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Capitolo 18

Eric's pov.

Sto da più di mezz'ora fisso a guardarmi nello specchio, ho cambiato all'incirca venti magliette.

E anche questa che indosso adesso non mi convince.

Ma cosa cazzo mi prende è una semplice cena, basta sto bene così.

Ho messo un semplice pantalone nero, e un maglione dello stesso colore con un paio di adidas ai piedi.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio, poi prendo la giacca e le chiavi della moto ed esco dalla confraternita.

Mi avvio al dormitorio di Elizabeth, e parcheggio la moto.

Mi appoggio vicino e le mando un messaggio dove le dico che sono giù.

Dopo neanche cinque minuti la vedo uscire dal dormitorio.

Mentre lei si avvicina io cerco di memorizzarmi in testa ogni minimo particolare di lei.

Ha i capelli sciolti e arricciati di sotto.

Un cappotto nero che copre il vestito, e un paio di scarpe alte nere ai piedi.

Un grosso sorriso sul viso, e uno sguardo fantastico.

Amo i suoi occhi e il modo in cui si curvano quando sorride.

Si avvicina e io la saluto dandole un bacio sulla guancia.

"Sto con la moto, per te è un problema?" le chiedo.

"No, mi piacciono le moto!" dice fissandola.

Annuisco e le passo il casco e poi partiamo.

Lo so che è da stupidi ma vado il più veloce possibile nella speranza che lei per la paura si abbracci a me.

E dopo neanche cinque minuti dalla partenza la vedo avvolgere le sue braccia attorno ai miei fianchi.

E in automatico il mio cuore inizia a martellarmi come un fabbro con il ferro.

Dopo dieci minuti arriviamo a destinazione.

Ho deciso di portarla in un ristorante, non di lusso come quello in cui andava con il suo ex ma comunque abbastanza carino.

Scendiamo dalla moto e lei mi passa il casco, lo poso e ci avviamo all'ingresso.

Una volta dentro il cameriere ci viene incontro.

"Avete prenotato signore?" mi chiede il cameriere.

"Si, ho una prenotazione a nome Williams" dico io serio.

"Si certo, da questa parte" dice avviandosi al tavolo.

E noi lo seguiamo, poi ci accomodiamo e il cameriere ci da un menù e si allontana dal nostro tavolo.

"Wow" le sento dire all'improvviso.

"Cosa?" le chiedo fissandola.

"Guarda" dice indicando fuori.

Proprio fuori al ristorante ci sono addobbi festosi a forma di animali.

Sono molto belli.

Poi si avvicina il cameriere chiedendoci cosa vogliamo.

"Allora per iniziare ci porti due antipasti, e uno dei migliori vini che avete" dico in modo altezzoso.

Ma perché cazzo mi sto comportando così?

Il cameriere annuisce e se ne va, ma ritorna dopo neanche due minuti con il vino.

Ci riempie i bicchieri e va via.

Lei si alza e si toglie il cappotto, rivelando così un bellissimo vestito rosso che lascia poco all'immaginazione.

Mio Dio è bellissima.

Cazzo non riesco a staccare i miei occhi da lei, la sto fissando da un bel po' senza proferire parola.

"A-allora come ti trovi al college?" le chiedo cercando di sembrare disinvolto.

Ma non credo di esserci riuscito dato che ho balbettato come un imbecille.

Ma poi andiamo Eric la invita a cena fuori per chiederle come si trova al college?

"Bene" risponde lei sorridendo.

Intanto arrivano i nostri antipasti, e li iniziamo a mangiare.

"Allora Eric, raccontami qualcosa di te. C'è qualcosa che ti piace fare?" mi chiede lei tra un boccone e l'altro.

Non so se voglio parlarle del mio sogno.

"Forse qualcosa c'è" le dico.

"Oh, e cosa?" mi chiede lei sorridendo.

Sto per parlare ma vengo interrotto dal cameriere.

Ordiniamo due primi piatti e poi va via.

"La pittura" dico d'un tratto.

"Come?" mi chiede lei alzando il suo sguardo dal piatto e puntandolo su di me.

"Mi hai detto se c'è qualcosa che mi piace, e io ti ho risposto" le dico in imbarazzo.

Penserà che sono uno stupido.

Ma invece lei mi guarda con gli occhi che le brillano.

"Dipingi?" mi chiede sorridendo.

"Si" dico secco.

"Ma è una cosa stupenda Eric. Non mi sembri quel tipo di ragazzo" dice continuando a sorridere.

Vediamo arrivare i nostri piatti e così iniziamo a mangiare.

"A te invece? cosa ti piace fare?" le chiedo catapultandomi sul mio piatto.

Okay calmati Eric sembri un animale.

"Io vorrei diventare un avvocato, ovvero sto mirando a quello. Ma non so se ci riuscirò" mi dice abbassando lo sguardo.

"Elizabeth, sei una ragazza fantastica, e molto intelligente. Raggiungerai il tuo obbiettivo ne sono sicuro" le dico sorridendole.

Lei alza lo sguardo e mi fissa per poi piegare la sua bocca in un sorriso.

Poi continuiamo a mangiare restando in silenzio.

"Scusami, vado un attimo in bagno" mi dice alzandosi e avviandosi in bagno.

E io fisso i miei occhi sul suo fondoschiena.

Cazzo ha davvero un gran culo.

Mentre lei è in bagno io provo a calmarmi.

Sono così agitato.

Ho le gambe che non riescono a fermarsi e le mani sudate.

Poi la vedo ritornare e accomodarsi.

Questa sera è davvero splendida, vorrei dirglielo ma non voglio passare per un cretino.

Lei alza lo sguardo e mi sorride, oh ma chi se ne frega ora glielo dico.

"Elizabeth sei davvero..." dico poggiando il braccio sul tavolo.

Ma non so come il braccio scivola e sto per spaccarmi la faccia.

Ma che cazzo Eric!

Stai facendo solo figure di merda questa sera.

"Tutto bene?" mi chiede trattenendo una risata.

"Si, solo, q-questo tavolo è scivoloso" le dico balbettando.

Ma che cazzo non ho mai balbettato così tanto in tutta la mia vita.

"Si sarà stata colpa della tovaglia" dice ridendo sotto i baffi.

Allora io la guardo alzando le sopracciglia.

"Scusami, ma è stato divertente" continua scoppiando a ridere.

E io non riuscendo a resistere rido con lei.

Per il resto della serata parliamo del più e del meno.

Ho scoperto che ha un tatuaggio sul polso, ne hanno uno uguale lei e Hannah.

E una piccola ancora con le loro iniziali. Carino.

Allora io gli ho mostrato il mio di tatuaggio quello che abbiamo fatto l'anno scorso io e Benjamin.

Lei ha iniziato a chiamarlo 'il tatuaggio dell'amicizia.'

Ho riso come un matto per più di dieci minuti, ma alla fine vedendola così felice del nomignolo inventato, le ho detto che era un nome accettabile, carino.

Una volta finito di mangiare, pago il conto e ci avviamo di fuori.

"Ti va di fare un giro prima di tornare?" le chiedo, "oppure hai troppo freddo?" continuo non ricevendo una risposta.

"No non ho freddo" risponde lei sorridendomi.

Così iniziamo a camminare, ma dopo poco la vedo avvicinarsi a me e avvinghiarsi al mio braccio.

Ci risiamo.

Il mio cuore ricomincia a martellare, ma martella così forte che temo lei possa sentirlo.

"Mi mostrerai mai un tuo dipinto?" mi chiede d'un tratto.

Non potrei mai mostrarle i miei dipinti, neanche Benjamin li ha mai visti.

"Forse, un giorno" dico semplicemente.

"Un giorno" ripete le mie stesse parole voltandosi verso di me e sorridendomi.

E io mi fermo di scatto a guardarla.

Non so quante volte abbia detto che è stupenda quando sorride.

Mi volto verso di lei e le accarezzo i capelli mettendole una ciocca dietro l'orecchio.

"Ti hanno mai detto che sei bellissima quando sorridi?" le dico continuando ad accarezzarla.

Lei in imbarazzo serra le labbra e abbassa lo sguardo.

Allora per non metterla ancora di più in imbarazzo continuo a camminare.

"Si è fatto tardi, credo sia meglio rientrare" le dico facendo dietro front.

"Va bene" mi segue mettendosi di nuovo sotto al mio braccio.

Meno male, credevo se la fosse presa per quello che ho detto.

Ma perché cazzo mi faccio tutti questi problemi per una ragazza?

Arriviamo alla moto, le passo il casco e saliamo in sella.

Questa volta vado più piano, anche se vorrei sentire di nuovo le sue braccia avvinghiarmi, non voglio farle sentire più freddo di quanto già senta.

Arrivati al dormitorio, scendiamo entrambi dalla moto e l'accompagno fino all'entrata.

Ci fissiamo per qualche tempo, poi lei decide di rompere il silenzio.

"Sono stata davvero bene!" dice sorridendomi.

"Anche io, e chi l'avrebbe mai detto che io e te avremmo passato una serata da soli e poi uscirne anche vivi" le dico ridendo.

E pensare che da piccoli non potevamo stare più di cinque minuti insieme da soli.

Lei inizia a ridere.

"Oddio hai ragione, se qualcuno tempo fa mi avesse detto una cosa del genere non l'avrei creduto" dice continuando a ridere.

Cazzo ho una voglia matta di baciarla in questo momento.

Mi avvicino lentamente a lei, e Liz in risposta si avvicina a me.

Ma proprio mentre sto per incollare le mie labbra alle sue, le sposto più in alto e le do' un bacio sulla fronte.

Non credo sia ancora il momento per baciarla.

"Buonanotte Elizabeth" la saluto allontanandomi da lei.

E con voce bassa la sento rispondere.

"Buonanotte Eric."

Salgo in sella alla mia moto e mi avvio alla confraternita.

Continuando a pensare a quella bellissima ragazza con i suoi lunghi capelli castani e gli occhi color cioccolato.

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