Cap. 2 - Sì, sono un sottone
"Ok Yari, lasciatelo dire. Sei ufficialmente un sottone."
Sbuffo pesantemente e alzo gli occhi al cielo. Forse Kumiko ha ragione, anche se non lo ammetterò mai, ma l'unico posto in cui sono sicuro di incontrare Ha-joon è il Plastique. È da lunedì che non mi caga. "Dai Queen, ti prego! La tua prima settimana alla Big Hit è stata devastante, non hai voglia di andare a ballare così ti distrai un po'?" "Ovvio che ho voglia di andare a ballare, Yari, ma ci sono trilioni di discoteche a Seoul oltre al Plastique, lo sai vero?" "Certo che lo so, ma in quale altra entriamo gratis? E in quale altra c'è la Zarro Night stasera?" Fa finta di pensarci ma le due argomentazioni che ho messo sul tavolo fanno gola anche a lei. "E va bene. Ma sappi che ci sei dentro con tutte le scarpe Yari!" "Lo so... Ma devo assolutamente parlarci e chiarire..." "Mmm... Immagino già come chiarirete..." "Smettila scema... Questa volta faccio sul serio..."
Ed eccolo lì.
In piedi dietro la sua postazione da dj, la maglietta nera a maniche corte che gli mette in risalto i muscoli allenati e i tatuaggi delle braccia e del collo, l'espressione concentrata dietro il ciuffo corvino, i capelli rasati ai lati delle tempie coperti dalle sue cuffie preferite. Non c'è un singolo ragazzo in questa discoteca che non stia sbavando per Ha-joon. Me compreso.
"Ti va un Angelo Azzurro, Yari?" "No, grazie Queen, stasera vorrei rimanere lucido..." "Ok, come vuoi... Kei, ci fai due Safe Sex On The Beach, per favore?" Il barista ci sorride perplesso e si gira a preparare i due cocktail. Non è abituato a servirci degli analcolici. "Grazie per il supporto, Queen..." "Ma figurati... Meglio se rimango lucida anche io, non si sa mai..."
Nel frattempo la discoteca si è riempita e Ha-joon ha tirato fuori l'artiglieria pesante. La Zarro Night è la sua serata preferita ed ogni volta se ne esce con delle tamarrate che fanno vibrare anche i muri. E ovviamente io e Kumiko ci facciamo sempre riconoscere. "Queen, andiamo a ballare, adoro questa canzone!" "Ah sì? E da quando, Yari?" La perforo con lo sguardo e senza nemmeno risponderle la trascino al centro della pista.
https://youtu.be/Ra4BDSCfAVo
Sollevo il bicchiere in alto, neanche stessi bevendo alcool puro, e inizio a strusciarmi su Kumiko che risponde divertita e mi piazza al volo il culo sul pacco. Ho sempre pensato che siamo stati creati apposta per incastrarci alla perfezione. Evito di girarmi verso la postazione sopraelevata del dj, tanto so che Ha-joon ci sta guardando. Non appena abbiamo messo piede in pista si è aperto un cerchio intorno a noi, esattamente come quando ci esibiamo nelle serate Bomboclaat. L'euforia generale della gente è alle stelle e un boato esplode quando sollevo la mia migliore amica con un braccio solo e me la porto a cavalcioni sul fianco sinistro, ancheggiando sinuosamente nella sua direzione. Vedo la sua espressione farsi maliziosa, sa perfettamente qual è il mio obiettivo. Incrocia i piedi attorno alla mia vita, appoggia la fronte sulla mia e reggendosi con una mano sola intorno al mio collo inizia a dare dei colpi secchi con il bacino, seguendo i bassi della canzone. Sei sempre la numero uno, Queen, faresti diventare etero anche la più checca dei clienti abituali del Plastique.
"Ok, ragazzi, è giunto il momento. Se stavate aspettando il pezzo giusto per limonare il vostro puntello della serata, beh è questo! Fuori-la-linguaaa!!"
La voce microfonata di Ha-joon risuona per tutta la discoteca. È sempre il solito. Mi giro verso il bancone del bar, ancora una volta evitando di guardarlo e mi allontano dalla pista. Non ho nessuna intenzione di circondarmi di ragazzi arrapati che limonano, grazie.
Ma non appena la canzone parte un brivido mi percorre la schiena. Se c'è una cosa che ho imparato da quando conosco Ha-joon è che non sceglie mai i pezzi a caso.
https://youtu.be/PyBxHlnbrA0
Ships go by and wave at me
I try, can't breathe
There's an ocean in between
Your heart and me
I know I hurt you and I
I don't deserve you but don't leave me, leave me
Took you for granted but don't
Don't leave me stranded here, I need you, need you
It's a long way down
If I fall without you
I know I hurt you and I
I don't deserve you but don't leave me
Don't leave me now
Non posso fare altro che girarmi e trovarmelo lì, dietro la sua fidata consolle che mi fissa, mimando il labiale delle parole. Anche da questa distanza riesco a distinguere chiaramente il testo della canzone: "Lo so che ti ho ferito, lo so che non ti merito, ma non lasciarmi... Ti ho dato per scontato, ma non lasciarmi, ho bisogno di te..."
"Kumiko..." "Sì, Yari?" Non riesco a scollare gli occhi da Ha-joon, dal suo volto ammaliante, dal suo fisico statuario, dalle sue labbra carnose che mi stanno letteralmente implorando. "Ti dispiace se..." "Mi fai tornare a casa da sola? Tranquillo... Ci sono abituata..."
*
"Cazzo Yari se mi sei mancato..."
Avrei dovuto prevedere che sarebbe finita così. Che sarei finito a succhiarglielo nella sua meravigliosa Mercedes nera nuova di pacca. Altro che chiarire con lui e parlarci. Ma perfino il mio orgoglio ferito si è fatto da parte dopo la canzone che mi ha dedicato. Inspiro profondamente ed affondo ancora di più, fino in fondo alla gola. Non voglio lasciarlo andare, voglio che abbia bisogno di me, che ci resti sotto esattamente come io sono rimasto sotto per lui. E se questo vuol dire sopportare la violenza delle sue spinte nella mia bocca, le sue mani che mi stritolano i capelli, ben venga.
"Vieni qui..." Mi tira leggermente per la nuca per invitarmi a sollevarmi e inizia a baciarmi con foga, esattamente come mi aspettavo mi baciasse dopo giorni e giorni che non ci vediamo. La mia euforia è alle stelle. Quanto mi mancava la sua lingua, le sue mani salde sul mio culo, il suo profumo intenso e muschiato, i suoi tatuaggi, i suoi piercing. Ricambio il bacio, eccitandomi all'istante, e un ghigno esce dalla sua bocca quando se ne accorge. Sa perfettamente che effetto mi fa, quanto io non possa fare a meno di lui, nonostante sia terribilmente stronzo con me, nonostante i peggio bidoni che mi ha tirato da quando stiamo insieme, nonostante non si faccia mai sentire e quando lo fa i suoi messaggi sono alla stregua di telegrammi.
Inclina leggermente il mio sedile per farsi spazio e in un secondo mi gira di spalle e mi è addosso, il suo petto completamente incollato alla mia schiena, le sue dita a palparmi i pettorali, la sua lingua a leccarmi il collo, la sua erezione a strusciarsi impunemente contro il mio culo. Ed io inizio a gemere come uno scemo, quasi implorandolo: non ce la faccio già più.
"Mmm, siamo impazienti vedo... Hai ragione, adesso il tuo Ha-joon si prenderà cura di te..." Mi avvicina la confezione di un preservativo alla bocca e mi affretto a strapparla con i denti, mentre con una mano mi slaccio la cintura e i jeans abbassandoli il tanto che basta insieme ai boxer. "Bravo il mio bambino..." La sua voce è suadente nel mio orecchio e lo sento spogliarsi a sua volta alle mie spalle e avvicinare il suo pene ormai libero alla mia entrata. Mai una volta che mi prepari 'sto bastardo.
Aaah...
Una lacrima di dolore mi scende sulla guancia quando mi penetra completamente e inizia a scoparmi, ogni stoccata è violenta e non mi dà il tempo di abituarmi. Tutte le volte va così e io lo so perfettamente, eppure non posso farne a meno.
"Rilassati, Yari..." Sento le gambe farsi sempre più molli e i muscoli distendersi mentre ricomincia a leccarmi il collo, salendo fino a mordermi l'orecchio, ansimando pesantemente ad ogni colpo. Mi sto lasciando andare e finalmente riesco a godermi i suoi movimenti brutali ma mortali. Appoggio la fronte contro lo schienale del passeggero e rispondo ai colpi, controbilanciando l'oscillazione all'indietro per sentirlo ancora più in fondo.
"Bravo bambino, così si fa..." I miei gemiti riempiono l'abitacolo e stringo con violenza il sedile per sfogare tutta la mia eccitazione. Mi fanno male le ginocchia, mi fa male la lombare ma è troppo bello per chiedergli di rallentare. Senza farmi notare inizio a strusciare la mia erezione ormai ingestibile contro la pelle morbida dello schienale, odia quando mi do piacere da solo ma sto sclerando. Chiudo gli occhi e mi abbandono a questa sensazione terribilmente appagante. Sento che potrei tranquillamente venire in questo modo.
"Mi dispiace Yari, ma la mia macchina è nuova e se continui così mi sporcherai il sedile..." La sua mano è scivolata contro la mia punta, il palmo aperto per comprimermi fino a sedarmi completamente. Vorrei mettermi ad urlare per la frustrazione ma mi trattengo, non voglio dargli questa soddisfazione. "Ha-Ha-joon..." "Mh?" "Più... Più veloce..." Visto che non mi farà mai arrivare all'orgasmo tanto vale far finire al più presto questo supplizio.
"Più veloce, dici? Sei così bisognoso, bimbo?" "Ti... ti prego dai non-non fare lo stronzo..." Sogghigna divertito e mi accontenta. Solleva la mano dalla mia erezione per farmi eccitare di nuovo e inizia a scoparmi talmente forte da farmi perdere l'equilibrio. Se solo mi permettesse di venire 'sto stronzo potrei tranquillamente definirla una delle scopate più belle della mia vita. Ma non appena sento l'orgasmo montarmi il suo palmo torna prontamente a sedarmi, e questa volta non riesco a trattenere un urlo animalesco. Che per lui è come un invito a un rave party.
"Mi piace quando ti faccio urlare..." Il suo mugugno nel mio orecchio, roco, suadente, profondo; farebbe arrapare anche un blocco di marmo, figuriamoci un ragazzo perso per lui come il sottoscritto. Rallenta un attimo per poi aumentare il ritmo, allevia la mia eccitazione e subito dopo mi fa sbroccare per il piacere, mi libera la punta e appena capisce che sto per venire la comprime di nuovo. Ed ogni volta un urlo disumano di frustrazione mista follia esce dalla mia bocca, facendolo sentire ancora più dominatore, ancora più potente, ancora più autoritario. Si sta divertendo un mondo 'sto pezzo di merda.
"Ha-Ha-joon... Per favore..." "Eh va bene... Basta giocare..." Inizia a spingere più forte, sempre più forte, costringendomi ad arpionarmi al sedile per non cadere, fino a svuotarsi completamente nel preservativo.
Espiro. Cerco di concentrarmi sulla mia erezione insoddisfatta e convincermi che vada tutto bene. Cerco di non pensare che nelle condizioni in cui sono basterebbe mezzo pompino per farmi venire e che Ha-joon non me lo farà mai. Cerco di non pensare a quanto io sia caduto in basso pur di stare con lui, a quanto gli lasci fare il cazzo che vuole con me pur di poterlo definire il mio ragazzo.
"Stai bene?" Sì è già rivestito, seduto sul sedile del guidatore e sta aspettando che mi sistemi. Mi allaccio la cintura e abbasso la maglietta e la giacca di pelle che si erano sollevati durante la nostra scopata micidiale, ma non riesco ad alzare lo sguardo dagli strappi che ho nei jeans attillati. "Guardami." In tutta risposta ruoto il collo verso il finestrino, trattenendo le lacrime di dolore, di frustrazione, di insoddisfazione. "Yari. Guardami." Mi afferra il mento con una mano e mi costringe a girarmi verso di lui. "Sono uno stronzo, ne sono consapevole. Ma tu sei speciale per me, lo sai vero?" I suoi occhi mi incatenano a lui, la sua bocca mi fa sognare un suo bacio, perfino il suo tatuaggio sul collo mi attira come una calamita. Annuisco e gli sorrido. "Tranquillo, Ha-joon. Sto bene." Si avvicina per baciarmi e rispondo all'istante, come un bambino in castigo a cui hanno appena tolto la punizione, come un prigioniero a cui portano del cibo dopo settimane.
L'ho già perdonato, di nuovo. Kumiko ha ragione. Sono un sottone.
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