Capitolo 6
[Cute ]
La mattina successiva quando gli altri presenti nella casa si svegliarono e si diressero silenziosamente in salotto videro la bionda che dormiva rannicchiata su se stessa come una bambina spaventata.
Il suo volto pallido era leggermente arrossato sulle gote, la sua figura minuta era racchiusa su se stessa come un cucciolo di gatto ed era sommersa dalla grande coperta bianco candido sembrando un piccolo cucciolo indifeso.
Tutti presero presero in mano i loro telefoni scattando delle foto e girando dei brevi video su quella scena unica e rara nella quale la ragazza sembrava indifesa e coccolosa, nonostante la tarda ora era ancora addormentata.
Cameron aggiunse le quattro ragazze sul gruppo che condividevano con i sette ragazzi coreani dai capelli stravaganti e, Valentina, come vendetta per la pessima figura che le aveva fatto fare il giorno precedente davanti a Shawn mandò il video appena girato e poi chiese di mantenere il segreto aggiungendo successivamente il numero di telefono della bionda.
Nonostante fossero nel bel mezzo delle prove anche quel giorno, i sette, visualizzarono i nuovo messaggi che avevano ricevuto sul quel gruppo condiviso e quando riprodussero il video della ragazza dormiente fecero dei versi strani.
Un coro di "awww" sì levò nella sala prove, era così dolce e carina quando dormiva che non riuscirono a trattenersi, uno fra loro non poteva fare a meno di chiedersi se aveva qualche altro lato nascosto, se ci fossero state parti celate della sua personalità che avrebbe potuto mostrargli.
Michela l'aveva incuriosito, qualcuno, dopo tanto tempo, aveva acceso una scintilla di curiosità in lui e non sapeva se considerare questo suo interesse un cosa buona o meno.
Poco dopo quella ragazza aprì i suoi occhi castani e quando lo fece tutti si immobilizzarono, tenevano ancora i dispositivi elettronici fra le mani puntati verso di lei e questo non le sfuggì quando si alzò lentamente in piedi aggiustandosi la chioma dorata.
I due poveri malcapitati non ne avevano idea, non sapevano nel casino in cui si erano cacciati, ma le altre si e impallidirono alla ricerca di una via di fuga ma, con sorpresa di tutti i presenti non fece nulla.
Si alzò semplicemente, li guadò male e poi salì le scale verso la sua camera da letto, della quale non sbatté neppure la porta, era arrabbiata ma non aveva avuto alcun tipo di reazione e questo lasciò quasi tutti straniti, che cosa le frullava per la testa si chiesero.
Michela non era arrabbiata, era furiosa, non solo era stata costretta a dormire sul divano e a causa di questo accusava dolori ovunque, ma, oltretutto le avevano sicuramente fatto foto e video che conoscendo i soggetti avevamo già mandato a qualcuno se non proprio ai sette ragazzi coreani e un bruciore le pervase il volto.
Era così imbarazzante, odiava che le facessero foto mentre dormiva perché pensava di essere terribile e i suoi genitori lo avevano fatto parecchio mentre riposava, o meglio, mentre era in stato comatoso a causa della febbre.
Sospirò furiosa non sfogando la sua rabbia e si infilò sotto il getto bollente della doccia, lasciò che l'acqua cala percorresse le curve pronunciate del suo corpo scivolando sulla sua pelle leggermente dorata rilassando la sua muscolatura provata dal pessimo sonno.
Quando uscì dal box doccia il suo corpo nudo si riempì di brividi a causa della differenza di calore e subito si avvolse con un morbido asciugamano bianco mentre ancora pettinava i suoi capelli di media lunghezza strizzandoli.
I suoi piedi erano solleticati dalla presenza del grande tappeto nero che le consentiva di non indossare le pantofole, ogni passo che faceva le procurava una breve risata mentre prendeva il suo intimo per indossarlo.
La ragazza sentì il suono della porta d'ingresso che veniva aperta e poi richiusa ma non vi badò, rimase ferma davanti allo apecchio con il corpo quasi completamente spogliato di ogni indumenti mentre applicava una crema sulla pelle.
Stava per indossare il resto degli indumenti quando la porta si apri facendola voltare di scatto, quando incontrò lo sguardo tagliente, la mascella squadrata e quelle labbra carnose divenne rossa molto velocemente, Jimin l'aveva vista in intimo.
Il ragazzo s'era incantato a guardarla ma una volta tornato in se chinò il capo in segno di scuse poi si chiuse la porta alle spalle senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso, dopotutto quello che aveva visto gli era piaciuto e avrebbe sfidato chiunque altro nella sua posizione a pensarlo.
Si diresse nell'altro bagno e quando tornò al piano inferiore si sidé a terrà assieme a tutti gli altri comportandosi come se nulla fosse successo, ma il sorriso sulle sue labbra stonava con le sue intenzioni, ma nessuno ebbe il coraggio di chiedere nulla quando si sentì un tonfo al piano di sopra.
Rosalba si precipitò a vedere cosa fosse successo e, sotto esortazione di Namjoon, la seguirono il fulvo e il biondo che videro delle valigie a terra e Michela a qualche passo da loro con volto molto, ma molto arrabbiato.
«Rosalba cara, mi diresti, di grazia, che cosa ci fanno queste borse qui? » sibilò come un predatore pronto ad azzannare la sua povera preda, i due coreani non capirono ciò che aveva detto ma anche loro ebbero la sensazione di essere delle prede pronte ad essere cacciate.
Jin fece qualche passo indietro non ritenendo opportuno intromettersi, dopotutto potevamo aver litigato e lui non lo sapeva, ma Jimin rimase ad osservare quella reazione così spaventosa quanto curiosa ai suoi occhi, si fece un piccolo promemoria mentale, non fare arrabbiare quella ragazza.
«Non è colpa mia, ho provato a fermarle... » a quel punto la ragazza si alzò e camminò verso l'uscita senza mostrare il suo volto a nessuno dei tre e per qualche ragione ebbero la sensazione che fosse stato meglio così.
«Siamo tutti morti » disse Rosalba portandosi una mano alla fronte in modo che anche i due in corridoio potessero capire quello che stava dicendo e fossero consapevoli del pericolo «Se ci tenete alla vostra vita rimanete qua su » disse lei sedendosi accanto alle valige seguita dai due.
Poco dopo arrivarono di corsa anche Namjoon, J-hope, Taehyung e Suga con faccia terrorizzata facendo inarcare un sopracciglio a Jin confuso, furono successivamente raggiunti da Cameron e Shawn che sembravano aver visto l'inferno.
Nel salotto, in quel momento, si trovava una Michela fuori controllo livida di rabbia che avanzava verso i quattro presenti con un sorriso per nulla rassicurante mentre manteneva la mano aggrappata al tessuto della sua maglia, tanto che si potevano facilmente udire i momenti nei quali questa veniva strappata.
«Michela, io non centro nulla, qualsiasi cosa sia successo » cercò di salvarsi la mora molto vicina a Jungkook che osservava la ragazza con terrore ma anche con espressione interrogativa.
Un gelido sorriso si fece nuovamente mentre sgridava duramente qui due per il fatto che continuassero ad evitarsi imbarazzati, gli disse che se avessero continuato li avrebbe chiusi in uno stanzino buio ammanettati, poi li lasciò andare via.
Il moro trascino Veronica per il polso intuendo che le ultime rimaste non se la passavano affatto bene e, quando si accorse di avere la mano sul polso pallido della ragazza, non provò imbarazzo, anche sì, ma non molto, era quasi una sensazione piacevole.
«Cosa avete da dire a vostra discolpa per quelle fottute valigie sopra al mio cazzo di armadio e per aver fatto dormire quei due sul mio fottutissimo letto, mh? » chiese cessando di mantenere quel sorriso inquietante e quello era anche peggio.
Le ragazze cercarono delle scuse per non essere uccise, dissero che non era nulla di che e che non pensavano che si sarebbe arrabbiata così tanto solo perché avevano lasciato due ragazzi dormire nella sua camera senza chiederle il permesso e avevano rischiato che le valige le cadessero a dosso.
Solo quando lo dissero ad alta voce si resero conto che almeno un po' di ragione ce l'aveva, affettivamente non sarebbe stata una bella morte quella di essere schiacciata da delle valigie piene di scarpe o di roba che avevano comprato una volta arrivate in Corea del Sud, ma non le avrebbero mai dato davvero ragione.
Il risultato fu che lei salì al piano superiore, prese le valige delle ragazze e le butto in corridoio a calci, non le importava se quelle cose pericolose si rompevano, non erano più affari suoi.
«E voi due o chiunque altro, provi a mettere piede nella mia camera senza il mio permesso e vi faccio tanto, tanto male » sibilò per poi chiuderai in bagni sbattendo la porta talmente forte che avevano avuto paura si sarebbe rotta.
«Fa più paura di Suga quando lo svegliano » disse J-hope nascondendosi dietro a Namjoon che sbuffó, perché doveva sempre comportarsi come un bambino, ma effettivamente non aveva tutto i torti, quella ragazza faceva paura.
«É gentile e sempre disposta ad aiutare chi ne ha bisogno, se non se ne approfittano, ma succede che quando ha questi giorni esplode e viene fuori la parte brutta del suo carattere » disse Veronica ancora un po' rossa a causa del precedente contato con il suo bias.
«Si tiene sempre tutto dentro finché esplode, forse è successo questo, comunque non vi ucciderà quindi tranquilli, siete al sicuro, finché non le date un motivo per uccidere » disse scherzosamente Rosalba ridacchiando nel tentativo, riuscito, di alleggerire la tensione.
«Diciamo che quando si arrabbia diventa un pericolo, quindi? » chiese Taehyung inarcando un sopracciglio per poi bisbigliare un "interessante" sotto lo sguardo curioso degli altri membri e lo sguardo furente di uno di loro che, però, non venne notato.
Alla fine Valentina e Jennifer dovettero recuperare le loro cose e metterle in modo instabile sul loro armadio molto vicino al letto e per farai perdonare avevano anche preparato la cena e pulito tutta la casa da sole, ma era inutile se non usciva dalla sua stanza.
Poi meglio non nominare il fatto che tutti gli altri avevano interferito perennemente con i loro intenti: Shawn mangiava a terra e riempiva il pavimento di briciole, Cameron, Taehyung e J-hope continuavano a fare avanti e indietro per il soggiorno come degli scemi e spiccavano dove passavano lo straccio, Veronica fece cadere tutte le pentole nel tentativo di prenderne una in cucina, Jungkook si era messo a ballare in piedi sul divano incitato da Jin e Jimin che ridevano come degli scemi e Rosalba che stava in piedi in mezzo alla stanza a guardarle male.
Quando fu ora di cena provarono a bussare ma non ci fu risposta, allora provarono ad aprire lentamente la porta per controllare se stesse dormendo e quando lo fecero notarono che la stanza era perfettamente in ordine e non c'era nessuno, solo la finestra spalancata con le tende bianche smosse dal vento lasciò loro presupporre dove fosse finita.
Erano tutti preoccupati, tutti quanti e di conseguenza rimasero in salotto aspettando che tornasse, soprattutto le due artefici di quella rabbia ceca che era stata scatenata contro di loro.
Quando tornò a casa era notte fonda ed erano tutti crollati a causa della stanchezza, la bionda era rientrata senza fare rumore mentre aveva varie borse fra le mani piene di acquisti anche se erano di poco conto l'avevano resa più calma.
Si era immersa in un grande negozio pieno di articoli dedicati al disegno e vi aveva trovato ogni tipo di oggetto che avrebbe potuto usare, passare del tempo in un luogo che era colmo di cose che le lasciavano pensare alla sua passione per il disegno, questo l'aveva rilassata.
Posò le sue cose nella sua stanza, si cambiò e poi scese nuovamente in salotto dove trovò tutti belli che immersi nel sonno, non riuscì a non posare lo sguardo sulla figura dormiente di Jimin.
Aveva gli occhi chiusi, il respiro calmo, il viso rilassato e quelle bellissime labbra dischiuse rosee e piene che sembravano invitare chiunque le guardare e questo la portò q mordersi le sue per calmarsi almeno un po' e non assaltarle sul serio.
Se ne andò in cucina dandosi un paio di schiaffetti sulle guance per tornare in se e poi mangiò gli avanzi della cena, andò in bagni e poi portò una grande coperta in salotto e si assicurò di coprire tutti affinché non prendessero il raffreddore e solo allora andò a dormire.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro