Una luce al neon verde indica la via di fuga da sopra la porta dell'aula di informatica. Patrick se ne sta nascosto all'ultimo banco, chiuso tra la sua felpa troppo grande e la sua paura di soffrire.
Prende appunti freneticamente e in modo disordinato nel suo quaderno arancione e non pensa ad altro.
Sta con la testa bassa a evitare il mondo e il tutto. Ha paura della vita anche se non vuole ammetterlo.
Il suono metallico della campanella trasforma il tempo in una gabbia e Patrick diventa della consistenza delle pietre. Si alza precipitosamente e corre verso l'uscita stringendosi lo zaino stretto tra le braccia e il petto.
Cerca di fare in fretta ma non ce la fa, le vita lo precede di un passo e segna la sua fine.
È ad un passo dalla porta, quando due ragazzi gli si piazzano davanti bloccandogli la strada.
Patrick è un topo in trappola che non può più scappare. I due lo prendono per le spalle e lo scaraventato contro la parete grigia dell'aula. La schiena di Patrick che sbatte contro il muro fa rumore di ossa rotte e desolazione.
I due ridono, lui muore dentro e non potrà riprendersi mai.
Lo spingono, poi fanno una cosa che Patrick non potrai dimenticare.
Gli abbassano i pantaloni e dicono:

"Non importa quello che fai, dentro sei. sempre una femmina."