Capitolo 28
Elizabeth' pov
Lunedì mattina prima di avviarmi a lezione passo fuori all'aula di letteratura per vedere se il professore ha messo il risultato dell'esame, ma ancora niente.
Così vado a lezione di matematica, Hannah è già li' e al suo fianco è seduta una ragazza.
Da dove è uscita quella?
Guardo la ragazza e poi Hannah, lei alza le spalle.
Allora con gli occhi faccio il giro dell'aula e vedo un posto libero accanto a Charlie lo raggiungo e mi accomodo.
"Buongiorno Elizabeth" dice lui sorridendo.
"Buongiorno Charlie" rispondo ricambiando il sorriso.
"A cosa devo l'onore di averti qui al mio fianco?" dice prendendomi in giro.
"C'è una tipa accanto ad Hannah" dico sincera.
Lui mi guarda con sguardo serio per poi dire:
"Potevi anche dire che ti andava di stare al mio fianco, perché ti sono mancato tantissimo" si finge offeso.
"Oh ehm, si ma è così! Io sono qui perché mi sei mancato tantissimo" dico ripetendo le sue stesse parole.
Lui mi guarda con occhi serrati per poi voltarsi in avanti, dato che è entrata la professoressa.
Cerco di seguire la lezione ma Charlie mi distrae in continuazione, o con bigliettini di carta o parlando a bassa voce nell'orecchio, e provo a trattenere le risate per tutte le cose che sta dicendo.
Finita la lezione, mi avvio di fuori, e Charlie mi segue, usciti scoppiamo a ridere come due cretini, poi Hannah ci raggiunge.
E ci avviamo ognuno al prossimo corso, io vado a quello di chimica.
Verso ora di pranzo vado in mensa, dove trovo già Jane e Benjamin seduti.
Mi accomodo accanto a loro, con il mio vassoio, e inizio a mangiare.
"Hannah?" chiede Benjamin.
"Starà ancora a lezione, non abbiamo gli stessi corsi" dico io sorridendogli.
Lui annuisce e si concentra sul suo cibo.
Poi li vediamo arrivare sia Hannah che Eric.
Ci salutano e iniziano a mangiare in silenzio.
"Come è andato l'esame?" mi chiede Eric con un sorriso.
"Non lo so, prima ancora non c'erano i risultati, dopo mangiato vado a vedere di nuovo" dico sorridendogli.
"Bene dopo andiamo insieme" dice lui riprendendo a mangiare.
Finito di mangiare mi alzo per posare il vassoio, e vedo Eric raggiungermi.
Così entrambi ci avviamo all'aula di letteratura, per vedere se il professore ha messo i risultati.
"Cosa pensi?" chiede.
"Non penso niente, spero solo che sia andato bene" dico in agitazione.
Arrivati vedo che fuori alla porta c'è attaccato un foglio, ma non ho il coraggio di vedere.
"Se vuoi vedo io" propone Eric.
"Si, ti prego" lo supplico incrociando le mani.
"Okay" mi sorride.
Poi si avvicina e inizia a leggere, si volta verso di me e sposta lo sguardo a destra e sinistra.
Non l'ho passato, lo sapevo cavolo.
"L'hai passato!" mi dice sorridendo.
"Coosa?" chiedo urlando.
"Si, l'hai passato" allarga il suo sorriso.
E io butto le braccia intorno al suo collo, e lo stringo in un abbraccio.
All'inizio lo sento irrigidirsi, ma poi ricambia l'abbraccio.
Una volta staccati lui mi guarda per poi dire:
"Ma adesso devo raccontarti qualcosa di me giusto?"
"Ovvio abbiamo fatto una scommessa" dico sorridendo.
Che poi che scommessa stupida, penso ridendo.
"Perché ridi?" chiede lui.
"Perché adesso ci divertiremo" dico con un sorriso malefico.
"Okay ma andiamo da qualche parte, che ne dici di andare in caffetteria?" chiede lui.
Io annuisco, ed entrambi ci avviamo di fuori, decidiamo di andare a piedi fino alla caffetteria.
"Mi raccomando scegli bene l'argomento" dice sorridendo.
"Non ti preoccupare so già cosa chiedere" ricambio il sorriso.
Lui mi guarda per un istante poi riprende a camminare.
Non gli chiederò di sua madre, lo vedo troppo privato come argomento, e lo stesso di suo padre.
Arrivati in caffetteria, entriamo e ci accomodiamo ad uno dei tavolini.
Un cameriere si avvicina a noi e ordiniamo due caffè macchiati.
"Allora dimmi pure" dice Eric fissandomi.
"Okay ehm, allora perché sei così? Sai antipatico, chiuso in te stesso, così cupo come ragazzo?" è la prima cosa che mi esce di bocca.
Ma dai Elizabeth! Potevi chiedergli qualcosa di meglio.
"Io non sono antipatico!" dice con finto tono offeso.
"Poi se sono quello che sono, è perché ci sono dei precedenti nella mia vita" continua semplicemente.
"Ma che risposta è questa? adesso io voglio sapere i precedenti che ci sono stati" lo prendo in giro.
"No mi dispiace, ho già risposto a ciò che mi hai chiesto, questa è tutta un'altra storia" fa un occhiolino.
Poi arriva il cameriere e ci porta i nostri caffè.
"Sei crudele, io adesso voglio sapere!" dico cacciando il labbro inferiore di fuori.
"Non provare a fare quella faccia con me" lo vedo fissare i suoi occhi sulle mie labbra.
E io in risposta lo caccio sempre di più.
"Un giorno ti racconterò ogni cosa" dice guardandomi serio.
"Va bene, ci conto!" decido di concentrarmi sul mio caffè.
"Hai da fare?" mi chiede d'un tratto.
"No, perché?" chiedo.
"Dovrei passare per casa di mio padre, per prendere un paio di vestiti i miei sono tutti sporchi" dice in imbarazzo.
"Perché non li lavi?" chiedo sorridendo.
"Senti vuoi venire si o no?"
"Si, va bene" rispondo.
Così entrambi ci alziamo e Eric paga i caffè, poi ritorniamo in dormitorio perché lui deve prendere la macchina.
Entriamo in auto e ci avviamo a casa di suo padre.
Io accendo la radio e parte la canzone nuova dei One Republic così la rimango e quando arriva al ritornello lo canticchio con loro, e Eric di tanto in tanto si volta verso di me e sorride.
Una volta arrivati fuori casa di suo padre, lui parcheggia la macchina.
È una casa indipendente.
"Tu resta qui, non ci metto niente" dice per poi scendere dall'auto.
Pensavo mi faceva entrare dato che mi ha portato con lui, per quale motivo farmi venire se poi farmi restare in macchina?
Nel frattempo che aspetto che lui esca armeggio con il cellulare, poi guardo la strada in cui ci troviamo, mi pare che è sempre la stessa strada. Ma non ne sono sicura.
Dopo dieci minuti lo vedo uscire in modo del tutto diverso di come era entrato, ha uno sguardo cupo, la mascella serrata, e un paio di maglie in mano.
Entra in auto e le butta nel sedile di dietro e poi parte a tutto gas senza proferire alcuna parola.
"Eric tutto bene?" chiedo vedendo la sua espressione.
Lui invece di rispondere stringe i pugni sul volante, facendo diventare bianche le nocche e accelera sempre di più.
"Eric, per favore vai piano" dico iniziando ad agitarmi.
Sorpassa le macchine velocemente, senza far caso al semaforo.
Mi sta facendo paura.
"Eric, per favore" grido in preda al panico.
Svolta a destra e un auto sta per venirci addosso, lui frena di sbotto e io grido dalla paura.
Allora accosta e poi sposta il viso verso di me, ha il respiro affannoso e gli occhi sbarrati.
"Stai bene?" mi chiede con aria preoccupata.
"Si, tu? come stai? cosa è successo? perché sei cambiato improvvisamente?" parlo a raffica.
"Sto bene. Adesso ti riaccompagno in dormitorio" dice per poi ripartire.
"Ma non mi hai risposto. Cosa è successo?" chiedo ancora.
"Elizabeth, cerca di capire quando una persona non vuole parlare" dice avendo lo sguardo fisso sulla strada.
Questa volta va molto più piano, arriviamo in dormitorio nel giro di mezz'ora restando in silenzio per tutto il tragitto.
Voglio sapere cosa è successo. Perché ha cambiato umore così improvvisamente?
Ha visto qualcosa ne sono sicura, ma cosa? O probabilmente avrà litigato col padre.
Arrivati al dormitorio lui si ferma, senza neanche spegnere il motore, e continua a tenere lo sguardo fisso avanti a se'.
"Eric cosa è succe..." provo a dire ma lui mi interrompe prima che io possa continuare.
"Ci si vede Elizabeth" dice con tono duro.
Io abbasso lo sguardo per poi dire:
"Okay, ciao" la mia voce è bassa, scendo dall'auto e mi avvio in dormitorio.
Una volta in camera, continuo a pensare a cosa possa essere successo, non l'ho mai visto così.
Riuscivo a leggere la rabbia nei suoi modi di fare.
Io volevo solo fargli sapere, che qualsiasi cosa fosse successa io per lui c'ero.
Ma non mi ha dato neanche il tempo di parlare.
Hannah entra in camera e si toglie le scarpe.
"Ti va di andare in un fast food a mangiare qualcosa?" dice lei massaggiandosi i piedi.
"Va bene" dico semplicemente.
Continuo a pensare ad Eric.
Chissà adesso cosa starà facendo, spero che si sia calmato era così agitato.
Lei si mette le scarpe e prende un cappotto, lo metto anche io e poi ci avviamo di sotto.
Entriamo in macchina e adiamo al solito fast food, Hannah parcheggia l'auto e entrambe entriamo dentro.
Prendiamo un tavolo per due, e aspettiamo che il cameriere si avvicini per ordinare.
Io e lei iniziamo a parlare del più e del meno, poi il cameriere si avvicina, sempre il solito cameriere.
Infatti quando ci vede ci saluta per poi chiederci cosa vogliamo ordinare.
Hannah prende un panino, hamburger e insalata, mentre io prendo le cosce di pollo.
Ho una voglia matta di pollo!
Poi prendiamo due coca-cole grandi.
Dopo dieci minuti arrivano le nostre ordinazioni, e iniziamo a mangiare in silenzio.
"Oggi dove sei andata con Eric?" chiede continuando a mangiare.
"Siamo andati a prendere un caffè" dico semplicemente.
Non mi va di raccontarle ogni cosa, e poi cosa dovrei dirle che d'un tratto ha cambiato umore e che non so neanche io il perché?
Lei annuisce, e poi cambia argomento.
Parliamo delle lezioni, degli esami.
Poi mi dice che vorrebbe andare a trovare i suoi dato che non li vede da molto, e gli consiglio di andare nel fine settimana.
Finito di mangiare pago io per entrambe e poi ritorniamo in dormitorio.
Una volta in camera indosso il pigiama e poi mi metto a letto, chiudo gli occhi e i miei pensieri ritornano a Eric, al suo comportamento, al perché abbia reagito così, Perché è cambiato così d'un tratto? Cosa cavolo è successo?
Dopo poco decido di non pensarlo più, provo ad addormentarmi e crollo quasi immediatamente.
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