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0.1

La prima settimana è passata, devo dire che è stata davvero molto dura, sono stata praticamente tutto il tempo chiusa in camera a studiare a differenza di Hannah, che in una settimana ha conosciuto un dormitorio intero, l'altra sera è uscita anche con un ragazzo, un certo Dave, davvero molto carino, ma a fine serata, si è rivelato per quello che era veramente: il classico zoticone collegiale.

Hannah è tornata in camera con un viso mesto e si è ripromessa che la prossima volta che un ragazzo le chiederà di uscire, ci penserà bene prima di accettare.

Adesso eccomi qui, pronta a tornare a casa per il fine settimana, non vedo l'ora di rivedere i miei, ma soprattutto ho una voglia matta di rivedere Sean, mi manca tantissimo, non abbiamo avuto molto tempo per sentirci, quando io avevo un momento libero lui era impegnato con il lavoro e ora come ora desidero solo essere stretta fra le sue braccia.

«Liz, sicura di non voler restare? Questa sera ci sarà anche una festa, ci divertiremo tantissimo e conosceremo molta gente» mi dice Hannah saltellando sul posto.

Ma sinceramente, io non ho voglia né di feste, né  tantomeno di conoscere gente.

«No Hannah, ho promesso a mio padre che sarei tornata a casa per questo fine settimana» le rispondo.

«Mhm... va bene, ma per il prossimo non prendere impegni perché sarai già impegnata con me» mi dice con un sorriso stampato sul volto, le ricambio il sorriso e la saluto.

Hannah mi ha prestato la sua macchina per tornare a casa, dato che io una macchina non ce l'ho. Dovrò parlare con mio padre di questa situazione.

Il viaggio in macchina passa tranquillo, tra una canzone e l'altra dei Coldplay.

Una volta arrivata a casa, trovo mia madre fuori la porta che mi accoglie con un gran sorriso.

«Mamma, sono felicissima di vederti» le dico correndo ad abbracciarla.

«Anche io tesoro» dice ricambiando l'abbraccio, poi mi guarda con uno strano sorriso sul volto.

«Cosa?» le chiedo sorridendo e vedo una testa familiare sbucare dietro di lei.

«Piccola» mi dice Sean con il suo solito sorriso smagliante, senza neanche rispondere, gli butto le braccia al collo e lo abbraccio con tutta la forza che ho; Dio, mi è mancato così tanto sentire il suo profumo.

Una volta aver salutato anche mio padre, decido di fare una doccia rapida prima di cena.

Finita, metto dei semplici leggins neri, con sopra un maglioncino bianco, faccio una coda e scendo di sotto per cenare.

A cena, mio padre mi chiede come ho passato la mia prima settimana al college e io gli inizio a parlare dei corsi, del professor Smith e di quanto sia faticoso il college, poi mio padre e Sean iniziano a discutere del lavoro e vanno avanti così per il resto della serata.

Mio padre è un imprenditore, ed è il proprietario dell'azienda più grande di New York, mentre Sean lavora in un'azienda minore.

Ma ogni qual volta si trova a tavola con mio padre, inizia a vantarsi dell'azienda dove lavora lui, elencando tutte le cose migliori e puntualmente iniziano a discutere, ma ogni discussione si chiude sempre con un buon brandy e una pacca sulla spalla e come di solito succede, anche questa serata è finita così!

Accompagno Sean alla porta.

«È da tanto che non usciamo da soli io e te» gli dico sorridendo.
«Si lo so, ed è per questo che mi sono ripromesso di portarti a cena fuori domani sera» continuando a sorridere lo bacio.

«Buonanotte piccola, ti amo» senza neanche darmi il tempo di rispondere, se ne va, ed io lo osservo andarsene fino a quando scompare dalla mia visuale.

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Il sabato passa veloce, facendosi subito sera ed io devo ancora prepararmi, corro in bagno e faccio una doccia veloce insaponando anche i capelli, una volta finito li asciugo e poi li piastro, ho deciso di lasciarli sciolti per la cena, ora tocca all'abbigliamento.

Rimango per più di dieci minuti fissa a guardare l'armadio, poi mi arrendo e decido di frugare in quello di mia madre, di fatti trovo un vestito nero a tubino, senza spalline, lo indosso e mi arriva a metà coscia, sotto metto un paio di décolleté neri, mi trucco leggermente e scendo di sotto aspettando l'arrivo di Sean.

«Tesoro, non credi sia un po' corto il vestito?» mio padre ha gli occhi fissi sul vestito.

«No papà, per favore non iniziamo.»

"«o sto solo dicendo che...»

«...Oh, ma è il mio vestito quello!» lo interrompe mia madre con aria entusiasta e lui la guarda con sguardo interrogativo.

«Il tuo vestito?» le chiede mio padre con sguardo ancora più perplesso.

«Sì, ma non lo metto da anni. Sei bellissima tesoro, Sean resterà senza fiato» mentre le sorrido, sento il telefono vibrare.

«È Sean, io vado» dico, ma nessuno mi dà retta, perché stanno discutendo fra loro, allora prendo il cappotto ed esco.

Una volta in macchina, sento lo sguardo di Sean su di me, allora mi volto guardandolo interrogativo.

«Sei bellissima» gli lascio un piccolo bacio a stampo sulle labbra e lui parte.

Per tutto il tragitto, fino al ristorante Sean non proferisce parola, ma resta fisso concentrato sulla strada, con una mano poggiata sulla mia coscia che toglie solo per cambiare marcia.

Arrivati al ristorante, il cameriere ci fa accomodare ad un tavolo vicino alla finestra.

«È molto bello qui» dico guardandomi intorno.

È un ristorante di lusso, ci sono luci soffuse per tutta la stanza, musica classica di sottofondo ed è ambientato in stile classico. Tipico dei ristoranti che piacciono a Sean.

«Sapevo ti sarebbe piaciuto» dice con un sorriso.

Arriva il cameriere e Sean ordina il vino più costoso del menù, ed entrambi prendiamo solo una bistecca, parliamo del più e del meno e dopo neanche dieci minuti arrivano i nostri piatti.

Iniziamo a mangiare ed io mi gusto ogni boccone, buonissimo, è una settimana che mangio solo lo schifo della mensa.

Durante la cena, il telefono di Sean squilla due o tre volte e tutte le volte lui si alza per rispondere, dicendomi che sono chiamate importanti di lavoro.

È sempre la stessa storia! Questa volta pensavo sarebbe stato diverso dato che è una settimana che non ci vediamo, ma mi sbagliavo.

Durante tutta la cena parliamo del suo lavoro, di come sta andando, di quanto lo stia tenendo impegnato ultimamente e bla, bla, bla.

Una volta che si apre il discorso lavoro, ci vuole un eternità per terminarlo.

«Ti sto annoiando?» mi chiede d'un tratto.

«Oh, no certo che no» gli dico sorridendo.

Sì, mi sta annoiando! Ma non posso di certo dirglielo.

«Tu come ti trovi al college?» dice cambiando argomento.

Oh grazie al cielo!

«Bene, la prima settimana è stata un po' difficile, soprattutto per trovare le aule e abituarmi ai corsi, che sono molto più difficili. Ma mi piace!» dico con un sorriso, lui annuisce e continua a mangiare.

A fine cena, ci alziamo e propongo a Sean di fare un giro per la città, lui all'inizio sembra un po' titubante, ma alla fine accetta.

«Allora hai conosciuto qualcuno lì al college?» mi chiede camminando mano nella mano per le affollate strade di New York.

«No, sono stata sempre chiusa in camera.»

«Non ci credo, è impossibile che tu non abbia conosciuto nessuno» mi ripete.

«Dico sul serio Sean» lui continua a guardarmi stranito, ma è davvero così. La prima settimana è stata così intensa che non avuto il tempo di fare nulla se non abituarmi agli orari delle varie materie.


«Andiamo, sta iniziando a fare freddo» Sean interrompe i miei pensieri.

Una volta arrivati a casa, mi tocca salutarlo dato che domattina torno al dormitorio.

«Lo sai vero che mi mancherai?» dico stringendolo a me.

«Anche tu piccola, ma tra una settimana staremo di nuovo insieme» mi dice facendo quel sorriso che io amo tanto.

«Fai buon viaggio e chiamami una volta arrivata.»

«Lo farò, ciao Sean» gli dò un bacio a stampo e faccio per entrare in casa, ma lui mi afferra per il braccio destro facendomi voltare verso sé e incolla le sue labbra alle mie e io, dopo un intera settimana, mi sento di nuovo completa, ricambio il bacio con passione e ardore, una volta staccati, lui mi accarezza il viso con le sue grandi mani.

«Dopo questo, non credo che riuscirò a lasciarti andare» la sua voce è roca.

«Puoi anche non farlo, potresti restare a dormire qui stanotte» gli dico con gli occhi pieni di desiderio.

«Io credo non sia il caso» tutta la passione e il desiderio che avevo, svanisce, dando spazio alla delusione.

«Oh, va bene, vai pure.»

«Non fraintendere Liz, tu domani hai sveglia presto e io ho del lavoro da sbrigare...»

«...Ho capito Sean» tuono «Devi lavorare, come sempre d'altronde, buonanotte» gli dico interrompendolo, ed entro in casa chiudendo la porta alle mie spalle.

🐣🐰

SCIAO!

Capitolo revisionato 150620

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