Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Una Partner Per Il Giustiziere

Erano le dieci del mattino, Jonathan si era svegliato circa mezz'ora fa, si era preparato per uscire: si mette un capotto e prende un ombrello poiché stava piovendo, mentre esce il giovane stava pensando alla serata di ieri passata con il suo migliore amico.
Il giovane mette la mano destra fuori dall'ombrello, le gocce d'acqua piovana gli scendono nel palmo della mano.
Jonathan fa un lieve sorriso, in un certo senso gli piaceva questo tipo di clima.
Nonostante la pioggia, molte persone continuarono a vagare nelle strade della Città-Academica, Jonathan compreso,  si stava dirigendo all'unico bar che frequentava spesso con Suizuke per poter prendere il solito caffè lungo, e ripensandoci era anche il posto in cui ebbe incontrato per la prima volta Ryuko.
Mentre camminava per il tragitto, si sente la pioggia battere verso il suolo e in sottofondo, in lontananza si sente una voce piuttosto delicata, quasi di un tocco femminile, il giovane si voltò per vedere da dove arrivasse quella voce...
Quella voce era di Saten Ruiko, che stava facendo la sua solita azione nell'alzare la gonna della sua migliore amica Uiharu.
Uiharu sembrava piuttosto imbarazza dal comportamento della sua amica, mentre Jonathan rimase piuttosto inorridito da ciò, perciò tese a voltare lo sguardo, per poi ritornare al suo tragitto verso il bar.
Saten e Uiharu videro il ragazzo, a loro apparenza sembrava strano, ma anche abbastanza familiare, Saten infatti si era appena ricordata di averlo visto una volta, per precisare gli era caduta addosso, si chiamava Jonathan, almeno così le aveva detto lui.
Da come sembrava, Jonathan aveva assistito alla scena, rendendo Uiharu completamente rossa sul viso a causa dell'imbarazzo e lancia pugnetti delicati verso Saten chiedendole perchè dovesse sempre fare così...

«Hey Uiharu, che ne diresti di andare a fare colazione?»
«Certo va bene!»

Le due amiche decisero di andare a fare colazione, così tanto per cambiare decisero di andare ad un bar, ed era lo stesso bar che frequentava spesso il ragazzo dai capelli rossi.
Una volta che Jonathan è arrivato al bar, ordina al barman il solito caffè lungo da portare al tavolo numero tre, dove c'era la solita finestra per poter ammirare il panorama.
Oltre a lui c'erano anche le due ragazze, che decisero di sedersi uno o due tavoli dopo del suo. Saten si volta verso di lui, sembrava volesse conoscerlo meglio, ma non sapeva cosa fare, era abbastanza agitata...
Le due ragazze ordinano entrambe un cappuccino, Uiharu chiede al barman se poteva mettere nel suo una spolverata di cacao.
Per Uiharu era la prima volta, forse anche l'unica volta in cui vide Saten così agitata alla vista di un ragazzo, così decise di incoraggiarla ad andargli a parlare.

«H-hey, ti ricordi di me?»
«Mh? Perché dovrei ricordarmene?»
«Sono la ragazza che voleva sapere dell'esistenza del giustiziere! Quella che ti è pure caduta addosso...»
«Ah? Si mi ricordo... e non so se sia un bene o male»

Saten rimase piuttosto perplessa dalla risposta datagli dal giovane ragazzo dai capelli rossi, anche lei aveva capito che fare amicizia con lui poteva essere un'enorme impresa...

«Comunque non mi ricordo di essermi presentata l'ultima volta, perciò lo faccio adesso! Mi chiamo Saten Ruiko! Piacere di conoscerti Jonathan.»
«Il piacere è mio...»

Disse il ragazzo tenendo il pugno sotto il suo mento, con un'aria piuttosto menefreghista.
Saten, ad un certo punto della conversazione, gli chiede se sia lei che la sua migliore amica potessero sedersi con lui.
Per il giovane, nonostante non gliene importasse granché, non c'erano problemi ad invitarle a sedersi al suo tavolo, perciò si siede accanto a lui.
Uiharu, mentre sorseggiava il suo cappuccino, alza il suo solito sguardo da fanciulla verso il ragazzo, Jonathan ricambia lo sguardo, ma al contrario di quello della ragazza, il suo era freddo, cupo e privo di emozioni, intimorisce Uiharu...

«Piacere di conoscerti, mi chiamo Uiharu Kazari!»
«Ok...»

Uiharu, per poter conoscere meglio il ragazzo che aveva davanti, inizia a fargli domande, ma Jonathan non aveva interesse a risponderle, anche se rispondeva aveva comunque il solito atteggiamento menefreghista, ma era piuttosto a disagio:

«Sai io lavoro per il Judgment!»
«Ok...»
«Tu vieni sempre in questo bar?»
«Ah ah...»
«Uiharu, non credi di esagerare con le domande? Comunque visto che siamo tutti e tre qui, che ne dite di parlare un po' del Giustiziere?»

Saten aveva appena messo l'appiglio sulle sue solite fissazioni, adorava parlare di leggende e misteri, anche se quest'ultimi erano stati svelati...

«Non credo mi interessi...»

Saten e Uiharu erano davvero stanche, le due non sapevano come comunicare con lui, addirittura stavano perdendo la speranza di diventare sue amiche, poiché sembrava che al giovane non gliene andasse mai bene una...

«Poi di un po', non ti avevo consigliato di stargli lontano? Hai idea di quanti pericoli incomberesti se continuassi a dare la caccia a quel ragazzo mascherato...?»

Saten capisce cosa disse il ragazzo, ma non sapeva come rispondergli, era abbastanza preoccupata da ciò che egli le aveva detto...

«Comunque conosco un amico, che è più o meno simile a te... volendo potrei fartelo conoscere...»
«Aspetta ma se vuoi farmi conoscere un tuo amico, significa che io e te siamo amici?»

Domanda la ragazza completamente agiata, il giovane era nuovamente a disagio...

«Può darsi...»

Il giovane si alza e va a pagare sia per lui che per le ragazze, si diresse verso l'uscita, dicendo a Saten che forse si sarebbero potuti rivedere, una volta uscito Saten era davvero contenta, Uiharu si congratula con lei dicendole, evidentemente aveva fatto colpo.
Jonathan, una volta uscito dal bar, inizia a pensare se avere delle amicizie potesse essere sbagliato o no, se un giorno la sua doppia vita venisse svelata al pubblico, la prima cosa che faranno sarà attaccare i suoi amici più cari, e non permetterà che ciò accada, però ripensando a quella ragazza amante dei misteri, forse era meglio tenersela vicino: volendo dare la caccia al Giustiziere, non si sapeva mai se potesse cacciarsi nei guai, perciò era meglio tenerla d'occhio.
Stava ancora piovendo, nella Città-Academica continuava ad esserci un via vai di gente, proprio come quando era appena uscito dal suo dormitorio.
Ma nonostante il via vai di persone, la città sembrava essere abbastanza silenziosa, e l'unica cosa che era percettibile era il suono delicato delle gocce di pioggia, il giovane si perse nuovamente nella sua mente.
Jonathan sembrava ormai in trans, la pioggia sembrava averlo ammaliato, continuava a stare fisso ad osservarla cadere dal cielo.
Continuando a divagare tra i suoi pensieri belli o brutti: la sua sorellina scomparsa, i pochi amici che aveva Suizuke Hondo, Ryuko Okada ed ora anche Saten Ruiko.
Dopo un po' si mise la mano sul viso, nota che era completamente bagnata, per poi accennare "si, amo la pioggia!" Fece un sorriso, continua a camminare tenendo l'ombrello con la mano sinistra.
Mentre Jonathan continuava a camminare per la città, Uiharu e Saten erano uscite dal bar.
Uiharu ripensa al gesto di Jonathan rimanendone ammagliata, non pensava che un ragazzo apatico come lui potesse offrirgli la colazione a loro due.

«Spero di riuscire ad incontrare di nuovo quel ragazzo, non gli ho ancora dato il mio numero!»
«Tranquilla Saten, vedrai che lo reicontrerai»

Le due amiche, per evitare di starsene sotto alla pioggia, decisero di andare nell'alloggio di Saten, magari a passare la giornata a guardare qualche film.
Uiharu e Saten raggiunsero l'alloggio di quest'ultima, si misero a vedere alcuni film piuttosto romantici, così da contrastare la maliconia trasmessa dalla pioggia.
Mentre loro iniziarono a guardarsi il film per passare il tempo, Shirai e Okada erano nell'ufficio del Judgment, Shirai era piuttosto arrabbiata con lui, ma per fortuna lo sapevano soltanto loro due non nessun altro, altrimenti per Okada sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe sentito parlare del Judgment.

«SI PUÒ SAPERE PERCHÉ HAI UCCISO IL TIZIO DEGLI XENOS? TI È DATO DI VOLTA IL CERVELLO? NOI DEL JUDGMENT NON UCCIDIAMO I CRIMINALI, LI ARRESTIAMO!»
«M-ma Kuro-Chan, non è stata una cosa voluta... è stato un incidente...»
«BEH, VEDI DI NON RIPETERLO PIÙ! SONO STATA CHIARA!?»

Lo guardò piuttosto incazzata, mise un'enorme paura al collega...

«Chiara come il sole...»

Dopo la ramanzina subita, Okada capisce e spera di riuscire a controllarsi più avanti, per fortuna Shirai e lui oggi non avevano casi da risolvere, erano stati messi a riposo come ricompensa per aver fermato gli Xenos, anche se uno risulta morto gli altri membri degli altri distretti pensarono di dare la colpa al Giustiziere, visto che non ebbero idea di chi fosse il vero assassino, l'unico abbastanza forte sembrava essere lui, però i sospetti non erano fondati poiché era chiaro e tondo che il Giustiziere avesse un'abilità collegata all'aereocinesi, anche chiamata Wind Booster.
Mentre il corpo del criminale sembrava completamente incendiato... aveva diverse ustioni di terzo grado..

«Kuro-Chan, tu credi che i colleghi degli altri distretti del Judgment mi accuseranno di omicidio?»
«Beh, se non ti troviamo un alibi, certo che ti accuseranno!»
«Beh non sono l'unico ad avere un'abilità collegata alla Pirocinesi...»
«Vero, però poi vivrai con la coscienza sporca, poiché verrebbe accusato un povero innocente...»

Shirai disse ad Okada, di mettersi al lavoro, poiché dovevano trovare una soluzione per cacciare il collega dai guai, nonostante siano a riposo, a Shirai Kuroko non importava. Non si poteva rimandare a domani quello che si poteva fare oggi.
Mentre i due del Judgment cercano di trovare un metodo per scagionare Okada, Jonathan Miura continuava a camminare senza raggiungere una meta ben precisa, ma non era solo...

«Eccoti finalmente! Ti stavo aspettando Jonathan Miura... o forse dovrei chiamarti "Giustiziere"?»

Il ragazzo sente una voce femminile dietro di lui, ma appena sente che aveva scoperto chi fosse, apre gli occhi: era leggermente sconvolto... si volta verso di lei...

«Di un po', come fai a saperlo!?»
«Ho dato una lieve sbirciatina nella tua mente... in maniera leggermente abusiva!»
«Ma sei proprio una bastarda!»
«Dovresti essere più educato con una dolce signorina!»
«Bah... dolce e signorina sono parole che non ti si addicono proprio... da come sembra sei il contrario della dolcezza, allora che vuoi?»
«Che ne dici di collaborare insieme a me? Anche se non credo che tu sia nella condizione di poter rifiutare dato che usi i tuoi poteri liberamente... e anche se l'uso che ne fai non è malvagio saprai di sicuro che non è concesso a chi non fa parte delle autorità... potrei tranquillamente denunciarti!»
«Denunciami pure allora, ciao!»

Il ragazzo se ne va, ma la bionda gli disse di fermarsi e con il suo telecomando gli blocca i movimenti.

«Se ti rispondessi di si, poi mi lascerai in pace?»
«Non ho obiezioni a riguardo»

A tal punto Misaki, annulla il blocco e Jonathan riprese a muoversi.

«Ti ringrazio, ma ora lascia che ti ponga una domanda, perché vuoi collaborare con me?»
«Leggendo la mente di molti studenti in città, ho potuto scoprire che qualcuno di malvagio farà il suo ritorno, mi servirà il tuo aiuto per fermarlo...»
«Ok, va bene ti aiuterò...»

I due mentre discutevano videro una panchina, perciò decisero di sedersi e forse continuare a parlare di questa ipotetica collaborazione tra la quinta Level Five e il Giustiziere.
Però Misaki Shokuhou nota che forse non era il posto adatto per poterne parlare ancora, nota ad arrivare qualcuno verso di loro che Jonathan conosceva molto bene, era il suo migliore amico Suizuke...

«Che cosa ci fa qui quell'idiota?»
«È un tuo amico?»
«Si, è un mio compagno di classe, ci conosciamo dall'asilo e frequentiamo la stessa scuola media!»

Suizuke si avvicina verso di loro abbracciando l'amico, Jonathan sembra infastidito da questo suo atteggiamento, al contrario Suizuke era piuttosto malizioso...

«Amico sogno o son desto? Ti stai vedendo con una tipa, ed è pure anche molto carina! Sono fiero di te, quindi era questo che mi nascondevi quando dicevi di essere sempre impegnato, era perché dovevi vederti con lei... Oh non sai quanto sono fiero di te!»
«Ma che cazzo di idee ti vengono in testa? Manco la conosco!»
«Allora come si chiama la fortunata?»
«Non lo so! Ci siamo appena visti!»
«Mi chiamo Misaki Shokuhou e sono la regina della Tokiwaidai!»
«Misaki Shokuhou? La Mental Out?»
«Proprio così!»
«Oddio amico sono così felice per te!»

Jonathan rimase ancor più infastidito dal comportamento del suo amico, ma era comunque curioso di sapere come mai si trovasse qui, così gli pose la domanda, e Suizuke gli rispose che visto che stava piovendo, era un buon modo per allenarsi con Abyssal Rend!
Misaki e Jonathan decisero di lasciarlo ai suoi allenamenti e se ne andarono via

«Il tuo amico è piuttosto particolare! Vorrei conoscerlo meglio un giorno... anche se ovviamente posso anche leggergli la mente!»
«Se lo dici tu...»

Mentre Misaki e Jonathan si incamminano per andare in un altro posto per poter parlare delle loro faccende, al Judgment non era affatto una giornata tranquilla, i due membri, soprattutto Shirai Kuroko, cercavano in tutti i modi di trovare un alibi per il collega, ma niente da fare... addirittura nel posto in cui era stato trovato il corpo i loro colleghi del Judgment notarono una telecamera, e se per caso avesse funzionato per il giovane, la sua carriera sarebbe ormai finita.

«Kuro-Chan, tu credi che il Giustiziere ci caccerà dai guai?»
«Non lo so, lui salva le persone in pericolo, non quelle incriminate...»

Nel luogo in cui venne ritrovato il corpo c'era un agente che stava esaminando la telecamera: il nome di quest'ultimo era Shinji Lundberg.
Era un ragazzo di diciassette anni nato nella Città-Academica, a scuola però aveva pochi amici a causa delle origini svedesi.
Il suo compito era svelare chi aveva ucciso il criminale Hiroji Ishikawa appartenente al lato oscuro del team Xenos.
Mentre esaminava la telecamera, nota che alcuni video risultarono incompleti, evidentemente la telecamera era stata danneggiata a causa dello scontro. Infatti l'unica cosa che riesce a notare fu un raggio di fuoco devastante che colpisce in pieno il criminale, che lo porta alla morte, ma non si intravide chi o che cosa l'avesse generato, evidentemente era troppo lontano dalla visuale della telecamera.
L'agente Lundberg disse pensando "devo scoprire a che tipo di abilità Esper apparteneva questo tipo di tecnica, una volta scoperto, lo arresterò!"
Dopodiché spense i video della telecamera, continua ad indagare, si era fatto dare persino i risultati dell'autopsia, tuttavia erano risultati del tutto irrilevanti, poiché già a vista sembrava che fosse stato colpito da un abilità collegata alla Pirocinesi, ovvero un'abilità funzionante col potere telecinetico, permettendo al possessore di manipolare il fuoco.
L'agente se ne ritorna al suo distretto, inizia a fare delle ricerche al computer di tutti gli studenti che popolano la Città-Academica, che potessero avere un'abilità legata alla pirocinetica, ne aveva trovati alcuni di cui uno già in prigione.
Alcuni dei ragazzi riscontrati, escludendo il ragazzo in prigione e la ragazza morta, erano di livello piuttosto basso, erano di livello: uno, due e tre, troppo bassi per quel tipo di potenza ripresa dalle telecamere, perciò non potevano essere loro.
La potenza poteva essere considerata di un livello quattro circa, mentre continuava a cercare altri possibili soggetti nota in lista un ragazzo quasi della sua età, Okada Ryuko, anche lui apparteneva al Judgment, ed il suo potere era legato alla Pirocinesi...
Dalle informazioni ricavate, nota che Okada lavorava al terzo distretto, perciò decise di andare sul posto e di interrogarlo.
Prima di andare prese l'ombrello, stava ancora piovendo, ma rispetto a prima, la pioggia diminuiva, evidentemente stava per smettere ma non si poteva mai sapere, in fondo il clima può essere una cosa piuttosto imprevedibile.
L'agente Lundberg si stava dirigendo verso il terzo distretto del Judgment.
I due membri di quel apposito ufficio continuarono ad indagare per poter trovare un albi per Okada, ma sembrava una cosa a dir poco impossibile...
Mentre i due parlarono si sentì bussare alla porta, i due ragazzi la fissarono, si chiesero chi potesse essere: era Makigami.
Perciò Shirai decise di andare ad aprire, era una persona che non aveva mai visto, ma riconobbe che era un collega dalla fascia...

«Chi è lei? Perché si trova qui?»
«Sono Shinji Lundberg, vi dichiaro entrambi in arresto per omicidio doloso»
«Voi avete il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa direte potrà essere e sarà usata contro di voi in tribunale. Avete diritto a un avvocato durante l'interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, ve ne sarà assegnato uno d'ufficio.»

Mentre i due seguirono l'agente al proprio distretto per poterli interrogare, dato che per l'agente Lundberg non era una buona idea interrogarli al terzo distretto essendo i due accusati un luogo familiare, per questo decise di portali nel distretto dove lavorava.
Misaki e Jonathan osservano la scena del tutto per caso per poi entrambi lanciarsi uno sguardo.
Perciò mentre Jonathan si nascose per far apparire i vestiti da giustiziere, Misaki rimane apposta fuori per fare da guardia.
Dopo aver fatto, i due iniziarono ad andare verso i tre del Judgment.

«Agente che cosa sta succedendo?»
«Vedo che il Giustiziere ha la fidanzata...»

Il Giustiziere, a sentire che Misaki fosse la sua fidanzata rimase piuttosto scioccato, mentre parlarono, la Mental Out inizia a ricavare informazioni su cosa stesse succedendo a Shirai e Okada, su come mai fossero stati arrestati... direttamente dalle loro menti, senza che i diretti interessati se ne accorgessero.
Dopo aver preso le informazioni che le interessavano fece cenno al collega, Misaki per evitare di dare troppo nell'occhio, facendogli capire che era meglio allontanarsi.
Pertanto i due se ne vanno lasciando che l'agente portasse via i due accusati.
Una volta che si erano allontanati, la Mental Out prende il suo telecomando e clicca un tasto per poter aprire un canale telepatico con lui.

«Ho aperto un canale telepatico, così casomai arrivassero dei passanti, non ci sentiranno!»
«Va bene. Dimmi, cos'hai scoperto?»
«Ho scoperto che il tuo amico ha commesso un omicidio, l'ho letto nella sua mente, però non voleva commetterlo veramente... è stato un incidente...»
«Mh! Capisco, poi?»
«Mentre Shirai è stata accusata per lo stesso reato...»
«Bisogna scagionarli entrambi, e penso che questo compito sia perfetto per la bionda bastarda che ho davanti!»

Shirai e Okada portano al distretto dell'agente Lundberg, quest'ultimo fa un breve interrogatorio ma né Okada e né Shirai risposero alle sue domande, pertanto l'agente in questione li mette in cella e li priva della loro fascia.
Nel Judgment non accettano due persone che hanno commesso un delitto di tale gravità.
Dopodiché Mental Out e il Giustiziere si mettono in azione, avevano calcolato il tragitto fatto dall'agente e la loro destinazione era il distretto del Judgment 105 dove lavorava il mezzo svedese.

«Allora io resto sul tetto a farti da guardia, tu intanto cerca di intrufolarti e di manipolare la mente di chi sta dentro il distretto, cerca di fargli credere che non sono loro gli indiziati!»
«Va bene partner!»

Il Giustiziere salta sul tetto ed iniziò a fare la guardia, mentre la Mental Out, con le mani dietro la schiena tutta sorridente, inizia ad entrare nel distretto tenendosi in contatto telepatico con il collega.
Mentre entrava prese il suo telecomando, digitando un tasto, controlla gli agenti dell'ufficio.
Gli agenti controllati dalla bionda la fecero passare fino alla stanza in cui si trova l'agente Shinji Lundberg.

«Buongiorno agente!»
«Ah? Sei la fidanzata del Giustiziere, come mai sei qui?»

La bionda fece un sorriso, non gli rispose neanche, mise la mano sulla sua borsetta, digita un tasto del suo telecomando.
Lundberg era piuttosto incredulo, forse aveva un'arma, ma prima che se ne accorgesse era ormai tardi.
La Mental Out, inizia a manipolare i suoi pensieri facendogli credere che il criminale degli Xenos fosse morto per cause accidentali, morto per colpa di un kamikaze e spiegava le ustioni...

«Ecco come stanno veramente le cose, perciò la prego liberi Shirai e il suo amico agente!»
«Se le cose stanno così, va bene, li lascerò andare!»

Dunque l'agente si dirige verso le celle temporanee in cui vennero rinchiusi Shirai e Okada, stavano litigando ma l'arrivo di qualcuno rovina la loro atmosfera, facendoli tacere!

«Forza andatevene, prima che cambi idea! Siete stati scagionati!»
«Cosa? E da chi?»

Domanda Shirai piuttosto incredula, per poi intravedere Misaki, evidentemente la bionda aveva fatto qualcosa...
Shirai e Okada fecero un sospiro di sollievo, uscirono dalla cella, per poi riprendersi le loro fasce e andarsene dal distretto.
Una volta usciti il Gustiziere era appollaiato sul tetto e li intravide, così salta dal tetto per poi scendere davanti a loro, mettendo paura ai tre ragazzi.

«Ben fatto Misaki, hai svolto la missione molto più in fretta di quanto pensassi!»
«Sono una level-five d'altronde!»
«Ora possiamo andare!»
«Certo!»

Il Giustiziere e la Mental Out se ne andarono in un vicolo per far riprendere al ragazzo mascherato gli abiti da civile.
Una volta fatto, il giovane esce dal vicolo con le mani in tasca, per farle una domanda: "Non dovevamo andare a pranzo?" La bionda a sentire ciò fece un sorriso e vanno a pranzare insieme ad un ristornate scelto da lei.
Una volta arrivati si siedono al tavolo numero settantasette, essendo l'unico tavolo disponile dato che tutti gli altri erano già occupati.
Il cameriere arriva a dare ai due il menù, dopo aver scelto cosa prendere il cameriere va subito in cucina.

«Domani si ritorna a scuola...»
«Si, ed io non vedo l'ora! A me piace acculturarmi!»
«A me no, e pensare che salto pure le lezioni di educazione fisica!»

Jonathan, dopo aver sentito ciò che ebbe detto la ragazza, non capisce come continuare il discorso, era sempre stato uno di poche parole. Da com'era esteticamente, sembrava che Misaki fosse un'amante dello sport, ma evidentemente l'apparenza può ingannare.
Finalmente arrivarono le loro ordinazioni: Misaki ordina un'anatra all'arancia, mentre Jonathan ordina un'aragosta poiché era un ristornante di un certo livello, infatti  geograficamente il ristornare era collocato vicino alla Tokiwadai, la scuola a cui apparteneva la quinta dei level-five.

«Posso farti una domanda Jonathan-Kun?»
«Dimmi, basta che non sia una domanda stupida!»
«Domani prima di andare ognuno delle rispettive scuole ti piacerebbe fare colazione insieme? Così ti vedrò in divisa! E porta anche il tuo migliore amico!»

Il giovane inizia lievemente ad arrossire e si copre la faccia dato che non sapeva cosa rispondere...

«Come mai la presenza di Suizuke ti renderebbe felice? Se posso chiedere...»
«Mi piacerebbe conoscerlo, tutto qui!»

Dopodiché i due smettono di parlare, continuarono il loro pranzo, Jonathan rimane piuttosto soddisfatto sia dalla cucina che dal servizio della sala.

«Dalla tua espressione, sembra che ti sia piaciuto!»
«Si, devo ammettere che hai un buon gusto in fatto di scelta, per essere una bionda bastarda!»
«Che ne diresti se andassimo a fare una passeggiata per negozi, una volta finito qui?»
«Va bene, di sicuro mi porterai in posti decisamente lussuosi...»
«Chi lo sa...»
«Comunque ha smesso di piovere, peccato!»
«Ti piace la pioggia Jonathan-Kun?»
«Si, la preferisco molto più»

Una volta usciti andarono verso i negozi di alta classe, Jonathan rimase abbastanza imbarazzato da ciò, mentre osserva la bionda lo divenne ancora di più, non era abituato ad uscire con una ragazza...

«Qualcosa non va Jonathan-Kun?»

Il ragazzo non riesce a risponderle, era davvero imbarazzanto, non si sentiva a suo agio in certi posti...
Nonostante lo zio fosse benestante, gli aveva insegnato sia a lui che ad Alethea che la ricchezza non era la risposta a ogni cosa.
Il giovane nota che Misaki lo stava osservando con aria perplessa, perciò per non farla preoccupare ricomincia a camminare per poter continuare il giro, Misaki a quel punto gli fece un sorriso.
D'un tratto la giovane Misaki, mentre stava osservando una vetrina, si volta verso di lui dicendogli se potessero trovare un tè caldo, stavolta sarebbe stato lui a scegliere; il giovane, a tal punto, fece un lieve sorriso. Finalmente abbandona la zona per ricchi e la porta al solito bar.
Misaki si guarda attorno, avrebbe preferito luoghi più lussuosi degni della regina della Tokiwaidai, ma apprezza comunque la location di questo bar.
Jonathan la accompagna al tavolo numero tre, era il suo tavolo preferito e si sedeva sempre lì.
Misaki si affaccia alla finestra, rimase piuttosto impressionata dal panorama esterno.
Jonathan, prima di alzarsi, chiede a Misaki cosa volesse prendere, così quest'ultima decise di voler prendere un Tè, il giovane si dirige al bancone dicendo al barista di fargli un caffè lungo e un tè nero da portare al tavolo.
Il giovane ritorna al tavolo e disse alla ragazza, che ci vorrà un po', ma l'attesa sarà ripagata.
Dopo qualche minuto arriva il caffè lungo per Jonathan e il tè nero per Misaki.
Alcuni clienti si erano voltati verso di loro ed iniziarono a bisbigliare tra loro: "guardate c'è la Mental Out, la quinta level-five si trova qui! La regina della Tokiwadai è così bella vista dal vivo..."
Ciò però la fece stare un po' a disagio, Misaki aveva percepito tutto tramite le loro menti, mentre Jonathan l'aveva percepito semplicemente perché si sentiva abbastanza osservato...

«Noto che hai molti fan»
«Che seccatura... non farci caso»
«Oh d'accordo!»

Misaki inizia a sorseggiare il tè, rimase piuttosto colpita dal suo sapore, non era niente male e rientrava nei suoi gusti.
Jonathan cerca di farsene una ragione, in fondo Misaki era stata cresciuta così e frequenta anche una scuola prestigiosa, perciò non poteva dire niente sul suo carattere...
D'altronde anche Misaki rimane piuttosto interdetta a causa del carattere del giovane così freddo e distaccato, sperando di riuscire a scioglierlo un po'.
Jonathan finisce di bere il caffè e aspetta Misaki finisce il suo tè per poi andare a pagare, mentre era affacciato alla finestra nota il tramonto del sole, il tempo vola quando si sta in compagnia...
Jonathan paga il conto per entrambi, e iniziano a dirigersi verso l'uscita del bar, i due decisero di scambiarsi i rispettivi numeri di cellulare, per contattarsi più in là per eventuali future missioni.
Una volta che i due si separano, Jonathan inizia a dirigersi verso i dormitori della sua scuola, ma appena inizia a camminare incontra un'altra ragazza che gli sembrava piuttosto familiare, era Saten Ruiko, sembrava piuttosto affannata come se fosse successo qualcosa... per poi accennargli: "Ti ho trovato finalmente!"
Il giovane rimase piuttosto perplesso da ciò...

«Tutto ok?»
«Sisi, ti stavo solo cercando!»
«Ehm perché?»

Domanda il giovane davvero davvero perplesso, sembrava quasi una stalker, la ragazza dunque gli diede un foglietto con su scritto il suo numero di cellulare...

«Ciao ciao a presto!»

Il giovane ricomincia a dirigersi verso il dormitorio della sua scuola, e una volta arrivato inizia a salire le scale per poi dirigersi verso il suo alloggio. Nonostante sembrasse una giornata tranquilla, era piuttosto stanco: uscire con una ragazza era davvero una cosa adir poco strana...
Si distese nel letto ed inizia a salvarsi i numeri sia di Misaki che di Saten,  per poi inviare un messaggio ad entrambe, Misaki sapeva quale fosse il suo numero visto che se lo erano scambiati entrambi, mentre Saten no, perciò gli toccava presentarsi...
Entrambe gli risposero contemporaneamente, Misaki gli scrisse: "Hey, Jonathan-Kun!" mentre Saten invece: "Ciao, non pensavo che alla fine te lo fossi salvato e che mi scrivessi..."
Dopodiché il giovane guarda lo schermo, fece un sospiro e inizia a pensare che quelle due lo avrebbero fatto diventare matto un giorno...
Mentre Jonathan cerca in qualche modo di rilassarsi, intanto ai dormitori della Sakugawa, Saten si trovava nell'alloggio di Uiharu, poiché ebbero avuto l'idea di cenare assieme.
Saten, dalla risposta ottenuta dal giovane inizia ad agitarsi, era più che eccitata, Uiharu inizia a sorridere da ciò conoscendola, quindi vederla su di giri era piuttosto normale.

«Oh, Uiharu ma ci pensi! Ho il suo numero...»
«Sono contenta per Saten!»

Saten era così su di giri che, appena riprese il telefono in mano per potergli scrivere nuovamente, le inizia a tremare la mano.
"Hey, ti andrebbe un giorno, se hai voglia e tempo, di rivederci?"
Gli arriva la risposta neanche dopo due secondi, Jonathan non era il tipo da far aspettare troppo per inviare la risposta, gli aveva scritto precisamente: "Si, perché no, ma ti avverto, non sono bravo con le ragazze..."
Saten gli rispose nuovamente mandandogli delle emoji con la risata, per poi scrivere affianco "tranquillo, non preoccuparti! Sii te stesso."
Jonathan la ringrazia mandandogli l'emoji di un cuore dato che nessuno, eccetto il suo migliore amico, gli abbia mai detto di "rimanere sé stesso" un ragazzo apatico, menefreghista, che tende a non interessarsi... non è il classico ragazzo che possa piacere alla gente, in un certo senso a causa del suo carattere, Jonathan divenne solo. All'epoca, quando era un bambino, non era affatto così, ma crescendo senza l'affetto della propria famiglia, lo cambiarono drasticamente, facendolo diventare ciò che era ora... e affrontare la solitudine non era di certo un'impresa facile, l'unico amico che aveva era solo Suizuke...
Stranante il giovane non invia più alcun messaggio, Saten inizia a preoccuparsi...
Infatti il giovane sembrava strano, ma stava piangendo...
Pensare al passato, alle disgrazie che ha dovuto passare, è diventato più freddo e distaccato ma anche più sensibile.
Non ricevendo una risposta più o meno immediata come le precedenti, Saten prova a chiamarlo, all'apparenza poteva sembrare eccessivo avendo il suo numero da qualche minuto.
Chiamarlo poteva essere una confidenza troppo grande, ma non le importava, abbandona la messaggistica ed aprì immediatamente della rubrica per avviare la chiamata, sperando le potesse rispondere. Jonathan mentre era immerso dal dolore del passato nota che ebbe ancora il cellulare in mano, la vibrazione dalla chiamata lo spaventa un po' facendolo smettere di piangere...
agli inizi non le volette rispondere, anche perché non sapeva più cosa dirle, ma prima che la chiamata si staccasse la accetta.

«Hey, come mai non hai risposto? Da come ho potuto notare dai precedenti messaggi sei uno che risponde subito...»
«Tranquilla, mi ero solo immerso nel mio passato quando mi hai detto di essere me stesso, mi sono venute così tante cose in testa, che mi ha fatto ricordare ciò che ero e ciò che sono ora...»
«Non so come eri in passato, ma sappi che sei perfetto come sei adesso!»
«Evidentemente non mi consoci bene!»
«Vero, però ho notato come sei fatto, con te è un'impresa fare amicizia e sembra di parlare con un mortorio... ma...»
«Me lo dice pure il mio migliore amico, comunque cosa intendi per ma? Anche se non credo mi interessi saperlo»
«E vabbè, anche se non ti interessa te lo dico comunque, ma è per questo che ti rende fantastico! Cioè almeno per me lo sei perché sei un totale mistero, ed io adoro i misteri!»
«Mistero?»
«Certo! La tua freddezza, la tua apatia e il tuo menefreghismo ti rendono un autentico mistero!»
«Non so se essere impressionato o terrorizzato da ciò...»
«Beh conoscendomi meglio, magari lo scoprirai!»

Saten e Jonathan continuarono a parlare al telefono, Saten nota che Jonathan si stava riprendendo dalla sua crisi, perciò si tranquillizza, ma ora era il momento di staccare per lei perché doveva mangiare cena che preparò Uiharu, perciò lo saluta e va a cenare con la sua amica.
Jonathan invece non avendo una cucina nel suo alloggio, come del resto tutti gli altri della Tetsuya, dovette ordinare qualcosa d'asporto.
Una volta arrivato il cibo inizia a mangiare seduto sulla scrivania guardando un po' di TV, i soliti documentari scientifici.
Invece Saten e Uiharu passarono una bella cenetta in tutta tranquillità.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro