Capitolo 10
Eric's pov.
Entro in auto e mi avvio a casa di mio padre, ma durante il tragitto passo davanti al dormitorio dove alloggiano Elizabeth e Hannah.
E la trova li' con un grande cappotto addosso e un capellino di lana in testa.
Credo che apparirebbe bella anche con un sacco di patate addosso.
"Liz, cosa fai?" le chiedo fermandomi davanti a lei.
"Mi devono passare a prendere, torno a casa per il weekend" mi dice per poi abbassare lo sguardo.
"Torni a casa? come mai! sei andata già la settimana scorsa" le dico.
E lei mi guarda con uno sguardo sorpreso.
Bravo Eric adesso penserà che la pedini.
"Lo so, ma anche Hannah è tornata a casa e non mi andava di stare da sola in dormitorio" dice per poi continuare,"anche tu torni a casa?"
"Si, purtroppo" rispondo pensando a mio padre.
Ancora non so per quale cazzo di motivo ho accettato di andare a casa.
Mentre mi maledico per la stupida decisione che ho preso, lei mi saluta con un cenno della mano e corre verso un macchina dietro la mia.
Mi volto e la vedo andare via.
Il viaggio in macchina dura circa quindici minuti, la casa di mio padre non è molto distante dalla confraternita dove mi trovo.
Arrivato parcheggio l'auto giù in garage, prendo la sacca ed entro dentro.
Sono così agitato, non lo vedo da quando è iniziato l'anno scolastico e se fosse stato per me, non lo avrei voluto vedere per ancora molto tempo.
Ma una volta dentro non c'è nessuno, dovevo immaginarlo.
Non è mai in casa, starà di sicuro da qualche puttana, e l'unica cosa che fa da quando è venuto al mondo.
Butto la sacca sul divano e prendo un bicchiere di acqua. Poi mi accascio sul divano e dopo neanche cinque minuti crollo in un sonno profondo.
"Eric, sveglia" sento una voce chiamarmi.
"Eric!"
Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo mio padre davanti.
Mi stropiccio gli occhi e mi metto a sedere.
"Quando sei arrivato?" mi chiede sedendosi accanto a me.
"Ho appena aperto gli occhi, potresti per favore fare silenzio" dico massaggiandomi le tempie.
"Okay, volevo solo sapere da quanto sei venuto" ripete.
"Un paio di ore fa" dico per poi alzarmi e avviarmi in cucina.
Voglio stargli il più lontano possibile.
Ma lui ovviamente mi segue in cucina.
"Come è andato il viaggio?" mi dice, "hai fame?" continua vedendo che io non lo rispondo.
"Senti papà lasciami in pace" dico per poi avviarmi di sopra.
Sono qui da solo due ore e già sto impazzendo.
Mi appoggio sul letto e perdo un po' di tempo con il cellulare.
Dopo un ora sento bussare alla porta.
Cosa cazzo vuole adesso?
Faccio finta di non sentirlo, ma lui continua a bussare.
Mi alzo e apro la porta in un gesto brusco, dietro di essa trovo mio padre con la mano a mezz'aria.
"È arrivato da mangiare, ho ordinato del cinese" dice e io lo guardo fisso.
"So che ti piace il cinese" continua.
"Odio il cinese!" dico sorpassandolo e avviandomi giù.
Okay non odio il cinese, ma mi dava fastidio dargli la soddisfazione di sapere cosa mi piace e cosa no.
Prendo il pacchetto e inizio a mangiare, mio padre mi raggiunge e per tutto il tempo restiamo in silenzio.
Lui non parla e io ovviamente non ci penso neanche a parlare.
Appena finito mi alzo e mi avvio di nuovo di sopra.
Prendo il cellulare e trovo una chiamata persa di Benjamin.
Ma sinceramente adesso non mi va di sentire nessuno.
Allora vado in bagno e decido di fare una doccia.
Mi spoglio dei miei indumenti e mi catapulto sotto il getto forte d'acqua calda.
Ho bisogno di far scorrere tutta la tensione che ho addosso.
Per questo resto qualche minuti in più sotto la doccia, finito metto un paio di pantaloni di tuta blu, prendo il cellulare e torno giù.
Provo a richiamare Benjamin ma non risponde. Allora mi vesto e decido di andare in un pub a bere qualcosa.
Mi fermo al primo pub che trovo sulla strada, entro dentro e mi avvio al bancone.
"Cosa prendi?" mi chiede il barista.
"Qualcosa di forte" mi guardo intorno.
Ho bisogno di bere, vedere mio padre mi rende nervoso e l'unico modo per calmarmi e bere qualcosa.
Prendo il bicchierino che mi porge il barista e lo bevo in un solo sorso, sento la gola bruciarmi così forte e per un istante mi si blocca il petto.
"Ma che cazzo mi hai dato?" gli chiedo guardandolo di traverso.
"Un bicchiere di assenzio puro" dice, "non ti piace?"
Lo guardo ancora un po' prima di rispondere.
"Dammene un'altro!" dico con un mezzo sorriso.
Il barista esegue l'ordine e me ne da' un altro.
Questo lo bevo un po' più lentamente, ma appena lo finisco sento la testa girarmi.
Cazzo...
Lascio delle banconote sul bancone ed esco dal pub.
Porca puttana mi hanno rubato l'auto.
Guardo a destra e a sinistra e non c'è...
Cazzo... Cazzo... Cazzo...
Poi guardo di nuovo a destra ed è li' dove l'avevo parcheggiata.
Cazzo deve essere davvero forte sta roba.
Una volta in macchina ci metto circa mezz'ora solo ad inserire la chiave nel quadro.
E un altra ora buona per tornare a casa...
E credetemi la casa dista all'incirca dieci minuti dal pub.
Esco dall'auto e senza neanche chiuderla mi avvio dentro.
Barcollando raggiungo il divano e mi accascio sopra...
Mi scoppia la testa...
Era da tanto che non bevevo.
"Eric" grida mio padre avvicinandosi.
Okay non so se sta urlando, ma a me è sembrato così.
"Non urlare cazzo, mi scoppia la testa" dico mettendo la testa fra le mani.
"Ma hai bevuto?" mi chiedo con tono di rimprovero.
"A te che cazzo frega?" gli dico alzandomi di scatto.
"A me importa, perché non mi va di avere un figlio alcolizzato" mi urla contro.
"Un figlio alcolizzato? ho bevuto solo qualche bicchiere niente di più. Che cazzo stai dicendo?" rispondo con lo stesso tono di voce.
"Eric sen..."
"Ma che cazzo vuoi? Non te ne mai fregato niente di me e ora vorresti venire a richiamarmi per aver bevuto un bicchiere di troppo? ma vaffanculo!" gli urlo in faccia per poi avviarmi di sopra.
Mi butto sul letto e senza neanche spogliarmi mi addormento all'istante.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro