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Cap. 12 - Noodles istantanei

"Ok Yari... Devo assolutamente raccontarti una cosa... Ti prego non mi giudicare..."

Ok Kumiko, non ti ho giudicata in tre anni che ti conosco e non ho intenzione di iniziare adesso, però sappi che questa volta l'hai combinata bella grossa. Mi siedo comodo sulla panchina del parchetto dietro la Big Hit e vado avanti ad ascoltare il vocale da quindici minuti che mi ha appena mandato. Sì, faceva prima a chiamarmi, ma pare sia convinta che io abbia le prove alla compagnia di danza stasera. Ovviamente non potendole dire che mi dovevo vedere con Hobi non ho specificato troppo i miei programmi.

"Ciao, Yari..."

"Oh... Ciao, Hobi..."

Il solo vederlo mi fa salire lo stomaco in gola. È stupendo nonostante sia bardato più del solito: stasera ci siamo incontrati prima e c'è più gente in giro, quindi oltre alla solita mascherina ha scelto un cappellino con la visiera e una felpa anonima con il cappuccio sollevato. Definirlo sexy è riduttivo. Tolgo la cuffia Bluetooth e interrompo il vocale. Ho sentito abbastanza.

"Ti ho portato qualcosa da mangiare. Ti piacciono noodles piccanti vero?" "Certo... Li adoro..." "Ottimo, allora io prendo quelli di soia. I noodles coreani sono uno dei miei piatti preferiti, ma se hanno troppo peperoncino proprio non ce la faccio a mangiarli..." Si siede vicino a me, scioglie il nodo della busta che aveva in mano e mi passa una confezione in plastica color rosso fuoco. "Li ho appena preparati nell'ufficio di Yoongi, dovrebbero essere ancora caldi..." "Non dovevi disturbarti Hobi... Grazie..." "Figurati. Sarai affamato dopo aver ballato tutto il giorno, e in agenzia abbiamo una scorta di noodles istantanei del konbini per quando lavoriamo fino a tardi..."

Stacchiamo le bacchette di legno e iniziamo a mangiare in silenzio, il nostro meraviglioso silenzio. Hobi beve un sorso di brodo e si risistema subito la mascherina sulla bocca, fissando un punto imprecisato davanti a sé. Certo che la sua è proprio una vita di merda. Non può nemmeno masticare in pubblico in un parco di notte senza coprirsi la faccia. Maledette sasaeng psicopatiche. "Scusa se non ti faccio entrare in Big Hit a fare un giro, Yari, ma ci sono le telecamere in tutte le zone comuni... Mi chiederebbero spiegazioni..." "Non preoccuparti, capisco perfettamente..."

Come se mi importasse qualcosa di dove ci vediamo...

"Deve essere dura essere videosorvegliati tutto il giorno..." "Lo è. Ma alla fine è per la nostra sicurezza. E dopo un po' ci fai l'abitudine..." Il suo sguardo è diventato all'improvviso triste, rassegnato. Deve essere un tasto dolente. Ma non è nella sua indole rabbuiarsi, e in meno di mezzo secondo recupera il suo tono allegro. C'è un motivo se le sue fan lo chiamano raggio di sole. "Cosa stavi ascoltando di bello mentre mi aspettavi? Quando sono arrivato avevi un'espressione particolarmente divertita..."

Più che divertita direi sconvolta, ma non mi sembra il caso di dirglielo... O forse sì? Alla fine prima o poi lo verrà a sapere anche lui...

"Stavo ascoltando un vocale di Kumiko... Era appena arrivata a casa..." Quasi si soffoca con i noodles che sta mangiando. "Ma come? Ci siamo salutati più di due ore fa! Ci ha messo così tanto a provare il vestito del music video? C'era qualche problema?" È incredibile come nonostante il cappellino con la visiera, il cappuccio e la mascherina io riesca a visualizzare con precisione qualsiasi espressione assuma la faccia di Hobi; probabilmente la sera in cui l'ho conosciuto il mio cervello ha approfittato del suo volto scoperto per memorizzarne ogni singolo muscolo. Nello specifico al momento è professionalmente molto preoccupato, e mi affretto a rassicurarlo. "Nono, tranquillo. È stata diciamo... Trattenuta. Da qualcun altro..." "Aspetta Yari. In questo frangente in agenzia ci sono solo Yoongi che mi sta coprendo e l'autista che ci porterà a casa..." Non riesco a rispondergli perché sto masticando una quantità indecente di noodles mortalmente piccanti, ma non ce n'è bisogno perché ci arriva da solo.

"Oh... Cazzo..."

Spalanca gli occhi, le bacchette rimaste a mezz'aria. "Nam... Stasera aveva un incontro con il nostro produttore per un pezzo che sta scrivendo..." Mando giù il boccone e lo guardo intensamente negli occhi. "Precisamente... Ti confermo che Namjoon ha sistemato il pezzo con il vostro produttore... E con Kumiko sotto la scrivania che... ecco... ok dai, hai capito..." "Che coooosa???" Si affretta a coprirsi la bocca dopo l'urlo che ha cacciato, guardandosi in giro per paura che qualcuno l'abbia notato. Ma non c'è nessuno intorno a noi. "Già. E visto che sicuramente te lo starai chiedendo... No, il produttore non se n'è accorto. O quantomeno ha fatto finta di niente..." "...e conoscendo Nam non si sarà certo fermato lì..." "No... Direi proprio di no... Ti risparmio i particolari, tanto te li racconterà lui..." Non riesco proprio a riportare il resoconto dettagliato di una scopata circense al ragazzo con cui farei volentieri le stesse acrobazie - se non peggio. È già abbastanza complicato mantenere il controllo del mio corpo.

"Ma... È una cosa seria?" Trattengo a stento una risata al ricordo delle parole assolutamente non riportabili di Kumiko. "No, Hobi... Direi proprio di no... Si sono già sostanzialmente detti addio..." Hobi sospira e manda giù un altro po' di brodo. "Beh, c'era da aspettarselo in realtà. Mi chiedo solo come la prenderanno Tae e Jimin quando lo scopriranno... Soprattutto Tae..." "È innamorato di lei, vero?" Gli ho fatto questa domanda a bruciapelo, senza pensarci troppo. Ma se le cose stanno come penso Kumiko ha appena combinato un casino gigantesco. "Non l'ha mai detto esplicitamente, ma... io credo proprio di sì..." "Fantastico... Qualcosa mi dice che allo shooting della settimana prossima vi divertirete un mondo, Hobi..." "Vero eh?" Sospira di nuovo, rassegnato. "Del resto lui non si è mai dichiarato..." "Beh... Nemmeno io mi sono dichiarato..."

Cazzo, Yari...

Ok, la mia è stata un'uscita decisamente a gamba tesa ma fanculo. O la va la spacca. Tra due giorni parto per una tournée di otto settimane, un'eternità. Può succedere di tutto in otto settimane. Può ripensarci, può decidere di non volermi più vedere, può incontrare un'altra celebrità in qualche evento esclusivo e dimenticarsi di me. Il solo pensiero mi fa rivoltare le budella. Mi fisso la punta delle Vans, incapace di guardarlo in faccia.

"Yari... Ma lo sai come funziona in Corea, no? La tacita regola della terza uscita..." Alzo lo sguardo verso di lui, incredulo. Certo che conosco questa tacita regola: i coreani danno per scontato che se due persone escono tre volte di fila automaticamente stanno insieme. "Beh, sì ma..." Hobi si appoggia la confezione dei noodles sulle gambe e mi guarda. "...ma diciamo che la nostra situazione è un po' particolare, quindi anche io preferisco essere chiaro con te. Mi piaci Yari. Tantissimo. Da quando ho visto per caso una tua esibizione al Plastique tra i video in tendenza su YouTube..."

Sbarro gli occhi. Questa sì che non me l'aspettavo.

"Già... Mi sono preso una sbandata colossale per te ancora prima di conoscerti. Non puoi capire cosa sia stato scoprire che non eri il fidanzato di Kumiko... Ed ora che ho iniziato a frequentarti penso di poter tranquillamente dire che sono fottutamente pazzo di te..."

Sbem. Ok che l'attrazione tra di noi era palese ma sentirselo dire così nero su bianco è tutta un'altra cosa.

Cerco di fermare il tremore delle mie mani per non rovesciarmi il brodo dei noodles sui pantaloni e sostengo il suo sguardo. "Anche tu mi piaci Hobi. Sei il ragazzo più spettacolare che io abbia mai incontrato... E voglio che tu sappia che non lo dico solo perché sei famoso..." I suoi occhi si illuminano di una luce più intensa del solito, e nonostante la mascherina, il cappuccio e il cappello con la visiera percepisco chiaramente che mi sta sorridendo. "Sì... Lo so. Lo so perfettamente e tu non sai quanto io ti sia grato, Yari. Deve essere terribilmente difficile per te... Non puoi nemmeno guardare il mio viso mentre mi parli..." Mi affretto a interromperlo. "Non mi interessa Hobi. Non è colpa tua, non è una tua scelta. Anzi, rischi tantissimo ogni volta che esci con me..." "Non rischierei se non ne valesse la pena, Yari. Adoro ogni singolo istante che passo con te..."

Sbem. Ancora.

"Hobi... Io non..." "Shhht... non dire nulla. I silenzi tra di noi valgono più di mille parole..." Allora se n'è accorto anche lui. Come sicuramente si sarà accorto che ne avrei mille di cose da dirgli. Vorrei dirgli quanto anche io adoro parlare con lui, fargli conoscere i miei gusti musicali, ballarci insieme, cenare con dei noodle istantanei del konbini su un'anonima panchina di un parchetto in centro a Seoul. Vorrei dirgli che per me sarebbe un onore poterlo considerare il mio ragazzo. Ma non ce n'è bisogno, perché sono sicuro che lui lo sappia anche se resto zitto.

Appoggio la scatola dei noodles ancora mezza piena per terra e mi giro a guardarlo. Hobi mi sta fissando, anzi per la precisione sta fissando la mia bocca. Non posso fare a meno di mordermi il labbro inferiore. "Yari, non fare così, ti prego... È già abbastanza difficile..." Porca troia Hobi, sapessi quanto è difficile per me... "Scusami... Mi mordo sempre il labbro quando sono nervoso..." Scoppia in una delle sue adorabili risate cristalline e torna a guardarmi "Ti rendo nervoso?" Assurdo. La schiettezza di questo ragazzo è micidiale. E senza che possa controllarli i miei incisivi affondano nella carne della mia bocca, di nuovo.

"Sai qual è la cosa incredibile, Yari? Che non è J-Hope a renderti nervoso. È Hobi. Perché quando sto con te io sono Hobi al cento percento. Ti assicuro che non è una cosa così scontata per me. Anzi, non lo è affatto. Quindi continua pure a morderti il labbro..." Scuoto la testa, sorridendo. "Per me siete entrambi straordinari..." Abbassa lo sguardo, infila una mano nel cappuccio e si gratta la nuca: a me questo sembra un chiaro segnale di disagio. "Ti rendo nervoso, Hobi?" "Tu non sai quanto... Non si direbbe vero?" "No... Direi proprio di no..." "Allora sono decisamente un bravo attore..."

Silenzio.

Lungo. Assordate. Trasparente. Leggero. Sincero. Perché ormai nessuno dei due ha più segreti. Stiamo giocando a carte scoperte.

C'è attrazione. C'è interesse reciproco. C'è la concreta voglia di stare assieme. E tanto basta. Non serve appendere i manifesti e urlarlo al mondo, non serve per forza etichettare la nostra relazione con la parola "fidanzamento". Per me quello che conta è essere riuscito a dirgli quello che provo per lui prima di sparire per due mesi. E soprattutto sapere di essere corrisposto. Ancora non ci credo del tutto.

"Quando parti per la tournée?" "Lunedì mattina. Iniziamo con la Cina e ci spostiamo per tutta l'Asia fino a rientrare a Seoul per le tre date conclusive... Domani e dopodomani abbiamo una full immersion di prove finali alla compagnia, spero che la coreografa ci lasci almeno il tempo di mangiare..." Lo sguardo di Hobi è cambiato di nuovo, lo definirei quasi... malinconico. "Non potremo vederci per un po'..." Annuisco. Mi sento già male all'idea di doverlo salutare, ma del resto poco dopo il mio rientro inizierà il suo tour mondiale con i BTS. La distanza diventerà una costante, tanto vale farsela alleata.

"Posso scriverti mentre sarai via?" "Stavo per farti la stessa domanda..." Ridiamo insieme, divertiti per come davvero non avremmo nemmeno bisogno di parlare se solo avessimo quattro mura attorno, senza occhi indiscreti, senza telecamere. E ancora una volta i suoi pensieri mi arrivano dritti al cervello, perché sono identici ai miei. In fondo è un ragazzo come me, con i miei stessi bisogni e le mie stesse pulsioni.

Prima o poi riusciremo a sfiorarci, a toccarci, a baciarci. E sarà ancora più bello...

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