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Cap. 33 - Jajangmyeon

Attraverso la strada, un po' spaesato. Ieri sera io e Hobi ci siamo salutati dandoci appuntamento per oggi a cena a casa mia, ma pomeriggio mi ha mandato un messaggio con un indirizzo. Che voglia portarmi in un Love Hotel per festeggiare? Sorrido all'idea, un fremito che mi attraversa dall'interno coscia all'ombelico. A pensarci bene potevamo andarci direttamente ieri sera, non è il massimo del romanticismo ma a una certa bisogna anche adattarsi. Da me c'erano Kumiko e Tae, da lui c'erano metà dei Bangtan e in Big Hit c'erano le telecamere. Non negli uffici, ok, ma il ricordo di cosa è successo alla mia migliore amica l'anno scorso è ancora fresco e abbiamo preferito non rischiare. Già il bacio è stato parecchio un azzardo.

Mi tocco il labbro inferiore, immaginandomi con Hobi nella stanza di un Love Hotel, magari uno di quelli a tema frequentati da idol in incognito che incontrano il puntello di turno in gran segreto. Prima entra lui, da solo, prende la chiave della stanza dalla macchinetta che c'è al posto della reception, invia un messaggio con le coordinate e dopo qualche minuto entra lei, così nessuno può capire che sono insieme. Mmmm, terribilmente eccitante quanto terribilmente non da Hobi. Non mi sembra proprio nel suo stile, anche se non si sa mai.

Continuo a camminare lungo la via che mi ha scritto, cercando il posto giusto. Mi dispiace Yari, niente Love Hotel. Solo un cancello bianco che delimita il perimetro di un complesso di palazzi decisamente di lusso, separati l'uno dall'altro da piccoli giardini in stile giapponese. Provo a citofonare e nel giro di due secondi il portone si apre. Ma dove diamine mi sta portando?

Edificio centrale. Ultimo piano.

Esco dall'ascensore rimanendo impalato sul pianerottolo, non capendo bene cosa fare. Finché la porta alla mia sinistra si apre, rivelando il volto sorridente del mio ragazzo. "Perché non hai suonato il campanello?" Lo guardo, stranito. "Perché dovrei suonare al campanello di gente a caso?" "Dai dai, voglio vedere se funziona. Suona!" È decisamente esagitato ma chi sono io per stroncare il suo entusiasmo? Faccio quello che mi ha chiesto e immediatamente Hobi inizia a saltellare come un grillo. "Avanti, avanti, entra pure!"

Lo seguo oltre la porta d'ingresso, convinto di trovarmi davanti un arredamento degno del contesto in cui sono e invece la stanza è vuota. Completamente vuota. Il soffitto altissimo, l'intonaco bianco e la vetrata a parete con vista sullo skyline di Seoul la fanno sembrare ancora più enorme di quanto già non lo sia. Sono estremamente curioso di sapere cosa stia combinando Hobi, ma la voglia di salutarlo come si deve ha la meglio. Mi avvicino per baciarlo, e già dalle sue labbra riesco a percepire l'eccitazione che permea il suo corpo. Ma questa non è solo l'eccitazione di chi non vede l'ora di farlo con il suo ragazzo dopo sette mesi di astinenza, questa è soprattutto l'eccitazione di chi non vede l'ora di sganciare una bomba atomica. Gli do un altro giro di lingua e mi stacco, tanto ho già capito che finché non lo lascio parlare non avrò la sua completa attenzione. E la voglio, tutta. Ho aspettato sette mesi posso aspettare ancora cinque minuti.

"Allora... Cosa ne pensi?" "Penso di non aver mai visto un appartamento senza mobili. Fa uno strano effetto..." "Vieni ti faccio fare un giro..." Non che ci sia molto da farmi vedere, visto che questo posto è completamente vuoto. Enormemente e meravigliosamente vuoto. Lo seguo verso l'ultima stanza, facendo un paio di inutili calcoli mentali. Sì, penso di poter dire con sicurezza che questo appartamento è grande esattamente il doppio di quello di Kumiko. "Hobi ma... Da dove esce questa casa? Dove hai preso le chiavi?" "L'ho comprata! Me ne ha lasciata una copia la tipa dell'agenzia!" Fermi tutti, non ho capito. È stato sette mesi in tour, ieri ha passato la giornata in Big Hit, quando diamine ha comprato una casa? L'ha ordinata su internet?

La mia faccia deve essere parecchio espressiva a giudicare dalla sua reazione sempre più sovraeccitata. "Dopo ieri sera ho deciso che non voglio più rompere le palle a nessuno per avere una casa libera in cui passare un po' di tempo da solo con te. Questi palazzi sono stati costruiti di recente e sono molto sicuri, ci vivono un sacco di altri idol e attori famosi. Stamattina ho chiamato l'agenzia immobiliare, mi sono fatto accompagnare dal manager, mi sono innamorato di questo appartamento e l'ho comprato!"

Scuoto la testa a metà tra il divertito e lo scioccato. Non avevo mai fatto i conti con il dettaglio di quanti soldi abbia il mio ragazzo. Mai, fino a questo preciso istante. "Cosa c'è, Yari? Non ti piace?" Mi affretto ad abbassare lo sguardo dal soffitto immacolato e mi giro verso di lui per rassicurarlo. "No Hobi, mi piace tantissimo, ma cerca di capire, devo un attimo riprendermi dallo shock..." "Quale shock?" "Ti svegli una mattina, decidi che vuoi un mega attico nella zona più esclusiva di Seoul, strisci la carta e voilà, ti sei comprato una cazzo di casa così, su due piedi! Per me non è mica tanto all'ordine del giorno, sai?" "Meglio che ci fai l'abitudine allora. Non penso sarà pronta a breve visto che la schedule per il prossimo tour è già folle e non avrò tempo nemmeno per respirare, ma quando arriverà il momento voglio che mi aiuti ad arredarla..."

Solo ora mi sto rendendo conto delle implicazioni della faccenda. Questo posto un giorno diventerà la mia futura casa, le mura che faranno da cornice alla mia vita con Hobi. Mi tremano le gambe solo al pensiero. E a quanto pare me ne sono reso conto nella stanza giusta. "Questa camera è la mia preferita, ha la vista migliore. Pensavo che potrebbe diventare la nostra camera da letto..." Ero già rimasto sbalordito per il panorama mozzafiato che mi sono trovato di fronte dopo aver varcato la soglia, ma la sua frase è stata anche peggio. Mi giro verso di lui, pensando di aver capito male ma no, il suo sorriso luminoso non può decisamente essere frainteso. Proprio così, non ha detto mia, ha detto nostra.

Mi avvicino appoggiandogli una mano sulla guancia, gli occhi inchiodati nei suoi. "Mi sembra perfetta, Hobi..." Inclino la testa per baciarlo, di nuovo, e questa volta ho la sua completa attenzione. Le sue mani mi accarezzano la schiena, con desiderio, cercando un contatto sempre più profondo, sempre più intimo, la sua lingua mi insegue, in trepidazione, impaziente di quello che verrà dopo. Mi sembra quasi un miracolo avere un posto sicuro tutto per noi, un posto dove posso vederlo senza che sia costretto a bardarsi con mascherine e cappelli calati sugli occhi, un posto dove possiamo ballare insieme, dove possiamo baciarci, dove possiamo fare l'amore. Un posto senza un letto, senza un divano, senza un tavolo, senza una sedia, ma non me ne importa nulla, perché l'unica cosa che mi interessa è stare con lui.

Mi stacco, per riprendere fiato. Prima di spogliarlo devo assolutamente ringraziarlo per questa sorpresa pazzesca. "Hobi, sei ufficialmente matto da legare, lo sai vero? Mi hai lasciato letteralmente senza parole..." "E non hai ancora visto il mio regalo..." "Quale regalo?" "Quello che ti ho preso mentre ero in tour..." "Ma Hobi, direi una casa e cinquanta magliette che hai usato durante i live sono più che sufficienti come regalo! A proposito... Grazie per le t-shirt, sono stupende..." Mi sorride raggiante, silenziosamente consapevole anche lui che dopotutto è anche merito di quelle magliette se ci siamo chiariti. "Ma va', quelle erano solo per ricordo. Comunque non ti aspettare chissà che cosa, è solo che quando li ho visti ho pensato immediatamente a te..." "Cazzo, Hobi mi stai facendo morire di curiosità..." "Mi spiace. Te lo do dopo cena..."

Driin!

"Ecco vedi? Non dovrai nemmeno aspettare molto..." Il suo tono è passato dal sovraeccitato all'allusivo, e mi limito a seguirlo in soggiorno, ancora più confuso di prima. Chissà cosa avrà in mente 'sto pazzo. Stasera è ancora più imprevedibile del solito. "Ho ordinato il jajangmyeon, ovviamente! Dobbiamo festeggiare!" È tornato il suo entusiasmo coinvolgente, e scoppio a ridere alla vista della montagna di noodles in salsa di fagioli neri che ci aspetta. È pazzo, completamente pazzo, ma è proprio questo che lo rende unico. Mi siedo per terra e separo le bacchette di legno, euforico per questo picnic improvvisato sul pavimento della nostra futura casa.

"Tu come stai, Yari? Com'è andata la prima giornata dopo due settimane di vacanza?" "Bene dai, la Min era tranquilla ma temo che tra qualche giorno tornerà mega agguerrita... Poi è successa un'altra cosa..." "Aspetta... una cosa bella o brutta?" "Bella... Almeno... Per me è una notizia meravigliosa! Volevo aspettare dopo cena a dirtelo ma già che stiamo festeggiando con il jajangmyeon ..." "Forza, spara! Anche perché ti avviso: dopo cena non avrai molto tempo per parlare..." Quasi mi strozzo con un noodle. Da quando è così... impaziente? Lungi da me giudicarlo eh, anzi, anche io non vedo l'ora di saltargli addosso, ma sentirmi provocare così esplicitamente fa un certo effetto.

"Oggi mi è arrivata una mail dalla direttrice dell'Accademia di Danza Classica di Seoul. Hanno aperto le iscrizioni per il corso estivo e accettano anche richieste esterne. Quando ero in Malesia Safìa mi ha insegnato la sua coreografia del saggio di danza, e Jarvis ci ha filmato mentre la ballavamo insieme. L'ho mandato alla selezionatrice e... l'hanno presa!!" Hobi appoggia il vassoio dell'asporto per terra, in modo da avere le mani libere e poter applaudire. "Oddio Yari ma è una notizia meravigliosa! Quindi Safìa trascorrerà l'estate a Seoul?" "Verrà due mesi con Shayasa, Jarvis non potrà assentarsi dall'azienda così a lungo ma ha già detto che cercherà di prendersi un paio di settimane di ferie... Io partirò per la prossima tournée a metà settembre quindi sì... potrò passare un po' di tempo con mia figlia..." Ho gli occhi che mi pizzicano da quanto sono felice. Il video che ho inviato era super amatoriale, girato di sera nel cortile di casa di mia madre in Malesia e temevo che non risaltasse a pieno il talento di mia figlia. Ma a quanto pare il suo talento naturale è parecchio evidente.

"Posso... posso vedere anche io il video?" La richiesta di Hobi è così normale e allo stesso tempo così ricca di significato. Non ho ancora avuto modo di mostrargli una foto di Safìa visti i nostri scazzi, e mentre recupero il telefono mi tremano un pochino le mani. Giro lo schermo in orizzontale e schiaccio play. Avrò visto questo video duecento volte, ma ognuna è una morsa alla pancia. Mi estraneo completamente, la testa che torna a rivivere il ricordo di quando ho ballato con mia figlia. Tra pochi mesi potrò abbracciarla di nuovo, ballare ancora con lei. Mi sembra un sogno.

Sento un rumore provenire da Hobi, e girandomi mi accorgo che sta singhiozzando. Si asciuga gli occhi con il dorso della mano e mi regala uno dei sorrisi più dolci dell'universo. "Cielo Yari... È la scena più stupenda che abbia visto in vita mia... Non vedo l'ora di conoscerla..." Lo guardo, colpito dalla sua reazione, dalla sua commozione, dalle implicazioni di ciò che mi ha detto. "Davvero?" "Assolutamente sì... Conoscere Safìa vorrà dire in qualche modo espormi, ma credo che sia arrivato il momento di farlo. Iniziamo step by step, prima la tua famiglia malese, poi quello che sarà sarà. Sono pronto ad affrontarlo, con te." "Tranquillo Hobi, la nostra privacy sarà al sicuro con loro..." "Ne sono certo..."

Mi passa un braccio attorno al collo, attirandomi verso di lui e facendomi appoggiale la testa sulla sua spalla. Gli lascio un veloce bacio sul collo, in segno di gratitudine. Lo sento vicino e sento che insieme potremo veramente superare qualsiasi ostacolo la vita ci metterà di fronte.

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