18
Allora, la strada me la sono ricordata, la missione impossibile è ritrovare Steve.
Sto camminando a vuoto me lo sento, non voglio chiedere informazioni a nessuno, questa situazione mi ricorda quando io e mia madre siamo in un negozio e lei si ostina a non chiedere niente a nessuno (reputa TUTTE le commesse delle incompetenti).
Fortunatamente nessuno fa domande quindi continuo il mio giro, e vi assicuro che stavo per perdere la speranza quando sento alcuni rumori provenire dalla palestra, giuro che se è lì lo uccido.
Passo dopo passo mi avvicino sempre di più all'entrata, sbircio dentro e vedo Steve continuare a tirare pugni su un sacco da box che finisce a terra poco dopo a causa di un gancio troppo forte da parte di quest'ultimo.
Lo vedo prenderne un altro e dopo averlo riagganciato ricominciare a tirare pugni su pugni, so che non dovrei dirlo, ma è veramente bello in questo momento.
"Focus"
Sussurro a me stessa prima di appoggiarmi sullo stipite dell'entrata o porta, anche se effettivamente la porta non esiste.
"Calmati"
Dico preoccupata, la mia missione era quella di attirare la sua attenzione e ci sono riuscita senza alcun problema, lo vedo fermarsi e voltarsi verso di me... non ci credo.
Sono certa di aver appena visto una lacrima rigargli la guancia sinistra.
Cammino velocemente verso di lui e senza pensarci due volte lo abbraccio, sento i suoi muscoli sciogliersi ogni secondo che passa.
Lentamente avvolge le braccia attorno al mio corpo e affonda il viso nei miei capelli, credo che alcune farfalle stiano risorgendo dalle proprie ceneri come se fossero delle piccole fenici.
Ci stacchiamo lentamente, non sta bene, lo vedo.
Gli cancello la lacrima con il pollice prima di fargli segno di andarci a sedere; si toglie lentamente le bende che ha sulle mani e prende un respiro profondo, credo che sarò io a cominciare la conversazione.
"Raccontami... se te la senti"
"Bucky è sempre stato il mio migliore amico, ci conosciamo da quando sono piccolo e dopo tutto quello che gli hanno fatto ero riuscito a farlo tornare in sè.
Esperimenti su esperimenti perché è questo che fa l'H.Y.D.R.A, pensavo di averlo perso per sempre, ma quando l'ho ritrovato dentro di me si è accesa una piccola luce di speranza Continuavo a non crederci finché non mi sono accorto che era tornato il Bucky di sempre.
Abbiamo combattuto insieme nell'ultimo scontro e poi siamo tornati in Wakanda, lui con un braccio in meno ed io con la paura di quello che avrebbe fatto... poco tempo dopo mi ha detto che voleva essere congelato di nuovo, come la prima volta"
"La prima volta?"
"Sempre opera dell'H.Y.D.R.A.
Dopo questa notizia credo che il mio cuore si sia crepato, non spezzato del tutto, ma quelle piccole crepe mi torturavano ogni giorno fino a poco fa... pensare che è stato liberato, pensare che è come prima, uno spietato assassino, non hai idea di quanto stia male in questo momento.
E poi c'è anche di mezzo Tony"
Poggio delicatamente una mano sulla sua schiena, non sta piangendo, cerca di mantenere il controllo anche se non deve farlo per forza.
Non pensavo che avesse sofferto così tanto.
"Mi dispiace molto..."
Riesco solo a dire queste semplici parole perché non ce ne sono abbastanza per descrivere come lui si stia sentendo in questo momento.
Lo vedo alzarsi lentamente ed andare verso un borsone che è a pochi metri da noi, torna poco dopo con qualcosa in mano, sembra una foto.
Me la porge con un sorriso sul volto che dice tutto.
"Questi siamo io e lui"
Mi porge quel piccolo rettangolo di carta e non riesco a trattenere una risata.
"Questo eri tu?"
"Non prendere in giro"
"Non lo sto facendo è solo che, sei così..."
"Diverso? Lo so"
Si siede di nuovo di fianco a me.
"Cosa vuoi fare?"
Gli chiedo non spostando il mio sguardo da quella piccola foto che ritrae lui e Bucky quando erano felici, quando erano insieme e pensavano che nulla avrebbe potuto separarli.
"Voglio trovarlo Hope"
"Io sono con te, e non provare a dire altro perché non mi farai cambiare idea.
Sono qui da poco, molto poco, ma me la so cavare. Non voglio che le persone pensino che non ho le palle o che non sono forte abbastanza per battere qualcuno... non sto dicendo che io voglia essere come voi, ma non posso cambiare la situazione, non posso far finta che questi poteri non siano mai esistiti e cosa più importante non posso fare finta di non avervi mai incontrato"
Prendo un lungo respiro e concludo il mio discorso.
"Non posso fare finta di non aver mai incontrato te"
Lo guardo seria, il suo sguardo si addolcisce e sul suo volto si fa spazio un grande sorriso che mi fa capire che non sta per darmi un "No" come risposta.
"Nessuno ti considera debole, lo hai provato sconfiggendo Nat... se vuoi rimanere ad aiutarmi sarebbe un grande onore per me, anche se ti faccio notare che rimarrai con noi più del previsto"
Dice sorridente, io ricambio.
L'avevo detto io, le persone che vengono qui dicono tre giorni e poi si ritrovano a rimanere qui per un arco di tempo indeterminato... pensavo che non ci sarei cascata, ma credo che nessuno ci riesca.
"Quindi mi farai da guida turistica in Wakanda?"
"Se Tony accetta, con molto piacere"
Si alza e si mette di fronte a me poggiando entrambe le mani sui fianchi e guardandosi un po' in giro.
"Tua madre?"
Abbasso lo sguardo, io e lei non ci siamo ancora chiarite e non so se accadrà presto.
"Non ho molta voglia di parlarle... mi ha mentito per tredici anni riguardo la morte di mio padre"
"Ti ricordo, com'è successo qualche secondo fa, che dovevi rimanere qui tre giorni, non mi va di fare l'adulto ok? Soprattutto perché mi sentieri vecchio. Solo, credo che sia il caso avvisarla"
"E io credo che sia il caso di parlare con Tony"
Steve si irrigidisce immediatamente e io mi alzo per avvicinarmi a lui.
"Soffre Steve, ed io non credo solo per la morte dei suoi genitori... crede di aver perso un amico.
Fallo, non te ne pentirai, io troverò un modo di avvisare mia mamma, promesso"
Lo guardo un'ultima volta sorridendogli prima di voltarmi ed uscire dalla palestra, vado verso camera mia sperando che Tony abbia accettato di andare in Wakanda, apro la porta, mi chiudo a chiave e dopo aver trovato carta e penna decido che il miglior modo di avvisare mia madre sia quello di scriverle una lettera... non la vedrò piangere e non sarà necessario vederla.
Mi sistemo su una sedia di fronte alla scrivania della camera e comincio a scrivere.
Cara mamma,
lo so che sono sparita senza darti alcuna spiegazione e mi dispiace, ogni volta che ci penso mi si spezza il cuore.
La verità però è che ho bisogno di un po' di tempo per pensare a tutto quello che mi hai detto e a tutto quello che sta succedendo nella mia vita. Non sentirti in colpa per avermi mentito, sono la prima ad ammettere che ora come ora non me la sento ancora di vederti ma ti prego, non addossarti colpe che non hai... credo di averlo capito sai? Credo di aver capito che lo hai fatto solo per proteggermi, ma forse questa cosa è andata avanti troppo a lungo. Se ti stai chiedendo dove sono, mi trovo alla base degli Avengers... li ho conosciuti tutti! Sto bene qui, quindi ti scrivo questa lettera per dirti che se non tornerò per un po', sappi che sono al sicuro. Sto imparando ad usare i miei poteri anche se ho ancora tanta strada da percorrere, ma ti prometto che il momento in cui ci rivedremo arriverà presto; forse non domani o la prossima settimana ma presto, te lo giuro.
Vai avanti con la tua vita, lavora, divertiti e trovati un fidanzato, sei ancora una bellissima donna, e ricordati sempre che io sto bene, sono felice e non vedo l'ora di farti vedere cosa posso fare con tutta questa forza che scorre dentro di me.
Baci, Hope
Ti voglio bene mamma
Prendo una busta che trovo nel primo cassetto della scrivania, ci infilo la lettera ed esco dalla camera sperando di trovare qualcuno disposto a recapitarla a mia madre.
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