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S:" allora? Com'è andata?"

La teiera aveva iniziato a fischiare da un paio di secondi quando Hitoshi si decise a fare la domanda che gli girava in testa ormai da ore...

Sapeva già da tempo l'intenzione di Izuku di voler andare in quella clinica come sapeva ormai da tempo che in nessun modo sarebbe riuscito a fargli cambiare idea...

Si conoscevano da un solo anno e le circostanze che li avevano portati ad avvicinarsi erano decisamente buffe...

Ma tra di loro era nato immediatamente un legame di amicizia molto profondo...
Uno di quei legami in cui non importa cosa stia facendo o pensando l'altro, per quanto imbarazzante possa essere, ne avrebbero parlato senza problemi...

Si erano incontrati per la prima volta proprio nell'ospedale dove il verdino lavorava ...

Shinsou era reduce dall'ennesima rissa, partita non a causa sua, ed era stato costretto dalla sua agenzia di supporto ad andare a farsi visitare

Non amava gli ospedali...

Da quando era solo un cucciolo era stato sottoposto a milioni di visite da dei genitori troppo apprensivi e la maggior parte di esse erano causate dall'inutilizzo del suo Quirk...

Shinsou era cresciuto in un quartiere dove la maggior parte dei bambini aveva Quirk fisici...

C'era chi poteva manovrare gli elementi... c'era chi riusciva ad ingrandire gli oggetti...c'era persino un ragazzino che riusciva, a malapena sfiorandoli, a trasformare qualsiasi cosa in un arma....

Mentre lui, con i suoi buffi capelli viola, pensava di essere a tutti gli effetti un quirkless...

Finché un giorno quello stesso bambino, che trasformava le penne in pistole, non rischiò di morire dopo aver litigato con lui...

Erano andati al fiume, in uno di quei pomeriggi assolati dove non hai voglia di fare nulla, e l'altro bambino aveva deciso di prenderlo un po' in giro per l'assenza di Quirk....

Hitoshi ormai non ci faceva quasi più caso....in realtà non gli importava tantissimo di avere, o non avere , un potere attivo...
Ma quando si era ritrovato con l'acqua quasi alla gola, ed intrappolato in mezzo alla corrente, qualcosa sembrò essere scattato nella sua testa...

Ed aveva posto la domanda...

"Non ... n-non preferiresti essere tu qui nell'acqua?"

"Assolutamente no...non sono uno sfigato come....."

Bianco....

Occhi bianchi ,e vitrei, su un corpo immobile...

Ecco cosa aveva visto il piccolo Hitoshi quando era riuscito ad uscire dalla corrente....

Aveva girato intorno all'altro bambino e gli aveva agitato una mano davanti....

Gli aveva toccato una guancia...

Gli si era seduto a fianco, senza parlare, per diversi minuti...

Finché la sua bocca non si era aperta e gli aveva dato l'ordine

" Forse dovresti provare anche tu cosa si sente ad essere umiliati in questo modo...dovresti essere tu quello che non riesce più a respirare...dovresti essere tu a sentirti impotente mentre l'acqua ti terrorizza... Vorrei proprio che lo facessi sai? Vorrei che tu andassi in acqua ..."

I piedi del bambino iniziarono a muoversi, verso la superficie del fiume, ed Hitoshi lo guardò camminare fin quasi sparire sotto le piccole onde....

Fu solo grazie all'intervento del padre del violetto, che era andato a richiamarlo per la cena, se quel bambino era ancora vivo...

Da quel giorno, il giorno in cui avrebbe dovuto festeggiare l'arrivo del suo Quirk, per Hitoshi partì l'inferno....

Villain...

Quante volte se l'era sentito ripetere?

Sei solo un villain...sei solo un mostro...

Hitoshi era cresciuto così....sentendosi cucire addosso un personaggio che gli stava stretto....era cresciuto con l'idea di voler diventare un eroe in un posto in cui la gente non faceva altro che additarlo come mostro...

Finché non aveva deciso di andarsene ed iscriversi ugualmente alla UA...dove si diplomò, tre anni dopo, nella sezione di supporto...
Nessuno aveva creduto in lui...e lui non aveva mai fatto nulla per mettersi in risalto...

Persino al festival sportivo, dove avrebbe potuto mostrare a tutti di cosa fosse capace, si era limitato a correre nella prima sfida...per venir eliminato, subito dopo, alla sfida successiva...

Per questo quando incontrò quell'omega, nell'ospedale dove era stato spedito per l'ennesima rissa, non si fece minimamente domande....

Si fece visitare da lui...

Lo osservò per tutto il tempo muoversi e parlare a macchinetta...

Lo sentì ridere delle sue stesse battute e prima ancora di rendersene conto aveva accettato di uscire a bere una birra dopo il lavoro

"Sai...trovo che il tuo Quirk sia straordinario... è un vero peccato che tu non sia un eroe..."

Ecco cosa gli disse Izuku mentre, con un sorso di birra, ingoiava l'ennesimo inibitore....

Ed Hitoshi si era ritrovato catapultato in una realtà fatta di cose semplici e telefonate infinite...
Si era ritrovato, da un giorno all'altro, con un amico omega che ricercava la sua compagnia....e che non lo faceva sentire un mostro...

Si era ritrovato a ridere più di quanto avesse mai fatto in vita sua....ed a credere che forse, anche per lui, esisteva uno scopo...

Ed ora quello stesso ragazzo era sul suo divano, con gli occhi sbarrati, che si accarezzava il ventre con lo sguardo perso

"I-io.... i-io sono gravido Hito...."

Shinsou versò l'acqua calda sulla bustina contenuta nelle tazze, una miscela di the alla vaniglia e more, e gliene passò una sedendosi subito dopo al suo fianco

"E non era ciò che volevi?"

Izuku sospirò continuando ad accarezzarsi il ventre, con lo sguardo ancora perso, prima di posare la tazza sul tavolino e mettersi le mani in faccia...

Una lacrima scese tra le sue dita, percorrendo lentamente il polso del verdino, ed Hitoshi allungò una mano ad accarezzargli i capelli

"Izuku...cosa succede?"
L'omega singhiozzò, senza alzare mai il viso, ed Hitoshi lo vide rannicchiarsi quasi su se stesso

"I-il...i-il donatore... i-io...i-io penso di... d-di conoscerlo e ...e l-lui...l-lui me lo porterà via...l-lui...Hito...Hito ti prego...a-aiutami..."

Altri singhiozzi risuonarono tra le pareti, del soggiorno, ed Hitoshi si avvicinò a lui accarezzandogli ancora i capelli

"Hey...stai tranquillo ok?"

"N-non...non posso farlo Hito... i-io...i-io non posso perdere questo bambino.. i-io... i-io non posso..."

Il viso di Izuku finì sul torace dell'alpha, che lo aveva attirato a sé, ed Hitoshi gli accarezzò una spalla dolcemente

"Non ti devi preoccupare di questo Izuku ...nessuno toccherà te o il tuo bambino.... perché con te...ci sono io..."

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