Cap. 1 - Una nuova partner
"Ok ragazzi, come ormai saprete Kumiko non sarà con noi per il prossimo mese e non potrà prendere parte alla tournée, quindi direi che è arrivato il momento di trovare una nuova protagonista femminile per lo spettacolo..." La signora Min afferra un lembo della sua enorme pashmina a fiori e se la lancia sulla spalla: penso di non averla mai vista senza una sciarpa, un foulard o uno scialle attorno al collo in tre anni che la conosco, qualsiasi sia la stagione. È la coreografa della compagnia di danza contemporanea di cui io e la mia coinquilina facciamo parte, una donna superstiziosa e completamente fuori di testa ma adorabile, soprattutto con me. Non l'ha mai detto esplicitamente ma sono sicuro al cento percento di essere il suo preferito.
"E dove sarà tutto questo tempo? Si è fatta male?" Gul-mi, la solita stronza. Il suo non è un sincero interessamento per le condizioni di salute di Kumiko, ma la speranza che si sia fatta male sul serio e non possa più ballare. È sempre stata terribilmente invidiosa e non vuole ammettere che ci sia un motivo se danno tutte le parti principali alla mia migliore amica e non a lei. Kumiko è mille volte più brava, più tecnica, più espressiva, più tutto, non per niente è stata scelta come ballerina del nuovo video musicale dei BTS. Quando questa cretina lo scoprirà rosicherà di brutto.
"Tranquilla Gul-mi, Kumiko gode di ottima salute ma per ora ci è stata chiesta riservatezza, mi dispiace. Scoprirete tutto a tempo debito." Per fortuna la signora Min non è una di quelle persone che si lasciano intortare ed ha sempre liquidato le moine della stronzetta in mezzo secondo. "Allora, direi di metterla ai voti. Io inizierei con Gul-mi e Haerin poi se qualcun'altra vuole proporsi si faccia pure avanti. Proviamo il passo a due del secondo atto, per piacere. Yari, sei pronto?" Mi alzo e annuisco leggermente, posizionandomi al centro della sala.
Che mi venga un colpo. Non avrei mai immaginato che avrebbe proposto la stronzetta per sostituire Kumiko, ha già il ruolo della mia perfida e odiosissima promessa sposa che le sta a pennello, perché privarla di questo onore? Le parole che ho detto alla mia coinquilina ieri sera mentre ci facevamo le coccole a letto mi risuonano nella testa, come una minaccia.
"Piuttosto che ballare un minuto con lei preferirei non vedere nemmeno un pisello per un mese..."
Vuoi vedere che me la sono gufata da solo? Speriamo di no, cazzo. Gul-mi si avvicina a me raggiante. Ovviamente conosce il passo a due a memoria, la cosa non mi stupisce affatto. Probabilmente ha fatto un patto con il demonio per avere un'occasione del genere. Certo, per essere brava è brava, ma la sola idea di sentirmi le sue menate per tutta la tournée mi dà il voltastomaco. Per carità.
"Molto bene Gul-mi. Haerin, prova tu adesso." Ecco, lei mi sta già più simpatica ed è parecchio brava, ma è una ragazza che non regge molto lo stress. Appena la signora Min ha fatto il suo nome è diventata viola ed ho la netta sensazione che stia ballando al minimo delle sue potenzialità per non essere scelta. Vorrei aiutarla a superare questo suo problema ma mi sembra chiaro che non è assolutamente pronta; sarebbe meglio andare per gradi, darle una piccola parte e poi man mano un ruolo sempre più importante. Sicuramente non è una che può passare da essere una ballerina di fila alla protagonista di uno spettacolo nel giro di un mese.
"Grazie ragazze, grazie Yari. Qualcun altro ha qualche proposta?" Il silenzio assoluto regna nella sala, nessuno osa mettersi contro Gul-mi per paura di doversi sorbire le sue crisi in eterno, ma a me non importa un accidente. Sono il protagonista maschile, cazzo, voglio poter dire la mia e non ho nessuna intenzione di darla vinta ad una stronzetta viziata che non sa stare al suo posto. Mi volto con decisione verso la signora Min, inchinandomi leggermente. "Avrei un'idea, signora Min..." La coreografa si gira verso di me, un sorriso luminoso stampato in faccia. "Certo, Yari, dimmi pure, sarei contenta di sapere cosa ne pensi." "Vorrei proporre Yi-seo..."
Sento un sussulto provenire dalle ragazze e due occhi carichi d'odio puro incenerirmi: come immaginavo Gul-mi aveva già stappato mentalmente una bottiglia di soju per festeggiare. "Mmmm... Perché no... Proviamo!" La coreografa fa un cenno a Yi-seo, che si alza dall'ultima fila e cammina con fierezza verso di me. Il suo sguardo è come sempre concentrato e allo stesso tempo riconoscente: è in questa compagnia da molto più tempo di me, si fa il sacrosanto mazzo ogni singolo minuto ma non le è mai stato riconosciuto un grammo in cambio. Nonostante questo è sempre stata in silenzio, lavorando senza lamentarsi e senza sollevare polemiche inutili. È arrivato il momento che qualcuno la ringrazi.
Parte la musica e percepisco immediatamente un'ottima intesa tra noi due. Certo, non sarà mai come ballare con la mia migliore amica, ma Yi-seo impara in fretta ed ha sempre cura per i dettagli, abbiamo abbastanza tempo per lavorare e perfezionare tutto. Come immaginavo conosce anche lei la coreografia a memoria, ma sono sicuro che si sia esercitata per allenarsi e migliorarsi e non per soffiare il posto a Kumiko.
Le prove finiscono e recupero il borsone per andare verso gli spogliatoi maschili, mentre gli altri ragazzi mi guardano con malizia. Sono già tutti convinti che mi trombi Kumiko e dopo la mia sparata con Yi-seo probabilmente penseranno che voglia farmi anche lei. Non che la cosa mi interessi, ovviamente.
"Yari..." Mi volto verso il corridoio e sorrido a Yi-seo, mentre Gul-mi mi supera tirandomi una gomitata. Sono quasi certo che stia piangendo ma sinceramente non me ne frega un cazzo. "Volevo solo ringraziarti per aver fatto il mio nome..." La mia nuova partner si avvicina con un sorriso dolce e gli occhi che le brillano. Non si sarebbe mai permessa di auto-proporsi ma si vede lontano un miglio che avere finalmente il ruolo da protagonista le fa immensamente piacere. "Figurati, per me è un onore ballare con te, Yi-seo." Si inchina in segno di rispetto, non smettendo un secondo di sorridere. Probabilmente internamente sta saltando di gioia. "So di non essere ai livelli di Kumiko e che voi due avete un'intesa che non si può imparare nemmeno con un mese di allenamento, ma farò del mio meglio, te lo prometto." L'umiltà di questa ragazza mi spiazza sempre. Sapevo di aver fatto la cosa giusta.
*
Ciao Yari, scusami ma stasera non riesco proprio ad uscire.
Sospiro e metto via il telefono cercando di non innervosirmi. Sono seduto da due ore al bar con un bicchiere di birra vuoto in mano, aspettando come uno scemo quello che in teoria dovrebbe essere il mio ragazzo. Non vedevo l'ora di raccontargli delle prove di oggi e del fatto che io abbia una nuova partner alla compagnia di danza contemporanea, ma a quanto pare stasera non ha tempo per me e mi ha liquidato con uno dei suoi ermetici messaggi. Succede spesso ultimamente.
Ordino un'altra birra e sospiro. So perfettamente che Ha-joon è uno stronzo e che mi tratta di merda ma la verità è che sono troppo babbo e innamorato di lui per mollarlo. Kumiko mi ripete spesso di mandarlo a cagare, e appena le racconterò che mi ha tirato l'ennesimo pacco mi triterà i coglioni fino alla morte.
Bevo un sorso dal bicchiere che mi hanno portato. Non vedo l'ora di dirle che hanno scelto Yi-seo e non quella stronza di Gul-mi per sostituirla, avrei voluto chiamarla ma è il suo primo giorno di prove alla Big Hit e non ho voluto disturbarla. Ne avremo di cose da raccontarci stasera prima di andare a dormire. Pazzesco. Sono abituato a vederla praticamente ventiquattrore su ventiquattro e a sapere sempre dal vivo tutto quello che le succede, invece adesso mi dovrò accontentare dei suoi resoconti a fine giornata.
Ricordo ancora la prima volta che l'ho incontrata al provino della compagnia di danza contemporanea, tre anni fa. Era una delle ragazze più belle che avessi visto in vita mia ma era magrissima e aveva un'espressione strana, malinconica. Se ne stava in disparte in un angolo con le cuffie nelle orecchie in attesa del suo turno, senza rivolgere la parola a nessuno. Ma appena aveva iniziato a ballare si era trasformata, i suoi occhi brillavano, il viso era sereno, felice e avevo capito che quella era la sua vera essenza. Eravamo stati scelti entrambi e io mi ero ripromesso di far tornare il sorriso a quella ragazza venuta da Tokyo, di far brillare di nuovo i suoi occhi e soprattutto di farla ingrassare di qualche chilo. Ci sono riuscito.
E non avrei mai potuto immaginare quanto sarebbe diventata importante per me, più di un'amica, più di una coinquilina, più di una sorella, più di una fidanzata. È l'unica persona che sa che sono omosessuale alla compagnia di danza contemporanea, l'unica persona con cui posso condividere la mia assurda passione per la dancehall e la musica giamaicana, l'unica persona che sa che dovevo fare un secondo lavoro per potermi permettere di pagare l'affitto di uno scantinato di dieci metri quadri.
"Oddio Yari, ma davvero vivi qui?" Era finita per caso a casa mia una sera dopo le prove; ci conoscevamo da pochi mesi ma eravamo già in confidenza. "Sì, Kumiko, vivo qui, non posso permettermi di meglio al momento. E ti dirò di più, devo cambiarmi o farò tardi al mio secondo lavoro..." Aveva spalancato gli occhi, incredula di come potessi reggere un secondo lavoro dopo una giornata massacrante alla compagnia di danza contemporanea. "Non per farmi i cazzi tuoi eh, ma che lavoro sarebbe?" In quel momento mi stavo togliendo i pantaloni della tuta per indossarne un paio di pelle neri, strettissimi, con degli anfibi coordinati. Anche se non gliel'avessi detto l'avrebbe capito da sola quale era il mio secondo lavoro.
"Faccio il cubista al Pretty Savage..." Vale a dire una discoteca malfamata del quartiere gay, talmente famosa da non aver bisogno di ulteriori presentazioni, come mi stava dicendo la bocca spalancata di Kumiko. "Ci lavoro da anni, praticamente da quando mi sono trasferito a Seoul. Sono le mance che prendo lì a pagarmi l'affitto, non certo lo stipendio da ballerino di danza contemporanea..." "E sentiamo un po', allora perché hai fatto il provino alla compagnia?" Ero rimasto in silenzio, a lungo. "Perché vorrei fare qualcosa di meglio nella vita che il cubista in un locale gay gestito dalla mafia coreana, Kumiko..." Ricordo ancora la sua espressione risoluta, il suo sguardo che avrebbe incenerito chiunque nonostante la sua statura minuta. E la proposta che ha cambiato la mia vita.
"Ti prego Yari... Ti prego... Smetti di pagare l'affitto in questo buco di culo, smetti di fare il cubista in un locale gay per mafiosi repressi e vieni a vivere da me... Giuro che non voglio niente da te, se non la promessa di sopportare i miei scleri notturni e la faccia da cazzo decisamente scorbutica che ho appena sveglia..."
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