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11. Flash

GRACE’ P.O.V:

Non so quello che mi sta succedendo, non riesco a trovare un aggettivo da attribuire alla situazione, e solitamente non mi mancano. Non riesco nemmeno a concentrarmi, non sono lucida, sono solo in fibrillazione, ogni mio muscolo lo é, e non per l'imminente uscita allo scoperto.

Harry é al mio fianco, da quando siamo ripartiti per andare al The box non ha detto una parola. Sembra pensieroso e non mi sta guardando. Mi piace quando lo fa, anche quando é indiscreto; l'imbarazzo iniziale ha lasciato spazio a qualcos'altro e quel qualcosa mi piace tanto.

Davvero tanto.

Sto cercando di valutare tutte le possibilità, e vista la mia reazione anche quella del soggiogamento, rientra fra le candidate.

I vampiri non esistono Grace.

Devo ammettere che mi piacerebbe se esistessero, soprattutto se fossero tutti come Damon Salvatore. Si decisamente si, Ian Somerhalder ha preso il mio cuore in Lost e non sembra aver intenzione di restituirmelo. Vampiri o no, lui ha il diritto di tenerselo, magari potremmo accordarci per un usufrutto. Si, forse é la cosa migliore.

Un tocco caldo mi riporta alla realtà. La mano di Harry ha raggiunto la mia e il suo sguardo ritorna su di me. Ho sempre pensato che gli occhi di Ian fossero i più belli che io avessi mai visto, ma credo di dovermi rimangiare tutto. Con Harry sto rivalutando la maggior parte delle cose che ho sempre creduto con fermezza e ai primi posti della classifica, c'é sicuramente la mia voglia di provocarlo.

Non sono mai stata così. Ho sempre avuto vergogna della mia ombra, ho sempre preferito che fossero gli altri a fare la prima mossa. Ma con Harry non funziona; lui mi porta ad agire, a volere una reazione da Lui, qualsiasi cosa utile a portare il suo sguardo di fuoco su di me.

Non sarà un vampiro ma l'effetto é decisamente lo stesso.

Abbasso lo sguardo sulle nostre mani unite. Sono belle da vedere. Le sua mano grande a proteggere la mia piccola, le sue dita affusolate vicine alle mie corte e morbide.

Grande e piccolo. Lungo e corto. Gli opposti di qualcosa che non potrebbe essere più bello.

Anche lui sta guardando le nostre mani. Faccio pressione sul suo palmo in modo che lo apra. Lui mi lascia fare senza smettere di osservare quello che sto facendo. Faccio incastrare le mie dita alle sue e quello che provoco in lui é un fantastico sorriso.

Torna a guardare me e facendo pressione sulle nostre mani unite mi fa avvicinare a Lui. Non posso fare a meno di lasciarmi andare, mi sposto leggermente e sono di nuovo vicino a Lui.

Sembra che questa macchina ci faccia un affetto strano.

Quando siamo fuori, siamo meno taciturni, siamo più istintivi. Qui dentro invece é come se tutto fosse a rallentatore.

Forse perché ci siamo solo noi. Noi e Greg che però non presta attenzione.

Noi e le nostre mani, i nostri occhi, noi.

Il noi mi ha sempre spaventato, indipendente dalla situazione in cui veniva usato. Il noi implica la presenza di più persone, io e qualcun'altro, io e la connessione con altri individui. Amicizia, conoscenza, studio, lavoro. Qualcosa che mi porta a dovermi scoprire con qualcuno.

Con Harry va bene il noi, va bene scoprirmi, va bene interconnettermi. Va bene tutto perché siamo davvero noi.

Mi sta ancora guardando, vorrei tanto che mi dicesse quello che sta pensando, la macchina non é abbastanza illuminata, solo le luci provenienti dai lampioni che ad intermittenza illuminano il suo viso.

Buio e luce, luce e buio, verde chiaro e verde scuro. Harry e Harry.

Lentamente porta le nostre mani vicino alla bocca e da un bacio leggero sul mio palmo.

Potrei prendere il volo adesso, liberare le ali e volare in alto. Sento le guance in fiamme e i suoi occhi sempre e solo su di me. Quelle labbra mi piacciono troppo; mi piacciono per le parole che liberano, per i sorrisi diversi che possono creare. Sicuramente saranno anche morbide e ho tanta voglia di verificarlo.

Grace calma i tuoi ormoni impazziti.

Se Mad mi vedesse adesso, mi direbbe che sembro una sedicenne in piena crisi ormonale.

Avrebbe ragione perché é così che mi sento.

Dannazione Grace.

"Sei pronta piccola? Ci siamo quasi"

Le nostre mani sono ancora unite, e finché lo saranno sono pronta a tutto.

"Devo fare qualcosa in particolare?" chiedo.

Harry sorride.

"Non lasciare mai la mia mano"

Non posso fare a meno di pensare che non l'abbia detto solo per far si, che io non mi perda. Non posso fare a meno di sperare che la mia voglia di stare interconnessa con lui in qualsiasi modo possibile, sia anche la sua.

Dovrei stare con i piedi per terra, ma come posso se Harry con semplici gesti riesce a farmi volare?

La macchina sta rallentando e tutto quello che vedo dietro ai vetri oscurati, sono migliaia di persone ammassate. Mi chiedo come faccia Greg a proseguire, evitando di schiacciarli o peggio fargli male. Loro non sembrano dar cenno di demordere, vogliono arrivare a tutti i costi a vedere o toccare quello che c’è all’interno della macchina e la cosa mi spaventa.

“Andrà tutto bene tranquilla” dice Harry stringendomi la mano.

Io annuisco. Non riesco a calmarmi e le parole di Mad iniziano davvero ad avere un senso. Non so se sono pronta ad affrontare tutto questo, ma credo che ormai sia tardi per cambiare rotta, e sicuramente se lo facessi, non me lo perdonerei mai.

Ho sempre pensato che se mi fossi arresa in qualche modo nella vita, lo avrei rimpianto per sempre. Ne sono ancora convinta, e tutto ciò che voglio guardandomi alle spalle, è avere la consapevolezza di avercela messa tutta, in ogni cosa, in ogni sentimento, in ogni gesto. Ho solo una vita a disposizione, e voglio viverla al meglio, facendo o provando a fare tutto ciò che sono in grado di fare.

La macchina rallenta fino a fermarsi.

Degli uomini vestiti di nero si avvicinano alla vettura e cercano di allontanare per quanto è possibile la gente che si è ammassata intorno a noi. Ci sono anche dei fotografi, i flash stanno già illuminando la notte scura.

E’ davvero strano pensare che siano tutti per Lui, quello che per me è un semplice ragazzo con il quale sto vivendo questa strana avventura. Per loro è molto altro, molto di più, e forse lo sta già diventando anche per me, ma in modo diverso da loro.

“Grace non lasciare la mia mano ok?”

Non potrei farlo nemmeno se volessi. La sua stretta è forte e confortante, perché dovrei porre fine ad un contatto di cui sento di avere il bisogno?

Mi trovo ancora ad annuire, sembra che tutte le parole siano state assorbite da qualcosa dentro di me, qualcosa che mi sta rendendo nervosa. Non vedo l’ora di essere all’interno del locale, da quanto Mad ha detto, i fotografi li non possono entrare.

La portiera si apre e nonostante Harry sia davanti a me, milioni di flash mi colpiscono portandomi a chiudere gli occhi di istinto.

Mille di voci gridano il suo nome, è davvero assordante e confuso.

E’ solo Harry.

Scende dalla macchina e tenendo stretta la mia mano, mi porta con se.

Ha aumentato la presa e con l’altra mano sta rivolgendo saluti alle mille ragazze che chiamano il suo nome. Alcune di loro stanno piangendo, non posso fare a meno di osservarle mentre disperate cercando di attirare la sua attenzione in qualche modo. La realtà mi sta colpendo tutta insieme, e non so se riuscirò a gestirla ancora per molto. Tutto ciò che riesco a fare è lasciarmi guidare da lui, mentre gli uomini in nero ci aiutano a farci spazio.

Siamo vicini all’entrata e non vedo l’ora di arrivarci. Ho bisogno di Mad adesso, della normalità, dello sguardo di Harry.

Le porte del locale ci vengono aperte e in un batter d’occhio siamo dentro. La luminosità è scarsa, tutta quella luce la fuori, mi ha confusa e devo lasciare che i miei occhi si abituino al nuovo ambiente. La mano di Harry ancora nella mia.

“Tutto bene?” mi chiede preoccupato.

Non so se va tutto bene. So solo che avevo bisogno di quello sguardo. Mi sento strana, fuori posto, sbagliata.

“Credo di si, non avevo immaginato nulla del genere” ammetto.

Harry mi sorride debolmente.

“Lo so, ma il peggio è passato, adesso pensiamo solo a divertirci ok?”

Annuisco ancora. Sono felice che le nostre mani siano ancora unite, è come se nulla fosse cambiato da prima ad adesso, anche se la sensazione che ho è diversa. Tutte quelle voci mi hanno veramente riportato alla realtà; Harry è anche altro, non è solo questo e io non lo conosco, anche se la sensazione famigliare che ho avuto in questi giorni, stava provando a convincermi del contrario.

Si sta facendo spazio nel locale, è abbastanza affollato, ma si passa facilmente tra un ambiente e l’altro. Si sta guardando intorno, credo stia cercando qualcuno, sicuramente gli altri. Vorrei tanto vedere Mad. Ho bisogno dei suoi occhi e del suo sorriso, di una delle sue battute e della sua voce.

Harry continua a camminare, salutando le persone che conosce, sono tante, ma non si sofferma a parlare con loro e onestamente gliene sono grata.

Saliamo alcuni scalini e una voce famigliare accompagnata da un sorriso splendido, mi riporta finalmente alla realtà.

“Ciao Grace”

Niall è in piedi di fronte a me, ha dato una pacca sulla spalla a Harry, che sta salutando gli altri presenti al tavolo. Li conosco tutti, a meno della ragazza mora e di quella bionda sedute sul divanetto bianco.

Riporto l’attenzione sul biondo davanti a me. Sono felice di vederlo, la sua risata e il suo sorriso sono contagiosi.

“Ciao Niall” rispondo sforzando un sorriso.

La mano di Harry è ancora stretta nella mia. Sta guardando me e Niall ma la sua attenzione è rivolta soprattutto a me; credo che stia studiando il mio viso, vorrei che fossimo ancora in macchina, o forse meglio fra le sue braccia fuori dal ristorante. Sono turbata più di quanto dovrei essere.

“Andata bene la serata?” domanda Niall.

Harry annuisce ma il suo sguardo non lascia il mio. Mi sento in colpa, sta cercando solo di essere gentile e io mi sto comportando da vera antipatica.

“Benissimo Niall grazie, hai visto Mad da qualche parte per caso?” domando.

“Oh si, l’ho vista prima con Jamie, dovrebbero essere nei paraggi” risponde il biondo guardandosi intorno. Io seguo il suo sguardo e mi ritrovo ad osservare il locale.

Ero troppo presa dalla preoccupazione prima, da accorgermi della bellezza di questo posto. Il The box è il locale preferito di Mad, me ne ha parlato milioni di volte ed ora guardandomi intorno, posso capire anche il perchè; lo stile è antico, niente a che fare con l’arredamento minimale dei nuovi locali. Mi piace, è accogliente e sicuramente folcloristico.

“Tutto bene?”

Mi volto leggermente incontrando ancora gli occhi di Harry, è vicino a me e di Niall non c’è nessuna traccia.

“Si, tutto bene, davvero, non ti preoccupare, devo solo riabituarmi un attimo alla situazione” ammetto sforzando un sorriso.

“Sei strana da quando siamo scesi dalla macchina Grace”

Questi sono i momenti in cui vorrei che Harry fosse più discreto.

“Ho solo bisogno di ambientarmi, hai voglia di presentarmi le ragazze? Sto risultando abbastanza antipatica e sto rubando il tuo tempo e la tua attenzione a loro”

Sul volto di Harry si apre un sorriso malizioso. Cosa ho detto? Qualcosa di male? Non mi sembra. Si avvicina a me disegnando cerchi immaginari sulla mia mano.

“Ruberesti la mia attenzione anche a dieci metri di distanza piccola” mi sussurra all’orecchio.

Cavolo. Voglio Ian Somerhalder qui adesso. Ho bisogno di una distrazione da questo vampiro, ne ho un disperato bisogno e forse Ian è l’unica soluzione. La sensazione di disagio che ho provato fino a cinque secondi fa è svanita adesso, tutto quello che sento ancora è fibrillazione, quell’ormai famigliare sensazione che si impossessa del mio corpo quando Harry è vicino a me.

Non ho il tempo di ribattere, di fare qualcosa, di respirare, perché si sta già muovendo verso i ragazzi. Dovrei veramente ricominciare a farlo, il mio colorito già purpureo per ovvi motivi, non farebbe altro che peggiorare.

Il sorriso confortevole di Louis mi riporta sul pianeta terra. Mette in moto il mio sistema respiratorio e mi riporta alla realtà, ovvero quella in cui devo cercare di salvare il salvabile.

“Ciao ragazzi” dico sollevando la mano rimasta libera.

“Finalmente! Ciao Grace! Piacere, io sono Perrie e Lei è Eleanor”

La ragazza bionda, che adesso ha un nome, si è alzata e mi sta rivolgendo uno di quei sorrisi ai quali è impossibile resistere. Ha gli occhi blu, grandi ed espressivi. Mi piacciono gli occhi blu, grandi ed espressivi. Lei dev’essere la famosa quasi moglie di Zayn. Mad me ne ha parlato in una delle sue folli telefonate nel cuore della notte.

“Il piacere è mio ragazze” rispondo sorridendo sinceramente.

E’ bello che loro mi abbiano accolto con così tanto calore, l’hanno fatto tutti in realtà, confermando la mia tesi sul fatto che, prima di essere star mondiali, sono persone normali, proprio come me, come Mad, come tutti.

“Styles ridammi la mia amica! Ora!”

Una voce che molto probabilmente riconoscerei anche fra le ragazzine urlanti di prima, mi riporta alla realtà. La mia amica è dietro di me con le mani sui fianchi. E’ bellissima stasera, ma credo che non potrebbe essere altrimenti. Anche alla mattina appena sveglia lei è bella, bella davvero, bella con gli occhi socchiusi, con le labbra gonfie e con i tratti ancora intorpiditi dal sonno. La sua bellezza è unica, e non so se siano solo i miei occhi che le vogliono tanto bene a vederla così, so solo che per me lo è.

“Buonasera anche a te Mad!” dice Harry sorridendo.

“Grace, noi andiamo a prendere qualcosa da bere, se hai voglia di unirti a noi ne saremmo felici. Ciao Mad!” dice Eleanor prima di allontanarsi in compagnia di Perrie.

Mad le sta guardando in modo poco carino. Le ho detto mille volte che dovrebbe controllare le sue espressioni facciali, ora è visibilmente contrariata per un motivo a me sconosciuto e credo che se ne sia accorto anche il barista indiano a venti metri da noi.

“Bene, ora che i saluti sono stati fatti, ti devo presentare Jamie, quindi Harry molla la mano di Grace e lasciala a me”

Fulmino Mad con lo sguardo, non mi piace quando risponde male alle persone. In realtà non risponde male, semplicemente si lascia trasportare troppo dai suoi pensieri. Evidentemente questa è una serata no, e vuole renderlo noto al pubblico. Peccato che in questo caso anche io faccio parte del pubblico e non voglio essere trattata come un cagnolino, per quanto amante degli animali io possa essere.

“Mad non sono un cane”

Harry sta osservando la scena divertito, non sembra per nulla sconvolto o stranito dal comportamento impertinente della mia amica. Forse ha dato davvero spettacolo in mia assenza, non che avessi qualche tipo di dubbio in merito, so che la sua attitudine ad immischiarsi in faccende che non la riguardano è più forte di Lei.

“E allora come mai Harry ti tiene al guinzaglio se non lo sei?” domanda.

Alzò gli occhi al cielo. Come faccio a trattenermi dal farlo? Ha davvero bisogno di una regolata e ho intenzione di dargliela ora, in separata sede, ma adesso.

Mi volto in direzione di Harry. Mi piace come le luci di questo locale gli illuminano il volto. I suoi occhi brillano comunque, ma credo che lo farebbero a prescindere, anche completamente al buio.

“Harry, vado con lei, ci vediamo in giro ok?” domando.

Ci vediamo in giro? Davvero Grace?.

Ora che ci penso non so nemmeno cosa mi aspettassi da questa serata, non so cosa aspettarmi e come gestire la situazione con Harry. La nostra entrata in scena l’abbiamo fatta, quindi ora suppongo che lui si voglia divertire con i suoi amici. Si immagino che sia proprio così.

“Ok piccola, ricordati che mi hai promesso una cosa” mi dice strizzandomi l’occhio.

Merda.

Ok forse non era il caso che io mi giocassi la carta della ragazza provocante circa mezz’ora fa. Era meglio che io la tenessi nel mazzo e al massimo provassi la mia mossa con un cinque di ori; carta di medio valore, bella da vedere, nessun significato in particolare. Ho sempre pensato che fossi una schiappa a giocare a carte e questa è l’ennesima dimostrazione.

Riesco solo ad annuire mentre lui si avvicina a me e mi lascia un bacio leggero sulla guancia.

Boom. Boom. Boom.

Sicuramente a Londra ci sono degli ottimi cardiologi, Mad potrebbe accompagnarmi e io chiederei a lui un modo per controllare questo fastidiosissimo battito cardiaco che non riesco più a gestire.

La sua mano lascia la mia, dopo un tempo che sembra infinito. Non l’aveva ancora fatto, sin da quando, prima di scendere dalla macchina, ha preso la mia mano e mi ha portato con se. La trovo una cosa bellissima, talmente bella che ora che le nostre mani sono separate, sento una sensazione di vuoto.

Sono davvero patetica, oltre al cardiologo dovrei prenotare una seduta dallo psicologo.

La mano di Mad ha preso il posto di quella di Harry. Sembra che abbiano deciso che non sono in grado di camminare da sola. Ora che ci penso quella di Mad é un'abitudine ormai consolidata nel tempo, pensare che ho sempre odiato questo tipo di gesti, considerandoli infantili. In realtà è bello, mi piace che qualcuno mi prenda per mano e mi porti con se, é una sensazione piacevole e ancora una volta confortante.

Non so se per Harry sia un'abitudine, ma mi piacerebbe se lo diventasse o che per lo meno lo iniziasse a diventare con me; come lavarsi i denti, come bere un caffè alla mattina. Quelle azioni che fai ormai spontaneamente, ma che ti lasciano quella sensazione di vuoto o di mancanza quando te ne dimentichi.

La mia mente corre troppo come al solito. Credo che tutte le mie abilità fisiche nella corsa, siano state intercambiate con il mio cervello. Il risultato é una mente che corre e delle gambe non abbastanza allenate per farlo.

Finalmente la mia amica si é fermata. É di fronte ad un ragazzo biondo, ha un piercing al naso, più  precisamente un anello. Ho sempre odiato quegli aggeggi, non mi piace il modo in cui cambiano i tratti del viso naturali delle persone. Non siamo alberi di natale da addobbare con pendenti, siamo esseri viventi dotati alla nascita da tratti del viso ben precisi, non destinati ad essere arricchiti con palline colorate o altro.

Il colore che prevale nella sua figura é il nero, Mad mi aveva riferito la sua passione per tutto ciò che é matto, nero, controcorrente e rock.

Un tempo anche io mi sarei potuta definire rock, ma di rock non avevo proprio nulla, a parte le magliette nere e la mia inseparabile cintura borchiata, che ancora conservo come se fosse un diamante prezioso. Forse lo é davvero, quella é stata una parte decisiva della mia vita e la mia cintura ha assistito ad ogni situazione bizzarra, triste o divertente che fosse.

Il biondo ha fra le mani una bottiglia di birra. Classico, la combinazione giubbotto di pelle più birra é uno standard dei bad boy e lui ha tutta l'aria di esserlo.

"Bower molla la birra e presta attenzione. Lei é Grace la mia migliore amica, Grace lui é Jamie, colui il quale diventerà la tua eccezione alla teoria del biondo."

Le presentazioni di Mad si lasciano sempre a desiderare. La sua abitudine malsana di attribuire a tutti dei soprannomi che più che nomignoli, sembrano essere frasi intere senza senso, colpisce sempre.

"Piacere Grace! Visto che io sarò una cavia da laboratorio per le tue teorie, tu potresti gentilmente spiegarmi come hai fatto a sopportare miss simpatia per tanti anni?"

Non capisco se ha intenzione di fregarmi o ammagliarmi con il suo fare da biondo simpatico, oppure se lo é davvero.

Guardo Mad e analizzo l'espressione sul suo volto. Sta sorridendo, non sembra affatto infastidita dall'affermazione di Jamie e lo sta guardando con ammirazione. Si, deve volergli bene e se la fa stare bene, non ho da aggiungere o contestare altro.

"Sarò lieta di spiegarti ogni cosa biondo, ma sappi che le tecniche da principe azzurro salvatore della patria non funzionano con me. Non sono una principessa qualunque in cerca di principe e non mi convincerai in alcun modo a diventarlo chiaro? Patti chiari, amicizia lunga"

La sincerità mi é sempre piaciuta, quindi mi sembra giusto renderlo partecipe delle conseguenze delle sue azioni. Se alla nascita l'hanno dotato di troppo ossigeno in testa, non é un problema mio.

"Sapevo che ci doveva essere l'inghippo, per essere amici di Mad bisogna essere strani o matti, e posso ufficialmente dire che tu lo sei, quindi benvenuta nel club Grace."

Jamie sta allungando la sua mano tatuata verso di me. La accetto con piacere, tutto ciò che fa stare bene Mad è gradito.

Non posso fare a meno di confrontare questa mano con quella di Harry. Vorrei che fosse ancora qui, incastrata alla mia.

"Amica, io e Jamie abbiamo deciso che il tuo lato migliore é il destro"

Mad é appoggiata al petto di Jamie e sta giocando con il suo anello. Ero troppo concentrata a pensare alle mani di Harry per rendermi conto del cambiamento della dinamica della situazione.

L'ultima volta che ho visto la mia amica sciolta con un ragazzo probabilmente risale alle elementari. Ha sempre avuto dell'astio nei confronti dell' altro sesso, soprattutto per quanto riguarda dimostrazioni pubbliche di affetto.

Adesso sta fra le braccia del biondo come se niente fosse, e sta elaborando con lui pareri sulle mie parti del corpo. Per quale assurdo motivo lo sta facendo?

"Mad hai iniziato a bere e fumare e non hai il coraggio di confessarlo? Sai che non ti giudicherei mai!"

Mad alza gli occhi al cielo e recuperando il cellulare dalla sua borsa, si mette a cercare qualcosa.

Che abbia già il numero del terapista e lo stia chiamando? Abbiamo già tre dottori nella lista delle visite, magari ci fanno anche uno sconto.

"Guarda tu stessa cenerentola. Per il momento tralascerò il fatto che il riccio aveva le mani in cui l'accesso, non era consentito"

Mad mi sta mostrando lo schermo del suo cellulare e il respiro viene a mancarmi in quel preciso istante.

In quella foto ci siamo io e Harry, fuori dal ristorante, in quell'abbraccio che fino a cinque secondi fa, pensavo fosse solo nostro.

La mia mente riprende a correre. Forse lo sapeva, sapeva che i fotografi ci sarebbero stati e si é fermato appositamente prima di salire in macchina. Magari voleva un gesto eclatante ed é evidente che l'ha avuto. L'ha avuto dalla sottoscritta senza nemmeno chiedere.

Sei geniale Grace, davvero geniale.

"Siete belli insieme"

Una gomitata arriva nello stomaco di Jamie prima che lui possa aggiungere altro.

Mad alterna attimi di affetto con attimi di violenza.

"Mad non puoi privarmi della libertà di espressione!" si lamenta il biondo.

"Si che posso quando offri combustibile fossile gratuito per la mente veloce della mia amica!" ribatte Mad.

Sinceramente non so cosa pensare. Non so nemmeno se valga la pena continuare nella costruzione di questo castello. Sono solo alle fondamenta e già minaccia di voler crollare.

Le possibilità che quello di Harry non sia stato un gesto spontaneo ci sono e seppur siano a pari merito con quelle che non lo siano, mi avvarrò del beneficio del dubbio.

Non ha senso che io mi ponga queste domande. Costruire castelli non rientrava nel patto, Harry non poteva sapere che io fossi un'esperta in materia.

Dannazione Grace.

"Credo tu abbia bisogno di ballare"

La mano di Mad é nuovamente nella mia e non ringrazierò mai abbastanza quel qualcuno che ci ha dotate di questa connessione speciale. Non so se ballare é la soluzione, so che ho bisogno di liberare la mente, e concentrarmi sulla musica é  uno dei modi più efficienti che conosco per farlo.

"Lo credo anche io amica" rispondo.

Mad si allontana da Jamie senza aggiungere altro. Credo sia abituato ai suoi sbalzi d'umore e abbia imparato a conviverci come ho fatto io.

La pista non é affollata, sono felice che sia così, ho bisogno di uno spazio vitale per muovermi quando ballo. Non di pelli sudate di gente sconosciuta intorno a me.

Le doti di ballerina di Mad si lasciano davvero a desiderare. Non perché non sia brava, ma perché abbiamo idee di musica differenti. Per lei questa non é musica e so che questo, é un pensiero abbastanza comune. Per me lo è, tutto ciò che combina suoni ed espressione lo é, ho provato a spiegarle il mio punto di vista, ma é inutile. É un po' come spiegare ai metallari convinti che i Green Day fanno rock; è pressoché impossibile.

La musica sta facendo il suo effetto, non credo di aver mai sentito questa canzone ma mi piace. Mad si sta già sbizzarrendo con i suoi passi standard uniti a espressioni da top model nel bel mezzo di un servizio fotografico.

É divertente e io mi ritrovo a ridere guardandola.

Inizio a muovere i piedi a tempo, unendoci poi le braccia e il movimento del bacino. Non controllo i miei movimenti, lascio semplicemente che la musica si faccia spazio, che mi invada completamente, domandomi quella sensazione che mi piace tanto. Mi guardo intorno senza smettere di muovermi. É difficile smettere di farlo quando comincio; ballare é una di quelle cose che non mi stancherei mai di fare, nonostante la stanchezza, nonostante il mal di piedi, é una delle attività che preferisco.

Il mondo intorno a me si ferma quando quegli occhi che ormai conosco a memoria incontrano i miei. Il mio corpo non sembra subire gli effetti, che hanno invece sulla mia mente. Lui continua a muoversi a ritmo mentre la mia mente e i miei occhi sono fermi nei suoi, incatenati ancora una volta.

Mi sta guardando con uno sguardo indecifrabile. C'é sicuramente fuoco e mi piace che ci sia; nonostante il castello probabilmente crollerà, nonostante io sia una specialista nei rapporti impossibili.

Forse é giunto il momento di giocare la carta seduzione, é evidente che questa sia la mia seconda possibilità di giocarla. Credo che il mazzo in mio possesso abbia dei doppioni.

Lascio cadere la testa all'indietro, muovendola in circolo per poi tornare alla posizione originale. Non so se Mad si sia accorta di qualcosa, ai miei occhi non sembra importante, l'unica cosa che vedono sono Lui a qualche metro da me, con il labbro inferiore fra i denti.

Dovrebbe davvero smetterla di farlo, la mia mente partecipa a una corsa campestre quando lo fa, e non posso permetterle di vincere. Se vincesse probabilmente la distanza fra le mie e le sue labbra si sarebbe già annullata da un po' e mi sembra giusto tenere quel minimo di dignità che mi é rimasta.

Mi muovo con più energia, la musica é cambiata ed ora é più veloce, più ritmata, sembra voler andare a ritmo con il mio cuore. Forse un cardiologo non é abbastanza.

Lui si sta avvicinando a me, i suoi occhi sono ancora nei miei, l'unica certezza che ho, quando si tratta di Lui, é che i nostri sguardi sono in qualche modo legati.

É confortante, perché vuol dire che in fondo, qualcosa che ci lega c'é e non si tratta solo di un patto.

Il patto, la foto, entrare in scena.

Come un fulmine a cielo sereno la realtà mi colpisce e la sensazione di smarrimento che ho avuto affrontando tutta quella gente qui fuori, ritorna.

Non sono in grado di affrontarlo adesso, ho ancora bisogno di spazio, e non si tratta più di quello vitale per ballare.

Mi giro velocemente percorrendo a grandi passi la pista, ho bisogno di aria, di uscire, il bagno potrebbe essere la soluzione a tutti i miei problemi.

Che spiegazione posso dargli al mio comportamento stupido?

Non ho una spiegazione, é così e basta.

Mad non mi ha fermato, sono felice che non l'abbia fatto e spero tanto che non lo faccia.

Non ho spiegazioni da dare nemmeno a lei, anche se so che probabilmente non ne ha bisogno. Lei lo sa, lo ha sempre saputo, ormai mi conosce meglio di chiunque altro.

Sono quasi vicina a quel corridoio stretto quando una mano che ormai riconosco si avvolge intorno al mio polso.

Non é una stretta prepotente, e nemmeno forte. É semplicemente sufficiente per scatenare ancora la fibrillazione che presto si diffonde nel mio corpo.

Mi fermo e in un attimo Harry é davanti a me. Non ha ancora lasciato il mio polso, forse sa che tenterei di spostarmi ancora.

Non ho una spiegazione e nemmeno una motivazione ragionevole.

Faccio dei passi indietro nella speranza vana che lui non mi segua. Mi sento stupida, mi sento una bambina incapace di affrontare le situazioni e con molte probabilità lo sono davvero

La mia fuga si interrompe quando la mia schiena finisce per toccare il muro dietro di me. Harry mi ha seguito in questa retrocessione, senza evitarla, senza interromperla, semplicemente assecondandola.

Siamo vicini, molto vicini.

Posso sentire chiaramente il contatto delle sue gambe con le mie che non so per quanto tempo ancora reggeranno l'emozione che sento.

I suoi occhi sono sempre nei miei, belli come sempre, più luminosi che mai.

La presa sul mio polso diminuisce piano piano, fino a scomparire.

A prendere il suo posto, c'é la sua mano che ancora una volta, cerca la mia.

La trova immediatamente, e quasi automaticamente le mie dita si incastrano alle sue.

Abbasso la testa, ho bisogno di conforto e so che posso trovarlo nella chiave del castello. Quella chiave sono senza dubbio le nostre mani. Trovo siano bellissime e la sua croce tatuata lo é ancora di più.

La mano libera di Harry é presto sotto il mio mento.

Mi alza il viso delicatamente fino a portarlo alla sua altezza. Occhi negli occhi. Verde e marrone. Harry e Io.

"Non scappare da me piccola"

 E inevitabilmente il mio cuore prende il volo.

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutte :D

Mi scuso per la lunghezza infinita del capitolo; quando si tratta di questa storia, non mi rendo conto della quantità di cose che scrivo.

Spero comunque che abbiate apprezzato ;) L'entrata in scena è stata fatta, e le conseguenze forse non erano quelle che ci saremmo aspettati ;) Cosa ne pensate?

Un grazie speciale a tutte le persone che leggono, votano e commentano ;) State diventando tanti e non posso che essere felice :D

GRAZIE

Un bacio! Greta <3

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