Ascoltavo i Queen dalle cuffiette e immaginavo il sangue fluirmi più velocemente,  - è l'adrenalina - mi ripetevo, - Dio! Questa attesa mi uccide, peggio di ciò che mi aspetta.
Passeggiando lungo il corridoio (Freddie continuava cantare), guardavo i poster che avrebbero dovuto infondermi serenità - in fondo nessuno li vede veramente - pensai.

Il dottore mi sorrise.
-Signora, non c'è più malattia.
Quando realizzai le sue parole, scoppiai a ridere lasciandolo perplesso. Gli spiegai che non ero pazza, ma in quel momento avevo avuto la certezza che l'intrinseco amore per la vita mi aveva aiutato a superare la sofferenza fisica e morale.

Ho vinto!