POV'S DOMINIC

23 ottobre

Me ne stavo spaparanzato sul divano in pigiama con il pollice che saltava casualmente sui  tasti del telecomando di Sky quando sentì una chiave girare nella mia serratura. Per un attimo m'illuminai, mi illusi che fosse Lucrezia ma non poteva essere Lei, non aveva la chiave.

''Per Dio,che puzza.'' irruppe mia madre ''che caos,alzati e metti subito a posto!'' ''credi che io abbia ancora 12 anni? non ti sta bene il mio casino? vattene, come sei entrata, vattene. Molto semplice, no?'' ''come osi parlare così a tua madre?'' mi chiese come fossi uno stupido impertinente nullafacente ''come osi parlarmi tu in questo modo! Dopo quello che hai fatto! Non ti credevo capace di una cosa del genere ed ora ti presenti anche a casa mia senza essere stata invitata e senza aver avvisato!''mi alzai di scatto, tanto da farla arretrare per la sorpresa, che però, durò ben poco  ''sono tua madre!'' urlò come un'ossessa ''non si direbbe, ti comporti come un'ex fidanzata ossessionata da me. Quello che hai fatto è stato imperdonabile.'' con la stessa precisione di Giotto, la mia cara mamma, mi tirò uno schiaffo così forte da farmi rimanere l'impronta della mano sulla parte colpita del viso, io non reagì di fronte a quello schiaffo, non solo fisico ma anche morale. Vedendo che non reagivo, prese a schiaffeggiarmi. Le presi i polsi, glieli bloccai, le baciai le mani ''mi dispiace mamma'' la presi di peso e la chiusi nel ripostiglio, dove non sarebbe potuta scappare.

''Papà? papà,mi senti? devi venire a casa mia. Mamma sta dando di matto, non la voglio più tra i piedi. Devi occupartene tu.'' dopo aver pronunciato l'ultima frase agganciai. Mia madre cominciò a sbattere contro la porta, con tutta la forza di cui era capace, immaginai. ''Hai chiamato tuo padre? Maledetto! Che tu sia maledetto! Che sia maledetta la tua storia con quella bambina! Deve bruciare all'inferno e tu devi andare a confessarti, hai peccato! Hai mancato di rispetto alla tua creatrice!'' aprì la porta dello sgabuzzino, tremavo dalla rabbia ''se non stai zitta ti posso giurare sul tuo Dio che ti imbavaglio.''

Non avendomi mai visto così accanito tacque ma questo non bastò ''sono contenta che tra te e quell'insulsa arrampicatrice sociale di una ragazzina sia finita, non che non ci abbia messo del mio ma devo ammettere...convincerla non è stato affatto difficile.'' disse tra una risata isterica e l'altra prima di andarsene. Ora capivo. Sicuramente mia madre doveva aver Lucrezia, per questo mi aveva lasciato! Lo aveva fatto per me! Finalmente potevo comprendere tutto.

 Presi al volo le chiavi di casa e sotto un'insolente pioggia buia corsi fin sotto casa di Lucrezia. Gettai uno sguardo alla sua stanza, la luce era accesa, sorrisi ma poco dopo quel mio sorriso si spense. Vidi un ragazzo buttato sul letto e subito dopo, vidi una ragazza che si stava avvicinando lentamente a Lui, rimasi ad osservare ma poco dopo la ragazza spinse la luce dal muro dietro il letto. Quella ragazza non poteva essere che Lucrezia, era camera sua. Doveva essere Lei.

Sotto un'incessante pioggia di desideri infiammabili tornai a casa, non corsi. Lasciai che l'acqua mi schiaffeggiasse, la lasciai prendersi gioco di me.