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Qualche ora dopo...
Hope pov
Siamo rimasti un po' tutti sbalorditi dalla notizia della nostra imminente partenza per il Wakanda, ma dopo che Tony si è spiegato un po' meglio alla squadra senza omettere nulla riguardo al fatto di aver perdonato Steve, gli umori si sono risollevati.
Nessuno ci ha ancora detto il giorno preciso in cui dovremmo lasciare la base, ma come ho detto, è molto vicino.
Andando in giro per la base mi rendo conto che il panico è ovunque, non ho idea del perché... insomma, questo non è il loro lavoro? Ho provato a chiedere che cosa stava succedendo e tutti mi hanno risposto con un semplice "niente" come se io fossi così cretina da cascarci.
Non posso ancora credere di essere riuscita a far parlare Steve con Tony, dopo che quest'ultimo ha annunciato la missione il capitano mi ha guardato con uno sguardo che mi ha fatto letteralmente sciogliere il cuore.
Ma siamo realisti, sto raccontando tutte queste cose per posticipare il più possibile l'argomento mamma, perché anche se non voglio dare ragione a Steve, mi rendo conto che ha ragione... non ho ancora letto ciò che mi ha scritto mia madre e non sono sicura di essere pronta a farlo.
Mi rendo conto che forse è arrivato il momento di affrontare questa cosa, non la vedo da tanto e credo che sia veramente il caso di sapere cosa mi voleva dire, ma mi rendo anche conto che forse non riesco a fare questa cosa da sola.
Entro in camera mia, la lettera è sulla scrivania da una settimana e non ho provato neanche ad aprirla, l'ho semplicemente lasciata lì sperando di dimenticarmene (cosa che, ovviamente, non è successa).
Mi avvicino lentamente ad essa e la prendo in mano, riconosco perfettamente la grafia di mia madre sul retro dove ha scritto A Hope, e sento anche delle lacrime che pungono insistenti i miei occhi aspettando di sgorgare da essi ma non credo che gliela darò vinta.
Continuo a guardare insistentemente quella busta ingiallita dal tempo e continuo a chiedermi se voglio o non voglio aprirla e proprio in quel momento qualcuno bussa alla mia porta.
"Avanti"
Dico senza neanche alzare lo sguardo o appoggiare la busta, non ho idea neanche di chi sia entrato in camera.
"Ehi, tutto ok?"
Alzo lo sguardo solo a quel punto, solo quando mi rendo conto che la persona che è appena entrata in camera è Steve.
Non rispondo.
"Volevo dirti che partiamo domani mattina, Nat ti verrà a chiamare"
Annuisco con sguardo assente.
Lo vedo avvicinarsi e guardare quello che ho in mano.
"Non l'hai ancora letta vero?"
Annuisco.
"Se vuoi la leggo io... solo se non te la senti"
Gli porgo la lettera senza pensarci due volte, non ci riesco, non posso leggerla da sola.
Lo seguo sul letto e mi siedo di fianco a lui, mi guarda per essere sicuro che io sia pronta e dopo aver dato il mio consenso, Steve procede con l'aprire la busta.
"Ancora sicura?"
"Facciamolo"
Tira lentamente fuori dalla busta il foglio di carta dove riesco a vedere alcune parole che ha scritto mia madre, lo apre poiché piegato in quattro e comincia a leggere.
"Cara Hope,
mi dispiace veramente tanto per tutto quello di cui sei venuta a conoscenza... mi dispiace veramente tanto per averti tenuta nascosta la verità per così tanto tempo.
Non ti sto chiedendo di perdonarmi perché mi rendo conto che ci vorrà tempo, ma vorrei solo che tu capissi che io l'ho fatto per te, non volevo stravolgere la tua vita, non volevo spingerti a far parte di questo mondo.
In questo momento sto sperando che tu sia felice, sto sperando che loro si prenderanno cura di te per questo arco di tempo, lungo o corto che sia.
Sto sperando che non ti feriscano come ho fatto io, sto sperando che non ti abbandonino.
Non sei ancora tornata, ciò vuol dire che stai bene, stai tentando di controllare questi poteri... non avere fretta bimba mia, tuo padre ce ne ha messo di tempo sai? Tanti anni di allenamento.
Io però sono sicura che tu ci metterai molto meno, sei in gamba e sei intelligente, capirai presto come usare tutta questa forza che scorre da sempre nelle tue vene... ne sono certa.
Quando vorrai tornare a casa io sarò qui ad aspettarti, non importa quanto tempo passerà, ricordati che tu sarai sempre mia figlia e che io ti vorrò sempre bene anche se dovessi tornare tra mesi.
Credo che questa sia una delle cose che mi preoccupa di più, non vederti tanto presto.
Sono certa del fatto che tu mi voglia ancora bene, e questo in un certo senso mi basta, ma credo che mi mancheranno i tuoi abbracci, i tuoi sorrisi, la tua faccia da zombi appena sveglia la mattina, tutte quelle volte che mi dicevi di volermi bene e quelle in cui mi urlavi dietro per le mie battute non appropriate.
Sii felice, perché se tu lo sei, lo sono anche io.
Mamma
P.s Ti sto scrivendo questo dopo che la tua lettera è arrivata a casa, l'ho già letta e sappi che mi ha reso felice.
Steve ha appena smesso di leggere, per le prime righe è filato tutto liscio poi sono arrivate le lacrime che continuano a fluire lungo le mie guance anche adesso.
Vorrei tornare da lei, ma come posso farlo se so che il dolore sarà ancora troppo da sopportare? Come posso tornare da lei, se non sono riuscita ancora a dimenticare tutto questo?
"Mi manca"
Sussurro mentre le lacrime cominciano ad aumentare.
"Lo so"
Dice Steve prima di tirarmi in un abbraccio.
Nascondo il mio viso nell'incavo del suo collo e do sfogo a tutte le mie emozioni, quelle che sto tenendo nascoste da giorni, quelle che ora hanno bisogno di essere liberate.
Un suo braccio circonda il mio busto mentre l'altro e spostato vicino al mio viso dove, con la mano, Steve mi sta accarezzando i capelli.
I minuti successivi passano così, non riesco a fermarmi, ma alla fine mi impongo di farlo.
"Scusa"
Dico strofinandomi le mani sugli occhi e sul viso per cercare di cancellare le tracce che le lacrime hanno lasciato.
"Non ti devi scusare di nulla, assolutamente di nulla"
Mi alzo dal letto e vado in bagno, apro l'acqua e mi sciacquo il viso, i miei occhi sono rossi come il resto della mia faccia.
Spero che quando uscirò dalla stanza, nessuno se ne accorgerà.
Torno in camera e Steve è ancora sul letto.
"Sto meglio adesso"
"Sicura? Ti serve qualcosa?"
Mi chiede preoccupato alzandosi ed avvicinandosi a me.
"In realtà sì... un panino, forse"
Dico sincera; entrambi abboziamo un sorriso prima di uscire da camera mia e dirigerci verso la mensa... domani si parte per il Wakanda, credo di non aver ancora realizzato la cosa.
Spazio autrice
Ed eccoci qui tornati!
Beh, è uno di quei capitoli passeggeri ma almeno sappiamo cosa la mamma di Hope avrebbe voluto dirle.
Commentate e votate, grazie per l'infinito supporto... nn smetterò mai di esservi grata.
Baci, Laura
A Domani lettori e lettrici
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