Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

28. Quiet

HARRY'S P.O.V

Sono paziente, molto paziente.

É davvero difficile farmi perdere il controllo e la calma, per questo credo di potermi definire un ragazzo tranquillo.

Il mio essere tranquillo non è una cosa negativa, non vuol dire che non mi diverto e nemmeno che non faccio la mia dose di cavolate giornaliere, ma non sono il genere di persona sempre arrabbiata o facilmente irritabile.

Al momento però, la mia pazienza sta per giungere al termine.

Liam alterna attimi di depressione a attimi di incazzatura acuta con il mondo.

É dal suo ritorno dalla chiacchierata con Mad che é in questo stato, e nonostante io gli abbia domandato più volte cosa lo turba, lui ha sempre risposto: niente.

Ora, a meno che Liam sia in quei giorni, il suo atteggiamento non é niente e se fossi l'unico a pensarlo, non ci darei troppo peso, ma visto che Louis lo sta tempestando di domande da quando il concerto é terminato, Liam ha davvero qualcosa.

"I pantaloni ti stringono? Ti fa male qualche arto? Ti ha punto un insetto e hai paura di mutare in un mostro? Hai finito le sigarette? Hai dormito male? Sei stanco? Hai sete e le birre sono finite? Temi la fine del mondo?"

Louis ha uno strano modo di risolvere i problemi, continua con domande assurde da circa dieci minuti e mi chiedo quante altre riuscirà a trovarne prima che Liam lo zittisca con un pugno sul naso.

Liam non sembra essere turbato dal comportamento strano e irritante di Louis, e se non lo farà stare zitto Lui, mi troverò costretto a farlo io. So che quel niente/qualcosa che lo turba, ha a che fare con Mad, quindi basterebbe giocare quella carta per porre fine a questo teatrino.

Ma ho davvero intenzione di iniziare un dibattito senza fine?

"Sei ingrassato di qualche chilo? Hai perso le scommesse sportive? Le fan non hanno urlato abbastanza per i tuoi gusti? Qualcuno ti ha pestato una scarpa? Lou ti ha tagliato male i capelli? Hai messo la maglietta bianca in lavatrice ed é diventata rosa?"

Per quanto mi faccia piacere vedere Niall sdraiato a terra che si contorce dalle risate, le mie orecchie non possono tollerare oltre. Ho una ragazza da raggiungere, quindi semplicemente li lascerò qui a risolvere il problema che Liam dice di non avere.

"Buona serata ragazzi! Ci vediamo domani!"

"Non fare un altro passo Styles, Liam ha un problema e finché non dirà cosa lo turba, nessuno lascerà questa stanza"

Louis e le sue idee del cavolo. Non é un problema mio se Liam ha un problema, e nemmeno suo onestamente. Se ha qualcosa da dire che lo dica e basta, io da buon amico lo ascolterò, ma non lo pregherò affinché lo faccia.

"Grace mi sta aspettando e Liam non parlerà. Non ho intenzione di passare la serata in questo modo"

L'attenzione di Liam é rivolta totalmente a me. Forse non solo l'unico a pensare che Grace e Mad siano qualcosa di strettamente legato. 

Purtroppo o per fortuna.

"Dove?" mi chiede Liam.

"A casa di Sam Bower, Grace soggiornerà li in questi giorni"

Non ero molto felice all'idea di saperla in quella casa. Non ho nulla contro Sam, ma l'idea di Lei, che condivide uno spazio con altri cinque ragazzi, non é molto allettante.

Ho preferito non esternare la cosa, credo sia abbastanza grande da decidere da se dove preferisce alloggiare, dormire, mangiare, ecc.

"Vengo anche io" esclama Liam alzandosi.

No, assolutamente no. Non voglio immischiarmi oltre in queste stupide faccende complicate.

"No, non credo sia una buona idea"

Non ho tempo di dargli una motivazione e nemmeno di formulare una risposta più gentile, devo raggiungere Grace, ho voglia di vederla e passare del tempo insieme. Non ho intenzione di trascorrere una serata così, solo perché Louis non ha di meglio da fare.

"Harry ti porterà con te solo se tu la smetti di comportarti in questo modo assurdo! Abbiamo deciso tanto tempo fa che i problemi personali andavano lasciati fuori dal gruppo. Quindi o parli e ci dai una spiegazione, oppure torni a comportarti totalmente. L'ha notato anche il padre della fan in ultima fila a sinistra, che qualcosa non andava su quel palco"

Questo é quello che senza mezzi termini definirei cazziatone. Louis é davvero un esperto in materia, anche se utilizza strategie differenti per ognuno di noi.

Nella stanza cala il silenzio, tutta l’attenzione è su Louis e io non posso che fare lo stesso. Spero solo che Liam parli velocemente e Louis mi lasci andare, odio quando si comporta da fratello maggiore, madre, padre e nonni allo stesso tempo.

"Ho lasciato Sophia"

Sono questi i momenti in cui non sai come comportarti dal momento che quello in cui ti trovi, ha tutta l’aria di essere un grandissimo scherzo.

“Liam non è il momento di scherzare” lo ammonisce Louis.

Allora non sono l’unico ad avere la stessa sensazione, perfetto.

“Non sto scherzando”

Non sta scherzando. Impossibile che Lui non stia scherzando.

Nella loro storia è Sophia che prende le decisioni, è lei che ha il diritto di incazzarsi, diversamente da Lui che deve solo rimediare, è Lei che porta i pantaloni e sempre Lei che decide cosa fare, quando farlo e come farlo.

La fine del mondo è vicina.

“Quindi come stai?” chiede Zayn.

Lui sembra crederci e dal momento che Niall ha ripristinato la posizione eretta, anche Lui gli crede.

“Sto bene. Era giusto che lo facessi. Adesso possiamo andare da Mad?” chiede Liam recuperando la sua giacca di pelle.

A maggior ragione ora, Lui non metterà piede in quella casa.

“No Liam, tu non verrai da Mad stasera, non sei stato invitato e dovresti avere il permesso di Sam prima. Quindi io andrò da Grace e tu vedrai Mad in un altro contesto”

Ho bisogno di tranquillità stasera, voglio stare con Lei e pensare solo a Lei, non ho intenzione di fare da badante a Liam e nemmeno ritrovarmi a dover affrontare la rabbia di Mad. So per certo che Lei non apprezzerebbe di vederlo li, non dopo le conseguenze che la loro chiacchierata ha avuto. Tutto ciò unito al fatto che Grace mi dovrebbe parlare di quella cosa urgente che le ha dato molti pensieri negli ultimi giorni.

Non sono preoccupato, sono solo curioso di capire cosa le passa per la testa. Mi piace stare ad ascoltarla, mi piace la sua visione del mondo e soprattutto mi piace il mondo che si crea intorno a noi, quando siamo insieme.

“Styles non fare lo stronzo” risponde Liam infastidito.

Sono paziente,  tranquillo, pacato e devo ricordarmelo. Liam è mio amico ed è in un circolo vizioso chiamato casino post Mad, non ha senso che io gli urli contro anche se, se lo meriterebbe.

“Harry ha ragione, vai pure Haz, ci vediamo domani” decreta Louis poggiando una mano sulla spalla a Liam.

Mi limito ad annuire, recuperare la mia felpa e uscire dalla stanza.

L’essere tranquillo può essere un vantaggio, non mi trovo troppo spesso nella situazione scomoda di dover chiedere scusa per delle parole dettate solo dalla rabbia, e nemmeno in quella di portare rancore per qualcuno. Il rancore non mi piace, non mi è mai piaciuto e non capisco cosa porti le persone a trattenerlo, a portarselo con se nel tempo.

Non ha senso e non fa altro che roderti dentro. Non ho tempo per questo, non ho tempo di soffermarmi troppo a pensare a quello che succede dentro di me.

Per questo motivo non voglio provare a capire cosa succede al mio cuore quando vedo Grace. Non voglio lontanamente ipotizzare cosa mi stia portando solo e soltanto verso di Lei. Voglio solo assecondare quello che provo, nella tranquillità che Lei annienta completamente, nella voglia di uscire alle undici sera da questo stadio e raggiungerla.

Greg mi aspetta all’uscita, mi spiace disturbarlo a quest’ora, ma non posso permettermi di gironzolare per la città da solo. Ci ho provato più volte ma si è sempre rivelato un fiasco totale.

“Greg” lo saluto.

“Ciao Harry, pronto?” mi chiede.

Non abbiamo mai conversazioni particolarmente lunghe. Credo faccia parte del suo lavoro e un po’ mi dispiace. Vorrei tanto sapere qualcosa su di Lui, sul perché fa questo lavoro e cosa pensa di quello che succede intorno a noi.

Mi piace ascoltare le persone, conoscere i loro punti di vista e confrontarli con il mio. Ne ho sempre avuto uno e apprezzo le persone che hanno dei pensieri.

Sembra stupido da dire, ma la realtà è questa; ho conosciuto milioni di persone vuote fin ad ora, persone che non sono in grado di decidere e prendere una posizione. Semplicemente loro vivono e seguono quello che qualcun altro decide per loro, che sia un amico, un fidanzato, una rivista di moda oppure un canale televisivo. 

“Pronto” rispondo salendo in macchina.

“Casa di Sam Bower giusto?” mi chiede Greg innestando la marcia.

Quando siamo soli e non c’è pericolo di invasione, mi piace prendere il posto del passeggero. Sarebbe assurdo e totalmente fuori luogo sedermi nei sedili posteriori.

“Giusto, cercherò di fare il più veloce possibile, promesso”

“E’ il mio lavoro Harry, non ti preoccupare” risponde Greg senza staccare gli occhi dalla strada.

Apprezzo Lui e chi ci sta intorno. Abbiamo uno staff eccezionale e impeccabile ed è bello per me, avere la sicurezza che ci sia qualcuno sempre pronto a coprirmi le spalle. Questo non mi autorizza a prendere con comodo e con semplicità le cose che faccio, ma mi da la sensazione di avere una seconda famiglia che mi accompagna in questo viaggio fantastico, che sto percorrendo.

Raggiungiamo l’appartamento di Sam in poco tempo. La mia voglia di vederla aumenta sempre di più, ogni giorno che passa e mi sto sforzando in tutti i modi, di non pensare al giorno in cui Lei ripartirà.

“Grazie Greg” dico prima di scendere dalla macchina.

Lui si limita a fare un cenno con il capo, prima di ripartire. Mi avvicino alla porta della villetta e busso alla porta.

Non è la prima volta che vengo qui, ci sono già stato tempo fa con Jamie e Sam è davvero un ragazzo in gamba. La sua casa è bella, spaziosa e davvero grande, questo perché ama accogliere qui i suoi amici e le persone con le quali ha a che fare.

“Ciao Harold!”

Una Mad sorridente si presenta alla porta. Non mi aspettavo un’accoglienza del genere dal momento che fino a ieri sera, era ancora arrabbiata con me per avergli rovinato la sorpresa del concerto, ma sembra che l’aria danese le faccia bene.

“Ciao Mad” ricambio entrando in casa.

Il camino è accesso e nonostante possa sembrare fuori luogo, essendo a giugno, viste le temperature esterne, non è poi così male.

I ragazzi sono seduti sul divano, stanno sorseggiando una birra e discutendo di qualcosa animatamente. Vorrei davvero saperne di più, ma il mio interesse è totalmente rivolto a qualcosa, che nelle stanza, al momento non c’è.

“Styles, vuoi una birra?” mi domanda Jamie salutandomi.

Vale la risposta voglio Grace? Perché davvero in questo momento l’unica necessità che sento è quella di incontrare i suoi occhi grandi.

“No grazie, sto bene così” rispondo avvicinandomi a loro.

Mad ha preso posto sul divano, o per meglio dire sulle gambe di Sam. La cosa è davvero bizzarra, l’ho vista comportarsi così solo con Jamie e per quanto lui e suo fratello si somiglino, Sam non è Jamie.

“Vuoi una foto?”

Una delle motivazioni per cui Liam e Mad si sono trovati in passato, è sicuramente quella dell’avere in comune, il bipolarismo attivo, compulsivo. Due secondi fa, mi sorrideva smagliante alla porta, adesso mi sta fulminando con lo sguardo. Non dovrebbe farlo stasera, la mia pazienza ha già risentito del comportamento infantile di Liam e per oggi non vorrei aggiungere altro, alla lista delle cose irritanti.

“Harry”

Musica per le mie orecchie.

La mia pazienza ha esattamente bisogno di questo, di una ragazza con i capelli scompigliati e una felpa molto più grande di Lei a coprirle il corpo minuto. E’ bellissima, forse perché l’atmosfera del camino le dona una luce diversa, forse perché indossa quei leggins neri che le avvolgono completamente le gambe, forse perché basta il fantastico sorriso che mi sta rivolgendo, a renderla bellissima.

“Ciao piccola”

Mi avvicino a Lei dimenticandomi della presenza di altre sei persone nella stanza. Quel qualcosa che ho dentro, a cui non voglio pensare in alcun modo, mi porta inesorabilmente vicino a Lei. Non riesco e non voglio fermarlo perché mi sento bene, mi sento a casa e adoro la sensazione che provo quando so che Lei è li ad aspettarmi, che sia dopo un concerto, dopo un viaggio o solo dopo un’ora.

“Siete autorizzati ad andare nella nostra stanza Grace, non sono in grado di tollerare effusioni amorose esagerate al momento. Solo non utilizzate il mio letto e ricordate che non voglio dare spiegazioni ai miei nipoti, non sono pronta a farlo e nemmeno a diventare zia.”

Mad insiste su questo fatto del diventare zia, da quando ho conosciuto Grace e non riesco a trovare un nesso logico in quello che dice. Non che normalmente le sue parole abbiano un senso, ma in questo caso sembrano averlo, visto che Grace è arrossita.

“Ignoratela e andate pure” interviene Sam sorridendo.

Ho già detto che quel ragazzo mi sta simpatico?

Grace annuisce e semplicemente si fa strada nel corridoio illuminato. La seguo non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo corpo che si muove sinuoso.

Lei forse non sa dell’effetto che mi fa, non sa che qualsiasi cosa lei faccia, ai miei occhi risulterebbe la cosa più sexy e bella del mondo, ed è evidente che non sa nemmeno della voglia irrefrenabile che ho di baciarla.

Entra in una stanza, non ho perso tempo a controllare quale porta o stanza fosse, spontaneamente la seguo e chiudo la porta alle mie spalle. Credo che sia la stanza che condivide con Mad dal momento che il suo profumo regna sovrano e due letti fanno capolinea alla destra della porta.

Grace è ferma vicino al letto e guarda con attenzione il libro che vi è posato sopra. 

"Leggevi?" le domando avvicinandomi a Lei.

"In realtà non ho ancora avuto il coraggio di aprire quel libro. Si da il caso che io l'abbia aperto, letto, studiato, sottolineato milioni di volte prima di oggi, ma adesso non riesco nemmeno ad aprirlo"

Un giorno risucirò a capire cosa la porta ad essere così nervosa e preoccupata allo stesso tempo. Sembra che oggi non sia la mia giornata buona, Grace non è tranquilla come mi aspettavo di trovarla e io avevo bisogno della sua tranquillità.

"Che libro è?" le domando.

Lei sospira sedendosi pesantemente sul letto, facendomi sorridere.

"Il mio libro di calcolo delle probabilità"

Quindi stava provando a studiare? Ora che ci penso non le ho mai chiesto nulla riguardo al suo percorso di studi, so solo che uno dei motivi che l'ha portata qui, è l'università, ma non so il perchè. Immagino che questo libro centri dal momento che sembra terrorizzata. Io lo sarei a prescindere, solo la parola calcolo delle probabilità è alle mie orecchie spaventoso.

Mi avvicino a Lei sedendomi al suo fianco.

Qui con me non c'è più la ragazza forte che ho conosciuto, c'è soltanto una ragazza che ha bisogno di protezione e nonostante tutto, sono felice che sia così.

Sono felice di poter esternare l'istinto di protezione che ho sviluppato nei suoi confronti da quando la conosco. Ne ha avuto bisogno in pochissime situazioni e io ho talmente tanta protezione da offrirle, da essere spinto ad aiutarla, proprio adesso, nonostante questi, non fossero i piani della mia serata.

Mi tolgo gli scarponcini, sotto il suo sguardo indagatore e mi siedo sul letto con la schiena appoggiata alla testiera. Noto con piacere che davanti a me è posto un grande specchio, e Sam per questo motivo, non fa altro che acquisire punti.

"Forza vieni qui" dico indicandole lo spazio fra le mi gambe.

Grace spalanca gli occhi sorpresa e sono certo che se la stanza fosse più luminosa di così, potrei notare tranquillamente il suo imbarazzo.

"Li?" domanda incredula.

Rido, rido del suo imbarazzo, del suo essere più piccola di quanto già non è, rido della facilità con la quale riesco ad imbarazzarla.

Rido perchè Lei mi rende felice.

"Proprio quì piccola e porta con te quel libro, sembra che stasera studieremo calcolo delle probabilità" rispondo.

Grace si alza in piedi e rimane a guardarmi.

"Fa caldo" dice alzandosi.

Prima che io possa tornare a ridere della situazione, Lei si sfila velocemente la grande felpa che indossa, rimanendo in canottiera e inevitabilmente, in questo momento, quello che ha caldo, sono io.

Io non lo so cosa sia successo al mio cervello. Prima di incontrare Grace, lui era abituato a ricevere input differenti, scaturiti da fisici perfettamente disegnati, senza difetti e senza imprecisioni, mentre adesso il sistema dev'essersi rotto, evoluto o mutato.

Grace non ha nulla a che fare con gli input di prima, Lei semplicemente nella sua totalità, è il più grande input che io abbia mai ricevuto prima d'ora. 

Si avvicina al letto e lentamente si posiziona fra le mie gambe. Appoggia delicatamente la sua schiena contro il mio petto e adesso ho davvero caldo.

Sam deve averci fatto uno scherzo, probabilmente in questa stanza c'è un altro caminetto e io non me ne sono accorto, troppo concentrato a guardare Lei.

Ha già recuperato il libro e lo sta tenendo fra le mani indecisa sul da farsi.

"Ne sei proprio sicuro?" mi domanda guardando lo specchio davanti a noi.

Ricambio il suo sguardo semplicemente annuendo. Sto annuendo per tante cose, per il libro, per il camino, per Lei e per la mia voglia irrefrenabile di sentirla più vicina a me.

La osservo mentre apre il tomo lentamente, facendo scorrere fra le sue piccole dita, le pagine iniziali.

Non so se riuscirò a fare questa cosa che le ho proposto, dal momento che riesco ad essere invidioso anche di quello stupido libro. L'unica cosa che riesco a pensare è che quelle sue piccole mani non dovrebbero essere su di Lui, ma solo e soltanto su di me.

Porto le mani sui suoi fianchi, avvicinandola ancora di più a me. Sussulta al mio gesto e immediatamente riporta lo sguardo nello specchio, alla ricerca del mio.

Mi piace guardarla e mi pace guardarci. E' la prima volta che ho l'occasione di farlo e ci trovo semplicemente perfetti. Sono sempre stato un po' narcisista, ma stavolta sono soltanto oggettivo, il suo corpo va benissimo appoggiato al mio e le mie mani sono perfette intorno ai suoi fianchi.

"Harry" dice quasi in un sussurro.

Posso notare l’imbarazzo che sta provando e ed adorabile mentre si sposta i capelli su una sola spalla senza distogliere lo sguardo da me.

“Tutto bene piccola?” 

Mi avvicino al suo collo lasciandole un bacio leggero. La sua pelle è calda e il contatto con le mie labbra le procura brividi che per la prima volta posso percepire direttamente.

La sua attenzione non è più rivolta al libro fra le sue mani, e sarò egoista ma, sembra la cosa più giusta; è' giusto il rossore sulle sue guance, è giusto il mio cuore che batte forte, è dannatamente giusta la voglia irrefrenabile che ho di baciarla.

Appoggia la testa sulla mia spalla dandomi maggiore accesso al suo collo ed è bellissimo vederla così, così bella, così semplice, così Grace e così mia.

La stringo a me accarezzandole i fianchi e respirando il suo profumo dolce. Non credo utilizzi un profumo particolare, semplicemente la sua pelle è buona e mi sta mandando completamente in tilt, talmente tanto da non riuscire a smettere di baciarle il collo. 

“Ora va tutto bene” sussurra portando le sue mani sulle mie.

Non so che fine abbia fatto il libro ma non mi importa. Sono tranquillo, paziente, ma decisamente assuefatto da Lei e da tutto quello che la riguarda.

 "Mi sei mancata oggi" sussurro avvicinandomi sempre di più al suo orecchio.

Potrei continuare all'infinito così, semplicemente baciandola e stringendola a me, per farle dimenticare quello che la turba, per farle tornare quella spensieratezza nello sguardo. 

Mi è mancata davvero, sta diventando il mio pensiero costante e nonostante io non ci voglia pensare, qualcosa dentro di me sta cambiando.

Sento la necessità di averla al mio fianco sempre, in ogni momento, anche solo per guardarla negli occhi, nella sua semplicità e tranquillità che mi fa ricordare chi sono.

Sono Harry e mi piace essere semplicemente Harry mentre sono semplicemente con Lei.

Non ho bisogno di feste per sentirmi vivo, non ho bisogno di rinchiudermi una stanza da solo, per recuperare la tranquillità di cui ho bisogno, mi basta Lei.

In tutta risposta Lei si volta verso di me e mi guarda negli occhi.

Lo specchio non è più abbastanza adesso, ho bisogno di vederla davvero, come troppe volte Lei, mi ha impedito di fare. I suoi occhi parlano, non hanno bisogno di parole e amo questa sua particolarità. 

"Anche tu Harry"

Le mie labbra sono sulle sue prima che io possa realizzare la cosa. Il mio sistema cervello/cuore ha smesso di funzionare quando il suo vestito rosso é entrato nel campo visivo.

Grace si aggrappa a me ricambiando quel fantastico contatto.

Ho baciato tante ragazze prima di Lei, ma Lei ha qualcosa di diverso, lei é semplice e straordinaria allo stesso tempo.

Lei é quella che fa sentire la sua mancanza, Lei é quella che lascia il segno, Lei é quella che mi fa battere il cuore talmente forte, da non riuscire più a fermarlo.

La porto più vicino a me e Lei spontaneamente allaccia le gambe intorno al mio bacino.

Non so si rende conto dell'effetto che le sue azioni hanno su di me, non so se ha la minima idea delle cose che riesce a darmi e che mi sta dando in questo momento.

La stringo sempre più mentre le nostre lingue si muovono in perfetta sincronia, come se si conoscessero da sempre, non solo da dieci giorni.

Sono bastati dieci giorni per portarmi a questo, a non capire più niente se non Lei, che ha introdotto qualcosa di bello nella mia vita, qualcosa che mancava e di cui adesso, faticherò a fare a meno.

"Harry" sussurra nuovamente sulle mie labbra.

Ha il respiro affannato e mi chiedo per quale assurdo motivo si sia allontanata da me.

"Grace" rispondo lasciandole un ultimo bacio sulle labbra.

"Dobbiamo parlare" dice poggiando la fronte sulla mia.

Chi ha stabilito che dobbiamo parlare? Chi ha deciso che questo è il momento per farlo? Non lo so, non voglio nemmeno sapere chi è stato, ma sembra sia necessario. Per Lei, è evidente che lo sia.

"Se vuoi che io parli con te e presti attenzione dovresti spostarti piccola, se resti qui non riuscirò a rimanere lucido"

Lei sorride avvicinandosi nuovamente alle mie labbra e baciandomi dolcemente, prima di allontanarsi e sedersi a gambe incrociate davanti a me.

Ha le guance arrossate e i capelli spettinati e se possibile è ancora più bella adesso. Spero che quello che ha da dirmi sia veloce, non so per quanto tempo ancora riuscirò a stare a questa distanza da Lei. I miei ormoni non ne vogliono proprio sapere.

"Potresti passarmi il mio telefono per favore?" mi domanda facendosi seria.

Se dobbiamo parlare cosa vuol fare con il telefono? Immagino che non lo scoprirò mai, se non faccio quello che mi dice, quindi obbedisco, recuperando il suo telefono dal comodino e consegnandoglielo.

Lo stringe fra le mani prima di riportare il suo sguardo su di me e la sua preoccupazione è tornata. Perchè si è allontanata da me?

"Sarò breve, lo giuro e cercherò di riassumerti la situazione in poche parole, anche se il dono della sintesi non mi è stato donato alla nascita. Le professoresse a scuola, hanno perso le speranze con me sai? Quando dovevamo fare dei riassunti, non mi prendevano nemmeno in considerazione, sapevano che comunque, il mio sarebbe stato un papiro. Ecco, lo sto facendo di nuovo" dice battendosi una mano sulla fronte.

Solitamente mi piace sentirla parlare, farneticare o fare quella cosa che sta facendo adesso, ma la sua preoccupazione è ancora li, e per la prima volta la sta trasmettendo anche a me, cosa che non è mai successa prima.

"Dillo e basta Grace" le dico.

Annuisce senza smettere di guardarmi.

"Beh, l'altra sera le mie coinquiline avevano davvero una cosa importante da dirmi. A quanto pare Jace è tornato, non è tornato adesso, è tornato appena dopo la mia partenza e io non potevo saperlo perchè loro, tutte insieme, hanno deciso di bloccare il suo numero sul mio telefono e qualsiasi tipo di accesso mio con Lui, senza avvertirmi. Questo però non è bastato a fermarlo, si è presentato al nostro appartamento più volte e lo dopo essersi inventate scuse assurde e credimi, loro ne sono davvero in grado, hanno deciso che toccasse a me prendere in mano la situazione, perchè forse era giunto il momento di lasciare a me la decisione di voler o non voler avere contatti con Lui"

Sono sempre più convinto che parlare sia stata la scelta peggiore. E' strano sentirle parlare di Jace, è semplicemente strano vederla parlare di una vita in cui io non c'ero, nella quale Lei sorrideva a qualcun'altro, parlava con qualcun altro e baciava qualcun altro.

Jace con molte probabilità si è pentito di averla lasciata andare, Lei aveva detto che non le importava più nulla, che era consapevole che fra di loro qualcosa non andasse e non sarebbe mai andato. Ma Lei è confusa, è stata confusa tutto questo tempo e io mi sento strano.

Non ho alcun diritto su di Lei, sulle sue scelte, non sono nessuno per Lei nonostante dentro di me ho sperato tante volte di esserlo e mi sento ancora più egoista nel ringraziare quelle ragazze che hanno voluto tenerla all'oscuro, perché probabilmente Lei, non sarebbe qui adesso.

Probabilmente non sarebbe partita, non avrebbe accettato questo patto e non sarebbe qui davanti a me adesso.

Ma c'è, e credo stia aspettando una risposta, un cenno di vita, qualcosa da me, ma perché lo vuole se, in fondo, non sono nessuno?

"Quindi hai parlato con Lui?" domando.

Lei torna a guardare il telefono fra le sue mani e scuote la testa.

"No, non ho ancora sbloccato il suo numero e aspettavo di essere con te per farlo. Adesso come adesso non so nemmeno se ha senso sbloccarlo Harry. Io sto bene, forse come non sono mai stata prima e non voglio che nulla turbi la mia tranquillità" 

Mi sta dicendo che sta bene con me, ma è evidente che il suo timore è quello che tutta questa tranquillità svanisca. Lo stesso che ho io, ma per motivi diversi dai suoi. Per quanto mi riguarda, non c'è nessun input esterno, non c'è nessuna terza persona che può influire sul mio umore e sulle mie scelte, c'è solo Lei e ci sono io. 

"Hai paura di quello che ha da dirti o della tua reazione ha quello che ti dirà?"le domando.

"Ho paura di non riuscire più ad essere così. Non ero quella che tu vedi, prima di arrivare a Londra, o per lo meno lo ero, ma con un cerchio ristretto di persone, mentre quì è tutto diverso. Sono io, sono totalmente io, nei miei pregi e nei miei difetti e non voglio più essere quella di prima. Jace ha conosciuto quella Grace, Jace ha contribuito ad alimentare la Grace che ero e che non mi piace più. Non voglio che mi riporti con Lui e non mi sento abbastanza forte per affrontare la situazione perchè nessuno è forte Harry. Non lo è neanche Mad e io devo essere forte per Lei adesso, perchè ha passato troppo tempo a preoccuparsi per me, ad evitare di dirmi quanto stava male, solo per non far stare male anche me. Devo essere forte per Lei e non sono certa di poterlo essere anche per me stessa. Non voglio tornare con Lui, non voglio nemmeno ipotizzare di passare un altro minuto della mia vita al suo fianco perchè so per certo che non è quello che voglio. Solo stupidamente ho paura del suo giudizio, come di quello di mia madre e di tutte le persone che hanno visto una Grace spenta. Diversa da quella che sono adesso, anche grazie a te"

Mi sto impegnando, ho provato più volte a farlo ma non ci riesco, non riesco proprio ad immaginare Grace come una ragazza diversa da quello che è. Non posso credere che qualcuno abbia il coraggio di giudicarla o di puntarle un dito contro, perchè non ha nulla di sbagliato, nelle sue stranezze e nelle sue particolarità.

Nessuno dovrebbe giudicare nessuno, e a maggior ragione non dovrebbero farlo, le persone che dovrebbero volerle bene. Non so che ruolo abbia Mad in tutto questo, ma sembra evidente che Liam ha fatto qualcosa di grave, perchè non è facile rompere una roccia come Lei. Sono felice di non averlo portato con me, e spero vivamente che Lui non contribuisca a fare del male a Mad, più di quello che evidentemente ha già fatto.

"Grace ti conosco da dieci giorni, non so com'eri prima di arrivare quì, ma una cosa è certa, tu non puoi essere cambiata radicalmente. Tutto quello che vedo è una ragazza forte, che sa quello che vuole e con chi vuole condividerlo. Va tutto a mio sfavore dirti questo, ma credo che tu debba sbloccare quel numero e sentire cosa ha da dirti. E' un modo per te stessa di capire che non hai nulla che non va, che nessuno ha il diritto e la facoltà di influenzare la tua vita in nessun modo."

Non ha senso fingere di non essere preoccupato che lei si allontani da me. Lui ha fatto parte della sua vita per tanto tempo e io non sono nemmeno certo di farne parte adesso o di poterne far parte in futuro. La vorrei per me, vorrei che tutte le sue attenzioni fossero per me, ma non le vorrei bene davvero se la incitassi a scappare.

Mi sta guardando ed è sorridente, non c'è più nessuna traccia di preoccupazione nei suoi occhi e anche se io mi sento strano e totalmente in subbuglio, sono felice che stia meglio e che abbia voluto condividere con me, questa sua preoccupazione. 

Sblocca il suo telefono e velocemente muove le dita sullo schermo, prima di allungarsi e riposizionarlo sul comodino. Lo guarda per un secondo, prima di riportare le sue attenzioni su di me.

Sorride ancora, avvicinandosi lentamente e mettendosi a cavalcioni su di me. Proprio come prima, ma sono io ad essere preoccupato adesso.

Per la prima volta dopo dieci giorni, non sento di avere la situazione sotto controllo e sono spiazzato, da Lei, dalle emozioni che mi provoca, e dall'intera situazione in cui ci siamo infilati.

Il suo telefono inizia a segnalare l'arrivo dei messaggi e immagino siano quelli accumulati nei giorni e sono davvero tanti.

Mi volto a guardare il telefono ma Grace me lo impedisce, posando le mani sulle mie guance e riportando il mio viso vicino al suo.

"Sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto, lo sai questo vero?" mi domanda.

Il mio cuore si riscalda, il mio corpo con Lui e con le sue parole. Non lo sapevo, non avevo la minima idea di poter essere la persona migliore per qualcuno, perchè nessuno al di fuori della mia famiglia e dei miei amici, lo è mai stato veramente per me.

"Dovresti rispondere" le dico riportando le mani sui suoi fianchi.

Non mi da il tempo di dire altro perchè le sue labbra sono di nuovo sulle mie. Non è un bacio come gli altri, ci sono tutte le risposte alle mille domande che non pensavo di dovermi porre.

C'è Lei qui con me, con me e con nessun altro.

Lei che si lascia andare e che si rifugia fra le mie braccia.

Lei che sta preferendo me, al suo passato.

Lei che ancora una volta è in grado di accendere qualcosa dentro di me, qualcosa simile a quel fuoco del caminetto, che dona atmosfera e calore.

Lei che non sono disposto a lasciar andare così facilmente.

Lei e basta.

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti :D

Questa storia mi sta facendo dannare, volevo ribadirlo e rendervi partecipi della cosa >.<

Detto questo lascio a voi la parola :D

Grazie mille per i voti, le letture e i commenti, siete fantastici e non vi ringrazierò mai abbastanza :D

Un grazie speciale a JanEyer, che ha realizzato la bellissima immagine a lato :D 

Un bacio! Greta <3

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro