Capitolo 45
Jake's pov
Mi accomodo al tavolo prendo il giornale e inizio a leggere gli articoli come mia abitudine fare ogni mattina, mentre mia moglie mi poggia davanti una tazza di caffè fumante.
La sorseggio lentamente, poi vedo scendere Lizzy ancora in pigiama.
Come mai è già sveglia a quest'ora?
"Buongiorno" dice deponendomi un bacio sulla guancia, poi fa lo stesso con Rosemary e si accomoda al mio fianco.
"Come mai già sveglia tesoro?" le chiede Rose.
"Le ragazze mi passano a prendere tra un ora, abbiamo deciso di passare la mattina insieme" dice lei.
"Torni per pranzo?" le chiede Rose.
"No mamma, torno nel pomeriggio" dice iniziando a fare colazione.
Intanto io finisco il mio caffè, poi chiudo il giornale e lo poggio sul tavolo.
Mi alzo, prendo la cravatta che ho deposto sulla sedia e la metto.
Mi avvicino a Rose e le lascio un dolce bacio sulle labbra, poi ne do uno a Lizzy tra i capelli e prendo le chiavi dell'auto.
"Io vado a lavoro, ci vediamo questa sera" dico avviandomi alla porta.
"Ciao tesoro" risponde Rose.
"Ciao papà" saluta Lizzy.
Così vado verso la mia Lamborghini e entro dentro, poso la valigetta sul sedile anteriore e parto avviandomi alla mia azienda.
Arrivato parcheggio l'auto al solito posto poi scendo e alzo lo sguardo verso l'insegna. 'R.W. INDUSTRY.'
Mi trovo davvero bene in società con Jhon, non pensavo si sarebbe impegnato così tanto e invece per ogni cosa è sempre disponibile, ed è riuscito ad organizzare anche un pranzo con uno dei migliori acquirenti qui in zona.
Come entro all'interno, il mio segretario Larry si avvicina con delle cartelle in mano e inizia a parlare.
"Signor Reynolds, questi sono i fogli da firmare per il signor Brown, lui ha già firmato manca solo la sua di firma."
"Portali nel mio ufficio, appena posso gli do un occhiata." Rispondo continuando a camminare.
"Jhon è già arrivato?" chiedo.
"Si, è nel suo ufficio" annuisco e mi avvio da Jhon.
Senza neanche bussare entro nel suo ufficio, lo trovo seduto dietro la sua scrivania con la testa immersa nelle varie scartoffie.
"Buongiorno" chiudo la porta.
"Oh Jake, non ti ho sentito entrare, buongiorno" mi dice alzandosi e allungando una mano verso di me.
Io lo tiro e lo abbraccio prendendolo in giro.
"Ma vieni qui e dammi un abbraccio" lui ride e poi ritorna al suo posto.
"Sei pronto per il pranzo di oggi?" chiedo guardandomi intorno.
"Veramente io, verso mezzogiorno dovrei sbrigare una faccenda davvero molto importante" rispondo in modo titubante.
Ma che gli prende?
"Cosa c'è di così importante da non poter partecipare?" chiedo con tono duro.
Odio quando non portano a termine i loro doveri.
"Una cosa importante, ma se finisco in tempo vengo."
"Okay, io vado nel mio ufficio, ci vediamo" dico avviandomi di fuori.
Arrivato chiudo la porta alle mie spalle, mi tolgo la giacca poggiandola sullo schienale della sedia dietro la scrivania e mi accomodo.
Prendo i fogli che Larry ha deposto accuratamente sulla mia scrivania e inizio a leggerli.
Immerso nel lavoro non mi rendo conto che qualcuno sta bussando incessantemente alla porta del mio ufficio.
"Avanti" dico in modo brusco.
"Signor Reynolds, volevo solo avvisarla che il signor Williams è andato via per un motivo personale."
"Ma che ore sono?" chiedo.
"Mezzogiorno e un quarto Signore" risponde Larry.
Io annuisco e ritorno a lavorare.
Verso l'una meno un quarto decido di iniziare a prepararmi per il pranzo con Mark Lennon, è un giovane inglese venuto qui a New York per fare carriera nel mondo dell'edilizia e per noi sarebbe un ottima occasione farci conoscere.
Così vado in bagno, lavo la faccia poi metto la giacca e mi avvio alla scrivania per prendere i fogli da mostrargli.
Ma qui non ci sono, dove sono i fogli?
Cerco nei cassetti e in tutto l'ufficio ma non trovo niente.
Alzo la cornetta del telefono e chiamo Larry.
"Pronto?" risponde.
"Larry dove sono i fogli che devo mostrare al signor Lennon?" chiedo in modo brusco.
"Adesso vedo se sono qui signore" dice per poi riattaccare.
Mentre io continuo a cercare nel mio ufficio.
Lo vedo entrare di corsa spalancando la porta.
"Signore ho cercato dappertutto, ma non li ho trovati."
"Come non li hai trovati?" urlo in modo esasperato.
Sono quasi l'una e io sono ancora qui a cercare i fogli.
Poi un lampo di genio mi attraverso la mente, sono nel mio ufficio a casa.
"Larry, se chiama il signor Lennon, digli che sarò da lui tra poco" urlo avviandomi giù.
Entro in auto e sfreccio come un matto verso casa.
Arrivato parcheggio e entro dentro velocemente.
"Tesoro sono io" dico tranquillizzandola, anche se di Rose non ce traccia.
Così vado nel mio ufficio e di fatti trovo i fogli sulla mia scrivania li prendo e torno di là.
Ma dov'è Rose? La provo a chiamare ma non ricevo alcuna risposta.
Eppure la porta non era chiusa a chiave quindi vuol dire che è in casa.
Così salgo sopra, probabilmente starà riposando.
"Rose" dico salendo.
Ma una volta sopra sento dei strani suoni provenire dalla camera da letto.
Cosa cazzo sta succedendo?
Mi blocco riuscendo a riconoscere la voce di mia moglie, ma insieme alla sua si unisce una voce maschile molto familiare.
Così apro la porta della camera in modo brusco e ciò che vedono i miei occhi è la scena più disgustosa mai vista prima, sento come un coniato di vomito salirmi su per la gola.
Mia moglie distesa sul letto nuda e lui... il mio migliore amico sopra di lei.
Entrambi mi fissano con gli occhi spalancati mentre io non riesco ne' a muovermi e ne' a parlare.
Mentre Jhon si alza e mette i pantaloni, fa per avvicinarsi a me.
"Era questa la cosa importante che dovevi fare?" Urlo come un matto.
"Jake..." prova a dire ma io lo interrompo.
"Scoparti mia moglie?"
Lui si avvicina e io gli sferro un pugno sul naso, mentre sento Rose gridare il suo nome.
"Jhon" urla coprendosi.
Mi volto verso di lei con gli occhi fuori dalle orbite, il fiato corto e il cuore battere così forte che temo possa scoppiare.
"Quando torno, non voglio trovarti in casa mia" le dico con tono duro per poi avviarmi di sotto.
Mentre la sento urlare il mio nome e inseguirmi, prova a giustificarsi e a parlarmi ma io non voglio sentirla, non mi interessa, voglio solo andare via di qui.
Mi avvio alla mia auto e parto per una meta a me oscura.
SPAZIO AUTRICE!
Ta Ta Ta Taaaa!
Sicuramente la metà di voi si aspettava una cosa del genere, dato che nei capitoli precedenti ne ho dato modo per farlo capire.
Cosa pensate di tutto ciò?
Spero che abbiate apprezzato questo capitolo, è stato non difficile ma esilarante scriverlo ahahah.
Se vi è piaciuto lasciate una stellina.
Detto ciò ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio.❤️
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