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The day after

[Loving can heal
Loving can mend your soul
And it's the only thing that I know]

[Angel]

[Cinque anni prima]

<<Tu sei completamente pazzo.>>

<<Hai intenzione di ripeterlo per quante volte, ancora? No, perché le ho contate, e stiamo già ad una decina.>>

<<Fino a quando non realizzerò quello che ti è accaduto!>> sbotto, voltandomi a guardarlo.

Forse per lui è assolutamente normale vedersi in questo modo.
Con la parte superiore del volto tumefatta e piena di ematomi, gli occhi circondati da due profondi cerchi neri.

Pare uno zombie, ma lui non sembra curarsene. L'unica ferita è nell'orgoglio, e nel fatto di aver praticamente regalato il mondiale al suo principale avversario.

Le scene di lui, che finisce addosso ad un altro pilota durante le prove in Australia, e viene scaraventato via dalla moto, e il seguente incidente in Malesia, sono ancora vive nella mia mente.
In più, durante la gara della MotoGP è morto un pilota, Marco Simoncelli. Un ragazzo che ho scoperto essere speciale, che ho scoperto solo quando la sua luce si è spenta, per andare a brillare altrove.

Solo in quel momento ho realizzato quanto la sua passione può essere letale, quanto quel fuoco che arde dentro di lui possa consumarlo per sempre.

In quel momento ho realizzato di poter perdere l'unica persona di cui io mi sia mai fidata in vita mia.

In tre mesi Marc era riuscito ad entrarmi dentro, ad abbattere i miei muri. Aveva capito come prendermi sin dal primo momento in cui ci eravamo incontrati, come se mi conoscesse da sempre.

Finalmente, anch'io potevo dire di aver trovato quell'amico che si era rivelato un tesoro.

Avevo trovato il mio migliore amico.

Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non voglio piangere davanti a lui.
Odio piangere davanti alle persone, è come dimostrarsi deboli e fragili davanti a loro. E non bisogna mai dare questo potere agli altri.

Solo che Marc non è gli altri.

Di getto, seguo il mio cuore, e gli prendo una mano.

Marc si volta a guardarmi, la sorpresa dipinta sul suo viso.

<<Non voglio perderti, Marc. Sei la prima persona che mi ha capito, senza giudicarmi. Sento di potermi fidare di te. Ti considero un amico...il mio migliore amico. Ti voglio bene, e...non voglio vederti così.>> ammetto, alzando lo sguardo e puntandolo nel suo.

Mi specchio negli occhi lucidi di Marc, che mi fissano come se gli avessi detto che in realtà il mondiale di Moto2 è suo.

<<Che creatura particolare sei tu.>> commenta, guardandomi.

<<Che intendi?>>

<<Quello che ho detto. Sei strana ->>

<<Detto da uno che si diverte ad andare su una moto a 200 km/h rischiando di sfracellarsi al suolo, tutto apposto.>> lo interrompo, incrociando le braccia al petto.

<<Lasciami finire. Di solito quando le persone iniziano a provare dei sentimenti verso qualcuno e ne hanno paura, scappano. Tu no. Tu non arretri di un passo, resti lì, per dimostrare a te stessa che puoi vincere i sentimenti, che puoi schiacchiarli. Scappare significherebbe ammettere che hai paura delle emozioni e tu orgogliosa come sei, non puoi permettertelo.>>

Ancora una volta, Marc conferma ciò che ho pensato poco fa.

Mi conosce meglio di quanto io conosca me stessa, e questa cosa mi spaventa. Ma non posso permettermi di farglielo capire.

<<Ti devo pagare per la consulenza o è gratis?>> ribatto, acida.

Marc sogghigna appena e si solleva dal letto, per poggiarsi contro la spalliera.

<<Meno male che sei entrata nella mia vita, Angel. Sei la migliore amica di cui avevo bisogno. Ti voglio bene infinitamente, e ci sarò sempre per te.>>

Accenno un sorriso, che in realtà non riflette per nulla quello che sto provando. Gli stringo la mano più forte mentre una lacrima mi scorre lungo la guancia e questa volta non mi nascondo.

<<Anche io, Marc. Ti voglio tanto bene. Ne sono più che sicura: la nostra amicizia durerà per sempre.>>

~·~

Apro gli occhi, lentamente.

La luce del sole filtra dalle pesanti tende chiare che nascondono la vista della finestra.

Solo in quel momento realizzo di essere letteralmente spalmata contro qualcosa di caldo, tonico e muscoloso.

Riapro gli occhi, con il cuore in gola, e mi muovo, impercettibilmente.
Sollevo appena la testa, prima ancora di capire che non sarei mai stata pronta a quello che avrei visto.

La vista di Marc profondamente addormentato, dai capelli scompigliati, le labbra carnose leggermente dischiuse, si pianta nel mio cervello come un fulmine.

Una fitta lancinante mi colpisce al cuore mentre lo guardo.

I nostri corpi intrecciati, un suo braccio avvolto intorno ai miei fianchi che mi tiene stretta a lui, con fare possessivo, il suo calore, il suo profumo, la sua pelle, tutto, tutto mi fa capire che non è stato semplicemente un sogno.

È successo veramente.

Poso la fronte sul suo petto, non riuscendo a decifrare la tempesta di emozioni che mi annebbia il cuore e la mente.

Desideravo pazzamente che accadesse, non ho mai provato una felicità talmente intensa e travolgente come quella di ieri sera, ma la paura più grande è quella di aver rovinato tutto.

Come potrà ora il nostro rapporto essere esattamente come prima? Abbiamo valicato il confine dell'amicizia, siamo finiti in un territorio che non ho mai esplorato prima, che mi spaventa, e che non ha niente a che fare con l'amicizia.

Non posso perdere Marc, non voglio perderlo.

Anche se non lo ammetterei mai a lui, devo farlo almeno a me stessa: non potrei vivere senza di lui, ho bisogno di lui nella mia vita.

Apro il palmo della mia mano e gli accarezzo la pelle tonica del petto. Scosto di poco la testa e vi poso sopra un bacio, sentendo una scossa partire dalle mie labbra e arrivarmi dritta al cuore.

Vorrei restare così per sempre.

Il paradiso è questo, stare tra le sue braccia, e ora l'ho finalmente capito.

Da una parte, ho questa felicità che brucia nel mio petto, dall'altra, ho il tarlo della paura di aver rovinato tutto nella testa.

Mi muovo appena e sento il suo braccio stringersi ancora di più intorno ai miei fianchi. Sento il sangue ribollirmi nelle vene. I ricordi di quello che abbiamo fatto stanotte mi travolgono completamente.

Mi copro il viso con un braccio. Mi sono lasciata andare senza ripensamenti, ho perso totalmente il controllo ed è stata la cosa più bella che io abbia mai fatto.

Io e Marc abbiamo fatto l'amore.

Questa notte ho vissuto la mia prima volta, ed è stata con Marc. Non credevo che sarebbe mai avvenuta, non era qualcosa di cui sentivo il bisogno, né mi interessava.

Volevo solo Marc.

In quel momento, nel silenzio in cui la stanza è avvolta, il battito del cuore di Marc giunge al mio orecchio. Quel suono, la sua musica, mi toglie il respiro.
Questo ragazzo meraviglioso ora è qui, steso al mio fianco, tutto per me. La sua pelle nuda contro la mia mi fa venire i brividi. Voglio restare in questo letto con lui fino alla fine dei miei giorni.

Sollevo la testa, e fisso gli occhi sul suo viso.

È talmente bello da fare male.
Non voglio svegliarlo, ma sento il bisogno fisico di toccare il suo viso.
Sfioro con la punta di un dito il suo profilo, poi la linea della mandibola, poi le sue labbra.

Le sue labbra.

Le sue labbra sulle mie, sul mio viso, su di me, sul mio cuore. Ho bisogno di avere quelle labbra sulle mie per il resto dei miei giorni.

Ad un tratto qualcuno bussa alla porta. Mi volto di scatto verso di essa, poi nuovamente verso Marc. Non voglio che si svegli.
Bussano nuovamente, e non sapendo cosa fare, mi tolgo il braccio di Marc dai fianchi e scendo dal letto.

Oddio, sono completamente nuda.

Recupero i miei slip in bilico sulle lenzuola del letto, poi il mio vestito.
No, non ho intenzione di infilarmi un vestito attillato appena sveglia.

Pochi metri più avanti c'è la camicia di Marc.

Quanto vorrei indossarla, imprimermi ancor più il suo profumo sulla pelle.

No, io queste stronzate da ragazzina innamorata non le faccio.

Sento bussare nuovamente alla porta, e indosso in fretta e furia la camicia.

<<Marc, ci sei?>>

È Alex.
Cielo, ieri sera mi sono comportata malissimo con lui.

Non posso rispondergli io, capirebbe tutto. Marc deve assolutamente svegliarsi e rispondergli.
Afferro il cuscino e glielo lancio in faccia, poi scappo in bagno prima che possa vedermi.

Mi volto verso lo specchio e per la prima volta da ieri sera vedo il mio riflesso.

Ma sono un mostro.

Ho il trucco tutto sbavato, sembro uno zombie. Cerco di rimuoverne il più possibile con dell'acqua, poi sistemo un po' i capelli che sembrano un groviglio di rovi.

Non appena scende il silenzio al di là della porta, decido che forse, è ora di uscire.

Non so se sono pronta ad affrontare Marc, a incontrare i suoi occhi dopo quello che è successo ieri sera.

Abbiamo rovinato tutto.

Abbasso lentamente la maniglia e apro la porta.
Marc è lì, in piedi, poco distante dalla porta, immobile.
Indossa solo i boxer e tra le mani stringe il mio vestitino rosso.

<<Buongiorno.>> esordisco, incrociando le braccia al petto, e poggiandomi contro lo stipite della porta.

Vedo Marc irrigidirsi di colpo, come se gli avessi tirato addosso una secchiata d'acqua gelata. Si volta lentamente verso di me, e i suoi occhi si piantano nei miei.

Eccola la prova del nove.

Ora capirò se tra noi è tutto andato distrutto.

Marc continua a guardarmi come se fossi una visione, come se non riuscisse a credere che sono qui, in camera sua.

Cerco di ignorare quello sguardo perché mi fa male al cuore.
Perché mi sta guardando in quel modo? È perché si è appena reso conto di aver fatto una cazzata o perché ancora non riesce a credere a quello che è successo stanotte esattamente come me?

Abbasso lo sguardo e avanzo verso di lui, scalza.

<<Mi dispiace di averti svegliato in quel modo, ma non potevo rispondere io ad Alex, lo capisci, vero?>>

Mi chino verso il mini frigo posto nell'angolo della stanza, e prendo un lungo sorso di aranciata fresca.

Mi volto verso di lui e me lo ritrovo ad un palmo dal mio viso.
Sono scalza davanti a lui e questo mi fa sentire ancora più piccola. Anche lui, in confronto a me, pare un gigante.
I suoi occhi scorrono ripetutamente lungo il mio corpo, per poi ficcarsi nei miei.
Il petto che si alza e si abbassa velocemente a causa del respiro più veloce, le pupille dilatate.
Sono qui, a pochi centimetri da lui con indosso la sua camicia di ieri sera.

Sto per chiedergli se vuole un po' d'aranciata giusto per spezzare il silenzio, quando le sue mani forti si posano sul mio viso e prima che possa anche solo formulare un pensiero di senso compiuto, le sue labbra sono sulle mie.

Mi si smorza il respiro mentre rimango lì, immobile, gli occhi spalancati fissi sui suoi, chiusi.

Che diavolo sta facendo, che diavolo sto facendo?

Dobbiamo parlare, dobbiamo chiarirci...

Quando però, la lingua di Marc accarezza il mio labbro inferiore, mi dimentico di ogni cosa.

I miei occhi si chiudono, le mie braccia vanno ad allacciarsi intorno al suo collo, le sue mani scendono sui miei fianchi per stringerli con possesso.
Un gemito gli sfugge dalla gola, e le mie gambe cedono nuovamente, a conferma che gli basta poco per rendermi come creta tra le sue mani.

Con un gesto secco e improvviso sento i miei piedi staccarsi da terra e mi ritrovo tra le sue braccia, mentre mi stringe sempre più forte a lui e il bacio sempre più vorace e passionale.

Mi posa sul letto e in quel momento si stacca da me.
Apro lentamente gli occhi e lo vedo sopra di me, puntellato sulle braccia. Gli occhi che bruciano su di me e mi fanno tremare fin nel profondo dell'anima.

<<Buongiorno, pequeñita. Hai dormito bene? Io divinamente.>> soffia, la voce calda e roca. Mi posa un bacio sul collo e istintivamente, mi mordo il labbro inferiore.

<<Ho detto ad Alex che avrei fatto colazione in camera e che tu eri uscita presto per fare una passeggiata. Posso dirti che ti trovo estremamente sexy con la mia camicia addosso?>> infilo le dita tra i suoi capelli e li tiro leggermente.

<<Devi, perché è la verità.>> sussurro, per poi baciarlo.

Le sue labbra sono diventate la mia droga. Le sue mani su di me un bisogno. Il suo respiro sulla mia pelle necessario per non impazzire.

<<Ordino la colazione, starai morendo di fame.>> mormora, per poi sollevarsi da me e afferrare il telefono.

Mi alzo dal letto mentre lui parla al telefono. Recupero il mio cellulare dalla borsa e lo attacco allo stereo.
Inserisco la mia playlist preferita, e aspetto che parta la musica. Ho voglia di ballare, di ridere.

Non mi sono mai sentita così viva in vita mia.

Freedom di George Michael inizia a riempire la stanza, e Marc si volta di scatto verso di me non appena mette giù la cornetta del telefono.

Inizio a ballare, guardandolo fisso in viso, mentre sulle sue labbra si disegna un sorriso tra l'ironico e il compiaciuto. Si sistema meglio sul letto, poggiando la schiena contro la testiera del letto, portandosi le mani dietro la testa e incrociando le caviglie.

La musica mi fa sentire libera, il suo sguardo su di me mi fa sentire bella. Non esiste combinazione più micidiale.

Suicide Blonde degli INXS, una delle mie preferite, mi fa perdere completamente il controllo. Tiro Marc per una mano e lo faccio alzare, per poi farlo sedere sulla poltrona lì accanto.

Lui scoppia a ridere, mentre io mi siedo sulle sue gambe, continuando a muovere i fianchi.
Non appena mi siedo su di lui smette all'istante di ridere, serra la mascella e fissa gli occhi, più cupi, nei miei.

Mi chino su di lui e chiudo le mie labbra sulle sue.

So che ci stiamo comportando da pazzi, ma ora voglio comportarmi da pazza. Voglio impazzire con lui, per lui.

Mentre le sue mani corrono sulla mia schiena nuda e mi sfilano la camicia di dosso, un angolo della mia mente continua a ripetermi che dobbiamo fermarci, che dobbiamo parlare, chiarirci e tornare indietro, nel terreno dove io e Marc ci siamo sempre mossi e scontrati.

Ma ora sento che senza le sue labbra potrei morire, che la debolezza, se porta a questo, è una meraviglia.

Ora che so cosa significa avere Marc - averlo in questo modo - come dovrei fare ad andare avanti senza i suoi sospiri, senza i suoi gemiti, senza le sue labbra dischiuse o le palpebre socchiuse?
Senza la sua pelle contro la mia?
Senza i suoi occhi ardenti su di me, la sua voce calda al mio orecchio, come dovrei fare a dimenticare come ci si sente dopo essere stata chiamata amore da lui?

Qualcuno bussa alla porta, e lo sento emettere un verso di contrarietà, mentre continua a baciarmi.

Bussano nuovamente e Marc si stacca da me.

<<Chi è?>> domanda, sbuffando, mentre io sogghigno e gli poso un bacio sulla tempia.

<<Colazione in camera, signore.>> sentiamo dire da dietro la porta.

Mi sollevo da Marc e indosso nuovamente la sua camicia.

<<Meglio se indossi qualcosa oltre ai boxer, che dici Marquez?>> gli faccio notare. Vado in bagno e gli porgo un accappatoio.

Mi sciacquo la faccia, e rivolgo un'occhiataccia al mio riflesso.

Mi sto comportando da incosciente, ma il fatto è che non riesco a smettere.

<<Venga principessa, la colazione è in tavola!>> annuncia Marc bussando contro la porta.

Scoppio a ridere mentre esco dal bagno. Marc si è già liberato dell'accappatoio e ora è seduto sul letto, con in mano un croissant al cioccolato, la bocca piena.

Non ho mai visto qualcosa di più dolce e sexy insieme.

<<Non stai mangiando troppi dolci ultimamente? Tra i due sono io quella autorizzata a mangiarli!>> mi siedo accanto a lui sul letto, afferrando un muffin al cioccolato dal vassoio che trabocca di delizie. Chi mangerà tutta questa roba?

<<Ehi, ne mangio un po' giusto una settimana all'anno, non farmi sentire in colpa!>> si lamenta, la bocca sporca di cioccolato.

Mi perdo mentre lo guardo e un pensiero lascia la mia mente prima che io possa fermarlo o anche solamente rendermene conto.

Ti amo.

Quel pensiero mi sconvolge totalmente. Il boccone di muffin per poco non mi va di traverso e bevo mezzo litro di latte macchiato.

<<Il mio obiettivo è farti sentire in colpa!>> ribatto, facendo finta di nulla. L'ho visto, così dolce, così tenero, così...lui, lo avrebbe pensato chiunque fosse stato al mio posto.

Sì, è sicuramente così.

<<Sei crudele.>> commenta, per poi sporcarmi la guancia con un po' di cioccolato.

<<Marquez, che cazzo fai!>> esclamo, allontanandogli la mano mentre lui scoppia a ridere.

<<Quanto sei odioso!>> mi lamento, per poi ficcare due dita nella marmellata di ciliege e lasciandogliela sulla fronte.

<<Ah, è così dunque?>> scoppio a ridere cercando di coprirmi la faccia con la camicia.

Eppure, nonostante quello che abbiamo fatto stanotte, il nostro rapporto sembra essere rimasto uguale. Come se non fosse successo nulla, come se lui non mi avesse...

Il trillo del mio cellulare interrompe i miei pensieri.
Marc lascia andare i miei polsi e si volta verso il comò dove è posato il mio telefono.

<<È meglio se rispondi, questa volta.>> dice, facendo un cenno col capo.

Scendo dal letto e afferro il telefono.

<<Pronto?>>

<<Angel, finalmente!>> la voce di Alex mi fa quasi male. Mi stringo nelle spalle.

<<Alex...ciao.>> Marc si volta di scatto verso di me e io mi giro, dandogli la vista della mia schiena.

<<Dove sei finita ieri sera? Avevi detto che saresti andata in bagno, poi...sei sparita. Mi sono preoccupato. Ti ho chiamato stanotte, poi ti ho cercato stamattina, ho bussato alla tua porta ma non mi hai mai risposto. Marc mi ha detto che sei uscita presto...>>

<<Sì, sì esatto! Sono uscita per fare una...passeggiata. E mi dispiace di non averti risposto, Alex. Alla fine ieri sera...mi ha chiamato mamma, ha voluto vedere i miei regali e...poi mi sono addormentata, per questo non ti ho risposto. Ti chiedo scusa.>>

<<Va bene, non importa. Sei tornata? Vuoi fare colazione? Io sono in sala, ti aspetto...>>

<<No, ho già fatto colazione in un bar, grazie, Alexito. Non preoccuparti.>>

<<Ci sono i mercatini di Natale alla Rambla, andiamo?>>

<<Sì, certo! Dai, ci vediamo tra un po', Alex. Ti voglio bene.>>

Poso il telefono sul comò, e mi volto verso Marc.
Non so descrivere il suo sguardo, so solo che ora l'atmosfera pare cambiata.
Mi sta guardando con aria malinconia, affranta.

<<Forse...forse è meglio che io vada.
Avevo promesso ad Alex che saremmo andati ai mercatini sulla Rambla.>> indosso nuovamente il mio vestito e le scarpe, tutto sotto il suo sguardo.

<<Vengo anch'io.>> il tono autoritario.

Poggio una mano sulla maniglia della porta poi mi volto a guardarlo.
Come se avesse sentito il mio sguardo su di lui, si ferma e si volta verso di me.
Il tempo si ferma per un istante, e nei suoi occhi leggo un che di implorante.
È come se ora, soltanto ora, avessimo realizzato quello che è successo. Come se solo ora avessimo realizzato che una volta che sarò uscita da questa stanza, niente sarà più come prima.

Sento il cuore spezzarsi e dopo avergli voltato le spalle, esco dalla sua stanza.

~·~

La Rambla nel periodo natalizio è una meraviglia.

Migliaia di lucine pendono sulle nostre teste, canzoncine natalizie in sottofondo, e decorazioni ogni anno più belle.

<<Angel, ti ho preso una cosina!>> esordisce Alex, venendomi incontro, gli occhi che brillano.
Mi porge un pacchetto che io apro subito.

<<Oh, Alex, è bellissima! Grazie mille!>> osservo la palla di neve al cui interno è ricreato un paese di montagna. Salgo sulle punte e gli lascio un bacio sulla guancia.

In quell'istante sento la mano di Marc prendermi sottobraccio.

<<Continuiamo il nostro giro?>> chiede, ed io mi limito ad annuire.
Prendo anche Alex sottobraccio e ricominciamo a camminare.

Sono qui, tra i due ragazzi più importanti della mia vita.

Da una parte il ragazzo a cui ho dato il mio primo bacio, dall'altra il ragazzo con cui ho fatto l'amore per la prima volta. E in questo momento vorrei essere il più lontana possibile da loro.

Voglio un bene infinito ad entrambi, ma sta diventando tutto sempre più complicato.

Mi stringo nel cappotto, mentre penso che anche Marc è messo più o meno come me.
Da quando siamo usciti ha detto sì e no due parole in croce e so che è perso anche lui in chissà quali pensieri.

<<Guardate, i bastoncini di zucchero! Ne compro subito uno!>> si allontana Alex, di corsa, lasciando me e Marc da soli.

Mi sento all'improvviso uno schifo.

Un mese fa ho baciato Alex, l'ho usato per alleviare quel dolore che Marc aveva scatenato nel mio cuore; e ora sono qui, dopo aver passato la notte con Marc nonostante sapessi che Alex prova ancora qualcosa per me.

Io e Marc ci voltiamo l'uno verso l'altro nello stesso momento, lo sguardo che era posato sulla stessa persona.

<<Alex.>>

Il suo nome esce dalle nostre labbra nello stesso istante.

E capisco subito come andrà a finire.

~·~

Il viaggio di ritorno a Cervera è parso quasi interminabile.
Alex è rimasto sbigottito quando ha visto le borse in cui erano contenuti tutti i regali di Marc, ma io ho tagliato corto, dicendo che avevo fatto degli acquisti quando ero uscita al mattino.

Ho bisogno di stare un po' per conto mio.
Necessito di schiarirmi le idee, di capire che cosa fare ora.

Poi, io e Marc dovremo parlare.

Che cosa siamo ora?

<<Angel, siamo arrivati.>> sento la voce di Alex riportarmi alla realtà, e quando mi volto verso il finestrino noto che siamo sotto casa mia.

<<Oh, grazie ragazzi! Grazie per la splendida festa che avete organizzato per me! Vi voglio bene.>>

Ammetto, perché questi ragazzi mi hanno cambiato la vita.

<<Anche noi te ne vogliamo, Angel.>> risponde Alex, sorridendo.

Prendo le borse e scendo dalla macchina.

<<Aspetta, ti do una mano.>> sento dire da Marc.

<<No, non serve...>> accenno, ma Marc è già sceso dalla macchina e ha già preso le borse dalle mie mani.

Apro il portone e saliamo di sopra.

<<Angel, piccola mia!>>

<<Ciao, mamma!>> mentre io e mia madre ci scambiamo un abbraccio, Marc porta le borse in camera mia.

<<Ma tutte quelle buste?>> domanda, sconvolta.

<<Poi ti spiego, ma'.>> raggiungo Marc in camera e lo vedo infilarsi le mani nelle tasche dei jeans.

<<Angel...>>

<<No, Marc, aspetta>> lo interrompo, <<non ora. Parleremo un'altra volta. Ora...ho bisogno di stare un po' da sola.>>

Marc mi osserva per diversi istanti, poi annuisce.

<<Sì, è ovvio. Allora...chiamami quando vuoi.>> mi passa accanto, e lo sento, sento che si è fermato sulla soglia della porta.

Quando mi volto verso di lui, lui è già vicinissimo a me, e le sue labbra si posano sulle mie, in un bacio talmente dolce da farmi quasi venire da piangere.

Si allontana poi da me, e sparisce oltre la porta.

Resto nel silenzio della mia stanza fino a quando non mi accascio ai piedi della poltrona, accanto alla finestra.

Duchessa viene subito sulle mie gambe, acciambellandosi sulle cosce.

Il telefono inizia a suonare e senza guardare di chi si tratta, rispondo.

<<Pronto?>>

<<Angel, ciao!>>

Rizzo subito la schiena al sentire quella voce.

<<Javier? Come hai avuto il mio numero?>>

<<Me lo ha dato Rafi...>> Rafi? Non è possibile, <<...mentre era ubriaca, ieri sera.>>

<<Che stronzo.>> sibilo. Lui dall'altra parte sogghigna.

<<Mi parli in italiano ora? Prenderò le tue parole come un complimento. Comunque, volevo inviarti le foto che ho scattato ieri sera, e dato che Marc se ne è dimenticato, mi sono attrezzato io.>>

<<Certo, bella scusa.>>

<<Ieri poi sei sparita. Dove sei finita?>> il suo tono di voce assume un che di suadente.

<<Sono tornata in camera mia, mi ha chiamato mia madre e allora...>>

<<Oh, certo, capito. Pensavo fossi sparita da qualche parte con Marc.>> mi si smorza il respiro per un secondo.

<<Perché?>>

<<Perché anche lui, non si è mai palesato per tutta la sera. Per questo...>>

<<No, no Javier, hai pensato male.>>

<<Bene, sono contento.>>

<<In che senso, scusa?>>

<<Angel, vedi...ieri sera ho trovato te e Marc particolarmente...strani. Come se, nonostante, ci fossimo anche noi, in realtà non vedeste altro che voi due. E sono felice di sapere che non è così, che tra te e Marc continua ad esserci quella bella amicizia che c'è stata in questi anni.>>

<<Javier, questi non sono fatti che ti riguardano, lo sai vero?>>

<<Lo so, Angel, ma tu sei particolare. Sei speciale. Meriti qualcuno di speciale esattamente come te, che ti ami e ti rispetti come la splendida creatura che sei.>>

Dove accidenti vuole andare a parare Javier? Forse dovrei semplicemente chiudergli il telefono in faccia ma non so perché, non lo faccio.

<<Javier, che cazzo stai dicendo?>>

<<Che quella persona non potrà mai essere Marc, e so che tu, in fondo, lo sai.>> sento una fitta al cuore a quelle parole. È come ricevere uno schiaffo in pieno viso.

<<Io e Marc siamo amici, e non saremo nient'altro che questo.>>

<<E io sono contento di sentirtelo dire. Sei una ragazza intelligente, sai com'è fatto Marc.
È un pilota, un campione del mondo. Ombrelline, fan...passa da una all'altra alla velocità della luce.
Gli cascano ai piedi senza che lui faccia nulla.
E lui come potrebbe resistere? Sappiamo bene quanto gli piaccia tutto questo.
Poi ci sei tu.
La ragazza.
L'unica che ha avuto sempre un significato per lui. L'unica che è sempre rimasta mentre le altre passavano. Hai sempre avuto un posto speciale nel cuore di Marc e sai perché.
È l'amicizia a donarti questo ruolo di privilegio.
Ma pensa stare con uno come Marc. Deve essere terribile.
Avresti così tante corna sulla testa che non riusciresti più a passare dalla porta.>>

Osservo il mio riflesso nello specchio.

Come una stupida, sono sull'orlo del pianto.

Avevo dimenticato tutto questo. Da ieri, ogni cosa era completamente sparita dalla mia testa.
Chi era Marc, perché stare con lui non significava stare solamente con Marc, ma anche con Marc Marquez.

E io non volevo questo.

Volevo il ragazzo semplice che avevo sempre conosciuto.

Ma c'era un mondo di differenze tra un amico e un fidanzato.

L'amico era quello genuino che mi diceva ogni più piccola cosa.
Un fidanzato era l'esatto contrario.
Era tutta un'altra cosa.

Io volevo fidarmi di Marc, non pensare a quanto e con chi mi avrebbe tradito.

<<Devo andare, Javier, scusami.>> e senza attendere una sua risposta chiudo la chiamata.

Per un giorno ho vissuto un sogno meraviglioso, un sogno che mi aveva fatto perdere il contatto con la realtà.

Ma ora sono di nuovo sveglia, e i contorni del sogno si stanno sgretolando pezzo per pezzo ai miei piedi.

Spazio Autrice

Ormai pubblico sempre più tardi, vi chiedo scusa!
Al momento ho il cuore a pezzi per Marc, la gara di ieri è ancora viva nella mia mente, sono ancora furiosa per quanto sia stato ingiusto: dopo una rimonta del genere, meritava di tagliare il traguardo davanti a tutti, invece torna a casa con 0 punti e il braccio rotto.

Ma veniamo a noi e alla nostra storia: cosa pensate che succederà ora tra Angel, Marc e Alex? Come si svilupperanno le cose secondo voi?

Fatemi sapere le vostre idee e se il capitolo ci è piaciuto con un commento o un voto 🏁
Vi mando un bacio, alla prossima!

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