Capitolo 24
Eric's pov
È già passato un mese da quel fottuto giorno in cui sono andato in Ohio per lasciare Liz.
Ed è un mese che non faccio altro che bere, bevo la mattina appena sveglio, bevo il pomeriggio e bevo ancora la sera prima di addormentarmi.
È da giusto un mese che non vado a lezione, sono sempre rinchiuso in confraternita, solo la sera esco, esco per andare al solito pub, solo, senza nessuno, solo io e i miei adorati bicchieri di vodka.
Ed anche questa sera sto andando li', Benjamin non fa altro che urlarmi contro dicendomi che mi sto solo rovinando la vita ma a me non frega un cazzo.
Io sto bene, anzi sto benissimo!
Arrivato parcheggio e mi avvio all'interno.
"Ciao George." Saluto il barista.
E lui leggendomi nel pensiero mi poggia un bicchiere di vodka davanti.
Sorrido debolmente e avvicino il bicchiere alle mie labbra, buttando giù per la gola il liquido trasparente.
Sento un forte bruciore percorrermi fin dentro la pancia, ma mi sta bene.
Poggio il bicchiere sul bancone e ne' ordino un altro.
Il barista obbedisce e butto giù anche questo in un solo sorso.
Inizio a sentire la testa pesante.
Ne' ordino un altro e un altro ancora...
E dopo il sesto bicchiere non capisco più niente.
Sto con la testa poggiata sul bancone e un bicchierino tra le mani, gli occhi fissi sul liquido e l'immagine di Liz nella testa.
Quanto cazzo mi manca...
Ho bisogno di lei, la voglio qui al mio fianco.
Se solo non fosse partita io adesso non mi troverei in questo stato.
Bevo ciò che ho nel bicchiere per poi sbatterlo sul bancone.
Il barista mi guarda con aria dura e poi si volta di la'.
Ma che cazzo vuole?
Perché non è qui con me?
Continuo a pensarla, la penso spesso, spessissimo, quasi sempre.
Perché non è rimasta con me?
Prendo il cellulare dalla tasca in modo nervoso e la chiamo.
So che non dovrei farlo, ma lo faccio lo stesso.
Risponde quasi subito.
"Eric."
La sua dolce voce mi fa sobbalzare il cuore, lo sento battermi in modo incontrollabile e mi sento come rinato.
"Piccola." Dico con una voce strana.
"Eric tutto bene? Perché mi hai chiamato?" Mi chiede agitandosi.
"Piccola." Ripeto mentre la testa inizia a scoppiarmi.
"Eric." Ripete con tono di voce più alto.
Mi alzo dal bancone provando ad avviarmi fuori.
"Piccola vieni da me." Le dico per poi cadere a terra.
Cazzo la testa mi gira in un modo incredibile, non vedo un cazzo...
"Eric ma cosa dici?" Dice con voce bassa.
"Elizabeth torna da meee." Dico urlando.
"Eric ma sei ubriaco?" Mi chiede sbuffando.
"Noo." Dico ridendo. "Io non bevo." Continuo finalmente riuscendo ad alzarmi.
"Eric dove sei? Torna a casa! Sei ubriaco." Mi dice con tono di rimprovero.
"Non rimproverarmi! È colpa tua se ora sono in questo stato." Dico urlando e avviandomi fuori.
"Cosa? Ma sei fuori?" Urla a sua volta.
"Si è colpa tua, perché non sei rimasta con me? Perché non mi ami?" Dico sedendomi per terra.
"Eric tu mi hai lasciato non io e poi, io ti amo e lo sai." Dice abbassando il tono di voce.
Io sbuffo e non so per quale cazzo di motivo ma mi sento le guance bagnate.
Poggio il telefono per terra e metto le mani in faccia e mi rendo conto di star piangendo.
Perché cazzo sto piangendo?
Sbuffo sonoramente continuando a piangere.
Io lo so perché sto piangendo.
Perché mi manca la mia piccola e dolce Liz, perché rivoglio mia madre, perché mi sento solo.
Perché mi sento un idiota di ventidue anni che da un mese non fa altro che bere e basta.
Perché vorrei tanto vivere una vita normale come tutti i ragazzi della mia età.
Vorrei poter realizzare il mio sogno, diventare un grande pittore.
Vorrei potermi sposare con la donna che amo e formare una famiglia con lei.
E vorrei avere dei genitori che mi amino.
Ma no! Io non ho niente di tutto questo.
Sono uno stupido sfigato del cazzo che non ha niente.
Ma che è destinato a restare solo per tutta la vita, a diventare un ubriacone del cazzo.
È questo ciò a cui sono destinato.
Prendo il cellulare e senza neanche salutarla stacco la chiamata.
Per poi passarmi le mani tra i capelli e continuare a sfogarmi.
So che in questo momento sembro un bambino, ma non riesco a fermarmi.
Provo a trattenermi ma non ci riesco, continuo a piangere e mi tiro i capelli leggermente.
Alcune persone si fermano a fissarmi e parlano tra loro a bassa voce indicandomi.
Ma che cazzo vogliono?
"Che ce? Non avete mai visto una persona piangere?" Dico urlando in modo duro.
Loro sobbalzano alle mie urla e si allontanano.
Imbecilli del cazzo...
Poi mi soffermo a pensare, che idiota che sono, a soli ventidue anni sto sprecando la mia vita ad ubriacarmi e a star male.
Devo fare qualcosa, non posso passare il resto della mia vita in questo modo.
Devo rialzarmi, non posso abbattermi.
Da domani giuro che cambierò, giuro che mi metterò all'opera.
Basta piangersi addosso ed ubriacarsi.
Basta!
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