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I miss you

[Do you know that words can hurt?]

[Marc]

"Che cosa devi spiegare, Marc? Che sei come tutti gli altri?"

"Sei come tutti gli altri?"

"Sei come tutti gli altri."

Non riuscivo a togliermi questa frase dalla testa.
Continuava a rimbombarmi nelle orecchie, come una lama affilata, come una melodia maledetta.
E la calma e la freddezza con cui Angel l'aveva pronunciata, mi feriva il doppio.

Sono un deficiente.
Un gran deficiente, il più grande deficiente che esista.

Avevo rovinato tutto, e per cosa?

Per una stronzata.

Per l'insano bisogno di levarmi Angel dalla testa, almeno per qualche ora.

Solo che alla fine avevo ottenuto l'effetto contrario.

Angel non aveva lasciato i miei pensieri neanche per un istante, neanche per un frammento di secondo.

Avevo toccato quella ragazza pensando di star toccando lei, avevo fatto sesso con quella sconosciuta pensando di star facendo l'amore con Angel, perchè con lei non potrebbe essere mai sesso, ma solo amore.

E quando l'apice del momento mi ha travolto e dalle mie labbra è partito il suo nome, in un sussurro spezzato, ho capito che ero totalmente fottuto.

Alla fine mi sono sentito vuoto, come se Angel, con la sua presenza nella mia mente, avesse risucchiato ogni più piccola emozione.

Lei, Angel, che era dall'altra parte del muro, così vicina, ma allo stesso tempo lontana anni luce.

E mentre sentivo il respiro della sconosciuta accanto a me, mentre dormiva, avvertivo ogni istante di più il bisogno di Angel.

Non era servito a niente.
Lei era ancora lì.

Perchè io ero fottutamente, completamente, perdutamente innamorato di lei, e non potevo più nasconderlo, non potevo più continuare a negarlo persino a me stesso.

Le cose stavano così, e io non potevo farci niente.

Assolutamente niente.

Avevo rincorso un piacere momentaneo sperando che sparisse dalla mia mente, come a voler dimostrare che ciò che provavo per Angel era un qualcosa di effimero e momentaneo, di non importante.
In realtà, avevo realizzato che era l'esatto contrario.

Io volevo Angel.

Volevo le sue risate, la sua pelle, le sue espressioni di disappunto, il suo profumo, la sua timidezza, il suo sapore, la sua ironia tagliente, le sue carezze, la sua insicurezza, i suoi baci, il suo calore, il suo amore per i libri, i suoi sospiri, la sua voce, la sua rabbia, il suo dolore, i suoi sorrisi, la sua classe, volevo tutto di lei.

Io amavo Angel.

E lei invece mi detestava.

Aveva voluto ferirmi, dicendomi le parole che non avrei mai voluto sentirmi dire da lei.
E cioè, che ero uguale agli altri.

Essere definito così, da lei, era tremendo.

E forse, molto probabilmente, avrei dovuto iniziare a domandarmi come mai avesse reagito così, ma sicuramente, si era infuriata perchè il giorno prima l'avevo ignorata e le avevo fatto capire che volevo stare per i fatti miei, per poi scoprirmi con una tizia del tutto sconosciuta la mattina seguente.

Quel lampo di dolore che avevo visto balenare nei suoi occhi la sera prima mi aveva spezzato il cuore.

Dopo le parole di Miguel, come un idiota, avevo pensato che forse sarebbe stato meglio prendere un po' le distanze da Angel, in fondo, più le sto lontano, più posso provare a togliermela dalla testa.
Starle così vicino, come lo siamo stati nell'ultimo periodo, non farebbe altro che complicare sempre di più le cose, fino a renderle irrecuperabili.

E in fondo, ora, ho ottenuto quello che volevo.

Angel non vuole vedermi.

Avrei dovuto ritenermi soddisfatto, invece avrei voluto solamente prendermi a sberle.

Ha iniziato a piovere subito dopo pranzo, e ci siamo rintanati tutti quanti in salone.

Angel si è seduta il più lontano possibile da me e non mi ha degnato di uno sguardo neanche per sbaglio.

Per lei è come se fossi invisibile, e dire che ci sto malissimo, è riduttivo. Perchè, perchè mi tratta così?
Forse perchè pensa davvero che io sia come tutti gli altri e quindi si sente delusa da questa sua "scoperta" su di me?
In fondo, ha reagito male anche quel giorno in barca, quando ho rivelato di aver fatto sesso prima di una gara.

Continuo a guardarla, di sottecchi, mentre lei osserva le sue unghie con quell'espressione di disappunto dipinta sul viso.

<<E se ci guardassimo un film?>> esordisce, ad un tratto, sollevando il volto e voltandosi verso gli altri.

So che non vorrebbe stare qui, nella stessa stanza con me.
So che vorrebbe starsene chiusa in camera sua, so che ha pensato circa un milione di volte da questa mattina che avrebbe fatto meglio a restare a Cervera, e che vorrebbe prendere il primo aereo per ritornarci.

<<Perchè no? Qualcuno ha qualche idea?>> Anna si sbraccia, il viso illuminato.

<<Potremmo guardare "La memoria del cuore".>> vedo Angel roteare gli occhi mentre fa il verso di trattenere un conato di vomito.
In realtà so che ha già visto quel film e le è anche piaciuto, ma oggi non è in vena.
Oggi è la più alta versione della "ragazza glaciale" che io abbia mai visto.

<<No, no, niente film strappalacrime o romantici, per favore.
Non mi pare il caso.>> afferma, alzandosi in piedi, passandosi una mano sulla maglietta, più precisamente sul viso di Jim Morrison.

<<Avrei altre proposte.
L'ho già visto, diverso tempo fa, ma necessito di vederlo nuovamente e proprio per questo io propongo "Star Trek: Into Darkness".>> sul viso degli altri si dipinge un'espressione sorpresa.
Juan guarda Angel come se vedesse una dea.

<<Ti piace Star Trek?>> le domanda, quasi incredulo.
Angel lo guarda come se la sua fosse una domanda sciocca.

<<Certo che mi piace, come fa a non piacere? È assolutamente incredibile, e trovo che questo, che è il secondo episodio della saga moderna, sia il più figo!>>

<<Concordo! Io ci sto, avanti ragazzi, dite che siete d'accordo, così iniziamo a vederlo!>> personalmente, non mi interessa più di tanto, potrebbero scegliere qualunque film, perchè alla fine non lo guarderei neanche, perso come sono nei miei pensieri.

Ad un tratto qualcuno spegne le luci, mentre il film inizia.
Angel si sposta, andandosi a sedere per terra, contro il divano, accanto ad Alex.
Mi appoggio meglio contro il muro, per poter veder meglio il televisore e poter ammirare i suoi gesti delicati.

So che Angel va pazza di questa saga da quando ha visto il primo film in una serata di qualche anno fa trascorsa a casa nostra.

Osserva ogni scena come se la vedesse per la prima volta, gli occhi sgranati e la bocca socchiusa, le ginocchia al petto e le braccia intorno ad esse. È così pura e preziosa, pare una bambina.

<<A giudicare dal modo in cui Angel guarda Benedict Cumberbatch dire che ha una cotta per lui pare riduttivo, che dite?>> sogghigna Javier.

<<Allora Angel non è così glaciale come vuole far sembrare!>> gli fa eco Miguel, mentre Angel sbuffa rumorosamente.

<<Siete proprio dei deficienti!>> ribatte, acida.

<<Angel, ti capisco benissimo, come si fa a non avere una cotta per Ben? E anche per Chris Pine, aggiungerei io...>> concorda Rafi.

<<Mai vista tanta perfezione nella stessa scena.>> mormora Angel, inarcando le sopracciglia e mordendosi il labbro inferiore.

Dovrei essere geloso di un attore estremamente attraente e incredibilmente talentuoso?
Molto probabilmente no, ma almeno un pizzico, lo sono.

Di nuovo, mi sento un perfetto idiota.

Ad un tratto vedo Alex avvicinarsi ad Angel e posarle un braccio intorno alle spalle.
Lei si volta appena a guardarlo, sorridendo, per poi appoggiare la testa sul suo petto.

Una fitta fortissima mi colpisce alla bocca dello stomaco.

No, devo smetterla.
Non devo guardarla.
Non devo guardarli.
Altrimenti non ne uscirò più.
Devo riuscire a reprimere ciò che provo.

Devo riuscire a distaccarmi da Angel.

Dopo cena Rafi non si è sentita molto bene, e ha deciso di non venire con noi, ma di restare a casa.
Stessa cosa ha scelto Angel, che penso ormai, sia stanca di avermi intorno da tutta la giornata, e abbia voglia di starsene per i fatti suoi.

<<Che ne dici se rimango con te?
In fondo, non sta scritto da nessuna parte che debba per forza andare a ballare tutte le sere...>>
Angel sogghigna appena, alle parole di Alex.
Mi fa male vederlo così vicino a lei, mentre io sono diventato totalmente invisibile, per lei.

<<Non ti preoccupare Alex, ci sarà Rafi a farmi compagnia.
In fondo è anche meglio così, che qualcuno rimanga con lei.
Divertiti mi raccomando.>> conclude, e non appena noto che ha intenzione di posargli un bacio sulla guancia, mi volto dall'altra parte. Angel sparisce poi in cima alle scale.

<<Bene, dunque questo vuol dire che Anna sarà l'unica ragazza che ci dovrà sopportare, stasera!>> esclama Javier, guardandola ironico, mentre lei alza gli occhi al cielo, incrociando le braccia al petto.

<<Sai che gioia!>>

Ci avviamo verso l'uscita, per poi dirigerci verso le auto.

<<Dato che siamo in sei qualcuno dovrà andare per conto suo!>> fa notare Miguel e io colgo la palla al balzo.

<<Vado io. Tra l'altro ho anche dimenticato il portafogli in camera, per cui...voi avviatevi, io vi raggiungo.
Ci vediamo al locale, insomma.>> e senza attendere una loro risposta, torno dentro casa.
Salgo lentamente le scale, cercando di fare il minimo rumore, e mentre mi avvicino alla mia stanza, sento le voci di Angel e Rafi provenire dalla camera di quest'ultima.

<<Hai un debole per Ron? Davvero?>>

<<Un gran debole per Ron, in realtà. Andiamo, è così carino, assolutamente adorabile, tenero, certo, un po' permaloso e orgoglioso, insicuro, ed è sempre tenuto poco in considerazione, come si fa a non volergli bene?
E poi trovo molto attraenti i ragazzi con i capelli rossi.
Sono così rari.>> Angel fa una piccola pausa, <<invece scommetto che tu stravedi per Draco.>>

<<Come l'hai capito?>> risponde Rafi, con tono sorpreso.

<<La maggior parte delle ragazze stravede per Draco. Diciamo che ho tirato ad indovinare.>> so che non dovrei origliare, e in fondo non stanno parlando di chissà cosa, ma mi fa piacere vedere Angel parlare con un'altra ragazza.
Penso che sia la prima volta da quando è arrivata a Cervera. Almeno che io sappia, ovviamente.

<<Tu a quale casa appartieni?>> le domanda, dopo qualche secondo, Rafi.

<<Sono una fiera Corvonero. Tu?>>

<<Lo immaginavo! Io sono una Serpeverde!>>

<<Che strano!>> sogghigna Angel, seguita da Rafi.

<<Cosa è successo tra te e Marc?>> trattengo il respiro per un istante alla domanda improvvisa di Rafi. Ecco, ora sì che dovrei smettere di ascoltare. Ma non ce la faccio, è più forte di me.

<<Niente di particolare.>> taglia corto Angel, ma il suo tono di voce è cambiato.

<<Immagino che tu non voglia parlarne, ma...è così strano vedervi...distanti.>>

<<Che intendi?>>

<<Be', siete sempre molto vicini, l'ho notato in questi giorni.
Si vede che vi volete molto bene, insomma, che avete un bellissimo rapporto.
A Marc brillano sempre gli occhi quando ti guarda e quando sei con lui il tuo viso...si trasforma.
Si illumina, sembri...felice.
Mi piace guardarvi, vedere quell'intesa che c'è tra voi.
Penso che sia una cosa difficilissima da trovare, perchè la vostra in più è anche mentale.
E quest'ultimo punto è il più difficile. Ecco, in parole povere...mi dispiace di quello che è successo tra voi, qualunque cosa sia successa.>> le parole che Rafi ha appena detto sono vere come poche altre.
Non sapevo che i miei occhi "brillassero" quando guardavo Angel, ma è vero, è vero che sono felice quando sto con lei, ed è vero, tra di noi c'è un'intesa mentale incredibile.
Un'intesa che abbiamo avuto da sempre, sin dal giorno in cui ci siamo incontrati. Come se ci conoscessimo da tutta la vita. Ed io ora ho distrutto tutto.

<<Oh be', io...non...ecco, non...>>

<<Tranquilla Angel, piuttosto...spero che le cose si sistemino presto, tra di voi.
Mi dispiace vedervi così, e mi dispiace vedere Marc stare così male.>>

Sono così in imbarazzo, persino Rafi se n'è accorta.

<<Comunque, si può sapere come vi siete incontrati?>> riprende Rafi. Sento Angel ridere appena, e il cuore fa una capriola nel mio petto.

<<In realtà non è niente di speciale...mi è semplicemente venuto addosso, perchè non mi aveva visto!
La storia della mia vita, praticamente.>> mi scappa un sorriso, al sentire le sue parole.

Se sapessi la verità, Angel.

<<Dai, racconta! Com'è successo?
Che ti ha detto poi? Ti prego, sono troppo curiosa, e anche gli altri lo sono!>>

<<Allora lo racconterò quando ci saranno anche gli altri.>> ribatte Angel, sogghignando appena.

<<Comunque, perchè hai detto "storia della tua vita"?>>

<<Be' mi è successo spesso.
Il fatto di non essere vista, ecco. Neanche notata.
Ho iniziato a pensare che ovviamente, è a causa del fatto che sono così piccola e minuta.
Non posso farci niente, però.>>
Angel sospira, e so che sta cercando di non far notare a Rafi la sua sofferenza.
Vorrei poter andare da lei e abbracciarla.
Perchè continua a stare male per una cosa così...inutile?
Come fa a non capire che è perfetta così com'è?
E non lo penso solo io, anche gli altri lo pensano.
Chiunque la guardi, lo pensa.
È una favola, e mi fa male vedere che non si rende conto di quanto sia bella.

<<Oh Angel, ma cosa stai dicendo, tu sei bellissima.
Davvero, non lo dico per consolarti o altro, lo dico perchè lo penso. Chiunque essere umano dotato di occhi e di una buona vista lo vedrebbe.
E va bene, non sarai alta, ma chi se ne frega. Hai un bel fisico, sì, minuto, ma proporzionato e molto elegante.
Sei tu, sei unica, tutta particolare. Sei fine, aggraziata, sexy e al tempo stesso infantile.
Una volta puoi essere femminile e seducente e un'altra volta una bimba delicata.
Non è male come cosa, è una bella arma, da usare!>>

<<Ma cosa dici, Rafi!>> posso immaginare le guance di Angel arrossire.
Ma Rafi in realtà l'ha descritta alla perfezione. Angel è assolutamente perfetta.

<<Comunque...grazie, sei carinissima. Penso che è un qualcosa a cui devo arrivare da sola.
Ad amarmi e apprezzarmi intendo.>>

<<Sono contenta che tu abbia scelto di restare qui, con me.
Anche se penso che tu abbia scelto di restare in hotel perchè non avevi voglia di stare con gli altri, e non perchè avevi voglia di farmi compagnia!>> ride Rafi, mentre io recupero il portafogli e penso che sia ora di lasciarle parlare senza origliare ciò che si dicono.
Anzi, forse ho sentito anche troppo.

<<Oh, non è vero! Mi fa piacere farti compagnia. Riconosco di essere sempre sulle mie, è solo che...sono fatta così.
Sono sempre stata troppo diversa e ho imparato che è meglio stare per i fatti miei.>>

<<In realtà non sei male.
Anzi, sei davvero simpatica.
E mi piace la tua ironia. Penso che dopo un po' che ti si conosce, tu...diventi una sorta di dipendenza, per le altre persone. In realtà, sai...mi piacerebbe essere come te.>>

<<Come? In che senso?>>

<<Angel, avanti. Sai quanto coraggio ci vuole ad essere se stessi?
A non far finta di essere ciò che non si è?
Tu sei questo. Sei coraggiosa.
Non cambi, o non provi a cambiare per essere accettata dagli altri.
Sei te stessa, diversa dalla massa e lo fai vedere agli altri.
E non importa se non ti accettano, perchè sai che arriveranno quelle persone che ti apprezzeranno davvero per ciò che sei.
E ti ameranno davvero, perchè staranno al tuo fianco per ciò che sei veramente, e non per ciò che hai voluto far vedere loro perchè avevi paura di non essere accettata per ciò che sei.
Sei unica nel tuo genere.
E sei riuscita a fare qualcosa di grande, che in pochi riescono a fare, anche se tu non ci credi.
Ecco perchè vorrei essere come te.>> come ha fatto Rafi a capire Angel in così poco tempo?

Lei è proprio così.
Tende a sottovalutarsi quando è incredibile.

Scuoto la testa e facendo il più piano possibile, entro nella mia stanza e recupero il portafogli.

Non voglio disturbarle, proverò a parlare con Angel e a fare pace con lei domani.

Non so ancora cosa le dirò, l'importante è che torniamo ad essere quelli che eravamo prima.

Perchè, esattamente come ha detto Rafi, Angel una volta conosciuta crea dipendenza.

E io non posso stare senza di lei.

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