Ching; stare in sua compagnia le aveva fatto veramente bene.

Era da tanto che non parlava così spesieratamente con una persona che non fosse sua sorella Hinata o En.

Prese a camminare sul marciapiede vicino alle vetrine, fischiettando un motivetto abbastanza allegro, fino a quando non si bloccò davanti ad una vetrina.

La vetrina di un negozio di vestiti che esponeva un bellissimo vestito rosso a manica lunga e a collo alto, con una gonna ampia a ruota che sarebbe arrivata nemmeno al ginocchio. Un vestito spaventosamente simile a quelli che amava usare da piccola.

Era da quando era partita per Tokyo che non ne indossava uno simile; le ricordavano troppo la sua vecchia vita al villaggio.

L'istinto tipicamente femminile le consigliava, con una certa prepotenza, di entrare dentro e comprarlo, e chi era lei per non dargli ascolto?

Per sua fortuna si era portata con sè un po' di soldi in più così, con un grosso sorriso stampato in volto, oltrepassò la porta a vetro del negozietto.

Nella sua camera Pucca lanciò una veloce occhiata all'orologio appeso alla parte alle sue spalle.

Mancava poco all'appuntamento e la ragazza era ancora intenta a sistemarsi ed acconciarsi i lunghi capelli corvini.

Era da molto tempo che non si faceva solo gli odango, e Pucca rimase a studiare il suo riflesso nello specchio, indecisa tra il lasciarli così o meno.

Il vestito rosso, acquistato quello stesso pomeriggio, le fasciava morbidamente il corpo fino a metà coscia e sotto Pucca aveva optato di indossare dei leggins neri e delle scarpe comode lucide del medesimo colore.

Finì di sistemare capelli e vestito, per poi osservarsi un ultima volta nello specchio facendo una giravolta.

Sì, così poteva andare.

Afferrò al volo la borsetta ed uscì di corsa da casa sua, diretta al cinema.

Il multisala dove dovevano incontrarsi i 4 era appena stato ristrutturato, da alcuni cittadini volontari, e Pucca faticò a riconoscere il vecchio cinema che conosceva.

" E' davvero cambiato tutto da quando me ne sono andata"  pensò.

La struttura si estendeva in cinque piani in altezza e sul davanti vi erano grandi riquadri luminosi, con le immagini delle locandine dei film in programma, poste una di fianco all'altro.

Entrò quasi immediatamente nel multisala e si mise alla ricerca dei suoi amici.

Non impiegò molto tempo nel trovarli in realtà; bastò guardare in direzione della piccola sala giochi alla sua sinistra dove, assistiti da uno scocciato quanto irritato Garu, Abyo e Ching si stavano sfidando in un videogioco di ballo. Uno di quelli di origine nipponica dove si doveva accumulare punti pestando i piedi su dei quadrati luminosi a tempo di musica.

A vincere la partita fu Abyo, o meglio ... Ching lo lasciò palesamente vincere per non ferire il suo orgoglio.

Pucca si lasciò sfuggire un risolino divertito; quei due infondo non erano cambiati di una virgola in tutti quegli anni.

Nonostante Pucca si trovasse ancora molto vicino all'entrata Ching riuscì a vederla, tanto da levare in aria il braccio destro per salutarla con molta energia.

Pucca sorrise e ricambiò con un altrettanto saluto alquanto energetico, mentre si avvicinava ai 3.

I primi a salutarla - veramente - furono proprio Ching ed Abyo, mentre Garu si limitò ad un freddissimo e silenzioso cenno con la mano.

Anche se non lo dava a vedere - e non lo avrebbe mai ammesso - Garu era rimasto spiazzato nel vedere la piccola Pucca fasciata in quel vestitino rosso, così semplice e così mostruosamente simile a quelli che era solita indossare da bambina, prima della sua partenza.

Quando Pucca lasciò il villaggio all'inizio ne fu quasi felice. All'epoca non sopportava per niente l'atteggiamento asfissiante della giapponese, ed era sollevato nel poter avere finalmente un po' di respiro.

La sua felicità durò ben poco: nonostante all'epoca fosse ancora un ninja, non trovava più gusto nel combattere e le sue giornate divennero noiose e monotone (come quelle del resto del villaggio) fino a quando non arrivò Hideo.

Ripensando a quel viscido bastardo ed a tutte le atrocità che aveva compiuto, l'ex-ninja sentì un dolore lancinante alla spalla destra, luogo dove giaceva da quel fatidico giorno una grottesca, deforme e trafiggente cicatrice infertagli dalla sua lama.

Strizzò gli occhi e riportò l'attenzione ai 3 ragazzi davanti a lui.

Abyo, notando il comportamento strano dell'amico, gli fece un impercettibile cenno con il capo come per chiedergli " Tutto ok? ".

Garu annuì ma, nonostante il fatto che Abyo non sembrò crederci tanto, il ninja non proferì alcuna parola.

Avrebbe parlato dopo con il moro.

Pucca e Ching parlarono veramente molto quela sera e, dopo aver scelto tutti insieme il film da guardare, si mobilitarono verso la sala di proiezione.

Ogni tanto Pucca osservava di nascosto Garu, non potendo non trovare il giovane incredibilmente attraente e malinconico per certi versi.

La ragazza sospirò rumorosamente, attirando così involontariamente l'attenzione di Garu al suo fianco.

- Tutto a posto? -

Lei sobbalzò; si girò verso il ragazzo confusa, credendo di essersi immaginata il tutto, e notando che la stava osservando attendendo una risposta rimase spiazzata.

" Allora non me lo sono immaginata " pensò.

- Sì, tutto a posto! - rispose, cercando di stamparsi in viso un sorriso.

Garu annuì e continuò a camminare non rivolgendo più parola alla giovane, che nel frattempo provava dentro di sè un misto di confusione e felicità.

Confusa perchè non capiva cosa avesse spinto il ragazzo a preoccuparsi del suo stato di salute.

Felice perchè per la prima volta il coreano sembrava mostrare una sorta d'interesse nei suoi confronti.

Pucca però considerava quella felicità sbagliata; era partita per dimenticare tutto il dolore che le aveva procurato e non poteva buttare all'aria tutti gli anni di sacrifici e cambiamenti radicali.

Lei non era più la vecchia Pucca; quella parte di lei si era trovata costretta a rinchiuderla in un angolo recondito del suo animo e della sua mente.

Scosse la testa. Era meglio non pensare a certe cose.

Non si era nemmeno accorta che, presa dai suoi pensieri, era rimasta indietro agli altri.

Così fece una veloce corsetta per raggiungerli prima di entrare nella sala dove era già iniziato, da alcuni secondi, il film.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro