Capitolo 29
[ Something Big ]
Le loro labbra si erano scontrate senza quella dolcezza caratteristica dei baci comuni, le loro lingue bramose si erano scontrate quasi con violenza in quel bacio a lungo atteso e si erano aggrovigliate energicamente nelle loro bocche fameliche, lei voleva lui e lui voleva lei.
Sembravano volersi consumare a vicenda far quelle ondate quasi infinite di baci carnali e affamati che si scambiavano con voracità, come due affamati che finalmente potevano mangiare a sazietà dopo mesi di digiuno.
Quando l'ossigeno venne a mancare si separarono da quel contatto bollente fissando il proprio sguardo in quello dell'altra, i loro respiri irregolari e spezzati che seguivano l'abbassarsi e il rialzarsi affannoso dei loro petti, gli occhi lucidi, le labbra rosse e pulsanti che ancora sapevano dell'altro.
Rimasero fermi, a pochi centimetri di distanza, giusto il tempo di recuperare fiato perché poi le labbra di Jimin attaccarono affamate quelle bellissime di lei, non si stavano solo baciando come se non avessero potuto farlo da chissà quanto tempo, ma in quei baci bollenti si stavano assaporando mentre nei loro petti scoppiava un rassicurante calore dettato dall'amore che li univa.
Le mani di lui si erano divise, una le aveva sfiorato il fianco per poi stringerlo con fare possessivo mentre l'altra si era fatta strada fra le ciocche dorate per avvicinare ancora di più i loro volti e approfondire, per quanto fosse possibile, quei loro baci lussuriosi e lei, con lo stesso pensiero, aveva allacciato le sue braccia attorno al collo forte del suo ragazzo.
Ormai il rosso aveva rinunciato ad essere razionale e al non affrettare il passo, lo aveva fatto nell'istante esatto nel quale aveva sentito quel corpo caldo e perfetto addosso al suo, quando lei lo aveva provocato con quel dannatissimo bacio ed era divenuto succube, completamente, di quello sguardo bramoso e per nulla casto che lo aveva fatto impazzire totalmente.
Indietreggiarono con passo lento mentre il legno sotto di loro scricchiolava, giunsero fino al letto che già sapeva di loro e si sdraiarono senza mai separarsi da quel bacio gremito si lussuria e tentazione.
Si staccarono di nuovo, pochi istanti e subito ricominciarono a volersi, a sentire le loro labbra già rosse pulsare a causa della foga e della frenesia di quei loro contatti peccaminosi ma voluti, voluti fino all'ultimo di loro.
Lui stava per affondare le sue labbra in quelle di lei ma ella si tirò indietro lasciando uscire un mugugno scontento da lui impedendo alle loro labbra di scontrarsi, gli prese il volto fra le mani costringendo i loro lucidi occhi color quercia a guardarsi «Mi vuoi? » chiese lei tentatrice soffiando sulle labbra fermenti di lui.
«Si » sussurrò con voce gutturale e roca che la fece rabbrividire, quello era uno dei momenti in cui il rosso mostrava quei lati di lui dannatamente sexy «Allora, se mi vuoi, prendimi » sussurrò lei lasciandosi travolgere da quel bacio scottante mentre lui torreggiava su di lei.
Jimin iniziava ad avere caldo, non sapeva se era perché lo fosse effettivamente o se era solo il suo animo a bruciare come le fiamme dell'Inferno stesso, così si tolse velocemente la maglia mostrando con orgoglio il suo fisico perfetto in uno di quegli attimi di pausa fra le loro labbra affamate.
Nella penombra della stanza gli occhi attenti di entrambi studiavano ammaliati il corpo dell'altro, lei si era concentrata sui capelli scarlatti di lui, che appena bagnati, gli ricadevano a qualche centimetro dagli occhi predatori, sulle sue labbra gonfie contratte in un ghigno perverso e su quei suoi addominali perfetti e definiti dalle ore di allenamento a cui si sottoponeva per anni.
Lui invece aveva impresso nella propria mente quella ragazza che riusciva ad essere estremamente eccitante in ogni suo gesto, in quelle sue movenze fluide contro il suo corpo eccitato e quel suo tocco quasi implorante fra i suoi capelli.
Non aveva perso tempo e aveva fatto vagare le sue mani desiderose sotto la stoffa nera e le aveva scoperto il busto, aveva lanciato con foga l'indumento via dal suo corpo lasciando che scivolasse a terra e gli lasciasse l'occasione di osservarla in quella sua felina sicurezza.
Sembrava quasi che avesse saputo che quella sera sarebbe finita in quel modo dato l'intimo provocante di un bianco perfetto che indossava, quasi si fosse preparata in attesa del rosso, ma non era così e lui lo sapeva, sapeva che lei era così, sempre e questo lo eccitò.
Le sue curve perfette erano accentuate dal bianco sgargiante che rifletteva le flebili luci provenienti dalla strada, i capelli biondi accarezzavano la pelle ancora marchiata del suo collo e le sue gambe si erano aggrappate senza esitazione alla vita del ragazzo, non sembrava neppure la sua prima volta ma lo era.
Le labbra di Jimin si fondarono di nuovo sulle labbra di lei, ma questa volta non approfondirono ma si spostarono lentamente con baci umidi e lascivi lungo la mandibola strappandole qualche sospiro di piacere mentre avanzava con quella sua dolce tortura.
Con un ghigno il rosso si fermò sulla pelle sensibile sotto all'orecchio e lasciò qualche altro succhiotto che le fece soffocare un gemito ma non era abbastanza, voleva sentire chiaramente quei versi di piacere uscire dalle labbra carnose della sua ragazza e questo lo spinse a continuare.
Il caldo respiro del ragazzo si scontrava con la pelle delicata sotto di lui e dei continui sospiri e brividi ne erano il risultato.
Quel percorso continuo e famelico di baci scese fin sotto alla clavicola di lei, Michela poté chiaramente sentire il sorriso che si era dipinto su quelle labbra perfette mentre con le mani bollenti gli aveva stimolato quella parte sensibile del petto facendola gemere.
Con la bocca si dedicò all'altro seno obbligandola a portarsi una mano sulle labbra per evitare si far uscire altri rumorosi gemiti eppure non sarebbe stato così facile con le dita del ragazzo che giocavano con il suo clitoride provocandole una bollente eccitazione.
Gli occhi sembravano velati di lacrime che non sarebbero uscite ma era solo il frutto della lussuria che primeggiava già da tempo nella sua mente, un calore elettrico aveva cominciato a farsi presente e propagarsi sempre di più in ogni angolo del suo corpo dal suo basso ventre portandola a gemere con più frequenza.
La pelle di entrambi riportava i segni dei preliminari intrapresi, piccole gocce brillanti a causa del riflettersi delle luci esterne percorrevano i loro corpi e scendevano ad ogni respiro lungo i loro petti che avanzavano irregolari.
Nel totale silenzio in cui si erano immersi si potevano però udire il suono dei baci sulla pelle, dei gemiti soffocati, i respiri spezzati dell'eccitazione e i loro cuore pulsare violentemente nelle loro orecchi a causa della travolgente gioia che li aveva pervasi.
Non appena il ragazzo aveva fatto avanzare una delle sue falangi nell'apertura della ragazza questa aveva lasciato uscire un lieve ansimo, era stato inaspettato e c'era stato un lieve bruciore ma nulla che non potesse sopportare.
Presto le dita divennero tre che esploravano con movimenti circolari l'antro bollente della bionda sfiorando più volte il suo punto più sensibile strappandole dei gemiti più acuti; quel ragazzo che sembrava così innocente non lo era e stava per dimostrarlo.
Quando sentì che gli interni bollenti della ragazza si stavano contorcendo sempre più con frequenza lasciò uscire le falangi impedendole l'orgasmo, si tirò su con il busto mentre con le labbra risaliva tutto il suo corpo e la osservava in quella posa erotica.
Gli occhi socchiusi e brillanti di piacere, il corpo contorto che cercava ancora quel contatto tanto piacevole, la pelle ricoperta di piccole gocce e le labbra che venivano torturate dai suoi denti invitandolo a divorarle.
Jimin leccò le proprie dita con fare sensuale sotto lo sguardo brillante di lei, se si aspettava che lei si sconcertasse o che non si vendicasse per averla lasciata ad un passo da quel piacere elettrico tanto bramato si sbagliava di grosso.
Lui la baciò lasciandole assaggiare il suo stesso sapore in quel bacio lussurioso e peccatore che si stavano scambiando, un bacio nel quale si stavano divorando con una fame folle ed incontrollabile.
E lei con abili mosse, in quel bacio pazzo, ribaltò le posizioni finendo a cavalcioni sul ragazzo mentre rimetteva in ordine l'intimo che lui non aveva rimosso ma solo spostato.
Portò le mani sui pettorali di lui allungandosi come un gatto mentre la luce perversa che le illuminava lo sguardo lo stava facendo impazzire, non si aspettava quel risvolto ma non gli dispiaceva vederla sopra di lui come una tigre.
Anche lei marchiò la pelle pallida di lui, ma fece attenzione nel farlo in luoghi che sarebbero stati invisibili perché sapeva che la loro relazione non poteva essere resa pubblica e doveva ammettere che la cosa non le piaceva, insomma lei era così possessiva...
Scese con quelle sue labbra calde che graffiavano appena fino all'orlo dei pantaloni facendo tendere gli addominali del ragazzo d'istinto, lui non sapeva cosa aspettarsi ma sapeva che lei si sarebbe vendicata per quello che lui le aveva fatto prima.
Con i denti scacciò i jeans neri e ne abbassò la lampo liberando l'erezione del ragazzo che finalmente non era più compressa dal tessuto, lasciò perdere la zona interessata e sfilò con grazia felina i pantaloni del ragazzo in modo da avere il lavoro più facile.
Si alzò, portò la sua schiena ad essere perfettamente eretta, gli occhi lucidi e un po' perfidi si scortarono con quelli speranzosi del ragazzo, un lieve ghigno le si era stampato in volto nel vederlo così eccitato al suo solo tocco.
Lei lo baciò, lasciò che per un breve attimo fosse lui ad avere il controllo di quel bacio lussurioso, ma subito dopo lo privò di quel piacere scendendo nuovamente alla zona pelvica del ragazzo.
Iniziò a lasciare baci e suchiotti sulle cosce muscolose del ragazzo mentre le tastava, aveva sempre avuto questo desiderio e proprio come si aspettava aveva delle cosce che definire muscolose sarebbe stato un eufemismo.
Con due dita iniziò a stimolare il rigonfiamento nei boxer aderenti e scuri, presto abbassò, non più del necessario, l'elastico di questo lasciando svettare l'asta eretta del ragazzo che si era appoggiato sui propri gomiti per osservarla.
Pensava che avrebbe visto dell'esitazione o dello stupore, eppure non c'era nulla di tutto questo perché non si era certamente fatta guidare fino a quel punto dall'istinto, oh no, forse era proprio lei ad aver sottomesso quella voce primordiale che le gridava cose nella testa, cose che non avrebbe ascoltato.
L'istinto le suggeriva infatti di avere paura e di lasciare che fosse lui a condurre le danze, eppure lei sapeva che la conoscenza poteva vincere l'istinto e la preparazione che aveva stava avendo la meglio sulla parte irrazionale del suo cervello angosciato.
Con due dita percorse la lunghezza dell'eccitamento del ragazzo facendolo ansimare, quel tocco lento ma sicuro gli era piaciuto, era diverso da quando lo faceva da solo, lei lo rendeva dieci volte meglio.
Non ci volle molto perché il suo attributo diventasse completamente turgido e la ragazza iniziò a fare sul serio, infatti porto le labbra a sfiorare il lato dell'asta insieme alla lingua e lo sentì pulsare più forte cosa che la fece sorridere vittoriosa.
Portò la lingua che si muoveva repentina fino al glande facendolo gemere in modo evidente, fu ancora più chiaro che il piacere pervadeva il suo corpo quando l'intero organo venne inglobato nelle labbra della ragazza strusciando contro la sua lingua che gli si era attorcigliata attorno.
Quando le pulsazioni della vena del membro del ragazzo divennero più repentine smise di muoversi con quella velocità ma rallentò molto nella simulazione del movimento, cosa assai peggiore del lasciare qualcuno ad un passo dal raggiungere l'apice del piacere.
Jimin ebbe il serio sentire che da lì a breve la pazzia lo avrebbe raggiunto e quando lei se ne accorse decise di mostrare un po' di bontà e gli permise di riversarsi nella sua bocca ed ella ingoiò senza indugio il liquido bianco per poi baciarlo con foga.
Il rosso riuscì chiaramente a sentire il suo sapore acre mischiarsi a quello perfetto e irreplicabile di lei in quel bacio bollente e famelico mentre i loro corpi si scontravano eccitati per procurarsi piacere.
«Jimin~ » lo chiamò lei soffiando sulle sue labbra ormai impaziente di far unire i loro bacini e completate quell'atto tanto atteso da entrambi e lui no aveva la minima intenzione di attendere oltre.
Si posizionò fra le cose della ragazza mentre la liberava dal suo intimo bianco con il respiro pesante di chi non riesce più ad aspettare e a controllarsi, ma solo allora si rese conto di non avere dei profilattici con se, stava per dirlo quando lei si sporse di lato cacciandone uno dal suo comodino.
Era piuttosto scontato che il rosso non ne avesse, dopotutto gli era praticamente vietato avere un qualsiasi tipo di contatto troppo intimo con le ragazze e lei era una ragazza previdente.
Lui si sfilò completamente i boxer poi infilò la protezione sul suo membro già rinvigorito e poi entrò con una secca spinta di reni nella ragazza che, per non urlare, aveva morso le lenzuola candide del letto e aveva graffiato la schiena muscolosa del ragazzo.
Entrambi animavano, lei per il dolore ed il bruciore della prima volta, lui per il piacevole calore che si era avvolto attorno al suo membro mentre attendeva che ella si abituasse a quella presenza estranea dentro di se, a dirla tutta temeva di averle fatto male.
Jimin si era sporto in avanti, con una mano si sosteneva sul morbido materasso e con l'altra vera sostenuto la schiena nuda della sua ragazza lasciandole più facile aggrapparsi alla sua schiena muscolosa e tremante a causa dello sforzo compiuto per trattenere la voglia di muoversi.
Lei animava e respirava a ritmo lento accanto all'orecchio del ragazzo cercando di abituarsi velocemente e, quando finalmente ci riuscì, si mosse di poco per fargli capire che poteva iniziare.
Il rosso cercò di muoversi lentamente, almeno alle prime spinte, mentre lasciava che il suo membro entrasse lentamente fino in fondo e colpisse quel punto capace di annebbiarle la mente mentre le interiora della ragazza si attorcigliavano attorno a lui.
I movimenti si fecero sempre più veloci mentre degli urletti appena acuti lasciavo le labbra carnose dei lei in quel contatto afrodisiaco che ben presto li portò all'orgasmo migliore della loro vita fino a quel momento, eppure, nonostante sapevano che avrebbero dovuto, non si fermarono lì, ma continuarono ancora fino a giungere al piacere una seconda volta.
Avrebbero volentieri continuato ma sapevano che per il corpo di lei sarebbe stato troppo e sarebbe stato davvero imbarazzante camminare come un pinguino.
Lui le si stese di fianco mentre le accarezzava i capelli e lei si era appoggiata sul suo petto perfetto ascoltando il battito veloce del suo cuore con un sorriso soddisfatto e felice «Il tuo cuore batte forte » «Lo sai che è colpa tua, perché ti amo da morire » disse lui con voce rauca dovuta alla loro unione appena avvenuta.
Lei lo baciò con dolcezza e si abbandonò al mondo dei sogni metti lui le accarezzava il capo con quanto più dolcezza potesse e anche lui la raggiunse nel mondo di Morfeo mentre i suoi occhi brillanti di color cioccolato avevano osservato per un tempo indefinito la figura dormiente della sua fidanzata, stretta fra le sue braccia forti.
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