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Epilogo

Tre anni dopo.

Espiro profondamente ed esco dalle quinte, il magone che mi stringe lo stomaco come una tenaglia. Davanti a me un teatro pieno, centinaia di persone in piedi ad applaudirmi. E in prima fila quelle più importanti della mia vita, sorridenti, con gli occhi lucidi per la commozione. Hobi. Kumiko e Taehyung. Safìa, Jarvis, Shayasa. Vivi e Jungkook. Perfino Yoongi e la sua nuova fiamma, Hae, una ragazza dolcissima che è già entrata a pieno titolo nell'entourage delle mie future cognate. Sono tutti qui, per me. Mi porto la mano sul petto e mi inchino profondamente. Ho ballato pensando a loro ogni secondo, ogni presa, ogni salto: questo spettacolo era per loro. Il mio ultimo spettacolo alla compagnia di danza contemporanea. L'ho comunicato durante le prove generali, ci sono rimasti tutti di sasso. La signora Min è addirittura scoppiata a piangere, è molto affezionata a me, ma allo stesso tempo ha capito. Ho quasi trent'anni, è arrivato il momento di prendere la mia strada.

Il mio sogno si sta per avverare. Settimana scorsa io e Kumiko abbiamo firmato i documenti per l'acquisto di quella che sarà la nostra scuola di danza, la Sakura Dance Accademy. Il nome ci è venuto in mente per caso, una sera di qualche mese fa, mentre chiacchieravamo sul divano della nostra casa di Gangnam. Ad entrambi piaceva l'idea di usare un termine giapponese per rendere omaggio alle origini della mia migliore amica e il fiore di ciliegio ci sembrava perfetto: delicato e fragile, ma allo stesso tempo tenace. Proprio come noi due.

Indietreggio e raggiungo Yi-seo, la mia fedele partner da ormai quattro anni. Kumiko non è più tornata alla compagnia di danza contemporanea: ha seguito i BTS per tre tour mondiali e una volta terminato il suo contratto alla Big Hit ha ricevuto una marea di richieste di collaborazione con altre agenzie di idol per vari music video, senza contare le partecipazioni a programmi televisivi e pubblicità in ogni tipo. Le hanno persino proposto di fare la comparsa in un k-drama. Nei momenti liberi ci piace ballare insieme, proprio come ai vecchi tempi, e ci siamo promessi che al primo saggio della nostra scuola ci esibiremo sul palco in un passo a due.

Yi-seo mi stringe la mano e insieme avanziamo per raccogliere gli applausi finali. Alzo lo sguardo per accogliere il calore della platea, il dolce rumore delle mani che sbattono l'una contro l'altra, la luminosità delle luci del proscenio puntate su di me. Una lacrima mi scende lungo la guancia. Mi mancherà tutto questo. Sapevo che il momento di dire addio alle scene sarebbe arrivato e non vedo l'ora di iniziare la mia nuova avventura eppure è difficile non piangere.

La signora Min esce dalle quinte, lasciandoci tutti sbalorditi. Non è mai salita sul palco durante i saluti finali da quando la conosco. Mai. Il pubblico si zittisce all'istante e si risiede per ascoltare il suo discorso.

"Buonasera a tutti. Non è mia abitudine mostrarmi alla platea, ma penso che questa occasione valga un piccolo strappo alla regola. Vorrei ringraziare personalmente Yari, il nostro primo ballerino, per tutto l'amore, la dedizione e la passione che ci ha dedicato in questi anni. Conoscerti e lavorare con te è stato un onore e un privilegio. Ti auguro il meglio per il tuo futuro, te lo meriti."

Secca e concisa eppure mortale. La compagnia intera è in un fiume di lacrime e corro verso la coreografa per abbracciarla forte. Mi ha lasciato completamente senza parole. Un applauso commosso esplode dal pubblico e lentamente mi avvicino al proscenio per salutarlo, un'ultima volta.

Toc toc...

"Posso entrare?" "Certo Yi-seo... Entra pure..."

Mi sciolgo i capelli e li rilego nel mio solito man bun. Ci ho messo un bel po' a farmeli ricrescere e finalmente dopo tre anni sono tornati ad avere la vecchia lunghezza. Sono sicuramente più scomodi da asciugare e da gestire ma non importa: i capelli lunghi fanno parte della mia persona. Yi-seo si appoggia al lavandino del mio camerino, gli occhi rossi di chi ha appena smesso di piangere.

"Mi mancherai un sacco... Grazie per averlo comunicato prima di andare in scena così mi sono goduta a pieno questo spettacolo sapendo che sarebbe stato l'ultimo con te..." Lascio andare l'elastico e mi avvicino a lei per abbracciarla. "Sei stata stupenda come sempre Yi-seo... Grazie per il lavoro di questi anni, è stato un onore ballare con te." "Non devi ringraziarmi di niente. Io ti devo tutto, Yari... Se non ci fossi stato tu non sarei mai diventata la prima ballerina..." Mi stacco da lei guardandola negli occhi. "Io non ho fatto nulla, ogni applauso sul palco te lo sei sudato perché sei eccezionale... Mi mancherai molto..." Sono sincero al cento percento. In questi anni ci siamo conosciuti a fondo, ci siamo sostenuti a vicenda, abbiamo sopportato le ansie pre-debutto insieme e ci siamo aiutati a risolvere gli imprevisti dell'ultimo minuto. E' una ragazza speciale, è stata fondamentale per riempire il vuoto che mi aveva lasciato Kumiko.

"Nessun ripensamento?" "No, nessun ripensamento. Ma non ti preoccupare Yi-seo, appena girerà la voce che mi sono trasferito a casa nel mio ragazzo - e fidati che ne parleranno anche i giornali - saranno tutti felici che me ne sia andato. Avere un primo ballerino omosessuale non è una buona immagine per la compagnia..."

Non ho mai confessato a nessuno il mio orientamento sessuale, ho sempre preferito nascondermi dietro l'etichetta di maschio alfa asfaltafighe che mi hanno messo appena sono entrato a far parte del gruppo per evitare spiacevoli conseguenze, ma ormai non ho più niente da perdere. Yi-seo sgrana gli occhi, sorpresa. "Wow, Yari, ti ho visto tutti i giorni per anni eppure non l'avrei mai detto... Non che per me sia un problema ovviamente, sei un ragazzo speciale, punto." L'abbraccio di nuovo, riconoscente per la conferma che ancora una volta mi ha dato: Yi-seo è una perla preziosa, va custodita gelosamente.

E all'improvviso un'idea brillante si accende nella mia mente, cristallina e ovvia. Come ho potuto non pensarci prima? So che dovrei parlarne anche con la mia socia in affari, ma sono sicuro che non avrà nulla in contrario, anzi. "Yi-seo, ascolta. Io e Kumiko apriremo presto una scuola di danza e abbiamo già previsto che da soli non riusciremo a star dietro a tutti i corsi. Per noi sarebbe un onore averti come collaboratrice... Che ne pensi?" Mi sorride raggiante, stringendomi forte. "Penso che se non me l'avessi chiesto tu sarei venuta personalmente a portarvi il curriculum..."

*

"Sorpresaaaa!!"

Entro in casa e scoppio a ridere alla vista dei palloncini colorati e del mega striscione con scritto "Yari, Fighting!!" appeso al muro. Per non parlare della quantità indecente di cibo sistemato elegantemente sul ripiano della zona cottura, già solo a vederlo il mio stomaco ha iniziato a brontolare. Sono tutti pazzi ma li amo alla follia.

Il mio primo saluto è dedicato alla persona più importante per me in questo soggiorno e nella mia vita: mia figlia. "Sei stato magico papà Yari..." Ancora non riesco a credere quanto sia cresciuta negli ultimi mesi, io e Jarvis a breve dovremo metterle dei cani da guardia vicino per tenere a bada gli spasimanti che le ronzeranno attorno. "Ti ringrazio piccola..." Mi piego per lasciarle un bacio sulla guancia e la stringo forte. "Come vanno i preparativi? Sei agitata?" "Stai scherzando spero... Fosse per me mi sarei già trasferita, ma purtroppo devo finire queste maledette scuole elementari..." Le sue espressioni sono rimaste buffe, proprio come quando l'ho conosciuta. Il mio cuore non si abituerà mai ai suoi occhioni giganti, alle sue labbra sottili che si increspano e alle sue guanciotte che si gonfiano quando sbuffa.

Mio fratello si avvicina, tirandomi una leggera pacca sulla spalla. "La signorina qui presente si è già messa d'accordo con le sue future compagne di merende per vedersi domani pomeriggio. Fidati che non è agitata per niente..." Rispondo al saluto di Jarvis, circondandogli la spalla con un braccio. "E' giusto così. L'Accademia di Danza Classica di Seoul è impegnativa durante i corsi estivi, non oso immaginare cosa sia per gli studenti iscritti alla scuola media. Il supporto delle amiche è fondamentale!" Safìa batte le mani, elettrizzata, si vede proprio che non vede l'ora di venire a vivere in Corea. Ed io con lei, ovviamente.

Ricordo ancora la sua telefonata di sei mesi fa. "Papà Yari, ce l'ho fatta! Mi hanno ammessa alla scuola media!" Ero letteralmente caduto dalla sedia per l'emozione. Non che ne avessi dubbi in realtà ma non volevo farmi troppe illusioni. Safìa ha partecipato ai corsi estivi dell'Accademia di Danza Classica per tutti gli ultimi anni delle elementari e il passaggio al frequentare lì la scuola media in modo da avviare la sua carriera da ballerina professionista è stato naturale. Ha già fatto amicizia con alcune delle sue future compagne di classe e conosciuto la maggior parte degli insegnanti. E' talmente sveglia che già da quando aveva otto anni gestiva tranquillamente una conversazione base in coreano senza averlo mai studiato. Decisamente il suo cervello è un clone di quello di Jarvis.

"Tu invece? Come vanno gli affari fratellino?" "Direi che l'idea di aprire uno showroom qui a Seoul si è rivelata una genialata totale. I coreani vanno pazzi per le stoffe malesi, non vedo l'ora di lavorare con loro..." "Preparati perché sono anche parecchio puntigliosi..." "Troveranno pane per i loro denti allora..." Scoppiamo a ridere insieme, al pensiero di quanto sa essere cagaminchia Jarvis. Sarebbe in grado di vendere un carro di sabbia ad un beduino. "La mamma non vuole saperne di lasciare la casa vero?" Sospira sommessamente, scuotendo la testa. "Per ora no. Dice che è piena di ricordi di papà e non se la sente..." "Vedrai che cambierà idea... In ogni caso adesso che ho salutato la compagnia e con la scuola di danza chiuderemo per le vacanze scolastiche degli allievi avrò molte più occasioni per andarla a trovare..." "Sono sicuro che tu riuscirai a convincerla..." "Ci proverò..."

Con la coda dell'occhio incrocio lo sguardo con il sorriso luminoso del mio ragazzo. Mi allontano da Jarvis e attraverso il soggiorno per andare a salutarlo. "Ciao Hobi..." Gli lascio un veloce bacio sulle labbra e gli accarezzo la testa rasata. I BTS hanno terminato da poco il servizio militare obbligatorio e i loro capelli hanno subìto la stessa sorte dei miei quando sono andato dai monaci buddisti in Birmania. Non che sia un reale problema, sono tutti talmente fighi da stare divinamente anche pelati: le loro foto in divisa prima della partenza hanno letteralmente mandato in crush internet.

"Ciao Yari..." Hobi mi stringe affettuosamente il polso, il freddo dell'anello intorno al suo anulare che mi solletica la pelle. "Sensazioni a caldo? Emozioni? Ansie? Paure?" Anche Kumiko, Tae e le altre due coppie Bangtan si avvicinano per ascoltare la mia risposta. "Bah, per ora sono solo leggermente disorientato. Non riesco a immaginare la mia vita senza gli scleri della signora Min. Ma suppongo che da domani andrà meglio..." "Molte cose cambieranno da domani..." "Già..." Intrecciamo le mani insieme, emozionati e incapaci di aggiungere altro.

Domani mi trasferirò definitivamente da lui. Il suo attico è pronto da un pezzo ma tra i tour mondiali e il servizio militare ho preferito aspettare che Hobi tornasse stabilmente a Seoul per ad andare a viverci. Anche perché non aveva senso che io fossi da solo lì e Kumiko fosse da sola a casa di Tae: è stato bello vivere di nuovo con la mia coinquilina. Ma non è tutto. Domani renderemo ufficiale la nostra relazione. Sarà dura affrontare i giornali e la reazione delle fan, ma sono convinto che se ne faranno presto una ragione. E non sarà certo l'annunciare al mondo di essere omosessuale a fermare Hobi. Ha già mille progetti in mente, primo tra tutti formare la sua crew di ballerini hip hop professionisti.

"Mi spiacerà vendere questa casa..." La voce di Kumiko è commossa e malinconica mentre si infila sotto il mio braccio per stringermi, e la attiro a me di rimando. Siamo entrambi affezionati a questo appartamento, custodisce molti dei nostri ricordi più belli. "Beh, non devi per forza venderla... Non abbiamo un bisogno impellente di soldi direi..." Tae si avvicina comprensivo, schioccandole un sonoro bacio sulla fronte. "E cosa faccio? La lascio vuota e abbandonata? Preferisco che qualcun altro se ne prenda cura..." Un'illuminazione brillante mi attraversa il cervello nel sentirla pronunciare le parole "prendersene cura".

"Jarvis!" "Sì?" "Come va la ricerca dell'appartamento?" Mio fratello si avvicina al nostro gruppetto, sconsolato. "Guarda, sono talmente preso con le menate dello showroom che non mi ci sono ancora messo seriamente..." Incrocio lo sguardo con Kumiko, che mi sorride raggiante e annuisce. "Cosa ne pensi di questo? E' abbastanza grande per viverci in tre, la posizione è super servita dai mezzi e da domani sarà libero..." Jarvis si guarda intorno, ma in realtà l'ho già convinto. "Yari, sei un genio. Una cosa in meno a cui pensare, senza contare che questa casa è favolosa. Ne parliamo meglio nei prossimi giorni, ok?" La domanda è posta più alla mia migliore amica che a me ovviamente, e lei si affretta ad acconsentire. " Assolutamente. Passa quando vuoi."

Tutti tasselli del puzzle stanno andando al loro posto, incastrandosi alla perfezione. Entrambe le mie partner nel passo a due condivideranno la mia nuova vita alla Sakura Dance Accademy, la mia famiglia coreana è finalmente riunita a Seoul, la mia famiglia malese sta per trasferirsi in Corea e potrò vedere più spesso mia figlia e mio fratello, ho una nuova casa che mi aspetta e non dovrò nemmeno salutare quella vecchia, a cui sono molto legato. Manca solo un'ultima cosa, un ultimo desiderio da realizzare. Guardo Kumiko, anche lei è d'accordo con me e sia Hobi che Taehyung hanno già capito a cosa stiamo pensando. Vogliamo passare un'ultima notte qui, solo noi due, sparare cazzate fino all'alba strafogandoci di cibo piccante, ascoltare musica giamaicana, ricordare i vecchi tempi e dormire abbracciati.

"Allora noi andiamo... Ci vediamo domani?" Annuisco leggermente e lascio un veloce bacio sulle labbra del mio ragazzo. Anche la mia migliore amica saluta il suo e si unisce a me nell'augurare la buonanotte ai nostri ospiti. Chiudo la porta d'ingresso e le sorrido, pronto per un'ultima notte nel nostro meraviglioso appartamento di Gangnam, la nostra ultima notte da coinquilini. 

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