Un incessante bussare fece alzare il castano dal divano sgualcito su cui era sdraiato. Quando aprì la porta accennò un sorriso nel vedere il corvino tutto trafelato. "Hey" disse guardandolo, Levi non rispose e subito si catapultò sulle labbra carnose dell'altro. Le morse dolcemente e le leccò più volte con la lingua finchè alcuni mugolii non lasciarono le labbra semi aperte del castano. Eren chiuse la porta con un calcio aiutando il corvino a spogliarsi del cappotto leggeremente impolverato dalla neve che cadeva, fece cadere il cappotto a terra e intrecciò le mani tra le ciocche corvine del ragazzo che ora ispezionava tutto il suo corpo facendo fremere Eren. Pian piano si spostarono verso la camera da letto, i vestiti erano sparsi ovunque la stanza era piena di versi e di gemiti. Baci caldi e bagnati volavano tra i due corpi sciolti dal desiderio ardente di possedersi, di chiudere definitivamente la muta e invisibile guerra di ruoli. Entrambi dominatori nati non avevano alcuna intenzione di cedere il proprio predominio all'altro. Le mani di Levi vagavano su tutto il corpo del minore scoprendolo pian piano, il killer si trovò ad essere argilla nelle sue mani, sentiva che gli avrebbe potuto fare qualsiasi cosa e lui non riusciva ad opporsi. Le mani del corvino esploravano il suo corpo nudo ed accaldato, un dito sottile lo penetrò e un gemito di sorpresa lasciò le labbra del castano. Levi mosse piano il dito e in breve tempo ne inserì altri due, Eren gemette sentendo le dita del corvino dentro di se. Quando finì di prepararlo, si masturbò per rinvigorire l'erezione col glande già umido di liquido pre-seminale. Levi lo penetrò e a Eren mancò il fiato quando sentì quell'enorme presenza dentro di se. Il corvino si mosse inizialmente piano così da far abituare il ragazzo sotto di se, dopo alcune spinte aumentò il ritmo e alcune spinte dopo riempì l'interno del ragazzo di sperma. Eren ci mise un po' di più a venire, così Levi decise di prenderlo nella propria cavità orale succhiando avidamente. Il corvino puntò lo sguardo in quello del ragazzo, di un verde liquido sembrava di guardare il riflesso delle fronde di un albero all'interno di un fiume. Eren in poco venne nella bocca di Levi che ingoiò senza indugi per poi baciarlo per fargli sentire il suo dolcissimo sapore. Il castano sorrise in quel bacio al sapore di sperma. Forse l'omicidio del corvino l'avrebbe rimandato a più tardi.

Mai scelta fu più sbagliata, lo sapeva lui che doveva farla finita subito o sarebbe stato lui quello catturato. Ma l'uomo è una creatura curiosa, non poteva non guardare dentro l'abisso ma l'abisso l'aveva appena inghiottito e ora tutto si era fatto buio. Un buio di incertezze e di curiosità, di voglia di scoprire, di voglia d'amare e di essere amati. Di un insensata voglia di essere migliore una volta tanto.