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Capitolo 3.

Il Clan.


- Oh, Pucca! E' un piacere vederti, passo -
- Anche per me, agente Bruce. Sono venuta a portarvi gli spaghetti chang-chang che avevate ordinato - sorrise tenendo tra le mani le tre confezioni di cibo fumanti.
- Vieni pure dentro ad appoggiare le confezioni, mentre vado a prendere i soldi, passo. I ragazzi sono di là a guardare la TV, passo -
" I ragazzi? " si chiese Pucca entrando dentro l'abitazione.
Nel salone vicino all'entrata, seduti sul divano a guardarsi un film, c'erano Abyo e ... Garu!
- E queste gli americani osano chiamarle arti marziali? Sembrano due mocciosi che bisticciano! - protestò adirato Abyo scattando come una molla indicando con la mano aperta lo schermo.
- Se lo dici tu - questo fu il commento, borbottato lievemente, di Garu mentre si sistemava meglio sullo schienale della poltrona ed incrociava le braccia al petto.
- Ciao ragazzi! - li salutò lei appoggiando le confenzioni di cibo sul tavolo da pranzo
- Ehi Pucca! - esclamò di rimando Abyo - Hai portato gli spaghetti! Sì! - esultò.
Garu invece non disse niente, nemmeno un saluto e Pucca fece lo stesso, anche se in cuor suo ci era rimasta un po' male.
L'ex-ninja si alzò dal suo posto e in religioso silenzio se ne uscì dalla stanza.
Questo diede già molto più fastidio a Pucca.
- Lascialo perdere - disse a un tratto Abyo aprendo una confezione di cibo - E' diventato strano da quando ... - scosse la testa - E' sempre strano - finì.
Pucca capì che c'era sotto qualcosa che non andava, e lo aveva capito dallo sguardo di Abyo. Era successo qualcosa mentre lei era in Giappone, e avrebbe scoperto cosa.
E sapeva chi gli avrebbe detto tutto.


- Pucca! E' davvero un sacco di tempo che non ti vedo! Come mai sei venuta fin quassù? -
- Sono venuta a chiederle una cosa, Master Soo, e speravo che lei mi avrebbe dato qualche risposta -
La divinità del villaggio Sooga si lisciò pensieroso la barba.
- Certo. Chiedi pure, Pucca - acconsentì. Pucca prese un bel respiro e chiese - Cosa è successo a Garu, mentre io ero via? Cosa lo ha reso così? -
Master Soo, che era ancora intento a liscarsi la barba, si bloccò. Fece un respiro profondo, si voltò verso le due donzelle dietro di lui e chiese loro di lasciarli soli per qualche minuto. Queste ubidirono silenziosamente e appena varcarono la soglia della porta, Master Soo riprese a parlare.
- E' successo tutto due anni dopo la tua partenz, piccola Pucca - iniziò avvicinandosi pensieroso alla finestra - Il villaggio Sooga non se la passava per niente bene. C'era molta tensione nell'aria e un forte clima di crisi. Il malcontento sembrava essere diventato padrone delle giornate della maggior parte dei cittadini ... poi, un giorno, arrivò Lui -
Il corpo della divinità venne percorso da un gelido brivido al solo pensiero di quei giorni così bui ed oscuri a cui il povero villaggio era stato costretto a subire per colpa sua.
- Lui chi? - chiese di rimando Pucca.
- Hideo -


- Chi è? -
- Oh piccola Pucca - scosse il capo Master Soo - Un mostro di crudeltà e perfidia. Non meriterebbe nemmeno di venir definito "umano". - fece allontanandosi dalla finestra ed avvicinandosi alla ragazza.
- E' il capo di un clan malavitoso proveniente da nord. Non so dirti quali furono le motivazioni che lo portarono nella piccola e sperduta Sooga, ma la sua breve permanenza ha cambiato molti di noi, profondamente. Uno di questi è proprio il tuo Garu - Pucca ascoltava in silenzio il discorso della vecchia divinità e in cuor suo si chiedeva perchè i suoi zii non le avessero mai accennato niente di simile.
Cosa era successo davvero durante la sua assenza?
- Garu e un gruppo di giovani ninja andarono a cacciare e combattere Hideo e i suoi uomini, ma ... - Master Soo si bloccò. Sembrava che le parole non riuscissero ad uscire dalla sua bocca.
Pucca gli si avvicinò - Ma? - chiese a fatica iniziando a sentire la bocca fin troppo secca.
La divinità guardò negli occhi Pucca, per quelli che per la piccola giapponese furono secondi, minuti e poi piccoli momenti di eternità.
Ma il tempo cessò definitivamente di passare quando le rispose - L'unico che tornò al villaggio quel giorno fu Garu - e lì si sentì congelare.

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