32. Yes
GRACE'S P.O.V
Questa è la serata del sì.
Sì al vestito troppo corto di Chanel.
Sì al rossetto rosso.
Sì ai tacchi alti.
Sono pronta a tutto, mi sento invincibile e posso affrontare qualsiasi cosa.
Dicono che l'importante è sempre crederci. Io sono sempre pro a credere in qualcosa, quindi questa sera niente e nessuno riuscirà a destabilizzare e a far venir meno la mia determinazione.
Non ci riuscirà Harry, che invece di venire a prendermi ha mandato Greg.
Non ci riuscirà Mad, che ha pensato bene di lasciarmi da sola.
E in alcun modo ci riuscirà Kendall-sono bella solo io-Jenner.
Sono pronta, determinata e credo che l'ora trascorsa davanti allo specchio a ripetermi queste parole, abbia dato i suoi frutti.
Mad ha passato l'intero pomeriggio ad informarmi sul trascorso di Harry e Kendall. Non so quanto possa essere stato sano o utile, dal momento che l'idea di condividere uno spazio di qualsiasi metratura con lei, mi infastidisce, ma Mad sostiene che sia sempre meglio studiare il nemico prima di affrontarlo.
Non la vedo come un nemico e non dovrei nemmeno vederla come una minaccia, ma il pensiero che le attenzioni speciali di Harry siano state destinate a qualcun altro prima di me, è fastidioso oltre che sbagliato.
È un limite che non sapevo di avere prima di conoscerlo. Non mi sono mai preoccupata del passato della persone perché appunto, è passato; ma non posso fare a meno di provare fastidio nell'immaginare Harry abbracciato a qualcuno che non sia io.
Egoista e presuntuosa? No, persa completamente in quei fari che si ritrova al posto degli occhi.
Stamattina era strano e io altamente ridicola nello scherzare sul fatto dell'essere qualcosa di più di quello che siamo. Ero convinta che non mi importasse, che fosse una formalità stupida e inutile, ma la sua espressione e il suo successivo distaccamento, mi hanno infastidita.
Non volevo spaventarlo, non sono nella posizione idonea per pretendere qualcosa da lui se non rispetto e partecipazione sincera a quello che stiamo facendo; ma mi sarei aspettata qualcosa di diverso da parte sua. Cosa non lo so, ma non questo; non la sua assenza su questa macchina non motivata e non il mio disagio così lampante, nell'affrontare questa serata senza nessun sostengo.
Mad non ci sarà, c'è solo la sua proposta di partire al suo posto per Parigi.
Sembra convinta nel non voler andare dopo stamattina, e la mia serenità nel sapere di poter rivedere le mie amiche e passare del tempo con Harry ,anche in quella circostanza, sta sparendo.
Credo di averlo spaventato già abbastanza stamattina con le mie manie di voler dare un nome a tutto e se c'è una cosa che non voglio è allontanarlo da me. Quindi sarò positiva, serena, assolutamente tranquilla e disinvolta, oltre che aperta a nuovi orizzonti.
Ok, forse l'ultimo punto è meglio toglierlo.
"Grazie per essermi venuto a prendere, Greg"
Non so come iniziare in discorso con Greg il gigante buono, che guida attento al mio fianco. Mi ha accolto con un semplice "Ciao" che ho ricambiato con un banale "Ciao". Quindi questo è l'unico modo che ho elaborato, per riuscire a instaurare una conversazione con Lui.
"Dovere"
Fantastico. Questa è la giornata del l'innalzamento dei muri; peccato che sia anche quella in cui il mio sistema immunitario celebrale, ha deciso di abbassare le mie solide difese .
Ritenta Grace, sarai più fortunata.
"Come mai Harry non è qui con te?"
Credo simpatizzi per lui dal momento che diversamente che con me, ci scambia più di una sola parola a frase.
"Sono stato affiancato a te. Di lui si occuperà qualcun altro."
Affiancato? Perché qualcuno senza attuale identità, avrebbe preso questa decisione senza interpellarmi?
"Perchè?"
Greg mi rivolge uno sguardo veloce prima di riportarlo sulla strada davanti a noi.
"Perchè nessuno vuole che quello che è capitato ieri ricapiti"
Non credo di aver sentito un tono più scocciato di questo prima d'ora, ma sorvolerò per ora. Questo nessuno ha deciso che qualcuno si occupi di me.
Ammetto che il piccolo meet and greet con le fan, non sia stato uno dei miglior risvegli, ma non penso ci sia questa necessità. Mad fa benissimo a meno di un bodyguard o qualsiasi cosa sia Greg.
"Nessuno ha un'identità?" domando.
Harry farebbe davvero questa cosa per me?
"Harry. Non amo essere disturbato mentre guido, Grace"
Per accumulare tutta la freddezza necessaria per darmi questa risposta, gli sono serviti dieci minuti di assoluto silenzio. Non posso sopportare un altro mix di attesa e silenzio in uno spazio ristretto come questo, quindi mi limiterò a concentrarmi sulla parola sì; l'affermazione che farà da padrona al mio vocabolario, come stabilito.
Sì alla necessità di Harry di proteggermi.
Sì alla voglia di vederlo nonostante il timore di un ulteriore distaccamento.
Sì alla serata memorabile che mi spetta.
Greg parcheggia davanti all'ingresso sul retro e io non so come comportarmi.
Sì all'istinto? Forse è meglio prendermi una piccola parentesi dal sì, per definire la situazione.
"Greg so che probabilmente anche il mio tono di voce ti irrita, ma ho bisogno di sapere come comportarmi e solo tu puoi aiutarmi. Sì, lo so che come situazione fa schifo e io apparirò disperata ai tuoi occhi, ma non lo sono e se vuoi prendertela con qualcuno, fallo con Harry che ha avuto la brillante idea di non esserci in questo momento lasciandomi con te. Non che io abbia qualcosa contro di te, assolutamente no. Solo come ci si comporta in queste situazioni? Scendo, rimango qui, mi accompagni, Harry verrà qui, oppure dovrò fare questa entrata trionfale nel covo della vipera, da sola? Scusa se ti infastidisco, ma succede questo quando sono nervosa, in più ormai non stai più guidando, quindi mi sono presa questa piccola libertà"
Greg mi guarda come se io fossi un drago a tre teste prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Fantastico! Aggiungi questa, alla lista delle cose imbarazzanti della giornata, Grace.
"Questo è il mio numero, se hai bisogno chiama. Harry è già stato avvisato del tuo arrivo e ti aspetta all'ingresso. Buona serata, Grace"
24 parole in una frase, con annesso scioglimento del ghiaccio, più biglietto da visita. Complimenti Grace!
"Grazie Greg", rispondo recuperando il foglietto che mi ha consegnato.
Scendo dalla macchina guardandomi intorno.
E' una serata calda, il cielo è limpido e sono certa che si vedrebbero le stelle, se non ci fosse l'inquinamento luminoso della città. Chiudo gli occhi respirando a pieni polmoni. Dovei essere calma, mi ero imposta di esserlo, ma sono agitata, come se fosse il primo appuntamento o se improvvisamente avessimo fatto mille passi indietro.
Forse è successo davvero, lui sta retrocedendo, sta camminando invece di correre, mentre io continuo a farlo; corro talmente veloce da non riuscire più a scorgere quello che ho intorno a me. Sono completamente annebbiata da lui, da noi.
"A cosa pensi?"
Apro gli occhi e la nebbia improvvisamente scompare. E' tutto chiaro, lui è chiaro, i suoi occhi bellissimi lo sono, il suo viso così vicino al mio, lo è.
Mille passi indietro ed uno avanti, qui davanti a me per raggiungermi e studiarmi ancora una volta.
"A tante cose" rispondo senza riuscire a smettere di guardarlo.
Lui si limita a sorridere posandomi una mano sul fianco. Mi piace quando lo fa, mi sento protetta, mi sento legata a lui, mi sento sua.
"Tutto bene?" mi domanda, avvicinandomi al suo corpo.
Greg non mi sopporta, tu sei distante e Mad non vuole andare a Parigi.
"Sì", rispondo.
Questa è la serata del sì, non farò lo sbaglio di dimenticarmene, nemmeno davanti a questo sguardo che mi fa impazzire.
"Sei bellissima", sussurra a un millimetro dalle mie labbra.
Il suo sguardo è così intenso da immobilizzarmi completamente. Sì al vestito di Chanel, si alle brillanti idee di Mad, si a lui che finalmente è qui con me. Sì a questa serata basata solo sull'istinto. Sì, alle mie labbra sulle sue, sì alle sue mani grandi che si tuffano nei miei capelli, sì a noi, che non abbiamo nulla di definito, ma tanto da condividere.
"Piccola", sussurra appoggiando la fronte sulla mia.
Le sue mani sono ancora fra i miei capelli e vorrei tanto riuscire a codificare lo sguardo che mi sta rivolgendo. Forse questa è la prima volta che i gesti non sono sufficienti, ho bisogno di sentirgli dire qualcosa, qualcosa di cui ho bisogno, qualcosa che mi dia il permesso di sentirmi davvero sua.
"Gli altri ci aspettano", afferma senza spostarsi da me.
Annuisco semplicemente, allontanandomi leggermente da lui che prontamente mi prende la mano.
Ci incamminiamo e io non posso fare a meno di guardarlo un'altra volta. E' bellissimo stasera, lo è sempre, ma stasera ha qualcosa di speciale.
Ricambia il mio sguardo con la stessa intensità di prima. Forse dovrei indossare abiti del genere più spesso. Forse dovrei essere più istintiva e lasciar perdere tutte quelle paranoie che affollano la mia mente.
Apre la porta del locale facendomi entrare per prima. Una ragazza dal sorriso enorme mi prende la mano posandomi un timbro sopra.
"Buona serata", cinguetta sorridendo.
Harry mi posa una mano sulla schiena incitandomi a proseguire. Ha completamente ignorato la ragazza, concentrando ancora una volta tutte le sue attenzioni su di me.
Perché mi guarda così? Perché è dannatamente bello e perché ho così tanta voglia di essere fra le sue braccia?
Non lo so perché, immagino che essendo la serata del sì, dovrei semplicemente soddisfare questa mia necessità.
Mi fermo avvicinandomi pericolosamente a lui. Sembra stupito dal mio gesto e in un altro contesto probabilmente lo sarei anch'io, ma non adesso.
"Harry"
Ero a un passo dalle sue labbra, ad un passo dall'essere finalmente istintiva, ma il fato ha evidentemente deciso che non sono pronta a questo. Il fato ha deciso che Kendall Jenner, debba fare la sua entrata in scena proprio adesso e non ho mai odiato così tanto il fato prima d'ora.
"Ciao Ken", esclama Harry, voltandosi lentamente.
Kendall-miss sorriso-Jenner, sorride come se davanti a lei avesse la cosa più bella e luminosa del pianeta. Lui lo è, ma lei non dovrebbe guardarlo così.
Calma Grace, sorridi e basta, Lei non è il nemico e tu non sei mai stata gelosa. Lei è il passato e tu il breve, ma intenso presente.
"Lei è Grace", afferma Harry.
Sembra tranquillo, come se il fatto che io e la sua fastidiosamente bella ex ragazza, ci incontrassimo tutti i giorni, come se fosse normale e giusto.
"Ciao" esclama lei riportando immediatamente l'attenzione su Harry.
Dovrei rispondere a questo punto? Che senso avrebbe dal momento che sono improvvisamente trasparente?
Mi guardo intorno alla ricerca di una distrazione. Una distrazione dal suo vestito corto, ancora più corto, del corto vestito che indosso io.
C'è un limite al peggio e al corto? Immagino di no.
La mia attenzione viene catturata da un sorriso. Lo stesso sorriso grande che si avvicina velocemente a noi. Un sorriso che ormai ho imparato a conoscere e apprezzare.
"Ciao Niall", esclamo.
Niall mi lascia un bacio sulla guancia prima di rivolgere l'attenzione a Harry e Ken.
Ken, che diavolo di soprannome è Ken? Io mi offenderei se mi dessero il nome di una barbie, per di più una barbie uomo.
"Tutto bene?" mi domanda Niall, senza smettere di sorridere.
Potrei pensare di affittare il suo sorriso. Sarebbe carino averlo a disposizione nei momenti di sconforto, forse Niall ci sta, potrei fargli un bel prezzo e posizionare il suo sorriso sul mio comodino. Probabilmente Emily non sarebbe dell'idea; mi sento in dovere di rispettare la precedenza e di lasciare a lei, il beneficio del sorriso di Niall.
Io mi accontenterò di quello di Harry. Magari quando non sarà troppo occupato a conversare con il ragazzo di barbie.
"Tutto bene, dove sono gli altri?" rispondo, tornando a guardarmi intorno.
Troverò una distrazione più forte di Harry in questo locale, giusto?
"Vieni, lasciamo questi due a parlare. Andiamo a prendere qualcosa da bere e poi raggiungiamo gli altri", suggerisce Niall.
Niall il folletto sorridente, o Harry il ragazzo che mi sta platealmente ignorando?
"Certo", rispondo lanciando un'ultima occhiata a Harry che improvvisamente si è accorto della mia presenza.
"Tranquillo Haz,ci penso io a lei", lo rassicura Niall facendogli un occhiolino.
Sembra che io non sia più in grado di occuparmi di me stessa autonomamente. Fantastico.
Harry annuisce dopo avermi lanciato un'occhiata insicura. Dov'è lo sguardo di prima? Dov'è quello sguardo meraviglioso nel quale mi sarei potuta benissimo tuffare?
"Cosa prendi da bere?", mi domanda Niall, appoggiandosi al bancone del bar.
Niall è davvero bizzarro. Forse fra loro è quello che più rappresenta la sua età. Niente abbigliamento strano, niente movenze da adulto, semplicemente un ragazzo di vent'anni dal sorriso amplio e il temperamento coinvolgente, che sa mettermi perfettamente a mio agio.
"Un cosmopolitan", rispondo sistemandomi i capelli dietro l'orecchio.
Non ricordo l'ultima volta che ho assunto alcool, non so nemmeno se è una buona idea assumerne adesso, ma questa è la serata del sì, quindi sì al mio fedele cosmopolitan.
Niall si butta in una conversazione divertente sul tour, sul fatto che fra poco ripartiranno e non vede l'ora di tornare a Parigi. Partecipo più che posso, sorseggiando il mio cocktail e cercando di non pensare a dove possa essere Harry adesso, al fatto che per la prima volta dopo tanto, anch'io ho voglia di tornare a Parigi, con lui e inconsapevolmente con loro.
Mi piace il legame che li lega, la complicità che vedo fra loro e il sostegno che si danno l'un l'altro. Mi ricordano noi, le mie amiche e il rapporto che condividiamo. Sarebbe bello averli intorno a me sempre, loro e noi, i loro ritmi frenetici e la nostra strana tranquillità.
Mi sono affezionata a loro senza nemmeno accorgermene, senza apparente motivo valido, ma non posso controllare così tanto quello che sono e sono sempre stata. Mi affeziono alle persone, forse velocemente, forse in modo sbagliato, ma è una cosa che non posso controllare.
Parto dal presupposto che non ci sia nulla di più bello che trovarsi a proprio agio con qualcuno; che sia in un contesto lavorativo, scolastico o semplicemente di svago. Troppo spesso però mi trovo a confrontarmi con persone che non la pensano come me, che diversamente da quanto sono solita fare io, non donano tutti loro stessi, nel rapporto che vanno a instaurare e io mi ritrovo scoperta. Completamente in balia dell'affetto che inesorabilmente provo, verso le persone che mi fanno stare bene.
Loro lo hanno fatto, forse inconsapevolmente, forse solo attraverso semplici gesti, ma mi hanno accolto a braccia aperte, in un mondo che non mi appartiene e non mi apparterrà mai.
"Dov'è Harry?"
Una voce alle mie spalle mi obbliga a tornare qui, davanti agli occhi sorridenti di Niall e a quelli indagatori di Louis.
"Sta parlando con Kendall", risponde Niall al posto mio.
Per certi versi Louis mi destabilizza. Ha sempre quello sguardo profondo capace di scavare oltre, come se lui effettivamente, sapesse tutto di me senza conoscermi.
"Ciao Louis", mi affretto a dire.
Louis ricambia il mio sorriso prima di guardarsi intorno alla ricerca di qualcuno, probabilmente del suo amico e mio compagno di patto. Non ho un altro aggettivo da attribuire a lui, purtroppo.
"Grace ti piace ballare, giusto?" domanda Louis, riportando lo sguardo su di me.
Ho come l'impressione che mi pentirò di essere sincera, ma questa è la serata del sì, dopotutto.
"Sì"
Louis sorride soddisfatto, portando la sua attenzione su Niall. "Niall perché tu e Grace non andate a ballare?"domanda, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Niall sembra sorpreso quanto me dalla proposta fatta dal moro.
Non mi piace ballare in pubblico nonostante tutto e non mi piace farlo accompagnata da qualcuno. Ho il solito problema dell'approccio fisico con il prossimo. Non sono di baci e abbracci e nemmeno di dimostrazioni d'affetto. Sono talmente poco abituata a questo tipo di confidenza che io e Candy abbiamo dovuto stabilire un saluto in comune accordo; un unico bacio sulla guancia, niente di più, niente di meno, per ovviare a spiacevoli situazioni di imbarazzo.
Con Niall non si tratta di saluti ma di un ballo, ma il problema dell'approccio fisico rimane.
"Grace sono un pessimo ballerino e Harry mi odierà per sempre, ma se sei pronta possiamo scatenarci in pista"
Come si fa a dire di no a tanta tenerezza? Forse è questo il motivo per cui Emily accetta questa situazione indefinita con lui; al suo sguardo da cucciolo sorridente, non si può dire di no.
Harry non lo odierà, è impossibile odiare Niall Horan.
Louis osserva interessato, più che un componente dei One direction sembra uno stratega travestito da angelo.
Finisco il mio cocktail tutto d'un colpo sentendo la gola bruciare. Sarebbe meglio che io ci andassi piano, non sono più abituata a queste quantità di vodka tutte in una volta.
Keep calm and drink vodka.
"Sono pronta", rispondo sfoderato il mio migliore sorriso.
Niall si sgranchisce i muscoli con fare teatrale sotto lo sguardo divertito, ma soddisfatto di Louis.
Si incammina in pista facendomi cenno di seguirlo e io obbedisco, muovendomi fra la gente che ormai affolla il locale.
Il volume della musica è aumentato da quando sono arrivata. Non so nemmeno quanto tempo è passato, so solo che la mia agitazione è svanita e la mia testa è più leggera. Le alternative sono due: o l'autoconvincimento funziona davvero, o il cosmopolitan sta facendo il suo effetto.
Niall si ferma al centro della pista porgendomi la mano che afferro con piacere. La sua mano è più piccola di quella di Harry, più morbida, ma meno affusolata
Inizio a muovere i fianchi cercando di assecondare il più possibile, i suoi passi buffi. Mi ritrovo a ridere di cuore vedendo l'impegno e l'apparente serietà che ci sta mettendo; non lascia mai la mia mano, facendomi volteggiare e divertire.
Prima di entrare nel locale avevo paura che non mi sarei sentita a mio agio, ma ora lo sono davvero. Posso ballare senza preoccuparmi degli sguardi indagatori della gente che mi circonda, posso essere me stessa anche in un vestito di Chanel, posso ridere senza freni con un ragazzo a cui inconsapevolmente, mi sono già affezionata.
Niall mi avvicina a lui posandomi entrambe le mani sui fianchi.
"Credo che Harry mi voglia morto, nel caso tentasse di uccidermi, potresti testimoniare a mio favore?" mi domanda divertito.
Sorrido alle sue parole voltando leggermente il capo e trovando lo sguardo serio di Harry su di noi. Non sto facendo nulla di male, mi sto solo divertendo e provando ad assecondare semplicemente le cose. Ci sono persone che vivono di questo, spinte ad agire con leggerezza senza dare troppo peso ai pensieri. Perchè per una sera non posso farlo anch'io, e perchè non c'è lui qui con me?
Il suo sguardo non mi ha lasciato un secondo e io non riesco a guardare altrove. Posso solo muovermi distrattamente e non dare troppo peso alla testa che inizia pesare.
Niall tiene le distanze da me, pur continuando ad assecondare i miei movimenti. E' un bravo ragazzo, un ottimo amico per lui e sono certa che sarebbe perfetto come fidanzato per Emily.
Harry invece non si avvicina, resta fermo sul posto senza smettere di guardarmi.
Se la situazione fosse diversa, se noi fossimo qualcosa di diverso, potrei pensare che lui sia geloso, ma non ha il diritto di esserlo. Sarebbe bello che lui lo fosse, che anche lui avesse il mio stesso desiderio di vedere solo me al suo fianco, ma non tutto va come voglio io.
Non è mai successo e mi chiedo perché proprio adesso, le cose debbano cambiare.
"Niall ho bisogno di prendere un po' d'aria"
Lui sorride lasciandomi un bacio sulla guancia. "Gli piaci Grace, fa solo fatica ad abituarsi all'idea"
Devo avere un maxi schermo sulla fronte. Non è normale che tutti riescano a leggermi così bene. Gli piaccio, credo di esserne certa ormai, ma forse non è abbastanza da dare una svolta a questa cosa.
L'assurdo è che non volevo nemmeno questa svolta, non ci pensavo minimamente, ma adesso è diverso. Qualcosa mi blocca e credo che senza la svolta, non riuscirò ad andare avanti.
Ho bisogno di certezze, ancora una volta.
Saluto Niall dirigendomi al limite della pista. Mi guardo intorno alla ricerca del bagno che trovo alla mia destra.
Per mia fortuna è dalla parte diametralmente opposta al luogo in cui si trova Harry.
Entro e chiudo la porta alle mie spalle guardando il mio riflesso allo specchio. Mi avvicino fino a trovarmi davanti al lavandino scuro al quale mi appoggio.
I tacchi non mi fanno male, i capelli sono ancora perfetti e il rossetto waterproof di Mad è lucente sulle mie labbra.
Sto bene; fuori è tutto perfetto, ma il sì non funziona. Il cosmopolitan mi ha donato la leggerezza di cui avevo bisogno, ma non può fare miracoli.
Forse se ne prendessi un altro...
"Grace, giusto?"
Mi volto incrociando uno sguardo che ormai ho imparato a conoscere. E' il tipico sguardo da parigina curiosa, quella che con abiti rigorosamente firmati e accento francese impeccabile, si aggira per i corridoi dell'università come se fossimo su una passerella.
Kendall però, non è francese.
"Giusto", rispondo voltandomi nella sua direzione.
Odio il fato che ha voluto che lei entrasse proprio adesso.
Odio il fato, ma forse non odio così tanto lei. Odio di più me stessa per avere queste reazioni eccessive.
Si avvicina al lavandino estraendo un lucidalabbra dalla pochette. Immagino che lei non abbia bisogno del mio aiuto, quindi posso andarmene.
"Sei una brava ragazza, Grace", afferma Kendall, costringendomi a rivalutare i miei piani.
"E' una domanda?"
Sorride semplicemente voltandosi nella mia direzione.
"Ashton non ha fatto altro che ripetermi quanto sei semplice e diversa da quello a cui Harry è sempre stato abituato e stasera ho avuto modo di confermarlo. Milioni di ragazze al tuo posto avrebbero ostentato molto di più con indosso quel vestito, avrebbero fatto di tutto pur di attirare l'attenzione in quella pista,invece tu non l'hai fatto. Sei proprio una brava ragazza, Grace."
"E' un complimento?"domando confusa.
Kendall ride, facendo qualche passo verso di me. "E' un avvertimento. Questo mondo non è fatto per le brave ragazze e nemmeno Harry lo è. Lo dico per il tuo bene, perchè è da una vita che cerco di essere una brava ragazza e tu lo sei e non dovresti cambiare. Stare con Harry ti porterà a farlo, l'assenza di Harry ti provocherà questo, e credimi, ci sono passata e so come ci si sente. Non è il grado di gestire questo tipo di situazioni e quando avrà ottenuto quello che vuole da te, semplicemente scomparirà."
Tutto è perfetto, il bagno ricoperto in marmo lo è, i capelli di Kendall lo sono, ma quello che succede dentro di me no. Non sono portata a crederle, ma un campanello d'allarme suona lontano nella mia testa e fa male.
"Perchè dovrei crederti?" domando.
Kendall sorride nuovamente. "Non ti sto chiedendo di farlo. Prendila come una confidenza, tutto qui. Non è tutto rose e fiori, non è tutto così bello come vedi. La normalità manca, si fa sentire e finirai per rimanere soffocata da questo, da lui, dai media, da tutto. Non lasciargli fare questo gioco. Lui non è Louis, non è Liam e nemmeno Zayn. Loro portano le loro fidanzate in tour, le invitano e fanno di tutto per averle al loro fianco, ma tu Grace? Perchè Harry non ti ha chiesto di andare a Parigi con loro?"
Il suono si avvicina, è più acuto e vorrei che il volume si abbassasse. La mente è tropo leggera e la testa pulsa. Sembra che tutti sappiano tutto, che l'unica a essere estranea a quello che succede sono io. Forse ha ragione non faccio parte di questo mondo; sto passeggiando al suo interno avvolta in una bolla che mi impedisce di vedere cosa succede realmente.
Lui non vuole portarmi con se a Parigi, non vuole definire la situazione e mi aveva già avvisata quella sera dopo il planetario.Mi ha regalato una stella, mi ha rassicurato sulle sue intenzioni, ma non le ha definite e probabilmente non le definirà mai.
Voglio essere la ragazza del momento? Il suo tuffo nella normalità, che procurerà a me lividi scuri? Non lo so, voglio solo ritornare a casa da Mad, e non pensare più a nulla.
"Buona serata Kendall", dico prima di uscire dal bagno.
Mi incammino verso l'uscita del locale, non mi sento in dovere di avvisare nessuno, non adesso. Questa serata non fa per me, il sì non fa per me.
"Grace."
Una voce troppo famigliare, l'ultima voce che avrei voluto sentire.
"Harry", rispondo guardandolo.
Ancora quello sguardo, ancora quella confusione. Ho bisogno di parole adesso, non di sguardi, non di pensieri, ma solo di certezze che lui non può darmi.
"Dove stai andando?" domanda.
Non sta avendo nessun contatto fisico con me e nonostante tutto, è l'unica cosa di cui avrei bisogno.
Sto andando a casa Harry, sto andando lontano da te, dal tuo mondo fantastico che non mi appartiene.
"Ho sete", rispondo voltandomi.
Non ho intenzione di scappare da lui, di correre fuori e dargli modo di capire quando debole sono. Mi avvicino nuovamente al bancone del bar. "Un cosmopolitan per favore" affermo, sforzando un sorriso.
Mi siedo sullo sgabello e prima che me ne possa accorgere, Harry è in piedi vicino a me.
Troppo vicino. I suoi occhi troppo chiari e la sua camicia troppo aperta.Dannazione!
"Avevi detto che non saresti più scappata, Grace"
Tu hai detto tante cose Harry.
"Non sto scappando" rispondo.
Il mio cocktail è pronto. Affogare i miei dispiaceri nell'alcool non è la migliore soluzione, ma è la mia unica via di fuga per affrontare quella che sarà per certo, una lunga, distruttiva, serata.
Harry mi guarda severo, mentre senza scrupoli bevo il contenuto del bicchiere colorato. La gola brucia ancora, ma anche il cuore lo fa, in questo modo almeno, si faranno compagnia.
Poggio il bicchiere vuoto sul bancone allontanando lo sguardo da lui, dalle sue rondini tatuate e dalla sua farfalla che compare appena, dallo scollo della camicia.
Quale ragazzo sano di mente si tatuerebbe una farfalla sul petto? Quello che vorrei tanto fosse il ragazzo giusto per me.
Forse in un'altra vita.
"Grace, dimmi cosa sta succedendo", afferma richiamando la mia attenzione.
La musica è alta, pulsa nella mia testa e potrei far finta di non aver sentito.
"Ho caldo", affermo alzandomi.
Evito di sfiorare il suo corpo incamminandomi verso l'uscita. Avrei dovuto andarci piano con il cocktail, il mio equilibrio non è il massimo e i tacchi non aiutano.
Sto scappando da lui? Sì, sto scappando e non ho intenzione di fermarmi.
Raggiungo la porta sul retro evitando lo sguardo della ragazza che ci aveva accolto all'ingresso.
Sono una brava ragazza che ha esagerato con i cocktail, avvolta in un vestito di Chanel. Cosa c'è di strano?
L'aria calda di Londra mi accoglie e io ritorno finalmente a respirare. Ho trattenuto il respiro senza nemmeno accorgermene e adesso sono al sicuro, posso fermarmi, chiudere gli occhi e immaginare il cielo stellato sopra la mia testa.
Vorrei tornare indietro nel tempo, poggiare la testa sulle gambe di mio nonno e guardare semplicemente le stelle. In silenzio, senza dire nulla, persi nei nostri pensieri così lontani, ma così vicini.
"Quanto hai bevuto?"
La sua voce è vicina, forse non è nemmeno ad un passo da me, ma non voglio aprire gli occhi, non voglio alzarmi da quel dondolo e tornare qui. Non voglio che mio nonno mi veda, mentre mi rendo ridicola.
La mano di Harry si poggia sul mio fianco e non posso più rimanere indifferente. Non posso rimanere indifferente a lui, all'effetto che mi fa, e che inesorabilmente continua a farmi. Nulla a che vedere con l'effetto dell'alcool; apparente leggerezza, ma inesorabilmente follia.
"Quanto basta," rispondo.
Una delle frasi peggiori che si possa trovare in una ricetta. Aggiungere lo zucchero q.b, il pepe q.b e il sale q.b. Studio matematica da una vita, non posso basarmi su una quantità non definita. Adesso lo sto facendo, adesso posso farlo perché questa quantità è abbastanza da farmi girare la testa, o forse è il suo profumo che mi manda completamente in tilt.
"Apri gli occhi"
La sua voce non ha motivo di essere roca, ma inesorabilmente lo è. Lo è nei momenti peggiori, come questo e nei momenti migliori, nei quali io, vorrei solo sciogliermi.
Mi volto lentamente prima di aprire gli occhi e trovare i suoi preoccupati. Non ha ragione di esserlo, ho bevuto due cocktail, non ho fatto nulla di male. Sono quasi perfettamente lucida, forse solo un po' stupida e istintiva, ma questo non è un male dal momento che rientra nei propositi della serata.
"Aperti" sottolineo guardandolo.
Harry accenna un sorriso. E' piccolo, forse innocente, ma è abbastanza da scaldarmi il cuore.
"Lo vedo. Adesso per favore dimmi cosa succede"
Come posso restando a questa distanza da Lui?
"Forse dovresti dirmelo tu" rispondo.
Io non ce la faccio. Il nonno mi sta guardando e io non voglio che mi veda adesso, mentre confesso a Harry di volere qualcosa che non può darmi.
"Non c'è niente, Grace", risponde abbassando lo sguardo.
"Chi sta scappando adesso?" domando, allontanandomi leggermente da Lui.
Vorrei entrare e ordinare un altro cosmopolitan, dovrei rivalutare le mie amicizie e inserire lui fra i contatti preferiti del telefono. Oppure potrei chiamare Greg e farmi portare a casa.
"Sono confuso", risponde, facendo un passo verso di me.
I confusi non stanno così vicini, i confusi stanno lontani per sostenere la propria confusione.
Un passo indietro Grace.
"Hai bevuto anche tu?" domando.
Harry sorride ancora, stavolta non è solo un accenno, è un bel sorriso. Uno dei suoi, uno dei migliori. "Evidentemente non quanto basta" risponde.
Si crede simpatico? Qualcuno dovrebbe dirgli che non lo è, soprattutto mentre avanza verso di me e io inesorabilmente indietreggio.
La parte del gambero con i tacchi non è semplice da interpretare.
"E' abbastanza per non volermi con te a Parigi?"
L'ho solo pensato vero?
Dannazione dalla sua espressione non l'ho solo pensato, l'ho detto e l'unica cosa positiva dell'averlo fatto, è quella di riuscire a fermare il suo avanzamento.
"Grace..."
Niente Grace, niente confusione. Ok, lui si è proclamato confuso, ma io non posso tollerare altra confusione, quella annebbiata nella mia testa è abbastanza.
"No, non mi devi spiegare nulla. Mi sento solo stupida oltre che quasi ubriaca. Solo non dire nulla per favore. Lasciami nella mia stupidità e basta."
Scusa nonno. Non berrò più, te lo prometto.
"Io pensavo che non volessi tornarci e poi dopo stamattina ... Luke, Ashton e stasera anche Niall ..."
Luke, Ashton, Niall?
Scusalo nonno, prometto che eviterò di far bere anche lui.
"Cosa centrano loro con Parigi?" domando.
Harry si passa nervosamente una mano nei capelli. Non indossa una bandana stasera e il risultato è apparentemente disastroso, ma contro ogni previsione, straordinario.
"Mi da fastidio, mi da fastidio che loro ti guardino o che ti girino intorno o che tu sorrida a loro e non a me. Sono la persona migliore che tu abbia mai conosciuto e non dovrei rendermi così ridicolo, ma è fastidioso che siano loro a renderti felice e non io. Diavolo Niall è il mio migliore amico e dio solo sa, quanto mi ha fatto incazzare vederti ballare con lui."
Boom. Boom. Boom.
Non so se è più forte la pulsazione che sento nella mia testa o il battito forte del mio cuore.
Questo è un modo alternativo per dirmi che è geloso? Lui è geloso, ma non vuole definire la situazione. Mi sta prendendo in giro, non ci sono altre soluzioni.
"Non puoi essere geloso di qualcosa che non sono e che non vuoi sia, Harry."
La testa gira, il mondo anche; il mio troppo veloce e il suo lentamente.
"Sono confuso, davvero tanto confuso."
E anche ripetitivo.
"L'hai già detto"
Vorrei sparire, schioccare le dita e smaterializzarmi dall'altra parte del mondo. Harry Potter aiutami tu!
Potter non compare ma Harry si, vicino a me, tanto vicino a me. Devo aver sbagliato incantesimo o sbagliato Harry.
"Tu mi fai impazzire Grace. Mi confondi tanto, sotto tutti gli aspetti e io non capisco più niente. Ti voglio a Parigi con me, ma non sono certo di essere all'altezza. Io non sono mai stato la persona migliore per nessuno"
Cerco di indietreggiare ancora, ma la mia corsa finisce qui, appoggiata al muro in mattoni a vista del locale. Il vestito si sporcherà, qualcuno potrebbe vederci, ma al mio cuore non sembra importare. Lui batte forte, va per la sua strada e se ne frega della testa che gira, delle parole di Kendall e anche del mondo.
Harry è vicino a me e il suo sguardo adesso è chiaro, talmente limpido da portarmi vicino al suo corpo, vicino alle sue rondini e alla sua farfalla, vicino alle sue labbra, vicino al suo essere la persona più scostante che io abbia mai conosciuto.
Non posso più aspettare, non posso perdere tempo a ragionare razionalmente. Ho bisogno di lui, di noi, di sentirmi sua per davvero, senza che nessun titolo si metta fra noi, senza che niente e nessuno si metta fra me e il ragazzo che mi fa impazzire.
Avvolgo le braccia intorno al suo collo avvicinando il suo viso al mio. Lo bacio senza pensarci, senza valutare le conseguenze, senza pensare al fatto che domani, quando l'effetto dell'alcool sarà sparito, probabilmente me ne pentirò.
Le sue mani mi stringono forte, percorrono tutto il mio corpo lasciando dietro di loro una scia di elettricità che mi fa rabbrividire.
Non fa freddo, non è l'effetto dell'alcool, è l'effetto di Harry.
Questo bacio non ha nulla di dolce, è un bacio ricco di passione e darei qualsiasi cosa per far sì che le sue mani non si fermino, che lui mi tenga così stretta sempre, perché sono sua, mi sento sua e adesso, non mi serve un titolo per esserlo.
Faccio scendere la mia mano sul suo petto, accarezzando le rondini, accarezzando la farfalla e anche il suo cuore che batte forte.
Interrompe il bacio senza allontanare il suo corpo dal mio. Ha il respiro affannato, i capelli spettinati e lo sguardo serio.
"Vieni con me a Parigi", sussurra sulle mie labbra.
La testa gira, gira velocemente e probabilmente se lui non mi tenesse così stretta, non sarei in grado di stare in piedi con le mie gambe.
Lui è l'alcolico più forte che io abbia mai assunto, lui mi ha travolto completamente e io non posso ragionare adesso, non posso iniziare a pensare che qualcosa non vada, perché quello che vedo è troppo bello per essere una finzione.
"Verrò Harry"
Le sue labbra sono immediatamente sulle mie, ed io sono in paradiso.
Scusa nonno, scusa se non sono abbastanza forte, se sono talmente stupida da credere in questo sogno ad occhi aperti.
Scusa se finirò per soffrire ancora, scusa se anche stavolta, ho scelto il mio cuore.
SPAZIO AUTRICE:
Buona domenica a tutti :D
Se siete arrivati fin qui complimenti, spero di non aver disseminato morti e feriti per l'Italia; il capitolo è lungo, troppo lungo, volevo dividerlo in due ma non ci sono riuscita, quindi ecco qui. Dovrei seriamente lavorare sulle mie doti di sintesi, lo so ;)
Serata impegnativa per Grace e ricca di emozioni forti. Cosa ne pensate di questa nuova "versione"?
Le letture stanno aumentando tantissimo e io mi sento come una bambina a Natale e credetemi, amo il Natale e tutto quello che riguarda questo periodo dell'anno, con tutta me stessa. (Si, riesco a dilungarmi anche negli spazi autrice)
Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate e viva il cosmopolitan!
P.s: capitolo dedicato alla mia dolce Candy ♡
A presto! Greta ♡
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro