Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8

Elizabeth's pov.

È passato già un mese da quando ho iniziato il college, sembrava ieri che Hannah mi chiamava tutti i secondi per ricordarmi che molto probabilmente avremmo fatto tardi il primo giorno.

Questo weekend torno a casa, dato che anche Hannah torna dai suoi e non mi va di restare sola qui.

Sean questa mattina mi ha chiamato dicendo che sarebbe passato a prendermi lui.

Non lo sentivo da quella sera che mi chiamò dicendomi che gli mancavo, ovvero ogni tanto mandava un messaggino ricordandosi di me.

Io lo chiamavo ma non rispondeva mai, solo la sera si scusava tramite messaggio dicendo che era impegnatissimo per il lavoro.

Proprio ieri l'ho avvisato che oggi sarei tornata a casa e lui mi ha detto che mi faceva sapere se passava lui o mio padre.

Dopo mezz'ora che sono giù al dormitorio vedo un BMW avvicinarsi, allora mi allungo per vedere se è Sean.

Ma un'altra testa sbuca dal finestrino.

"Liz cosa fai?" mi chiede Eric fermandosi davanti a me.

Eric in una BMW? Chi l'avrebbe mai detto.

"Mi devono passare a prendere, torno a casa per il weekend" gli dico.

Non so perché ma non mi va di dirgli che è il mio 'fidanzato' che sto aspettando.

"Torni a casa! Come mai? Sei andata già la settimana scorsa."

Davvero si ricorda che la settimana scorsa sono tornata a casa? Io non ricordo nemmeno cosa ho mangiato oggi a pranzo.

"Lo so, ma anche Hannah è tornata a casa e non mi andava di stare da sola in dormitorio." Gli rispondo. "Anche tu torni a casa?" Continuo.

"Si, purtroppo." Dice serrando la mascella.

Sto per chiedergli se qualcosa non va ma vedo la macchina di Sean avvicinarsi, allora prima che Eric possa vederlo lo saluto e mi avvio alla macchina.

Una volta dentro saluto Sean, e lui si avvicina dandomi un bacio a stampo.

Partiamo e durante il viaggio accendo lo stereo, per tutto il tragitto lui non parla ma resta fisso concentrato sulla strada.

E io faccio lo stesso, Sean è sempre stato dell'opinione che quando si guida non si parla, di fatti non lo fa mai.

Arrivati a casa scendo dall'auto e mi avvio dentro, saluto mia madre con un bacio e vado di sopra a cambiarmi.

Quando scendo di sotto trovo mia madre e Sean seduti sul divano a parlare.

"Tesoro vieni qui." Dice mia madre indicando il posto accanto al suo.

Mi avvicino lentamente e mi accomodo in mezzo a lei e Sean.

"Tesoro appena tuo padre torna dovete parlare." Dice mia madre con tono serio.

Speriamo non sia successo niente.

"Mamma è successo qualcosa?" Le chiedo con tono preoccupato.

"No tesoro non è niente di grave, tranquilla." Mi dice lei rassicurandomi.

Stavo già pensando al peggio, avevo paura che fosse successo qualcosa a mio padre.

Lo so probabilmente sono esagerata, ma è quello che ho pensato.

Sentiamo la serratura scattare e dopo un secondo compare mio padre, in tutta la sua eleganza.

Ha un vestito nero con una camicia azzurra sotto, in pandan con i suoi occhi, una cravatta sempre nera e le sue scarpe eleganti nere della Berluti.

Appena mi vede gli compare un sorriso gigante sul viso, posa la valigetta a terra e mi viene incontro.

Io mi alzo dal divano e lo stringo in un forte abbraccio.

Il rapporto che ho con mio padre è davvero forte, lo è stato sin da quando ero piccola.

Ricordo quando lo obbligavo a sedersi a tavolino con me a bere il tè, e lui senza mai rifiutare, si sedeva e faceva finta di bere per poi chiacchierare come due vecchie pettegole.

Mi stringe così forte che mi manca il respiro, ma a me va bene così.

Una volta staccati mia madre dice di accomodarci a tavola per mangiare.

Mi siedo e Sean si mette al mio fianco.

Finito di mangiare aiuto mia madre a lavare i piatti e a sistemare la cucina.

Mentre gli uomini vanno in salotto a bere qualcosa, come fanno di solito.

Poco dopo mi avvio in salotto avvicinandomi a Sean e mettendo una mano intorno al suo braccio.

Lui si volta verso di me e mi sorride, poi posa il bicchiere e dice che è ora di tornare a casa.

I miei lo salutano, mentre io lo accompagno alla porta.

Chiudendola alle mie spalle e lo guardo fisso negli occhi, lui fa un sorriso triste e poi abbassa gli occhi.

Ha uno sguardo così strano, non vedo più quella luce che aveva prima negli occhi.

"Devo andare, ci vediamo domani?" Mi dice accarezzandomi il braccio sinistro.

Io gli sorrido mettendo le braccia intorno al collo.

Poi lo guardo e mi catapulto sulle sue labbra stringendolo a me.

Voglio sentire il calore del suo corpo, voglio sentirlo stretto a me, ho bisogno di sentire che siamo sempre noi.

Ci stacchiamo e lui mi guarda con un mezzo sorriso.

"Ora! Puoi andare." Gli dico sorridendo.

Lui mi da un altro bacio a stampo e poi si avvia alla macchina, io lo guardo per qualche secondo e poi rientro in casa.

Una volta dentro trovo mio padre ad aspettarmi.

"Vieni Elizabeth devo dirti una cosa." Dice sorridendomi.

Io annuendo mi avvicino a lui e mi accomodo sulla poltrona accanto al camino.

Lui si siede di fronte a me sul divano con un bicchiere di brandy in mano.

"Sono felice che questo fine settimana sei tornata a casa." Dice guardando il fuoco del camino.

"Anche io papà." Rispondo guardandolo fisso.

"Domani sera abbiamo una cena importante, non so se ti ricordi del mio amico di infanzia Jhon Williams."

"Si, mi ricordo molto bene di lui."

Ricordo anche che aveva un figlio odioso, uno di quei bambini che non socializzano con nessuno, e ogni volta che qualcuno provava a parlargli lui rispondeva male e se ne andava.

"Bene, domani viene a cena da noi. Non so se ricordi ma anche lui ha un azienda."

"Si, mi ricordo e allora?" Gli dico iniziando ad agitarmi.

Ma perché non arriva al dunque.

"Noi vorremo unire le nostre aziende." Dice tutto d'un fiato. "Non è ancora sicuro, ma molto probabilmente la cena di domani sarà la serata decisiva."

Unire le aziende?
Perché cavolo gli è venuta un idea del genere?
Non abbiamo bisogno di unirci a nessuno.

"Perché?" Gli chiedo scattando in piedi.

"Perché tu sai che noi siamo grandi amici, e lui sta passando un brutto periodo, e unendoci lo aiuterei molto." Dice con sguardo triste.

Ecco! Questo è mio padre.

È sempre stato così ricordo che quando andavamo a passeggiare per Central Park e c'era qualche barbone lui si fermava e gli dava delle banconote.

Mi piace molto questo lato di lui, amo il fatto che si preoccupa per gli altri, sarebbe capace di dare anche il cuore se potesse. 

Ma questo la vedo un po' esagerata, se lui con la sua azienda ha fallito significa che non si è impegnato molto, e se vuole unirsi a mio padre deve lavorare seriamente.

"Papà io non sono nessuno per mettere piede avanti, se tu vuoi unirti a lui fallo. Ma ti prego pensaci bene prima di prendere una decisione così importante." Gli dico andando verso di lui.

"Tesoro non dire mai più che tu non sei nessuno, per me la tua opinione è importante, è per questo che ho voluto parlartene." Mi dice alzandosi e accarezzandomi il viso.

"Papà qualsiasi cosa vuoi fare per me va bene." Gli dico. "E se ne sei sicuro, fallo!" Continuo stringendolo forte.

Staccandosi dal mio abbraccio dice:
"Ti voglio bene bambina mia!"
"Anche io papà, tanto."

Gli do un bacio sulla guancia e poi vado di sopra, entro in camera e mi preparo per fare un bagno caldo.

Ho davvero bisogno di rilassarmi un po'.

Finito, metto il mio caldissimo pigiama con i cagnolini e vado a letto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro