"Mitsuki cara...
Mi sa che non sarà possibile per me passare il pranzo di Natale insieme a voi ...
Izuku purtroppo non sta molto bene e non voglio proprio lasciarlo da solo per questa festa che ama così tanto "

Era iniziato tutto così...

Il volto di Inko sopraffatto dal dispiacere...

Il portone di casa socchiuso sulla schiena della donna...

Sua madre che sorrideva, o almeno cercava di farlo, ed un'idea folle che si formava sulle sue labbra prima ancora di essere elaborata dal cervello

E Katsuki si era ritrovato con un cesto pieno di cibo ed una bottiglia in mano , un prosecco dalla bassa gradazione alcolica, davanti alla porta di Izuku senza sapere nemmeno cosa diamine fare

Non era riuscito più a parlarci...

La fine di novembre era arrivata pochi giorni dopo quello che era successo sul tetto e dicembre, con la neve che ormai ricopriva l'intero paese, era volato tra goffi tentativi di avvicinamento al nerd ed un allontanamento, immediato, da quel gruppo di stronzi che lo aveva portato a fare quella stronzata

La scuola aveva alla fine chiuso per le vacanze invernali e Katsuki aveva ormai rinunciato a qualsivoglia tentativo per avvicinarlo e parlarci

Anche perché che cosa gli poteva dire più di "mi dispiace?"

Ci aveva provato..

Prima dell'orario scolastico, nella pausa pranzo, aspettandolo all'uscita oppure, l'ultimo giorno di scuola, si era persino appostato fuori dalla classe sperando che Izuku gli desse perlomeno la possibilità di parlare o di spiegarsi ma niente...

Il verdino lo aveva dribblato e veloce come il vento, e furbo come pochi, si era fatto accompagnare a casa da una spiazzata Inko dicendole che stava poco bene e che avrebbe saltato l'ultima ora

E da quel momento in poi, da quando Katsuki era rimasto come un ebete fuori dalla porta della scuola, l'unico Izuku con cui era riuscito a parlare era stato quello della realtà virtuale di quel gioco di merda

Quindi con che coraggio avrebbe dovuto entrare in quella casa e passare il natale con lui? Cosa gli avrebbe detto?

Katsuki sospirò, la roba da mangiare e la bottiglia in equilibrio in una mano mentre con l'altra stringeva il mazzo di chiavi che gli aveva dato Inko nel caso Izuku fosse ancora a letto, per poi stringere i denti ed infilare la chiave nella toppa bussando leggermente

K:" Nerd..."

Katsuki entrò in casa cercando di fare meno rumore possibile, posando successivamente la roba da mangiare e la bottiglia sul mobiletto all'ingresso, per poi guardare verso le scale che portavano al piano superiore e sospirare di nuovo

Sapeva che Izuku lo aveva sentito entrare e sapeva che se non era sbucato fuori, nel sentire la porta richiudersi, era perché non voleva farlo

E come dargli torto?..

Il biondo si passò una mano sulla faccia, l'indecisione sul da farsi che lo stava mangiando vivo, per poi sollevare lo sguardo verso il piccolo corridoio e sentire il cuore stringersi nel petto...

Erano sempre insieme...

In ogni foto appesa ai muri, con una precisione millimetrica e contornate da piccole cornici delicate, se Izuku non era con sua madre era con lui

Le foto fatte in mezzo alla neve da bambini

Le foto nella piccola piscina gonfiabile d'estate

Le foto nel primo giorno di asilo e persino quella, dove lui era infuriato, di lui ed Izuku al primo giorno delle medie con il verdino che si teneva una mano sullo stomaco

K:" M-mi...mi dispiace"

Le dita di Katsuki passarono su quell'immagine di cui si vergognava come un ladro, ricordandosi perfettamente del motivo per cui il nerd si sorreggeva lo stomaco, per poi abbassare il capo e sentire il cuore stritolarsi nel petto

K:" Io... i-io mi dispiace..."

I:" Non è abbastanza"

La voce di Izuku lo fece sobbalzare, la mente persa nel ricordo di tutte le cattiverie che gli aveva fatto e di tutte le parole velenose che gli aveva detto, ed i suoi passi sulle scale lo fecero immobilizzare per la prima volta davvero terrorizzato.

I:" Non puoi pensare che questo... c-che questo sia sufficiente per farti perdonare! Tu... t-tu mi hai usato e..."

K:" No!!"

Anche Katsuki trovò il coraggio di aprire la bocca, il ricordo di quel bacio che ancora gli faceva stringere lo stomaco e battere forte il cuore, per poi sollevare lo sguardo e puntarlo sul minore che si era fermato al centro delle scale

K:" Io...io non ho mai..."

Un sorriso sarcastico si aprì sulle labbra del verdino, gli occhi cerchiati di rosso con persino la sclera arrossata, e Katsuki si portò più vicino alla scala cercando di trovare dentro di sé le parole giuste

K:" Non volevo farti questo"

I:" Ed allora che cosa volevi Kacchan? Eh? "

Katsuki si guardò le mani, sudate e contornate da un leggero fumo causato dalla nitroglicerina che stava cercando di controllare, per poi sollevare di nuovo lo sguardo e deglutire a vuoto capendo che la sincerità, per una volta, era l'unica strada disponibile

K:" Io... Io volevo solo vincere la scommessa ma... Ma ho capito che non ha senso vincere se, per farlo, devo perdere te"

Izuku chiuse gli occhi, il cuore di Katsuki che scandiva quei secondi di silenzio come l'orologio di un condannato a morte, per poi riaprire le labbra e costringere Katsuki ad indietreggiare

I:" Perdermi? Tu ... t-tu mi hai perso tempo fa Kacchan...quando hai pensato che la mia amicizia, o il mio amore, fosse solo un gioco... Il premio per una stupida scommessa "

Ho fatto seriamente i salti mortali...

Il prossimo sarà l'epilogo!!!

Buon Natale ragazzi 💜💜💜