Capitolo 8
[ There's nothing holding me back ]
La bionda vestita da panda s'era abbandonata sul morbido divano mentre divorava il dolce che le era stato preparato dalla salvadoregna.
Veronica e Rosalba erano andate a farsi la doccia dato che non avevano avuto occasione di farlo la mattina, avevano deciso di farlo anche per riprendersi dello shock di Michela che chiedeva qualcosa di dolce.
Quando tornarono al piano inferiore però, ebbero la conferma che non se lo erano immaginato ma stava davvero introducendo degli zuccheri e del cioccolato di propria iniziativa nel proprio corpo.
«Secondo me dovremmo misurati la febbre » disse seriamente preoccupata la roccia dagli occhi chiari prendendo il termometro, ma venne fermata da una pessima occhiata rivoltale dalla diretta interessata e si limitò a sedersi al suo fianco sul divano.
«Che ti succede? » chiesero in coro le sue quattro coinquiline ricevendo un sospiro in risposta, Michela affondò ancora di più nel suo pigiama morbido a panda invogliando prima loro a vuotare il sacco.
«Ti sembra forse incazzata? » chiese Valentina con un tono troppo alto di voce facendo capire chiaramente quale fosse il suo stato d'animo «Ok, va bene, non serve che mi guardate così... » sbuffó andando in cucina e prendendo un pacchetto di patatine.
«Io e Shawn stavamo camminando per la strada, andava tutto una meraviglia, stavamo parlando del più e del , ridevamo e ogni tanto ci scambi amavo qualche sguardo complice, almeno finché una sua fan lo ha riconosciuto e ha urlato il suo nome » prese una manciata di patatine e le misticó arrabbiata.
«Lui la saluta, le fa un autografo e sarebbe andata bene così se non fossero arrivate miliardi di ragazze, ma cosa potevo pretendere, è comunque molto famoso e infatti non sono arrabbiata per questo motivo, ma perché si è comportato come se non ci fossi e alla fine me ne sono andata » prese altre patatine per poi continuare il racconto livida di rabbia.
«Gli è importato così tanto di me che quando me ne sono andata non ha detto nulla, poi, dato che è passato un bel po' di tempo avrebbe potuto farmi una telefonata, sai, per scusarsi o comunque assicurarsi che stavo bene ma non lo ha fatto » ringhió alla fine evidentemente arrabbiata.
«Vedi che sono stronzi, è successa la stessa cosa a me, pare che era uscito da solo o che comunque la mia esistenza fosse inutile, non si sono preoccupati di farci sapere nulla o di vedere come stavano le cose, se eravamo arrabbiate o altro, sono proprio dei bastardi! » urlò Jennifer arrabbiata almeno quanto l'altra dato che Cameron aveva tenuto lo stesso comportamento nei suoi confronti è lei non lo accettava.
Non erano certamente gli unici ragazzi sulla faccia della Terra e certamente non le meritavano se non si erano segnati di farsi vivi dopo che le ragazze con cui stavano uscendo erano sparite fra una folla enorme di fan e per quello che ne sapevamo potevano essere state pure rapite, si arrabbiarono per questo e non gli avrebbero reso facile essere perdonati.
«Adesso, ci dici come mai sei depressa? » chiede con voce calma Rosalba conoscendo la riluttanza della sua amica a spiegare i suoi sentimenti o le cose che le facevano del male «Ragazze, mi piacerebbe potervi spiegare perché mi sento depressa e arrabbiata ma non lo so nemmeno , semplicemente ho iniziato a sentirmi in questo modo e non lo capisco » sbuffó.
Lei odiava non sapere quello che le succedeva o non capire quello che provava, le dava un fastidio enorme non avere controllo su se stessa e solitamente non le capitava mai, non capiva cosa potesse esserle successo così d'improvviso.
Finì, da sola, il dolce poi si ritirò nella sua stanza prendendo in mano il quaderno con le idee per ciò che avrebbero dovuto scrivere vi ci si chiuse dicendo alle altre di non disturbare per nessuna ragione, solo se la casa andava a fuoco.
Rimase nella sua stanza, chiuse le tende in modo da non lasciar filtrare la luce e lasciò che ad illuminare quella grande stanza fosse lasciata solamente una piccola lampada da scrivania.
Appoggiò il quaderno pieno delle loro idee sulla superficie legnosa e dopo aver stretto fra le dita l'insieme di fogli iniziò a far scorrere la mano sulla carta immergendosi nel mondo della scrittura in modo da far sì che la sua mente smettesse di mostrarsi così abbattuta senza un'apparente ragione.
Mentre la penna passava sulla carta più e più volte con velocità, al piano inferiore suonò il campanello, ad aprire andò la mora, era quella più vicina alla porta.
Quando controllò chi avesse schiacciato il pulsante vide davanti a se un pacchetto, la scatola era bianco candido e sopra vi era una rosa porpora con una lettera, accanto c'era un pacchetto dalla confezione color confetto, sopra vi era un piccolo mazzo di fiori e un'altra lettera.
Li portò dentro e li consegnò a Valentina e Jennifer, le destinatarie di quei doni misteriosi lasciati da persone momentaneamente senza identità, anche de un sospetto ce lo avevano tutti...
Aprirono i pacchetti e dentro vi trovarono dei regali, Jennifer trovo un peluches a forma di cuore di quelli che vorresti troppo abbracciare mentre Valentina vi trovò un orsacchiotto di peluche con degli occhioni enormi e teneri che avrebbero sciolto il cuore di qualsiasi ragazza, ma non era così facile, non con loro.
Valentina fu la prima a leggere la lettera e finalmente notò la buona grafia del suo cantante preferito.
Ciao,
Sono bravo con le parole se non con le canzoni e non potevo scriverne una così velocemente...
Mi dispiace per oggi pomeriggio, stava andando tutto così bene, non mi sentivo così sollevato e a mio agio con qualcuno da molto e sono davvero dispiaciuto che sia stato rovinato tutto così, che mi sono lasciato prendere dalle mie fan.
Sono sicura che ora sei arrabbiata con me, ma sono sinceramente dispiaciuto e credo che non sarebbe male continuare a conoscerci.
Io questa sera ti aspetto.
In fondo alla lettera c'era la firma del giovane uomo, l'ora esatta dell'appuntamento e il lugo dove questo si sarebbe svolto e non sapeva cosa fare: voleva perdonarlo ma cosa le garantiva che non ci sarebbe rimasta male nuovamente?
Dopo di lei fu l'altra a stringere fra le dita la lettera dal cartoncino candido, le trovano leggermente le mani perché sentiva che quella era la prima volta che sentiva di essere seriamente attratta qualcuno, la nonostante tutto ne lesse il contenuto.
Mi dispiace per oggi.
Sono stato uno scemo, amo le mie fan e mi si spezza il cuore a dire loro di no, ma d'altronde loro non sono te e non potrebbero esserlo.
Sei divertente e vivace, mi piace la tua personalità e vorrei davvero poter avere un'altra chanche con te, ragazze del tuo tipo non si trovano così facilmente sai.
Anche quella lettera terminava con un luogo e un orario facendole dedurre che era stata invitata ad un appuntamento per chiarire la questione, era tentata di fargli buca ma ripensandoci quando le sarebbe capitato un'altra volta e poi, bhe, lui era Cameron Alexander Dallas, non uno stronzo qualunque.
Alla fine le due si fecero coraggio e decisero di accettare i loro inviti, si prepararono assieme e Valentina proibì a Jennifer di toccare o anche solo minimamente sfiorare qualche tipo di trucco fato che poteva fare dei danni enormi e non avevano abbastanza tempo per sistemarli, perché si, quella donna con un mascara in mano era dannatamente pericolosa.
Rosalba e Veronica augurarono loro buona fortuna mentre le vedevano camminare un po' titubanti sulle loro scarpe dotate di tacco, chissà se la loro paura era quella di cadere o quella di notate che i loro idoli erano diversi, completamente, da come se li erano sempre immaginati ed aspettati, che non erano così brave persone come erano sempre apparsi...
Le due rimaste, esclusa Michela che si era chiusa nella sua stanza, si guardarono complici, come se l'una avesse potuto leggere i pensieri dell'altra e salirono con una lentezza proverbiale le scale che conduceva al piano di sopra.
Passarono davanti alla porta che le separava dalla loro amica dal pessimo umore e, solo la tensione che si percepiva attraverso quelle barriere, bastò per avvertire, provare a parlare con lei sarebbe stato inutile e sopratutto pericoloso così si abbandonarono sul letto a chattare.
Condivisero l'emozione nel vedersi scrivere dai loro bias, sopratutto la sorpresa di Veronica nel notare il moro fare il primo passo dato che si era sempre dimostrato quasi terrorizzato dal genere femminile per qualche ragione arcana e misteriosa.
Rosalba, essendo incerta su cosa fare riguardo alla sua migliore amica provò a chiedere consiglio, scrisse a Jin della situazione che si era trovata davanti senza mancare di dettagli, anche quelli più futili e idioti come il suo shock nel constatare che la ragazza stava mangiando un dolce.
Persino il ragazzo era interdetto, per tutto il tempo in cui erano Stati seduti a giocare ad obbligo o verità era sembrata in forma perfetta, lo aveva addirittura aiutato nel suo intento di avvicinarsi alla riccia perciò era confuso.
«Non lo so, a me sembrava tutto normale... » «Già, ma si è chiusa in camera a scrivere, prima sono passata davanti alla porta con Veronica e siamo scappare, non ci è servito nemmeno vederla per percepire il suo pessimo umore ed è davvero strano, vero? » chiese lei mentre con le gambe fendeva l'aria spettando una risposta dal biondo.
«Effettivamente, non mi sembra il tipo che si butta giù per un non nulla» disse essendo già riuscito ad inquadrare bene l'ostinata quanto orgogliosa ragazza «Appunto, sono così preoccupata... » «Scusa ma ora devo andare, ti scrivo dopo le prove e comunque se ti serve una mano sai dove trovarmi» disse per poi uscire dalla chat lasciando la ragazza sola ai suoi pensieri.
Poco dopo anche la mora smise di chattare con Jungkook, dopotutto avevano le prove e non era carino assillarli con i loro problemi che non sapevano se fossero realmente tali o fosse solo un calo.
«Senti, Rosalba, credo che lui mi piaccia e non parlo solo come cantante o come bias, però non so se è giusto o meno» disse la mora buttandosi a peso morto sul morbido materasso affondando il volto nel cuscino.
L'amica la capiva, anche lei serba a i medesimo sentimenti dentro di se, quella voglia di andare a fondo, buttarsi a capofitto in quelle nuove sensazioni sconosciute e affascinanti ma comunque la paura c'era.
Jin era un ragazzo fantastico, gentile e divertente e stavano costruendo un buon rapporto e temeva che tutti sarebbe potuto andate distrutto, come un castello di carta che viene spazzato via dal vento e che non si riesce più a ricostruire.
«Sono nella tua stessa situazione ma penso che dovremmo provarci, se non lo facessimo credo che Michela ci verrebbe a spezzare le ossa » disse cercando di sdrammatizzare e allo stesso tempo di dare supporto alla sua amica.
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