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Capitolo 18

Katsuki correva come se ne dipendesse la sua vita, poco prima dell'inizio della gara, Mitsuki lo aveva chiamato e incoraggiandolo a mettercela tutta. Lui non aveva avuto il coraggio di dirgli che forse Izuku era in quella scuola, aveva preferito rispondere affermativamente a tutte le sue richieste, mettendo da parte la paura e cominciando a racimolare il coraggio per la prova.

Il problema venne con lo sparo d'inizio, il panico aveva trovato una via per invadergli il petto e quindi si era messo a correre, ma senza usare il quirk come propulsione, il fatto che ci fossero troppe persone accanto a lui e che tutte lo stessero toccando, spintonando e facendosi largo per passare avanti, lo misero in difficoltà.

Ma alla fine riuscì a scappare dal tunnel d'inizio e si lanciò a capofitto verso il traguardo.

Quando constatò che ormai non c'era più nessuno accanto a lui, si diede la prima spinta con un'esplosione, puntando verso l'altro, in modo da non colpire nessuno di quelli che aveva affianco.

Da lì fu tutto in discesa come percorso.

I robot che non avevano dovuto affrontare nell'esame d'ammissione, arano radunati a frotte tutt'attorno agli alunni che lo precedevano.

In quei pochi mesi alla Yuei era stato in grado di migliorarsi a tal punto che con solo due esplosioni riuscì ad abbattere il primo e quindi crearsi un passaggio per proseguire.

La sua mente era sgombra di qualunque pensiero che non fosse la gara, le parole che Eijiro gli aveva detto nel bagno, lo avevano fatto rialzare, ma anche l'incoraggiamento della madre lo aveva spronato a dovere.

Però il pensiero che Izuku potesse essere quel ragazzo misterioso della sezione di supporto, non aveva mai lasciato il suo cervello e questo in parte si poteva scorgere nella sua espressione.

La paura che lo vedesse o che lui lo avesse visto, o anche il solo fatto che avrebbero potuto incontrarsi di lì a poco, aveva inciso sul suo volto una maschera di paura.

Provò più volte a concentrarsi sulla gara, ma vedendo i droni che li filmavano, si preoccupò che lo vedesse.

Non riusciva a cancellarsi dalla mente quel pensiero fino a quando non arrivò ad un campo minato.

Le esplosioni che venivano dal terreno, scagliavano a terra i concorrenti con un boato, ma analizzando bene la situazione, Katsuki vide che in effetti non procuravano danni, ma solo un leggero stordimento.

Il biondo davanti a quell'imprevisto si diede uno schiaffo mentale per cancellare i propri dubbie si avviò con passo costante e attento a non calpestare le trappole.

La vittoria non era minimamente nei suoi pensieri.

«Ehi Bakugo, stai rimanendo indietro.» urlò uno dei suoi compagni di classe mentre lo precedeva.

«Sì, arrivo.» urlò di rimando non sapendo neanche chi gli avesse parlato, troppo concentrato a guardarsi i piedi.

Alla fine quando notò che non vi erano più mine, si diede le ultime spinte con il quirk ed entrò nell'arena che fungeva da traguardo.

Eijiro che era arrivato un istante prima di lui si voltò e gli passò il braccio sulle spalle in un abbraccio.

«Ce l'hai fatto amico, sei contento?» gli chiese il rosso con un sorriso smagliante.

Katsuki a testa bassa appoggiò il capo alla spalla dell'amico e si lasciò andare un attimo prima di risollevare il capo e sorridergli mestamente.

«Ragazzi siete stati bravissimi.» urlò Mina saltellando intorno a loro come se non avesse corso a perdifiato per tutto quel tragitto.

«Ehi...ehi...» li richiamò Denki con i pollici alzati, probabilmente avevun attimino esagerato con il quirk.

«Ti sei scaricato Kaminari-kun?» chiese la rosa con un sorriso.

«No...ma che dici...no, intendevo guardate sugli spalti degli studenti...quello là è il ragazzo genio.»

E a quelle parole tutti gli occhi si diressero verso la sezione alla loro destra, su di uno spalto vi era un ragazzo minuto con i capelli verdi tutti scompigliati.

Katsuki resto raggelato per un secondo, ma quando rinvenne afferrò stretta la maglietta di Eijiro e lo tirò indietro fino a nascondere il suo volto tra le sue scapole.

Il panico gli stava facendo mancare di nuovo il fiato.

«È lui...» bisbigliò all'orecchio dell'amico che si era un pelo voltato per vedere cosa stesse facendo.

Gli occhi di Eijiro tornarono verso il verdino che lo stava guardando con sguardo truce.

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