Elizabeth's pov

Mio padre ha finalmente deciso di portarmi a comprare un auto, infatti eccoci qui in concessionaria.

Ho visto più di dieci auto ma nessuna mi ha colpito, poi d'un tratto eccola quella fatta apposta per me.

È un Citroen nera a tre porte, è piccola, bella, ed è nera e io amo le macchine di quel colore.

È perfetta!

"Papà mi piace quella" urlo entusiasta.

"Ma è vecchia tesoro, ci sono tantissime altre auto."

"Non mi interessa, mi piace!" mi avvicino accarezzandola con le dita.

"Vuole provarla signorina?" chiede il ragazzo che lavora qui.

"Si."

Così, sia io che mio padre entriamo in auto e facciamo un giro per vedere come va.

È favolosa, già la amo!

Si guida facilmente e sinceramente la sento già mia.

Finito di fare il giro ritorniamo in concessionaria e scendiamo dall'auto.

"Allora?" chiede il ragazzo.

"Mi piace!" sorrido peggio di una bambina.

"Bene allora prendiamo questa" risponde mio padre.

"Va bene andiamo nel mio ufficio" il ragazzo si rivonge a mio padre.

Ed entrambi si allontanano da me, mentre io continuo a fissare l'auto.

Dopo un dieci minuti vedo mio padre uscire ed insieme ci avviamo all'auto.
"Tra due giorni avrai la tua macchina" dice con un sorriso.

Poi mette in moto e partiamo.
"Tesoro dobbiamo fermarci in supermercato a comprare qualcosa per stasera, abbiamo il frigo vuoto."
"Okay papà."

Arriviamo al supermercato ed entrambi entriamo, mio padre non è mai andato a fare la spesa difatti compra solo schifezze, patatine, cioccolata, dolci, salatini, yogurt e io lo guardo ridendo.

"Cosa ce?" chiede con un sorriso.

Io sposto la testa a destra e sinistra ridendo e poi compro le cose essenziali, uova, pasta, zucchero, sale, caffè e tutto il resto.

Guardo il carrello e noto che mio padre ha preso lo yogurt a tutti i gusti tranne che ai frutti di bosco.

Ed io amo lo yogurt ai frutti di bosco.

Allora vado verso il frigorifero e ne' prendo una confezione.

Ma nel voltarmi per tornare da mio padre mi imbatto in qualcuno.
"Cazzo..." la sento imprecare sotto voce.

Alzo la testa e mi trovo Kay davanti.
"Elizabeth dovevo immaginarlo che eri tu" ride ed io rido con lei.

"Cosa fai qui?" chiede.

"Beh cosa si fa in un supermercato? Faccio la spesa."

"Ma mica si fa solo questo nei supermercati"dice sbuffando.

Che io sappia si!

"Comunque ti va di andare a fare un giro?" chiede ancora.

"Ehm certo, perché no."

"Bene" dice posando il latte che aveva in mano, "Andiamo" continua tirandomi col braccio.

Ma perché questa ragazza ha la tendenza a tirarmi col braccio?

"Aspetta che devo avvisare mio padre" dico staccando il mio braccio dalla sua presa.

Poi mi avvio verso mio padre.
"Papà per te è un problema se vado a fare un giro con un amica?"

"No tesoro nessun problema, ma con chi andrai?"

"Con..." dico voltandomi ma Kay non c'è.

Dove cavolo è andata? Mi guardo intorno e la trovo a prendere una barretta di cioccolato, la apre e la mangia.

Ma cosa?

Mi avvicino a lei e mio padre mi segue.
"Papà lei è Kay, l'ho conosciuta l'altro giorno in università" la indico.

"Piacere Jake."

Lei si pulisce le mani sporche sulla sua gonna nera e poi stringe la mano a mio padre facendo un sorriso ammiccante.

Ma che cazz...

Saluto mio padre ed entrambe ci avviamo di fuori e la vedo avvicinarsi ad un rottame vero e proprio, è un auto giallastra bassa, è una volta dentro non è meglio.

I sedili posteriori sono ricoperti da lattine di birra e buste di patatine ma ovviamente non basta, ci sono anche maglie sparse di qua e di là.

Dopo averla esplorata sposto il mio sguardo su Kay e lei scoppia a ridere.

"Hai uno sguardo schifato" dice ridendo.

"No non è vero, è solo che..." mi blocco guardando di nuovo dietro.

"Lo so è un po' sporca."

Un po'? Oddio neanche i maiali accetterebbero una cosa del genere.

"Adesso ti porto in un club dove lavora un mio amico."

"Va bene" parte a tutto gas.

Dopo dieci minuti parcheggia l'auto fuori ad un club poi scende e lo stesso faccio io.

Sull'insegna c'è scritto in grande e in nero 'Adrenaline.'

Ci avviamo all'ingresso e come entriamo la vedo salutare persone a destra e sinistra, si ferma al bancone e il ragazzo dietro di esso con dei capelli biondo platino la saluta.

"Ehi Kay."

"Luuke" urla lei dandogli uno schiaffo sul braccio.

"Il solito?" chiede il barista.

"Ovvio, tu Elizabeth cosa prendi?" chiede Kay.

"Io prendo una birra" rispondo un tantino imbarazzata.

Il ragazzo annuisce e prepara le nostre ordinazioni.

"Luke comunque lei è una mia amica, si chiami Elizabeth, verrà alla nostra stessa università" dice Kay al ragazzo.

"Piacere" mi allunga la mano ed io la stringo, per poi concentrarmi sulla mia bibita.

"Tra poco dovrebbero venire anche gli altri, questo è il nostro punto d'incontro."

"Gli altri?" chiedo agitata.

"Si, i miei amici" risponde ovvia.

O mio Dio esistono altre persone come lei? Non oso immaginare.
Anche se il solo pensiero mi fa ridere, voglio vedere se sono tanti Kay.

"Perché ridi?" chiede alzando un sopracciglio.

"Nulla, nulla" mi volto di la'.

Non posso certo dirle che ridevo perché mi sono immaginata tante Kay attorno a me?

"Andiamo tutti alla stessa scuola, ci siamo conosciuti l'anno scorso al primo anno e da allora non ci siamo più separati" continua finendo il suo drink.

Sposta il suo sguardo sulla sinistra e lo stesso faccio, dove vedo venirci incontro tre ragazzi e due ragazze, saranno i suoi amici.

Bene Liz, sei riuscirai a fare amicizia con i suoi amici vuol dire che non passerai l'intero anno da sola, quindi metticela tutta.