Ritorno Alla Città-Academica
Erano ormai già passate due settimane per Jonathan ed era arrivato per lui il momento di salutare sua cugina e sua zia, avrebbe voluto salutare anche Ace, ma purtroppo non c'era perché aveva alcune faccende da svolgere, pertanto disse ad Allison di salutarlo da parte sua.
La cugina annuì e gli disse di non preoccuparsi perché si sarebbe occupata lei di dire quanto riferito ad Ace.
Prima che Jonathan va verso il check-in a mostrare i suoi documenti, la zia dice al nipote che se ci fosse stata qualsiasi altra cosa a turbarlo di non pensarci due volte a ritornare in Galles.
Jonathan annuì facendo un sorriso e abbracciò la zia ringraziandola della sua preoccupazione.
Dopodiché il ragazzo si diresse verso il check-in mostrò i documenti alla guardia, dopo ciò lo fece passare, gli mostra anche il foglio di permesso d'uscita della Città-Academica ottenuto prima di partire, dove c'era scritta sia la data di andata sia di ritorno.
Dopo averlo fatto passare, Jonathan iniziò a camminare verso l'aereo, ma prima accese il suo telefono, dopo l'accensione notò che nell'app di messaggistica c'erano alcuni messaggi.
Apre l'applicazione per vedere da chi provenissero e notò che erano di Misaki Shokuhou e Saten Ruiko.
Erano entrambe preoccupate per lui, il ragazzo rispose ad entrambe facendo copia in colla dello stesso testo, per entrambe le chat: "Hey, scusami se non ho pututo rispondere, ma ero molto impegnato, chiedo scusa se non ti ho detto il perché me ne sono andato, avevo bisogno di staccare un po' la spina ma ora sto ritornando..."
Oltre alla preoccupazione che avevano nei suoi confronti, Misaki gli aveva anche mandato un messaggio riferente all'estrattore di abilità dicendogli che ci vorranno ancora altri giorni per la totale riparazione, perciò Jonathan gli toccava ancora aspettare.
Questo lo fece demoralizzare parecchio, si domandò quanto dovesse aspettare per ritornare ad essere come prima? Giorni? Settimane? Mesi? Oppure anni?
Il ragazzo avvertì le due ragazze che stava per salire in aereo e che quindi doveva spegnere il cellulare aggiungendo anche di non preoccuparsi per la sua inattività.
Dopo averle avvertite, chiuse l'applicazione e spense il cellulare mettendolo in tasca, fatto questo salì in aereo, il posto era il solito: quello che aveva preso alla partenza.
Per passare il tempo del duro viaggio il ragazzo si legge un libro, ma appena intravide la copertina, notò che non era uno dei suoi soliti generi, libri di scienza e di psicologia, quest'ultimo riguardava il sovrannaturale, evidentemente l'evento accaduto due settimane fa con la bambina l'aveva toccato nel profondo, mentre leggeva pensando a ciò fece un sorriso per poi dire senza accorgersene "spero che quella bambina si trovi in un posto migliore..." ma venne sentito da una passeggera che era proprio dietro di lui e, incuriosita, chiese cosa Jonathan avesse detto e soprattutto di ripetere.
Il ragazzo si sentì piuttosto agitato, ma le rispose che era un equivoco, stava parlando tra sé e sé su una cosa accaduta qualche giorno fa.
Dopodiché la ragazza fece una strano segno con le labbra, evidentemente aveva un tick o qualcosa di simile e mise gli auricolari.
Il volo di ritorno verso il Giappone doveva durare come all'andata in Galles, ovvero circa venti ore. Jonathan osservò dal finestrino il cielo sereno, dopodiché abbassò lo sguardo: si poteva vedere il mare, pensa che a Suizuke avrebbe fatto piacere essere lì con lui dove poteva godersi il mare, anziché nella Città-Academica che agli occhi di altri poteva sembrare una prigione mascherata da città.
Quasi gli fece dispiacere ritornarci e abbandonare il Galles, ma forse era giusto così.
Poiché i suoi amici erano lì pronti ad aspettarlo.
Jonathan distolse il viso dal finestrino e riprese a leggere il libro, magari continuando a leggere avrebbe avuto modo di superare anche il viaggio di ritorno.
Mentre leggeva, Jonathan era talmente sconvolto che si mise la mano davanti alla bocca, evidentemente la paura dei fantasmi non gli era ancora del tutto passata, ma oltre ad aver paura era anche stupito su ciò che stava apprendendo, molti della sua città erano molto titubanti sull'esistenza degli spiriti soprannaturali poiché gli abitanti vivono di scienza e quindi rifiutavano tutto ciò che era irrazionale e al di fuori dalla logica, perciò diedero per scontato l'esistenza di ciò, addirittura parlare di "anima" poteva essere per gli abitanti Esper, una cosa assai poco comprensibile... pertanto questa sua curiosità sulle presenze ultraterrene dovrà restare un segreto, un secondo segreto da mantenere.
Ma Jonathan pensa che forse era anche del tutto semplice da mantenere, poiché magari nessuno gli avrebbe chiesto dov'era andato e soprattutto cos'avesse fatto, e inoltre nessuno dei suoi amici gli avrebbero chiesto qualcosa sul tema che poteva mettere la sua curiosità del soprannaturale a rischio.
Dopo un po' il ragazzo si addormentò, il sogno che fece era piuttosto particolare: intorno a lui c'era il vuoto più assoluto, ma sembrava non essere solo, attorno a lui apparve una delle sue paure più profonde, quella di non accettare la morte di sua sorella, la bambina non accennava alcuno stimolo, Jonathan indietreggiò dal terrore, quello che aveva davanti poteva essere lo spirito di sua sorella che voleva comunicare con lui? Oppure un'illusione creata dal rimorso che provava per aver perso la sua sorellina...? purtroppo non si sapeva ancora del tutto la risposta, poiché Jonathan si svegliò di colpo con un leggero affannato, il cuore gli batteva a mille.
La stessa viaggiante che era dietro di lui alzò la testa e lo vide piuttosto ansioso, gli disse se fosse tutto ok e Jonathan le rispose in positivo, dicendole che stava bene... negandole la verità.
Durante il proseguimento del viaggio l'aereo raggiunse il continente giapponese, Jonathan era ancora scosso per ciò che aveva sognato qualche ora fa, infatti era pieno di ansia e angoscia, ma cerca di distoglie i suoi pensieri da ciò voltandosi verso il finestrino per poter ammirare le stelle. A causa del fuso orario in Giappone erano ormai le diciotto di sera cosinderando che era partito alle nove di mattina dal Galles.
L'aereo arriva all'aeroporto della Città-Accademica, essendo una città piuttosto rigida riguardo gente proveniente dall'esterno, i piloti per effettuare un atterraggio dovevano essere premuniti di permesso speciale che per fortuna avevano in dotazione, pertanto l'aereo atterra normalmente avvisando ai viaggiatori di essere arrivati, Jonathan si alza e va verso l'uscita cercando di non pensare a ciò che stava provando ora, quel sogno l'aveva davvero terrorizzato, ed avendo avuto a che fare con dei Medium e con eventuali entità spiritiche inizia a credere che Alethea fosse per davvero morta, ma nulla era dato ancora per certo.
Jonathan una volta arrivato all'uscita dell'aereo inizia a dirigersi verso l'ingresso dell'aeroporto che non era molto distante dalla pista.
Giunto all'interno fece il check-out mostrando i vari documenti per poi andare verso l'uscita.
Una volta uscito fece un sospiro guardandosi attorno... "sono di nuovo qui..." e va verso i dormitori della sua scuola, era davvero stanco per poter fare alcune uscite serali, il viaggio lo aveva abbastanza stremato, non soltanto dal punto di vista cognitivo a causa di quello strano sogno, ma anche dal punto di vista fisico.
Appena torna fece parecchio rumore mentre saliva le scale, Suizuke infatti sente dei passi, e così decide di andare a vedere dato che poteva essere chiunque, appena arriva nota Jonathan aprire la porta del proprio alloggio con la chiave, Jonathan si volta verso di lui e nota che il suo migliore amico lo vedeva piuttosto strano.
«Che ti prende, hai per caso visto un fantasma?»
«Fantasma...? cos? Johnny sei tornato!»
«Non potevo starmene in Galles per sempre, anche se avessi voluto... ora perdonami Suizuke buona notte!»
Jonathan entrò nel suo alloggio, mentre Suizuke scese al pian di sotto per ritornare alla sua stanza, Jonathan era soddisfatto, l'alloggio era proprio come l'aveva lasciato prima di partire e questo lo rende piuttosto felice, forse c'era stato qualche piccolo ritocco da parte delle donne delle pulizie, ma alla fine non erano nulla di che, erano soltanto: il televisore e il condizionatore che ormai non serviva tenere accesi spolverati ed il pavimento pulito.
Il ragazzo va verso il letto, si cambia mettendosi il pigiama e va a dormire, era davvero stanco, così tanto che Jonathan si addormenta subito..., si sveglia tardissimo, era già l'una di pomeriggio del giorno seguente.
Appena si svegliò, nota il suo cellulare squillare, era Saten Ruiko che lo stava chiamando.
Jonathan si domandò come mai lo stesse chiamando, pertanto decise di risponderle.
«Pronto?»
«Hey, Suizuke mi ha informato che sei tornato, senti mi sei mancato davvero molto... pertanto ti andrebbe di vederci?»
«Ehm, non sono in buono stato dammi qualche minuto per risistemarmi un po'...»
«Ok, va bene! A presto.»
Subito dopo aver chiuso la chiamata Jonathan va in bagno per potersi fare una doccia rilassante.
Finito di farsi la doccia, si avvolge con l'accappatoio dirigendosi verso il suo letto ad asciugarsi i capelli con il phone, una volta asciutto si veste con una maglietta blu scuro, un jeans nero e degli stivali marroni, inoltre, visto che faceva piuttosto freddo, si mise un'elegante cappotto nero, era pronto ad uscire con Saten Ruiko.
Decide di contattarla inviandole un messaggio: "Hey, ora sono pronto, dove possiamo incontrarci?"
La ragazza gli ripose subito scrivendogli: "Hey Johnny, se ti va possiamo incontrarci al parco!"
Il ragazzo lesse il messaggio inviato dalla ragazza, per poi risponderle: "ok, a dopo" inviò e mise il telefono in standby e in tasca.
Uscì dal suo alloggio e si diresse verso le scale per poi scendere ed uscire dai dormitori della sua scuola per dirigersi verso il punto di incontro con Saten.
Era una giornata piuttosto particolare e ventosa, Jonathan era scosso da quando ha perso l'abilità, infatti aveva perso anche la dignità, la fiducia e in questo caso anche l'amore che aveva per questo elemento... dopo aver osservato gli alberi del parco in lontananza muoversi a causa del vento abbassa la testa e va dalla sua amica.
Saten alzò lo sguardo e vide arrivare il suo amico, si avvicina a lui correndo e lo abbraccia fortissimo. "Dove sei stato!? Perché non ci hai detto niente?" disse la ragazza disperata continuandolo ad abbracciare, il ragazzo rimase piuttosto perplesso, agli inizi non sapeva cosa dirle se non rassicurala abbracciandola, per poi abbassando la testa e stringendola forte le disse "non ti preoccupare, non ti abbandonerò più!"
La ragazza era sommersa dalle lacrime, era davvero contenta che Jonathan fosse di nuovo con lei per farla sentire al sicuro.
«Che ne dici di farci quattro passi? Magari incontriamo qualche bancarella!»
«Come vuoi!»
Jonathan prese per mano la sua amica, Saten era leggermente arrossita il suo cuore stava letteralmente impazzendo, evidentemente stava iniziando a provare qualcosa di incomprensibile... Jonathan alza il sopracciglio guardandola con circospezione.
Saten dopo un po' fece mente locale e si riprese dalla crisi sentimentale, poi entrambi iniziarono a camminare.
Mentre camminavano per il parco vidono una bancarella che vendeva la cioccolata calda, Saten ne voleva un bicchiere, così Jonathan gliela offre per renderla felice, tuttavia il venditore mise due cannucce, così che la ragazza potesse condividerla con il "fidanzato" Jonathan. Quest'ultimo iniziò ad arrossire parecchio, era davvero in imbarazzo... Saten e Jonathan non erano ancora fidanzati...
Il venditore rimase dispiaciuto, perché potevano essere un'ottima coppia, dopodiché diede il bicchiere alla signora, dicendole di prenderlo da sopra per evitare di ustionarsi.
Saten lo prende seguendo le sue indicazioni, Jonathan paga e continuarono il giro.
Mentre continuarono la passeggiata Saten indica al ragazzo che a pochi metri c'era una panchina chiedendogli se potessero sedersi, Jonathan accetta così la ragazza poteva degustarsi la bevanda calda con tranquillità.
«Jonathan, grazie per quello che hai fatto per me... da quando ti ho conosciuto mi sono divertita tantissimo!»
«Grazie, anche tu mi hai reso felice... mi hai cambiato in un certo senso! Non dimenticherò mai la nostra prima conversazione via chat, quando mi hai detto di essere me stesso, sei stata una delle poche ad accettarmi così come sono! Grazie Saten-San!»
Il ragazzo abbracciò forte la sua amica, che arrossì notevolmente... era un'azione che non si sarebbe mai aspettata da lui e ricambia felicemente.
«Johnny, quando ho finito ti andrebbe di andare a visitare una fiera sulla scienza?»
«Oh? Si certamente, come mai questa decisione?»
«Perché so che ti piace tanto questo genere di cose Jonathan-Kun, e che ti farebbe felice!»
La ragazza iniziò a bere la sua cioccolata calda, era davvero buona e chiede a Jonathan se volesse assaggiarla, in fondo c'era anche una cannuccia per lui messa dal venditore, perciò non c'era bisogno di farsi tanti problemi, Jonathan prese il bicchiere e l'assaggiò e annuì, era davvero buona e le dice di aver avuto un'ottima idea a prenderla dato che faceva abbastanza freddo, perciò riscaldarsi con una buona cioccolata era perfetto.
Una volta che finì di bere la sua bevanda, si alzò e gettò il bicchiere nella spazzatura e prese le mani del ragazzo incitandolo ad alzarsi, era arrivato il momento di dirigersi verso il posto in cui si svolgeva la fiera della scienza.
Arrivati all'ingresso della fiera Jonathan era davvero emozionato, mentre teneva la ragazza per mano si volta verso di lei domandandole se fosse veramente sicura di ciò che stava facendo.
La ragazza lo guardò annuendo, prese per la maglia il ragazzo cerca di spingerlo verso il centralino, per poter andare a prendere i biglietti.
La fila era abbastanza lunga, Jonathan e Saten non stavano più nella pelle, e una volta arrivato il loro turno Jonathan compra i biglietti, dopodiché riprende per mano la ragazza ed entrarono nella fiera.
Davanti a loro c'erano un sacco di esposizioni e ai due si illuminarono gli occhi per quanto erano entusiasti.
«Jonathan-Kun, oltre alle tecnologie ci sono anche varie scoperte di qualsiasi branca scientifica, che ne diresti di dare un'occhiata ad un pezzo di meteorite?»
«Certamente, perché no?»
I due con entusiasmo cercarono il lotto delle scoperte sulle esposizioni scientifico-astronomiche, Jonathan si guardò intorno e vide che c'erano tante cose, compreso il pezzo di meteorite citato da Saten Ruiko, quest'ultima rimase ad occhi aperti, il pezzo non era né troppo grande e né troppo piccolo, era di giusta grandezza adatto per il trasporto per questa tipologia di fiere.
«Ti piace Jonathan?»
«Si, grazie per aver deciso di venire qui»
«Ma figurati, Jonathan voglio farti divertire!»
Lo scienziato nota che i due erano abbastanza incuriositi dal pezzo di meteorite esposto, pertanto chiusero il giornale che stavano leggendo ed iniziarono a spiegare che il meteorite in questione apparteneva alla categoria degli sideroliti, sono quelli che contengono sia materiali metallici sia materiali rocciosi, ed era anche un pallasite: un meteorite della categoria dei sideroliti composto anche dai cristalli di olivina, con una matrice di ferro e nichel.
Jonathan e Saten rimangono davvero stupiti dalle dettagliate spiegazioni degli scienziati e li ringraziarono per la disponibilità.
Gli scienziati annuirono, Jonathan e Saten dopo ciò andarono a vedere altre esposizioni, il ragazzo era davvero colpito evidentemente non tutti gli scienziati della Città-Academica erano corrotti dal potere e della ricchezza.
Mentre continuarono il giro passarono un po' di ore, erano ormai quasi le sei di sera, i due ragazzi videro molte esposizioni di qualsiasi genere, alcune scoperte geologiche fino ad arrivare ad alcune tecnologie effettuate per la geolocalizzazione, ma gli scienziati spiegarono che queste tecnologie erano solo dei prototipi.
All'esterno il cielo, secondo alcuni calcoli di alcuni astronomi, sembrava in ottime condizioni per poter effettuare un'osservazione stellare, e mandando un messaggio con il citofono al pubblico avvisarono che i telescopi potevano essere aperti al pubblico.
Saten e Jonathan sentirono l'annuncio, la ragazza era davvero eccitata e implorò il ragazzo di andare a vedere i telescopi, era davvero curiosa di poter osservare le stelle e gli altri corpi celesti.
Saten diede dei vari pugnetti, amichevoli sul braccio del ragazzo per poterlo convincere ad andare, Jonathan sembrava stranito dal suo comportamento ed iniziò a ridere.
«Un attimo stai ridendo?»
«Dai forza, andiamo così smetti di fare i capricci, che sei piuttosto buffa!»
Dunque Jonathan e Saten iniziarono ad andare verso il lotto dei telescopi per poterli osservare e comprendere queste tecnologie, e soprattutto come si potessero utilizzare.
Una volta arrivati notano che c'era una fila di cinque telescopi, ed erano tutti telescopi equatoriali.
Saten era davvero su di giri, Jonathan a vederla così era davvero contento ed accenna ad un sorriso.
Gli scienziati iniziarono una breve spiegazione su come funzionano le osservazioni stellari, soprattutto spiegarono che i telescopi erano già stati puntati sui vari oggetti celesti, in cui possono essere osservati dallo spazio.
Gli scienziati dissero anche ai loro ospiti di non doversi preoccupare dato che avevano già impostato i telescopi sulla traiettoria desiderata.
Questa sera avrebbero provato ad osservare tre stelle: la stella di Sirio situata nella costellazione del Cane maggiore, mentre la seconda era la stella Procione ed era la stella più brillante della costellazione del Cane minore, mentre l'ultima era Betalgeuse situata nella costellazione di Orione.
Queste tre stelle formano il triangolo invernale.
Tutti quanti gli ospiti, avevano l'onore di guardare attraverso i cinque telescopi e la possibilità di osservare le tre stelle che formarono il triangolo invernale, una volta arrivato il turno di Saten e Jonathan erano un po' indecisi su chi dovesse iniziare, ma il ragazzo dà la precedenza alla sua amica.
Saten iniziò ad arrossire facendo sentire il giovane leggermente in imbarazzo, "le ragazze... chi le capisce" disse Jonathan tra sé e sé nei suoi pensieri.
Saten mette l'occhio nell'oculare per poter osservare le stelle che erano tutte e tre puntate, pertanto non c'era neanche bisogno di muovere il tubo del telescopio, Saten ammirò il triangolo invernale ed inizia ad arrossire un po' facendo il broncio da solita ragazza gelosa, perché stranamente quella costellazione le fa venire in mente il rapporto che aveva instaurato con Jonathan e che allo stesso modo Jonathan aveva instaurato con Misaki e Saten, era proprio un triangolo... e ciò la fa ingelosire e allo stesso tempo rattristare un po'.
Jonathan si accorge che la ragazza aveva cambiato d'umore e appoggia la mano sulla sua spalla in quanto era abbastanza preoccupato da questa suo cambiamento.
«Tutto ok Saten-San?»
«Eh? Si, non ti preoccupare... piuttosto ora tocca a te!»
Disse la ragazza con un tono di voce piuttosto basso, Jonathan rifiuta e fa passare qualcun altro, era più importante occuparsi della sua amica che guardare delle stelle in cielo.
Perciò prese Saten e l'accompagna in un posto meno affollato per poterle parlare su come mai avesse cambiato atteggiamento da una ragazza su di giri ad una ragazza piuttosto triste, notò che alla giovane uscirono delle lacrime, Jonathan gliele asciuga con il dito e con l'altra mano le accarezza i capelli per poi riferirle all'orecchio: "Saten-san, non devi piangere, sei più bella quando sorridi e quando vai a caccia di misteri!"
La ragazza apre gli occhi dallo stupore, le aveva fatto un complimento che non sentiva di meritarsi... ma fece ciò che gli disse sorridendo, e Jonathan contraccambia.
«Jonathan-Kun, visto che si sono fatte le sette di sera, che ne diresti di venire a casa mia a mangiare?»
«Oh? Grazie dell'invito, ma non ho mai cenato a casa di una ragazza... mi sentirei a disagio!»
«Tranquillo, vieni c'è sempre una prima volta per tutto!»
Jonathan annuì, in fondo Saten aveva ragione, c'era sempre una prima volta per tutto, pertanto accetta.
Saten va davanti a lui per fargli strada e si diresse verso l'uscita, per poi iniziare a dirigersi verso i dormitori della Sakugawa Middle School.
Erano abbastanza distanti, pertanto ci misero una mezz'oretta circa per poter riuscire ad arrivare al dormitorio della ragazza.
Dopo essersi accomodati, Saten dice al ragazzo di sedersi e di stare tranquillo mentre lei cucinava essendo l'ospite, ma Jonathan insiste per aiutarla.
Saten annuisce felice, cucinarono insieme un buonissima pietanza, risotto al tartufo bianco.
Mentre mangiavano parlarono del più e del meno, infatti Jonathan le racconta ciò che aveva fatto in Galles, ovviamente tralasciando i dettagli delle sue esperienze con i fantasmi, Saten invece gli confessa che senza di lui si sentiva strana, eppure si domanda come mai? Prima di conoscerlo non si era mai sentita così strana... Jonathan appoggia la mano sulla sua chiedendole scusa, non voleva affatto farla preoccupare, ma aveva bisogno di staccarsi dalla città, non voleva dire niente a nessuno perché aveva paura della reazione dei suoi amici, andarsene sembrava un'azione di vigliaccheria, e non voleva sentirsi più vigliacco di quanto già non lo fosse stato...
Saten capisce perfettamente e gli riferisce di stare tranquillo e di non preoccuparsi, dopodiché gli disse di continuare a mangiare altrimenti poteva raffreddarsi la cena.
Entrambi continuarono a mangiare e allo stesso tempo parlare sempre del più e del meno, ma senza che se ne accorsero si fa tardi, pertanto per Jonathan era il momento di andare, Saten si alzò dalla sedia e lo accompagna all'uscita, Jonathan prima di oltrepassare la porta ringrazia l'amica e aggiunse che era stata davvero una bella serata.
Ma appena il ragazzo provò a solcare la porta per poter andar via, Saten lo ferma se non era lui a fare il primo passo toccava a lei, così gli diede un bacio romantico che dura per quattro secondi circa, il ragazzo apre gli occhi ed inizia ad arrossire, non si aspettava una reazione del genere, soprattutto da una come lei.
Dopo quattro secondi, il giovane le dà un bacio sulla fronte e se ne va via salutandola.
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