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5. Moonlight

GRACE’ P.O.V:

Mi ero ripromessa che stasera non mi sarei imposta limiti, che avrei abbattuto qualsiasi muro che mi sono costruita intorno con gli anni, e avrei provato solamente a lasciarmi andare. Ci ho provato davvero ma Mad non aiuta. Siamo arrivate da poco più di mezz’ora e mi è già scappata due volte sostenendo che aveva visto suo fratello nella folla. Ovviamente era solo una scusa per evitare quel cretino e il ragazzo che cerca non è suo fratello. Mad ha solo una sorella più piccola, maschi nella sua famiglia non ne ho mai visti, a meno che lei mi abbia nascosto un fratello sotto il letto per 18 anni. Se fosse così sarebbe un peccato, visto i geni della famiglia sarebbe un bel fratello e io sono sempre favorevole ai bei fratelli. In questo caso però i geni non c’entrano, sta semplicemente cercando il suo amico biondo.

Davanti ai miei occhi ora c’è un biondo, non la smette un secondo di parlare, sembra simpatico ma so che è tutta apparenza. I biondi sono subdoli, calcolatori e finti. Passano una vita a immedesimarsi nel principe azzurro delle favole e poi non riuscendoci vivono di rendita sperando che la principessa di turno cada nella loro stupida finzione. Peccato che io abbia scoperto il loro segreto e non veda l’ora di smascherarli uno ad uno. Sono tentata di farlo ma il biondo in questione sta facendo ridere Mad. Ride come se il piccolo teatrino che ha appena fatto con tema “quel cretino” non sia successo, come se non ci fosse un domani e come se lei fosse la solita pazza Mad di sempre. Forse posso fare un’ eccezione per il biondo, oltretutto ha dei bellissimi occhi azzurri e quello si, è decisamente il mio punto debole.

Ho sempre amato gli occhi chiari, c’è chi dice che siano insignificanti ma non posso fare a meno di pensare che chi lo sostiene, non ha occhi per vedere. Mia madre ha gli occhi chiari e la rimprovererò sempre per non essersi impegnata abbastanza per “trasferirli” anche a me. Mad sostiene che sarebbe stato impossibile, mi ha ripetuto mille volte quella che sembra una filastrocca sul gene recessivo e quello dominante, ma voglio continuare a pensare che mia madre non si sia impegnata abbastanza. Nonostante ciò, non sono gli occhi azzurri del principe biondo, quelli di cui mi devo preoccupare, ma di due fari verdi che non mi hanno perso di vista nemmeno un secondo. Mad mi aveva parlato di loro e del loro proprietario. Harry Styles. Un mito per milioni di ragazzine e uno pseudo amico per Mad. Credo che gli stia simpatico e ciò vuol dire che deve avere un carattere particolare, Mad odia la banalità.

Il suddetto individuo mi fissa con insistenza, mi analizza e sembra che il suo cervello vada in fumo. Forse ho qualcosa sul viso o sul vestito e Mad non me l’ha detto. Si, sarebbe in grado di farlo. Come quella volta che arrivate a scuola, sono entrata dimenticandomi di chiudere l’ombrello e ho passeggiato tranquillamente fino alla mia classe sotto gli occhi incuriositi di tutti. In quel caso non mi ero preoccupata, avere Mad che ti passeggia vicino fa quest’effetto; per un momento ti illudi che quegli sguardi siano rivolti a te e invece tutti guardano sempre e comunque Lei. Lei è il sole, non c’è da stupirsi. Peccato che quella volta avevano un motivo per guardarmi, e Mad era troppo occupata a piangere dal ridere per avvisarmi.

Sempre di fenomeni atmosferici si trattava, ma non di sole ne di belle giornate.

Mi controllo il vestito e non ho nulla, controllo ancora che sul viso di Mad non ci sia traccia di tristezza e non posso fare a meno di sorridere. Me ne pento immediatamente, Mad ha appena annunciato a occhi belli per due, che sono qui per divertirmi. La mia amica non ha ancora imparato che nel vocabolario, esistono parole con un duplice significato. Divertirsi è una di queste, e sembra che Harry Styles abbia inteso quello sbagliato. Sorride alzando la parte destra della bocca. L’ho visto fare mille volte nei film ma dal vivo è qualcosa di incredibile.

Cavolo. Bello. Bellissimo.

Rimprovero Mad, ma non serve a nulla, ha ripreso a parlare con Niall che ora guarda il suo amico incuriosito. Si, concordo con te Niall, anch’io vorrei sapere cosa passa per quella bella testa riccia.

“Mad, posso rubarti l’amica per qualche minuto?” chiede occhi verdi.

Cavolo. Si dia il caso che l’amica di Mad sia io.

Mad guarda Harry e poi me per almeno cinque volte consecutive. Sembra che stia ponderando la cosa: Lasciare Grace nelle mani di uno sconosciuto o assicurarmi che si diverta in questa serata al mio fianco?

“Certo, è tutta tua. Stai attento però, se le succede qualcosa la colpa sarà tua e non risponderò delle mie azioni Harold!” dice Mad.

Come non detto. Grazie Mad, me ne ricorderò in futuro.

Prima che io mi possa rendere conto di quello che sta succedendo, la mia amica è sparita in compagnia di Niall. In realtà è a pochi metri da me e sta tentando di farmi un occhiolino. Cosa che risulta più una smorfia strana, non è mai stata capace di fare l’occhiolino.

Harry mi sta guardando, ancora. Io odio le persone che mi fissano senza dire nulla, è una cosa che non tollero proprio e lui non ha ancora smesso di farlo. Ricambio il suo sguardo e mi pento amaramente per aver provato del fastidio nei suoi confronti. Credo che abbia fatto un passo verso di me, perché i suoi occhi sono vicini, più grandi e belli di prima.

La voglia che ho adesso è di tuffarmici. Credo che potrei farmi delle nuotate rilassanti e infinite li dentro, senza aver paura per una volta, della sensazione di smarrimento che provo quando nuoto nel mare. In questo caso ignorerei completamente il fatto che non ci siano appigli a cui attaccarmi in caso di pericolo, semplicemente correrei il rischio, a costo di annegare. Sarebbe decisamente una morte felice.

“Hai voglia di prendere una boccata d’aria Grace?” mi chiede.

Si, ho bisogno di aria, il cocktail che Mad mi ha preparato prima di uscire sta facendo i suoi effetti. Sapevo che non dovevo fidarmi delle doti da barman di una che si proclama astemia dalla nascita.

“Certo” rispondo sorridendo.

Lui cambia immediatamente espressione. Era in procinto di voltarsi ma rimane fermo sul posto a fissarmi. Cosa ho fatto adesso di male? Ho solo detto certo! Forse non si usa dire certo da queste parti, magari posso riprovare con: si, molto piacere, magari, nell’eventualità. Basta chiedere.

“Andiamo” dice voltandosi.

Io lo seguo, incapace di fare altro. Avrei mille domande da fargli, ma non mi sembra carino iniziare un interrogatorio sul suo comportamento dopo appena dieci minuti di conoscenza. Lo seguo e basta, facendomi spazio fra la folla che sembra aumentare minuto dopo minuto. Se non accelero il passo lo perderò, ma non è facile camminare su queste scarpe.

Inspiegabilmente arriviamo ad una porta, Harry saluta l’uomo in giacca e cravatta all’ingresso e esce in quello che sembra essere il giardino. Mi tiene aperta la porta mentre con destrezza scendo il gradino in marmo che sono sicura, abbiano costruito appositamente per testare le mie abilità sui trampoli/tacchi che Mad mi ha fatto indossare.

Non riesco a fare a meno di guardare in alto. La luna è piena e io la adoro. In realtà adoro il cielo e tutto quello che qualcuno ha deciso di disegnare al suo interno. Perderei intere giornate ad osservarlo, ad assorbire tutti i particolari che può offrire; apparentemente gli stessi e in realtà molto diversi.

“Ti piace la luna?”.

Distolgo lo sguardo da quel paesaggio incantevole e riporto l’attenzione sul mio interlocutore.

“Si, mi piace molto. A te no?”

Sono certa che nella mia voce ci sia un filo di emozione. Succede sempre quando guardo paesaggi e panorami così belli. Mi viene naturale porgli questa domanda. Forse non è il miglior modo per iniziare una conversazione, ma in realtà non so nemmeno perché sono in un giardino mai visto prima, con uno sconosciuto a me, ma conosciuto in tutto il mondo.

“Mi piace, ma non ho l’abitudine di soffermarmi a guardare queste cose. Fanno sempre parte della quotidianità e la loro presenza è talmente normale che diventa scontata. Ovviamente è stupido, perché è fantastica”.

Harry sta guardando la luna mentre pronuncia queste parole con una lentezza che normalmente odierei. Non riesco a cogliere questo fastidio però, l’unica cosa che riesco a fare è guardare il suo profilo perfetto mentre guarda in alto.

“Ho risposto bene?” mi chiede tornando a guardarmi.

Lo guardo interrogativa. Non siamo a scuola, chi sono io per giudicare se ha risposto bene o male? Forse è abituato con Mad, che se non riceve la risposta che si aspetta, si trasforma in una civetta dagli occhi grandi che comunica tutto il suo disappunto. In realtà ha risposto bene, è la verità. Siamo circondati da cose semplici, normali che con il passare del tempo diventano scontate. Sono proprio quelle però, che ci fanno apprezzare davvero la quotidianità. Bella risposta Styles.

“Si, hai risposto bene” dico sorridendo.

Eccola li, ancora una volta quell’espressione seria. Sembra che ogni volta che mi addolcisco, lui si irrigidisca. Non sono in grado di essere seria, rigida e fredda, sono tutte cose che non mi appartengono. Mi vede strana perché gli sto dando troppa confidenza?.

“Qualcosa non va?” chiedo.

Lui scuote la testa ma rimane fermo a guardarmi.

“Hai un bel sorriso, tutto qui”.

Ok, forse lui ha bevuto un’intera brocca del cocktail che ha preparato Mad. Ho un bel sorriso ma sembra che la cosa lo turbi. Qual è il problema?

“Mad ha detto che vuoi divertirti” dice prima che io possa porgli qualsiasi tipo di domanda.

“Qualcosa del genere. Mad estremizza qualsiasi cosa, come credo tu sappia. Sono venuta a trovarla e in queste settimane vorrei godermi la vacanza. Nulla di eccezionale, solo questo”.

In realtà il mio obiettivo è diverso, ma non mi sembra il caso di comunicarlo allo sconosciuto/conosciuto.

“Credo di aver qualcosa che faccia al caso tuo”.  Sta sorridendo, ma non è più il sorriso strano di prima, probabilmente ha inteso il significato giusto del termine divertirsi.

Nonostante questo però sembra una di quelle puntate in cui il giovane bello e dannato ti propone un affare losco. A me non piacciono gli affari loschi, tanto meno i guai e nemmeno le sostante stupefacenti. Di quelle sostanze ne conosco solo una; la differenza è che è una persona ed è anche la mia migliore amica.

“No tranquilla, niente del genere, mi sono spiegato male anche se probabilmente mi prenderai per pazzo quando ti dirò”. Ok ragazzo, se il tuo tentativo era quello di tranquillizzarmi non ci stai riuscendo.

“Scusa” ride e rido anch’io. Potrebbe essere un killer infiltrato nelle vesti di cantante di un gruppo famoso in tutto il mondo, ma non posso fare a meno di ridere con lui. Stavolta non mi guarda in modo strano, sorride e basta, e con lui quei fari verdi che non mi hanno perso di vista nemmeno per un secondo.

“Spiegami e lasciami valutare se sei pazzo e se l’affare che mi stai proponendo è valido”.

In tutta risposta lui sorride ancora e annuisce. Potremmo portare avanti una conversazione di soli sorrisi e soli sguardi, credo che non mi annoierei in qualunque caso.

“Non so se Mad te l’ha detto, ma ci siamo infilati in una situazione scomoda con la band. Louis e Zayn hanno fatto un video mentre fumavano Marijuana e quel video ora è ovunque. Inutile spiegarti le conseguenze di questo gesto stupido, abbiamo tutti contro e dobbiamo cercare di uscirne. Il nostro manager ha affidato a me il compito, l’unica idea che ha avuto per risolvere la cosa è questa, anche so che ti sembrerà stupida e malsana. Vuole che io esca con Mad per un po’, che mi mostri in pubblico con lei e che la cosa faccia notizia, consapevole del fatto che lo farebbe di certo e che eclisserebbe in poco tempo ogni voce su quel video. Io ho accettato e l’obiettivo della serata era proprio quello, ma 10 minuti fa mi è venuta un’idea, ed è per questo che sei qui nel caso tu te lo stessi chiedendo”

Parla e gesticola. Gesticola e parla. Mi sembra tutto assurdo, tutto ciò che dice non ha assolutamente senso. Perché dovrebbe pagare lui per un errore fatto da altri e perchè proprio in questo modo?. Quando Mad mi raccontava il dietro le quinte di questo “mondo” pensavo che fosse lei che semplicemente esagerasse, ma quello che mi sta dicendo Harry è davvero inammissibile. Pensa davvero che lo aiuterò a convincere Mad? Non accetterà mai, so con quali principi è cresciuta e l’ho sempre ammirata per questo, nonostante a volte fossero anche troppo rigidi. Non lo aiuterò in alcun modo. Dovrebbe essere divertente questo per me? Decido di non rispondere, sembra che abbia altro da dire, anche se al momento sta studiando la mia espressione. Credo voglia capire se sia saggio continuare. In tutta risposta decido di abbassare uno dei miei muri, mi ero ripromessa di non farlo ma sembra necessario; quello in compensato per stavolta andrà bene.

“La mia idea parte del presupposto che sono consapevole che la cosa sia assurda. Assurda per me, per Mad e anche per Liam. Non voglio che Liam soffra e che Mad si trovi costretta a farlo, sono sicuro che non sopporterebbe di stare a stretto contatto con lui e a prescindere da questo, di fare cose che so che lei giudica immorali. Quindi qui entri in gioco tu. Se io facessi quello che purtroppo devo, con qualcun altro e non con Mad risolverei almeno due delle situazioni scomode alle quali andrei in contro. Inoltre tu hai detto che ti vuoi divertire, e io so come ti puoi divertire. Quindi prenderei due piccioni con una fava. Voglio essere sincero totalmente con te, se tu non fossi comparsa nel tuo abito rosso stasera, avrei fatto quello che dovevo. Purtroppo non ho scelta, anche se so che penserai che in realtà ce l’ho. Ma sono cose che non puoi capire, ne sono consapevole. Almeno non per ora. Quindi questa è la mia matta, assurda offerta”.

Finisce di parlare e si passa una mano nei capelli.

In una situazione normale sarei rimasta ad osservarlo compiere quel gesto a mio parere sconvolgente, ma adesso tutto ciò che mi sconvolge è il fatto che questa situazione mi piaccia più del dovuto. Mi ha detto tutto, e rimane ancora strano, ma così facendo davvero tutti avrebbero quello che vorrebbero. L’unica cosa che mi resta da chiedermi è se io voglio divertirmi con questo ragazzo. Sono venuta qui con tutti i buoni propositi per sentirmi meglio, per abbattere ogni muro e per provare a vivere. Ho tre settimane a disposizione e non voglio perdere nemmeno un minuto. La certezza che ho, è che ho davanti ai miei occhi un ragazzo bellissimo che non ha avuto paura a mettermi davanti al fatto compiuto. Ha confessato che sarebbe stato disposto a farlo davvero, a convincere Mad e tutto il resto, ma non l’ha fatto perché ha trovato un’alternativa. Io non so cosa avrei fatto al suo posto, non voglio nemmeno pensarci, entrerei in discorsi con me stessa che non sono più pronta ad affrontare.

“Ok”. Non sono certa di averlo detto davvero. L’ho detto quasi in un sussurro, ma sono convinta della scelta che ho fatto. Dovrò spiegarlo a Mad, che non capirà mai ovviamente, ma ho deciso.

“Hai detto ok?” mi chiede lui stupito. Probabilmente sta pensando che sono una cretina, ma non mi importa, so quello che sono fin ora e non vedo l’ora di scoprire cosa posso diventare da qui in poi. Annuisco e basta. Le parole non escono, vorrei solo che lui dicesse qualcosa che mi faccia sorridere. Sono agitata e ho bisogno di sorridere.

Lui non dice niente, allunga la mano e mi guarda.

“Grace, vuoi passare un po’ del tuo tempo con me? Prometto che non ti annoierai, saranno le tre settimane più entusiasmanti della tua vita.” Chiede.

E’ serio, o per lo meno sta tentando si esserlo. Sta cercando di nascondere quel bel sorriso che si ritrova. Non farlo Harry, sorridi e basta.

Allungo la mano e la appoggio sulla sua, è grande e bella. La mia mano a confronto sembra piccolissima ma è una bella sensazione. Alzo la testa e sorrido. Ci è riuscito anche facendo il serio e questo è decisamente un buon inizio.

“Parola di Harry Styles?” gli chiedo.

 “No, parola mia”.

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