35. L'amour toujours
HARRY'S P.O.V
Se avessi saputo che le mie preoccupazioni erano totalmente infondate, non avrei perso così tanto tempo in pensieri.
Non è cambiato nulla rispetto a ieri, ma la consapevolezza che Lei è legata a me, in modo per così dire ufficiale, è fantastico.
Grace è la mia ragazza, la mia ragazza è Grace; suona bene.
Sono passati quattordici giorni, ma sono bastati per portarmi qui, su questo aereo per Parigi, perso a guardarla mentre parla con Liam.
Ha litigato con Mad; quando sono arrivato sotto l'appartamento prima della partenza, era nervosa e non c'era traccia di un sorriso sul suo volto. Non ha voluto raccontarmi nulla, nonostante io gliel'abbia chiesto più volte.
Sapevo che il ruolo di fidanzato non mi si addiceva, ma non pensavo di fallire miseramente, quattro ore dopo, esserlo diventato.
Grace però mi ha rassicurato con un bacio, garantendomi che sta bene e che preferisce non parlarne ne tanto meno pensarci. Pensare a Lei e Mad in condizioni diverse da quelle di due persone completamente o quasi in simbiosi, è strano; immagino che sia successo qualcosa di grave, se non hanno avuto modo di chiarirsi l’un l’altra prima della partenza.
Siamo su questo aereo da mezz'ora ormai e da quando siamo decollati, Lei è persa in una fitta conversazione con Liam.
Lui ha sempre avuto questa strana capacità di far aprire le persone; è per noi una sorta di punto di riferimento in alcuni casi, in particolare quelli che implicano lo sfogarsi. Lui semplicemente annuisce, ti guarda, sorride e con una frase ad effetto finale, riesce a darti la risposta che stavi cercando.
Una specie di Louis più diplomatico e meno invadente.
Oggi però sembra che i ruoli si siano invertiti; Grace ascolta, annuisce, sorride, e Liam parla, parla e parla.
Avevo immaginato questo viaggio in modo totalmente diverso; nella mia immaginazione tutto era correlato a una stretta vicinanza fra me e la mia ragazza, ma evidentemente, anche questa volta, mi sbagliavo.
Nonostante tutto però, questa piccola distanza da Lei, ha i suoi vantaggi; posso rimanere a guardarla senza sembrare troppo stupido ai suoi occhi, posso assorbire ogni suo piccolo particolare, senza che lei si vergogni e me lo impedisca, e posso costruire quell'attesa nota ormai a tutti, per le sue qualità di incremento del desiderio.
Il mio desiderio verso di Lei è alle stelle; dormire con lei è stato tanto bello quanto straziante. Averla così vicina a me senza dare la possibilità ai miei ormoni di dare libero sfogo alle loro ormai care attitudini, è stato davvero frustrante, ma so che ho fatto bene a trattenermi e che dovrò trattenermi ancora.
Per la prima volta non mi dispiace, il suo discorso da ubriaca mi è piaciuto, nonostante io non la pensi allo stesso modo; sono un ragazzo e probabilmente la differente concezione che abbiamo del sesso, dipende da questo, ma rispetto la sua idea.
Mi piace che Lei dia tanta importanza alle cose, che siano semplici gesti, o qualcosa di più. E’ bello che Lei abbia dei valori e delle idee ben definite, condivisibili oppure no.
Quindi per ora mi avvarrò della frase di auto convincimento che non faccio altro che ripetermi: L'attesa aumenta il desiderio Harry, l'attesa aumenta il desiderio.
"Se continui così la consumi"
Quando ho chiesto a Louis di interrompere il mio flusso di pensieri/ormoni?
"Posso farlo, è la mia ragazza"
Suona così bene che potrei ripeterlo in continuazione.
"Mi sembri un quindicenne alla prima cotta Harry"
Rido concordando con Lui, mi sento un quindicenne alla prima cotta e mi piace esserlo.
Vivendo in un contesto simile, sono certo di essermi perso determinate tappe che un ragazzo della mia età normalmente vive. Lo rifarei altre mille volte, e forse questi sono soltanto i risultati; un'adolescenza un po' più prolungata rispetto alla norma.
"Disse quello che in tutti i modi, voleva che questo accadesse" puntualizzo.
"Puoi dirlo forte! Non sai quanto è divertente osservati completamente in balia di una donna, una donna vera, con gli attributi, il suo perché e con la capacità di tenerti testa. E' il sogno di ogni componente dei One Direction amico!"
Rido ancora, non posso trattenermi quando si tratta di Louis.
Credo che la sua intelligenza e maturità stia proprio nell'essere un fenomeno da baraccone, con un alto quoziente intellettivo; non è da tutti possedere entrambe le qualità.
"Non hai una ragazza da consumare con gli occhi tu?" domando riferendomi a Eleanor.
"No, è troppo occupata in una discussione sul golf con Niall" risponde.
Niall e il golf, credo che stia diventando una vera ossessione per Lui, ma essendo un’ossessione sana che in alcuni momenti, mi piace condividere con Lui, lo lascio fare.
Mi guardo intorno e non posso che sentirmi bene; loro sono la mia seconda famiglia e per quanto possa sembrare a lungo andare noioso, stare a contatto con loro per la maggior parte delle mie giornate, non lo è affatto.
Ogni giorno riesco a percepire quel qualcosa in più, che inesorabilmente aumenta e ci rende più uniti.
Non sarebbe possibile vivere questa esperienza in un contesto diverso, se non ci fosse l'affetto che ci lega probabilmente non saremmo qui adesso.
Le litigate ci sono, i momenti di rabbia anche, ma sono quelli che servono a riportarci qui, insieme come una vera famiglia.
Stavolta c'è anche Grace e io mi sento dannatamente tranquillo. Sto bene, davvero bene.
Mi perdo a guardarla ancora una volta mentre abbraccia Liam e ritorna nella mia direzione.
Bella, bellissima.
"Ciao Grace" esclama Louis.
"Louis" risponde Lei educatamente.
Credo che la imbarazzi, ancor di più dopo la scorsa serata trascorsa insieme.
"Louis potresti gentilmente lasciare il posto alla mia ragazza, per favore?" domando tentando di smorzare la tensione.
Louis sogghigna alzandosi.
"Grace sappi che non farà altro che elogiarti in questo modo, ma quando lo fa è perché vuole qualcosa in cambio"
La domanda che sorge spontanea è: perché?
Grace contrariamente ad ogni previsione scoppia in una fragorosa risata che stupisce anche Louis.
Si, la mia ragazza riesce a far rimanere anche te senza parole Louis, mi dispiace.
"Grazie Louis, lo terrò a mente" risponde una volta essersi ripresa.
Louis annuisce semplicemente allontanandosi da noi.
Guardo Grace che è rimasta in piedi davanti a me con le braccia sui fianchi. Ok, forse quella era solo una finta ed ora vorrà da me delle spiegazioni.
Non voglio nulla in cambio lo giuro.
Ok, meglio non giurare dal momento che una ricompensa in mente l'avrei; è scritta a caratteri cubitali ed io non riesco a farla rimpicciolire nemmeno un po', ma l’attesa aumenta il desiderio e io non devo smettere di ripeterlo.
"Piccola" dico guardandola.
Grace scuote la testa avvicinandosi a me e sedendosi sulle mie gambe.
Ecco uno degli aspetti positivi nell'avere una famiglia con cui mi sento completamente a mio agio, un jet privato e una ragazza piena di sorprese; posso stringerla fra le mie braccia, senza che nessuno si imbarazzi o si senta fuori luogo.
"Harry" sussurra ad un centimetro dalle mie labbra.
Cavolo. Inizio seriamente a pensare che non sia normale avere così tante personalità racchiuse in un corpo così piccolo e bello.
Lei mi stordisce, completamente.
"Piccola" ripeto stringendola a me.
"L'hai già detto" risponde divertita.
Si l'ho già detto, ma è talmente bello vedere i suoi occhi che brillano quando la chiamo così, che potrei continuare all'infinito.
"Piccola" ripeto nuovamente.
Grace sorride e non posso fare a meno di seguirla. È una cosa automatica che mi fa stare bene.
Ho sempre sottovalutato un sorriso, credo che sia uno di quei gesti semplici ma veri, in grado di rallegrare la giornata.
"Devo trovare un modo alternativo per farti smettete, visto che so, che da solo non smetterai"
Mi sta stuzzicando e tutte le attenzioni racchiuse nel mio corpo sono rivolte a Lei; tutte.
"Immagino di si piccola" rispondo.
Le labbra di Grace sono sulle mie in un baleno e le mie rispondono automaticamente, senza riflettere, senza pensare al luogo in cui ci troviamo, alle dinamiche o al clima.
Il mio corpo e la mia mente rispondono a Lei e amo vedere che anche il suo corpo risponde così bene al mio.
Rimaniamo a baciarci per un tempo indeterminato; non ho mai dato così tanta importanza ad un gesto così normale prima d'ora.
Un bacio può dare tanto, trasmettere moltissimo, o forse è Lei che riesce a farmi provare emozioni così semplici ma allo stesso tempo bellissime.
"Mi sento una quindicenne alla prima cotta lo sai?" afferma guardandomi negli occhi.
Sorrido ripensando alle parole di Louis.
"Benvenuta nel club" rispondo tenendola fra le braccia.
Voglio che rimanga qui, almeno fino al momento del l'atterraggio, mi piace averla così vicina.
"Sono felice di essere qui" ammette accucciandosi sul mio petto.
Le lascio un bacio sui capelli.
So che le manca Mad e so anche che se hanno litigato, non può essere serena al 100%, ma voglio fare il possibile per farla stare bene.
"Anch'io sono felice di averti qui. Sono stato davvero stupido a pensare di non invitarti, avrei passato due giorni a pensare a te e questo non è un bene per la band"
Sto cercando di rendere questa confessione, il meno imbarazzante possibile, ma il quindicenne represso che è in me, sta cercando di uscire in tutti i modi.
Grace alza la testa e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.
"Grazie"
Grazie è una parola bellissima, a pari merito con suoi sorrisi.
L'abitudine di dire questa parola, sta svanendo sempre più, e credo sia una grande e grave perdita.
Grace ritorna nella sua posizione; mi gusto il resto del viaggio ascoltando i suoi racconti su Parigi.
Ha davvero una visione personale della città e posso notare che le cose positive di cui parla, sono strettamente legate alle sue amiche.
Mi piacerebbe molto incontrare, stringere la mano a chi, forse molto più di me, è riuscito ad abbattere i suoi muri.
Nonostante la confidenza che c'è fra noi in questo momento, sento di non essere ancora riuscito ad arrivare veramente a Lei e vorrei tanto potercela fare, scoprire il suo mondo in tutte le sue sfaccettature e rivisitarlo mano nella mano con Lei.
Farei di certo delle fotografie, magari in bianco e nero, da tenere con me per sempre, anche quando lei partirà e io forse, sarò costretto ad accettare la sua assenza.
Cerco in tutti i modi di tenere il pensiero della sua partenza lontano da me, non so cosa aspettarmi e nemmeno come affrontare la cosa, ma se c’è una cosa che so, è che non voglio perdermi niente.
Voglio vivere questi giorni al massimo, dedicare a Lei tutte le attenzioni che posso, perché mi sta regalando qualcosa che non ho mai provato prima. Non si tratta solo di sentimenti, non credo che si possa parlare di qualcosa di più forte dell’affetto per ora, ma di una situazione particolare che mi fa stare bene.
Mi sento più Harry e meno Harry Styles e questo è semplicemente fantastico.
Atterriamo all’aeroporto di Charles de Gaulle troppo presto. Avrei voluto tenerla fra le mie braccia ancora un po’, mi piace parlare con Lei, conoscerla sempre più a fondo, attraverso semplici ma importanti ricordi.
I fotografi ci aspettano all’uscita, speravo non succedesse, ma ripensandoci era inevitabile.
Le nostre fan sono incredibili, passano giorni ed ore ad aspettarci, anche solo per vederci da lontano, per un saluto o uno sguardo e faccio di tutto per riuscire a dar loro qualcosa, perché è giusto che vengano ripagate per quello che fanno per noi ogni giorno.
Stavolta c’è anche Grace, è la prima volta che affrontiamo una cosa del genere insieme e se Eleanor è abituata a tutte queste attenzioni, Lei non lo è di certo.
La prendo per mano e lei ricambia con una stretta forte ed un sorriso.
Tra meno di due minuti le nostre foto saranno su tutti i social network con pareri e commenti annessi e spero che Lei non si spaventi.
Forse questo è uno degli aspetti negativi della nostra carriera e inevitabilmente si proiettano anche alle persone a cui vogliamo bene. La pubblicità è un’arma a doppio taglio, positiva e negativa allo stesso tempo, il mezzo grazie al quale ci facciamo conoscere e a causa del quale la nostra privacy fatica ad esistere.
Attraversiamo la folla senza problemi, Grace mi ha tenuto la mano per tutto il tempo e con l’aiuto dello staff raggiungiamo presto l'auto che ci porterà al suo appartamento.
Greg è al volante, pronto per la partenza;sono sempre più convinto della scelta che ho fatto, chiedendo di affiancarlo a Grace, sono certo che presto, riusciranno ad andare d'accordo.
Grace mantiene lo sguardo fisso fuori dal finestrino, dove milioni di fotografi si stanno accalcando nonostante i vetri scuri dell'auto, impediscano di vedere all'interno. Sembra totalmente assorta nei suoi pensieri, quasi impaurita da quello che sta vedendo.
"Grace tutto bene?" domando posandole una mano sul braccio.
Greg parte, lasciando alle nostre spalle la folla di paparazzi e fan che tentano comunque si seguire l'auto scura.
"Poi ci si abitua?" mi domanda Grace riportando l'attenzione a me.
Annuisco semplicemente posandole una mano sulla coscia, lasciata scoperta dai pantaloncini di jeans che indossa.
"Mad è terrorizzata da tutto questo" spiega.
Sapevo che non sarebbe durata per molto. Inevitabilmente Grace non riesce a lasciar fuori dalla sua vita Mad, nemmeno per un secondo. Credo che il loro sia molto simile a un rapporto fraterno, molto più solido rispetto a un'amicizia.
"E' comprensibile" ammetto.
Sarei stupido a negarlo; lo vedo quasi tutti i giorni negli occhi di mia madre quello che si prova. Non è facile convivere con l'ansia di essere paparazzato, di dover controllare ogni singola azione per paura di rivedersi qualche ora dopo sui tabloid mondiali. Per noi è routine;nel pacchetto completo era compreso anche questo, ma loro si trovano semplicemente ad accettarlo; questo è il prezzo da pagare per poter stare con noi e per quanto non sia giusto, è inevitabile.
"Mad mi ha raccontato tutto di Liam e credo di non averla mai vista così presa da qualcuno prima d'ora. E' pazza di Lui anche se fatica ad ammetterlo, e nonostante tutto quello che è successo con Sophia lo è ancora. Capirei davvero se Lei fosse rimasta ferita dal suo comportamento, probabilmente la appoggerei come ho sempre fatto, ma non è questo che la spinge a trattenersi, a privarsi di essere felice e io non posso accettarlo"
Si sta aprendo con me senza che io gliel'abbia chiesto e lo trovo bellissimo. E' visibilmente turbata da quello che è successo e vorrei tanto tornare indietro, recuperare Mad e portarla qui con la forza se necessario.
"Ha paura del giudizio degli altri Harry, ha il terrore di comparire su un giornale di gossip, di essere paparazzata e tormentata dai giornali e nonostante io stia verificando che succede davvero, io non la capisco. Ha sempre avuto idee strane, ma su cose importanti come la felicità e il coraggio di affrontare le proprie paure, siamo sempre andate d'accordo. Era Lei quella che supportava me, Lei quella che mi incitava a buttarmi per vivere a pieno quello che la vita poteva darmi, e adesso Lei ha semplicemente paura."
Ho sempre pensato che Mad non fosse fatta soltanto di forza; ho cercato in questi anni, di trovare il suo punto debole, di capire quale fosse la sua debolezza, e solo ora mi è chiara.
Per quanto provi a sforzarmi, continuo a non vedere davanti a me la Grace di cui continuano a raccontarmi. Tutto ciò che vedo è maturità, determinazione e forza.
"Tu non hai questa paura?" domando.
Grace sorride appena appoggiandosi al sedile e guardandomi con improvvisa dolcezza,
"Perchè dovrei aver paura di qualcosa che mi fa stare bene Harry? Ho letto milioni di libri, visto un sacco di film e non riesco davvero a capire come sia possibile sacrificare, quello che di bello possiamo avere, soltanto per una paura. Io ho una paura folle di non saper gestire quello che succederà, quando questo finirà e probabilmente la Grace di prima sarebbe scappata a gambe levate, ma non adesso. Non voglio più precludermi nulla, l'ho fatto per troppi anni e se ora sono qui, un motivo c'è e ho intenzione di scoprirlo."
Forza;incredibile, assolutamente indiscutibile, forza.
Mi avvicino a Lei baciandola. Non mi importa se Greg è qui con noi, ho bisogno di ringraziarla perchè è di questo tipo di rassicurazioni che necessito e lei riesce a darmele ogni volta, senza che io abbia bisogno di chiedergliele.
"Greg è a cinquanta centimetri da noi Harry" sussurra Grace con un sorriso stampato in volto.
"Sei sempre sicura di non voler venire in albergo con me?" domando.
Non posso evitare di chiederglielo un'altra volta. L'idea di non averla al mio fianco stanotte mi distrugge e pur sapendo che l'attesa aumenta il desiderio, i miei ormoni non danno cenno di voler capire.
Dovrei fare un corso di autocontrollo, fare delle sedute di yoga o di pilates, ma credo che la mia situazione sia più complicata del previsto.
Non voglio condividere un letto con Lei solo per dar modo ai miei ormoni di sfogare le loro frustrazioni, ma perchè il mio cuore e la mia testa lo desiderano. Tutto il mio corpo la desidera, completamente e indistintamente.
Grace ride allontanandomi da Lei.
"Ho bisogno di vedere le mie amiche e di non influire sui tuoi piani Harry"
Non lo capisco, giuro che mi sto impegnando, ma non lo capisco.
"Sarà la terza volta che me lo spieghi, ma il mio cervello di rifiuta di capirlo" rispondo avvicinandomi ancora a Lei.
Grace sorride nuovamente prendendo il mio viso fra le mani. Si avvicina lentamente rimanendo ad un centimetro dalle mie labbra.
"La mia voglia di condividere un letto con te e alle stelle, se potessi non mi staccherei da te nemmeno per un secondo, ma ho una reputazione e un patto da mantenere. Tutto ciò unito al fatto che venire a Londra mi ha fatto capire tantissime cose e fra queste, la necessità che ho di avere le mie pazze amiche al mio fianco." spiega.
Cerco di seguire il filo del suo discorso, e so per certo che potrei iniziare con Lei lo stesso gioco che sta facendo con me. Se non fosse che quello che sta dicendo è bello e importante, certamente avrei eliminato la distanza tra noi, ma adesso non posso.
"Quali altre cose hai capito Grace?" domando accarezzandole una guancia.
Sorride lasciandomi un bacio sulle labbra prima di continuare.
"Che nonostante tutto mi manca mia madre, le sue prediche e le sue assurde paranoie, perchè so che agisce solo ed esclusivamente per il mio bene. Mi manca mio padre, i suoi silenzi assensi, le sue occhiate fugaci che nonostante tutto, non bastavano a colmare il dolore dell'assenza delle parole. Mi manca mio nonno, tantissimo, dannatamente tanto e non faccio altro che pensare a quanto sarebbe bello che lui mi vedesse adesso. A Parigi ero troppo occupata con l'università per fermarmi a pensare quanto la mia vita, in realtà fosse bella e Londra mi ha permesso di farlo. Parigi continua a rimanere il luogo da cui sono scappata, quello che racchiude le mie paure più forti, ma anche le amiche migliori che io abbia mai conosciuto. So che forse è assurdo da dire, ma convivere con la loro presenza tutti i giorni, era quasi diventata un'abitudine; finchè non sono arrivata a Londra, non ho potuto apprezzare la loro mancanza e credimi è altissima. Devo quasi tutto a loro perchè se non ci fossero state, non avrei resistito. Quindi ho bisogno di vederle e di passare del tempo in loro compagnia. Tu sarai qui e potrò raggiungerti appena avrai un momento libero;se credi che ti sbarazzerai di me facilmente ti sbagli. Non so nemmeno con che coraggio mi sto aprendo così tanto con te, ma ho scoperto che oltre a venirmi naturale mi piace farlo, e come sempre sto parlando troppo"
Potrei davvero rimanere ad ascoltarla per ore e se queste sono le motivazioni per la sua assenza nella mia camera d'albergo, i miei ormoni si fanno da parte.
"Sono proprio curioso di conoscere queste ragazze speciali" confesso.
Almeno potrò dare un volto, anzi quattro volti, alle immagini che si sono create nella mia testa, sulla base dei racconti di Grace.
"Sono certo che dopo averle conosciute, non sarai dello stesso parere"
Non fa altro che ripetermelo, e inizio a pensare che forse dovrei avere paura.
"Ho incontrato e convissuto con Mad per tutto questo tempo, immagino che nessuno sia peggio di Mad" ironizzo.
Grace ride di gusto.
"Credimi, al peggio non c'è limite e loro sono in quattro, una bomba esplosiva di energie e di stranezze" spiega.
Dovrei iniziare a farmi qualche domanda; Grace è circondata e simpatizza, soltanto per gente strana, quindi o io sono l'eccezione, oppure sono strano anch'io.
"Siamo arrivati" annuncia Greg accostando davanti a un appartamento color crema.
Siamo nel quartiere di Montparnasse e per essere una zona abbastanza movimentata, il loro appartamento è situato in una via secondaria apparentemente tranquilla.
Grace scende dalla macchina velocemente, credo che la sua voglia di vedere le sue amiche sia veramente alta. Noto con piacere che dell'assenza del suo sorriso, che ho trovato quando sono andato a prenderla, non c'è traccia e questo non può che farmi piacere.
Forse come fidanzato non sono poi così male.
Greg estrae il trolley di Grace dal baule consegnandoglielo. E' piccolo e mi sarei aspettato da Lei, essendo una donna, un set di valige completo.
Tendo sempre a dimenticarmi della sua singolarità e del fatto che similitudini con le donne con le quali ho avuto a che fare fin ora, non ce ne sono.
"Forza vieni" mi incita salendo i tre gradini che portano alla porta d'ingresso.
Rivolgo la mia attenzione a Greg sorridendo per la sua espressione accigliata.
"Farò velocissimo promesso, sarò quì tra dieci minuti massimo"
Greg annuisce semplicemente, salendo in macchina.
Seguo Grace alll'interno dell'edificio, guardandomi intorno alla ricerca dell'ascensore.
"Forza pop star, sono solo quattro rampe di scale" esclama Grace visibilmente divertita.
E' uno scherzo, Perchè diavolo non c'è un ascensore?
"Non è divertente Grace"
In realtà è divertente; è divertente scherzare con Lei e sentirmi completamente a mio agio.
"Mi chiedo come tu faccia ad avere quei muscoli, se 4 rampe di scale ti spaventano" mi incalza.
"Lieto di sapere che apprezzi i miei muscoli Grace"
Molto lieto in realtà; avere la conferma dell'effetto che ho su di Lei è sempre appagante.
"Non ho detto che mi piacciono" si difende arrossendo.
"Farò finta di crederci. Ti conviene salire le scale e farmi strada prima che io prenda seriamente in considerazione l'opzione di caricarti in macchina e portarti in albergo con me"
Grace arrossisce di nuovo e ridendo inizia a salire le scale, fornendomi uno spettacolo che i miei occhi e i miei ormoni sono felici di vedere.
Credo che impazzirò presto.
Arriviamo al quarto piano prima del previsto, forse ero troppo preso dall'immagine che Grace mi stava donando, per accorgermi della fatica.
"Pronto?" mi domanda fermandosi davanti a una porta scura.
"Mi stai seriamente spaventando piccola"
Grace sorride ancora, credo che stia recuperando tutti i sorrisi persi nel viaggio.
Bussa alla porta delicatamente e immediatamente dei rumori fanno capolinea all'interno dell'appartamento.
Grace rivolge nuovamente lo sguardo su di me, ma prima che io possa ricambiare, una massa di capelli ricci tra il rossiccio e il castano compare nel mio campo visivo.
Sposto l'attenzione sulla ragazza che ha completamente travolto la mia, in un abbraccio e noto con piacere che Grace sta ricambiato, con gli occhi visibilmente lucidi.
Ora più che mai sono felice di averle chiesto di venire qui con me, farei di tutto per vederla sempre così serena.
Un susseguirsi di frasi in francese che io non riesco a comprendere, mi portano a voltarmi alla mia destra, dove tre ragazze molto diverse fra loro, mi guardano con uno sguardo indecifrabile.
"Ciao" esclamo cercando di far capir loro che non ho capito una parola, di quello che stanno dicendo.
Un improvviso silenzio si fa spazio nel corridoio dal quale ancora non ci siamo mossi, e Grace si avvicina a me, prendendomi per mano.
Sono stupito dal suo gesto ma ancor di più dall'udire quel qualcosa che Lei sta pronunciando in un francese spigliato, che la rende dannatamente sexy.
L'idea di caricarla su una spalla e portarla in hotel nell'immediato, è sempre più viva in me, forse se faccio veloce loro non avranno il tempo di fermarmi.
"Piacere Lucy. Scusale, di solito sono più ospitali ed educate di così"
La ragazza che ha avvolto Grace in un abbraccio appena arrivate, mi sta porgendo la mano e mi ritrovo a stringerla e a ricambiare il sorriso che mi sta rivolgendo.
Volgo la mia attenzione alle ragazze alle sue spalle che ancora attendono immobili guardandomi sempre più sconvolte.
Forse Grace non esagerava, sono davvero strane.
"Piacere Harry"
Mi presento porgendo la mano alla ragazza dai capelli rossi e gli occhi grandi. Lei diversamente dalle altre due ragazze, non ha detto nulla in precedenza, si è semplicemente limitata a guardarmi in silenzio.
Ottimo, forse le sto antipatico.
"Ilary" mi risponde stringendomi la mano velocemente.
Ok, passiamo oltre.
Prima che io possa rivolgere l'attenzione alla ragazza mora al centro, la sua mano afferra immediatamente la mia.
"Dimmi che hai un gemello, un fratello, un cugino o un lontano parente o derivato, vagamente simile a te ti prego. Oh, piacere Erika"
Non posso trattenermi dal sorridere sorpreso dalla reazione della ragazza davanti a me.
"Non ho nessuno che possa fare al caso tuo mi dispiace. Comunque piacere di conoscerti" rispondo.
Erika sta per aggiungere qualcosa ma l'ultima ragazza la ferma, poggiandole una mano sul braccio.
Ha gli occhi azzurri e un viso dolce oltre che oggettivamente bello; lei deve essere Delilah.
"Piacere di conoscerti, io sono Delilah, ma puoi chiamarmi Del" afferma sorridendomi dolcemente.
Grace compare davanti a me senza che io possa rispondere in qualche modo.
"Delilah andrà benissimo!" esclama prendendomi per mano e facendosi spazio nell'appartamento.
Non posso fare a meno di notare la stranezza del suo gesto e la gelosia che traspare nella sua voce.
Mi piace che sia gelosa di me, che mi stia allontanando dalle sue strane amiche per portarmi chissà dove con Lei, perchè senza dubbio la seguirei ovunque.
SPAZIO AUTRICE:
Bonsoir :D
Mi scuso con la parte di Mad che c'è in voi; so che il capitolo ha un alto tasso di dolcezza, e un basso tasso di qualità, ma questa versione di Harry mi piace e tendo a lasciarmi trasportare, finendo per creare capitoli noiosi ;)
Alla prossima!
Un bacio! Greta <3
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