Elia stacca dal lavoro ed è stanco, vuole solo stendersi sul letto e non pensare a niente. Sono le tre e tredici del mattino. Esce dal locale e ha le gambe che gli fanno un po' male, la sua ragazza qualche passo avanti a lui ed è già arrivata alla portiera. La raggiunge, è vicino alla macchina e rimane pietrificato, il dolore è una spina enorme che gli si conficca nel cuore e gli lacera le carni.
Sul vetro posteriore della sua auto qualcuno ha scritto con il dito una frase, come fanno i bambini quando i vetri delle finestre si appannano.
Lei è lì, davanti a lui, non capisce cosa stia succedendo. Poi si girano entrambi a guardare quella scritta, ora anche lei vede quello che sta vedendo lui:

"Trans di merda sei morto."

Passa forse un minuto ma a lui sembra un'eternità, sente che la vita gli precipita sotto i piedi, si sento leggero, è un corpo vuoto che fluttua nello spazio interstellare.
Reagisce, poi. Perché alla violenza non si può rispondere con il silenzio. Lancia le chiavi a terra, urla, piange, diventa un blocco di ghiaccio impassibile. È arrabbiato, incazzato nero e gli tremano le gambe. Trema tutto, non respira neanche più.
Sente il calore del corpo della sua ragazza stringerlo, la sente dire qualcosa ma non riesce a capire neanche una parola, la sua voce gli arriva lontana come un segnale proveniente da galassie sconosciute.
Pensa di nuovo a quella scritta che ha appena letto.
Pensa.

"Trans di merda sei morto."

E capisce tutto. Capiscole che chi ha scritto quelle parole della vita non ci ha capito un cazzo. Capisce che non ci ha capito un cazzo di lui. Perché lui, morto, lo è già. Muore ogni giorno quando si guardo allo specchio e il riflesso che vede non gli appartiene. Muore ogni volta che sta facendo l'amore con la persona che ama e invece niente, piange lacrime di bambino perché il sesso lo riduce a una formica che brucia al sole e fa emergere tutte le sue fragilità. Muore quando in una giornata si sente chiamare con due nomi differenti per ore e ore.

Sono passati anni, giorni, ma Elia non ha mai dimenticato.