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Cap. 30 - Casa Bangtan

Tae si alza dal divano per raggiungermi e poggiarmi una mano sulla spalla. "Vai da lui, Yari. Vedrai che ti ascolterà." Alzo la testa nella sua direzione, incapace di parlare. Taehyung ha ragione, ok essere un'idiota ma continuare ad evitare Hobi è da recidivi. Va a finire che mi manda a cagare sul serio. "Oggi ci hanno dato la giornata libera, Hobi è sicuramente a casa. Nel dubbio avviso Jungkook così in caso ti apre lui..." "Non è da Vivi?" "No lei è in ufficio, povera... Stacca tra un paio d'ore..." Recupera un foglietto dalla colonnina all'ingresso, ci scrive sopra qualcosa e me lo passa. "Tieni, ecco l'indirizzo. Buona fortuna."

Lo ringrazio con un cenno della testa, recupero il giubbotto e le Vans ed esco così come sono, sfatto marcio. Pantaloncini corti grigi, maglietta del tour dei BTS nera, felpa anonima da tossico, giacca di pelle slacciata, occhi ancora rossi e gonfi. Non me ne frega un cazzo di come vado in giro, quelle cinquanta magliette mi hanno trasmesso un'irrefrenabile necessità di chiarire immediatamente con Hobi. Avrei dovuto farlo prima, ma prima non ero lucido. Adesso non ho più scuse.

Chiamo al volo un taxi, mi ci fiondo dentro e gli do l'indirizzo che mi ha scritto Tae. Ho la testa talmente per aria da realizzare a stento qual è la mia meta: sto andando a casa dei BTS, la gente ucciderebbe per essere al mio posto, ma in questo momento non mi viene proprio da essere euforico. L'unica sensazione che riesco a provare è una micidiale, immane, mastodontica, snervante ansia.

Dai Yari... Poteva anche bruciarle quelle magliette, e invece te le ha regalate lo stesso... Magari non è poi così grave...

Vorrei convincermene, davvero, ma qualcosa nel mio istinto mi sta continuando a ripetere che non sarà così semplice. Mi avvicino alla porta d'ingresso e suono al campanello, il cuore a mille. Vorrei mandare avanti l'orologio e teletrasportarmi direttamente al momento in cui tutto questo sarà risolto, in modo da non dover vivere questa assurda agonia. Che poi sono un coglione perché se io e Hobi non ci parliamo da due settimane è solo colpa mia. Il che è anche peggio.

"Yari! Ciao! Scusami ho letto adesso il messaggio di Tae, altrimenti ti avrei avvisato: Hobi non c'è... Però entra pure, ti offro una birra!"

Se me l'avessero raccontato un anno fa non ci avrei creduto: in questo momento ho di fronte Jungkook con addosso unicamente un paio di pantaloni della tuta neri e il mio primo pensiero è andato alla voragine che mi si è aperta nello stomaco nel sentire che Hobi non c'è. Non so se mi spiego, Hobi: Jeon Jungkook in persona, a petto nudo, con tanto di rasata sulla tempia, fila di piercing alle orecchie e tatuaggi in bella vista mi sta invitando ad entrare in casa vostra per berci una birra insieme ed io sto pensando a te. Questa è la prova inconfutabile che ti amo veramente.

"Mi dispiace di averti disturbato, Tae era convinto che fosse a casa..." "Ma figurati, mi fa piacere rivederti! Vieni, siediti..." Lo seguo verso l'enorme soggiorno e mi siedo sul divano. È talmente grande da poter ospitare tranquillamente tutti e sette contemporaneamente. "Com'è andato il tour JK?" "Massacrante, come sempre... Ma direi molto bene..." Ha recuperato al volo due birre dal frigorifero e me ne ha passata una, non preoccupandosi minimamente di mettersi una maglietta esattamente come mi aveva anticipato Tae. A quanto pare io e Jungkook da questo punto di vista siamo uguali.

"Tu? Come stai, Yari?" Lo studio un attimo e bevo un sorso di birra prima di rispondergli. Possibile che non sappia niente? Se conosco un minimo Kumiko ne avrà parlato con Vivi, e suvvia, Vivi è la ragazza di Jungkook. Deve saperlo, per forza. Eppure il suo tono è tranquillo, come se non si aspetti chissà che risposta drammatica. Le cose sono due: o è un ottimo attore oppure la mia migliore amica è riuscita a cucirsi la bocca. Incredibile, nonché molto strano. Anche Tae mi ha dato l'evidenza di essere al corrente della situazione, e quasi sicuramente gliel'avrà detto lei. "Sto bene JK, grazie. Sono contento che siate tornati a Seoul..." Rimaniamo nel mezzo, mi sembra la soluzione migliore. "Per te deve essere stato super difficile. E' stato un tour bello lungo... Sai, pensavo che sarebbe stato stupendo se ci fossi stato anche tu... Hobi ha sofferto parecchio la lontananza..." Le mie orecchie si attivano immediatamente nel sentire il nome del mio ragazzo. "Sì, è mancato molto anche a me..."

Eccolo qui, il magone che prende il posto dell'ansia e arriva direttamente alle mie ghiandole lacrimali. Ma non ho nessuna intenzione di scoppiare a piangere davanti a Jungkook. Non esiste. Espiro profondamente e gli sorrido, cambiando discorso. "Kumiko si è comportata bene?" "Benissimo direi. Ha dato prova di essere una ballerina eccezionale, non che ne avessimo dubbi. Ha spaccato ogni singola sera." Ripensare alla mia migliore amica mi aiuta a calmarmi e immediatamente le lacrime tornano indietro.

"Kookie, ho finito se vuoi! Ah, ciao Yari... Non ti ho sentito entrare..." Yoongi fa capolino dal corridoio che immagino porti alle camere, vestito con una semplice tuta mimetica della Fila e con i capelli ancora bagnati. "Grazie hyung, allora vado io in doccia così poi scappo da Vivi... Ciao Yari, a presto!" "Scusa ancora il disturbo, JK. E salutami Vivi..." "Ma che disturbo, dovresti venire a trovarci più spesso, in questa casa ci siamo sempre e solo noi sette sfigati..." Scoppio a ridere, osservando con la coda dell'occhio la sagoma di Yoongi che nel frattempo ha stappato una birra per sé e si è seduto sul divano.

"Hobi è in Big Hit..." Lo guardo perplesso, anche se in realtà era abbastanza scontato che fosse in agenzia. Il mio ragazzo non è propriamente libero di fare molto altro che non sia lavorare o stare a casa. "Pensavo aveste la giornata libera..." "Infatti è così... Ma lui ha detto che aveva delle cose da fare ed è sparito stamattina presto..." "Ah... Ok..." Bevo un altro sorso di birra, non sapendo bene come comportarmi. Che ci faccio a casa Bangtan rompendo il cazzo al mondo che magari ha altri impegni se la persona che mi interessa non c'è? Non è forse il caso di levarmi dalle balle? Sì, assolutamente sì.

Forse un tempo avrei semplicemente salutato Yoongi e sarei tornato mogio mogio da Kumiko, ma quello era il vecchio Yari. Il nuovo Yari ha imparato ad analizzare le situazioni e a porsi le giuste domande. Studiamo la cosa con calma: Hobi torna dopo sette mesi di tour, ha la prima giornata veramente libera dopo millenni... e si rinchiude in agenzia a lavorare? No, non credo proprio. Non è assolutamente da lui. Anche perché meno di un mese fa continuava a scrivermi che non vedeva l'ora di tornare a Seoul per farsi una bella dormita in santa pace. E appena torna si sveglia di nuovo all'alba senza che ce ne sia bisogno? No, è assurdo. Il dubbio che dietro possa esserci un'altra motivazione è decisamente forte. E se c'è dietro un'altra motivazione al cento percento sono io.

Alzo lo sguardo verso Yoongi, fissandolo intensamente. Forse Jungkook non sapeva veramente nulla, o comunque non ne sapeva abbastanza per aiutarmi, ma Suga è il migliore amico del mio ragazzo. Era l'unico a conoscenza del fatto che uscissimo di nascosto, prima ancora che ci mettessimo insieme. Se Hobi è andato a sfogarsi da qualcuno, quel qualcuno è il moretto seduto di fronte a me. Anzi, togliamo pure il se: non è umano tenersi dentro una situazione come quella che l'ho costretto a vivere nelle ultime due settimane, chiunque avrebbe bisogno di una valvola di sfogo. Yoongi sa, e se sa può aiutarmi. Deve aiutarmi.

"Yoongi, dimmi la verità... Mi sta evitando?" Non c'è bisogno che mi risponda, lo so che è così. In Big Hit ci sono sia le telecamere che i bodyguard, non puoi entrare se non sei un dipendente. E ora che il tour è finito Kumiko non fa più parte dello staff. Certo, potrebbe andare lì con una scusa, ma la mia presenza sarebbe decisamente dubbia. Sicuramente mi farebbero aspettare all'ingresso. "Come faceva a sapere che sarei venuto qui?" "Cosa hai fatto appena hai visto le magliette che ti ha regalato?" Sospiro, e questa volta sono io a non rispondere.

Piano piano recupero i tasselli e provo a ricostruire da solo la storia: Hobi è tornato ieri sera dal tour, stava per precipitarsi da me per chiarire ma era stanco morto, sfatto e per niente lucido. Dopo averci riflettuto ha deciso di concedermi ancora un po' di tempo e nel frattempo ha chiesto a Kumiko di darmi le magliette. Kumiko è entrata in casa, non mi ha trovato, ha pensato che fossi alle prove ma ha visto il mio borsone buttato in un angolo della mia stanza. Le sarà venuto un coccolone, poverina. Mi ha tirato dietro mille madonne e nel frattempo ha notato che la mia valigia non era più al solito posto sopra l'armadio. Ha fatto due più due, ha controllato il cassetto dei documenti e dal momento che mancava anche il mio passaporto è arrivata alla conclusione che non ero a Seoul. Hobi lo ha scoperto, gli sono girati i coglioni perché ero partito senza dirgli niente, probabilmente non è nemmeno riuscito a dormire e si è rinchiuso in Big Hit per distrarsi. Sapeva perfettamente che non appena tornato Kumiko mi avrebbe fatto trovare il suo regalo e che Tae mi avrebbe dato il loro indirizzo di casa se gliel'avessi chiesto, ma a quel punto era troppo incazzato per vedermi. Sostanzialmente siamo arrivati al punto in cui la situazione si è ribaltata: adesso è lui che mi sta evitando.

Sono perfettamente consapevole che non ne ho minimamente la giustificazione perché sono in torto marcio, ma mi sta salendo il fottone. Cosa intende fare? Rinchiudersi in agenzia a vita? Fermarsi lì a dormire? Barricarsi dentro? Guardo Yoongi e passo al contrattacco.

"E allora perché non le ha bruciate quelle fottutissime magliette? Perché ha permesso che Kumiko me le piegasse e me le mettesse nel cassetto? Che senso ha lanciare l'amo, farmi abboccare e poi evitarmi?" "E tu perché gli hai mandato quella mail se sapevi già che saresti sparito? Perché non l'hai lasciato non appena hai scoperto di avere una figlia se non volevi coinvolgerlo nella tua vita?" Mi zittisco all'istante, colpito profondamente dalle accuse di Yoongi. La sua non è cattiveria, è solo un modo per proteggere il suo migliore amico, ed ha perfettamente ragione ma così non andiamo da nessuna parte. Basta farsi domande, è attivato il momento di darsi delle risposte.

"Ho bisogno di parlare con Hobi. Ti prego..." Mi sta studiando attentamente, come a voler sondare il terreno. Ed anche le sue parole diventano all'improvviso molto posate, quasi austere. "Hobi è cambiato ultimamente, Yari. È silenzioso, serio, ha perso la sua allegria e la sua vivacità. Si limita a portare avanti la schedule e i vari impegni. Non mi piace, per niente. Non ce la faccio a vederlo così." Ogni dettaglio che aggiunge è una fitta allo stomaco. Hobi non è più Hobi, ho fatto spegnere il sole dei BTS e tutto questo perché sono un cretino. Devo vederlo, il prima possibile.

"E' colpa mia Yoongi. Gli ho chiesto tempo per risolvere i miei casini personali e non ho tenuto minimamente conto delle sue esigenze. Ma cerca di capire... Mi sono ritrovato questa valanga addosso... Non sapevo cosa fare... Lui era ancora impegnato nel tour... Temevo uscisse la notizia e scoppiasse uno scandalo..."

Niente, non riesco a mettere in fila una frase di senso compiuto. Forse perché in fondo queste sono tutte scuse: avrei potuto gestirla diversamente, mandargli un misero messaggio per farlo stare tranquillo, permettergli di starmi vicino come poteva. E invece ho deciso io per entrambi. Ma ormai è troppo tardi per rimuginare sul passato, adesso l'unica cosa che posso fare è riparare il presente. Yoongi mi stringe comprensivo il ginocchio, ha capito tutto nonostante le mie parole sconnesse.

"Ti prego, Yoongi. Tu sei il suo migliore amico. Aiutami. Non posso assolutamente perdere Hobi..." Ci sta pensando. Lo vedo dal suo sguardo, improvvisamente meno accusatorio e più dolce, lo percepisco dalla sua mano, ancora appoggiata sul mio ginocchio. Non mi ha ancora perdonato del tutto ma non mi ha nemmeno cacciato via a pedate nel culo. Quantomeno sta valutando la mia richiesta, e gliene sono immensamente grato.

"...e lui non può perdere te, Yari. Io c'ero, ho visto come tornava a casa dopo essere uscito con te, ho visto quanto ha sofferto la lontananza, ma nell'ultimo periodo ho visto anche la rabbia nei suoi occhi perché non poteva aiutarti in nessun modo. Hobi ti ama Yari, più di quanto tu possa immaginare. Quindi ti prego: non escluderlo mai più dalla tua vita, per quanto possa essere una merda, perché lui sarebbe disposto a fare qualunque cosa per te, ma tu devi permetterglielo..." Mi sta salendo un brivido ad ogni parola che esce dalla sua bocca. "Per non esserci un mai più deve esserci un futuro, Yoongi..." "E ci sarà. Il sole brilla anche nelle giornate piovose, bisogna solo soffiare via le nuvole..."

Stringo forte la sua mano, profondamente commosso per il suo discorso. "Grazie Yoongi... E grazie per essergli stato vicino..." Annuisce, l'espressione di chi è passato del tutto dalla mia parte. "Adesso però basta con i pipponi, non fanno per me..." Si alza di scatto e sparisce in camera sua, lasciandomi attonito sul divano. "Tieni, metti questo al collo, ti servirà. Se incontriamo qualcuno lascia parlare me, ma tranquillo che se ci vedono insieme nessuno si farà troppe domande. Chiamo l'autista." Prendo il pass della Big Hit dalle sue mani e annuisco con decisione. Yoongi ha ragione. Basta pipponi.

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