Leggenda Divenuta Realtà
«Sapevo che tu non saresti mai stata riservata...e ora che sai la mia esistenza, cosa ti cambia???»
«Beh molte cose finalmente Uiharu e le altre mi crederanno.»
«E quindi???»
Saten si zittì a causa della freddezza del giustiziere, che ebbe nei suoi confronti, dopo questa strana chiacchierata, quest'ultimo prese in braccio la ragazza che aveva appena salvato sembrava ferita perciò le disse di non preoccuparsi e che l'avrebbe portata in ospedale, lasciando la giovane da sola...
Saten nonostante fosse rimasta sconvolta, dal comportamento del presunto eroe, sotto sotto era contenta di averlo incontrato, pertanto andò alla pasticceria dove doveva incontrare le amiche per raccontare l'avvenimento.
Dopo qualche minuto la ragazza riuscì ad arrivare in pasticceria e sedersi affianco alle sue amiche, che sembrarono piuttosto preoccupate per il suo ritardo.
«Uiharu, Misaka, Shirai, non ci crederete mai, ma ho incontrato il Giustiziere della Città-Academica.»
«DICI SUL SERIO???»
Dissero tutte e tre le sue amiche contemporaneamente, abbastanza agitate...
«Sì, dico sul serio!»
Uiharu, Shirai e Misaka non sapevano cosa dirle. Era da ieri che era entrato in scena e fin da subito apparve a tutti gli occhi della città. Non sapevano come spiegarselo...
«E dai ragazze, su col morale! Parliamo di una celebrità in fondo»
Misaka a quelle parole alzò un sopracciglio come suo solito, dicendole francamente:
«Sarà...ma sembra solo un buffone che si diverte...»
«Ma cosa dici Misaka, il Giustiziere ha salvato una ragazza ed è stato lui stesso a portarla in ospedale, che galante»
Saten, a quel punto, ordinò la famosa pastiera napoletana, una torta della Campania, del Sud Italia. Quando arrivò le ragazze cominciarono subito a parlottare tra di loro, con Misaka che sperava che quell'argomento non uscisse più dalla bocca di quella dannata impicciona, almeno per ora.
Il Giustiziere intanto stava continuando il giro di pattuglia solo per aveva salvato una donna da quell'Esper maniaco, non significava che il suo lavoro doveva finire lì.
Ma stavolta non riuscì a trovare qualche indizio e la lotta precedente lo aveva leggermente stancato, perciò decise di riprendere un secondo caffè al solito bar nei panni da civile, andò in un luogo isolato per riottenere i classici panni da ragazzo normale e iniziò a dirigersi verso il solito bar per il suo secondo e meritato caffè. E lui, mentre camminava per il tragitto verso il bar, si mise le mani in tasca ed iniziò a pensare: "Non pensavo che avere una doppia vita potesse essere così stancante, ma c'è la farò"
Intanto, nel terzo distretto del Judgment, vi era un giovane che aveva smesso di lavorare da tempo. Il suo nome era Ryuko Okada. Aveva l'abilità di creare delle fiamme dalle mani, usufruendosi della sua temperatura corporea, per poi modellarle e dare loro una forma come ad esempio delle armi o anche una semplice palla di fuoco.
«Dai sono riuscito ha coprire il turno di Shirai, Makigami ora vado a prendermi un caffè a dopo!»
«Ok a dopo!»
Il giovane si recò nel primo bar che gli capitò per bere un goccio di caffé e riprendersi un po' dal lavoro sfiancante al Judgment.
Dopo aver ordinato il caffé andò a sedere ad un tavolino per rilassarsi un po', e nel mentre pensava alla mattinata svolta; appena arrivato iniziò a berlo quando vide il tizio seduto al tavolino di fianco al suo alzarsi per andare a pagare e iniziare a chiacchierare con il barista, ma improvvisamente ricevette una chiamata piuttosto urgente dal distretto e così, bevendo di fretta il caffé, si fiondò fuori dal bar senza neanche avere il tempo di pagare.
Jonathan osservò l'uscita per poi osservare il barista che sembrava piuttosto scioccato dalla fretta, del giovane cliente, perciò decise di pagare lui per quello strano ragazzo, ma che sia la prima e l'ultima volta.
Oltre al giovane Ryuko Okada, pure Shirai Kuroko ricevette la chiamata di fare rientro al distretto pertanto salutò le sue amiche e amiche e fece rientro.
I due si ricontrarono all'ufficio, dove vi era Makigami Komaki ad aspettarli, per un nuovo incarico e a guardarla sembrava piuttosto seria, così seria che fece incutere timore al giovane ragazzo, mentre Shirai sembrava determinata.
«Bentornati, spero che la pausa sia stata di vostro gradimento, ora di rimettersi al lavoro!»
«Il caso di oggi, di che cosa si tratta?»
«Si tratta di riprendere alcuni casi di sparizione Shirai, spero ce la farete voi tre!»
Makigami diede alcuni fascicoli di cold cases riguardanti sparizioni irrisolte a Shirai e a Okada.
I casi parevano tutti stranamente collegati per un solo ed inquietante fatto... tutte le persone rapite erano bambini di età compresa tra i cinque e i sei anni, come la sorella minore di Jonathan Miura, rapita mentre stava andando a scuola: Aletheia Miura. Che vi fosse qualcuno dietro???
«Dai Ryuko!!! Usciamo e cerchiamo qualche indizio!!!»
«Va bene Shirai!!!»
«Shirai vedi di tenerlo d'occhio, comunque un collaboratore esterno, se combinerà qualcosa la colpa sarà tua!»
«Ok sarà fatto!»
I due uscirono dal distretto per effettuare una ricerca molto più approfondita sul campo. L'unica pecca era che la città era enorme, quindi non avevano benché la più minima idea di dove iniziare a cercare.
Jonathan invece, mentre usciva dal bar ed iniziò a passeggiare tranquillamente per strada, sentì parlare due ragazzi che dicevano che il Judgment stesse indagando su alcuni casi di rapimenti così nella speranza di ritrovare la sua sorellina, si mette nei panni del giustiziere ed inizia anch'egli le ricerche.
Dai fascicoli donati da Makigami, sembrava che le vittime fossero diventate cavie da laboratorio per numerosi esperimenti, tra cui uno che rilevava l'estrazione di uno strano e rarissimo ceppo sanguigno...
«Kuroko, non ci converrebbe perlustrare alcuni laboratori? Per sapere di più?»
«Si, hai ragione ma ci servirà un mandato, ma tranquillo che me l'ho farò avere»
Dunque, Kuroko Shirai prese il cellulare e chiamò chi di dovere, per chiedere se poteva fare dei mandati di perquisizione per facilitare l'accesso ai laboratori coinvolti.
Gli scienziati della Città-Academica infatti erano molto potenti gerarchicamente parlando, perciò poteva essere abbastanza difficile avere l'accesso ai laboratori senza l'utilizzo di un mandato.
Dopo averli ricevuti, dopo un paio di minuti Shirai e il suo collega iniziarono le indagini sul primo dei laboratori coinvolti.
«Forza andiamo a vedere il secondo Shirai!»
«Va bene!»
I due iniziarono ad andare verso il secondo laboratorio, rispetto al primo era piuttosto lugubre sembrava addirittura abbandonato, ma non era questo a fermare i due, Shirai chiese se per favore se il collega poteva emettere della luce, utilizzando la mano incandescente, aveva dimenticato le torce al distretto....
Okada accettò volentieri infondo, era la sua partner, attivò la sua abilità senza pensarci due volte.
Mentre iniziarono le ricerche, iniziò a sentirsi una folata di vento, essendo inverno questo vento sembrava essere piuttosto freddo, dal tornado fuoriuscì un giovane mascherato, era davvero curioso su che tipo di caso di scomparsa stavano lavorando i due del Judgment.
Il giustiziere, non badò minimamente a loro ed iniziò a fare delle ricerche frugando alcuni fascicoli che c'erano negli scaffali del laboratorio, sperando finalmente di trovare qualcosa su sua sorella, ma Shirai a guardarlo iniziò ad innervosirsi e gli urlò contro:
«HEY QUELLO È IL NOSTRO LAVORO!»
Il giustiziere si voltò verso di lei, non le fece niente ma la guardò soltanto per poterle incutere timore, la giovane ragazza coi codini sembrava a dir poco spaventata.
«Kuro-Chan, chi è sto tizio?»
«Quello è il famoso giustiziere della città, è apparso da ieri ed e già un eroe da non credere!»
«Quindi abbiamo una celebrità al nostro cospetto...»
«Non rilascio autografi!»
«Ma visto che io e la mia amica e te sembriamo interessati allo stesso caso, che ne dici di una collaborazione?»
«No, non mi interessa! Ho perso solo tempo!»
Dopo aver frugato negli scaffali senza trovare niente che potesse ricollegarlo a sua sorella, il Giustiziere se ne andò seguito da una folata di vento, lasciandoli soli.
Un fascicolo cadde a terra, rivelando che quel bambino di cinque anni... Hiromi Yamada... era morto perché era stato sottoposto ad esperimenti per aumentare il suo Livello di Esper, ovvero un Livello due.
Shirai e Okada rimasero perplessi su ciò che egli scoprì: quel povero bambino era scomparso circa due mesi prima proprio come la sorella del giovane... Okada iniziò veramente a pensare che questi tre casi di scomparsa fossero veramente collegati.
«Dai torniamo alla sede del Judgment, magari Uiharu ha scoperto qualcosa!»
«Va bene Kuro-Chan!»
I due uscirono dal laboratorio, fecero rientro alla sede, per poter parlare con Makigami, magari aveva veramente scoperto qualcosa e se così fosse era meglio parlarne a voce che al telefono.
Una volta arrivati fecero un cenno, Makigami era contenta di rivederli, perché sembrava che la fortuna stava dalla loro parte, aveva scoperto qualcosa su una bambina scomparsa di circa due mesi fa, il suo nome era: Yoshida Juri.
Era stata rapita, perché sembrava che i suoi anticorpi potessero servire per eventuali vaccini, ma a causa di ciò i genitori della bambina tutt'ora erano ancora scossi, visto che il caso era del tutto irrisolto, quest'ultimi non sapevano ancora della sua morte.
«Come faremo a dire ai genitori di Juri, che la loro bambina è morta...?»
Disse Shirai piuttosto malinconica, questo caso nonostante sia un'abile esperta le stava facendo del male, era triste si sentiva debole, sopratutto non era facile comunicare la morte di qualcuno, sopratutto se si tratta di una bambina scomparsa...
La ragazza mise la mano sulla bocca e delle lacrime le iniziarono a rigarle il suo bellissimo viso, Okada la vide piangere, così si avvicinò piuttosto preoccupato e l'abbracciò.
«Non devi fare così, devi essere forte per tutti i bimbi che sono caduti!»
Shirai e gli altri erano abbastanza fortunati, poiché dovettero avvisare solo una coppia di genitori, quelli di Yoshida, poiché i genitori di Yamada avevano già creduto all'idea che il loro figlio potesse essere morto e da ciò aveva scoperto Makigami, i suoi genitori dopo aver perso la speranza che il loro amato figlio potesse essere ancora vivo si suicidarono.
«Kuro-Chan, forza andiamo ad avvisare i genitori di Yoshida, il nostro dovere del Judgment comporta anche a cose spiacevoli purtroppo... Makigami dacci l'indirizzo!»
«Te lo mando tramite email!»
«Va bene!»
«Fatto!»
«Ho visto, forza Kuro-Chan andiamo!»
«Va bene...»
Okada e Shirai uscirono dalla sede ed iniziarono a dirigersi verso le indicazioni donategli da Makigami.
«Comunque Ryuko, per evitare di parlare di cose malinconiche, giustamente senza distrarci, ho il timore che se racconto a Saten di aver incontrato il giustiziere, salterà di gioia...»
«Non dirglielo allora!»
«Sarà difficile tenergli nascosta una cosa, sai com'è è fatta quella ragazza!»
Mentre parlarono del più e del meno, per non pensare ai bambini morti, finalmente raggiunsero la località, Shirai allungò la mano verso il campanello ma era piuttosto tremante, Okada notò che la sua mano stava tremando e mise la mano sulla sua spalla per darle coraggio, dopodiché la giovane girandosi verso di lui, iniziò ad aver un po' più di determinazione, suonò il campanello.
Per fortuna i genitori di Yoshida Juri erano entrambi in casa, poiché il loro turno lavorativo era per entrambi la notte.
La madre Kyomi Takahashi, lavorava in albergo facendo la guardiana notturna, mentre il padre Hayato Yoshida era un medico.
I genitori della bambina, sentirono il campanello e dalla lente della porta videro che erano due membri del Judgment.
Decisero di aprirgli e di farli entrare, forse aveva a che vedere con il caso di due mesi fa: la scomparsa della loro amata figlia, magari c'era speranza, almeno così sperarono ma purtroppo non fu così...
Una volta fatti accomodare in soggiorno, offrendo ai due ospiti una tazza di tè caldo, Shirai con le lacrime addolorate era pronta a dirgli che Juri purtroppo era morta, la madre a sentire quelle parole iniziò a piangere accovacciandosi a terra, il padre anche era scosso, ma non poteva fare niente e non poteva neanche incolpare i due, era il loro lavoro in fondo, così cercò di aiutare la moglie ad alzarsi e di affrontare ciò insieme.
Una volta usciti, i due stavano pensando cosa poter fare, ormai su Yamada e Yoshida, non c'era più niente da fare l'ultima rimasta era proprio il caso di Alethea Miura, ma rispetto agli altri due casi, questo sembrava leggermente più difficile, non ebbero trovato nulla di utile, evidentemente lo scienziato che l'aveva rapita due mesi fa era un grande esperto nel cancellare le tracce.
Intanto il Giustiziere stava ancora pensando a quand'era nel laboratorio, aveva scoperto cos'era successo al giovane Yamada.
È forse poteva essere ricollegabile al caso di sua sorella, magari forse poteva esserlo anche un terzo.
Perciò decise di cercare i due uomini del Judgment, di farsi dire tutto ciò che ebbero scoperto...
Sperando di riuscirli a trovare, in tempo per fare in fretta utilizzò le sue grandi abilità atletiche, per usufruire al meglio il potere della manipolazione del vento, servirono anche queste doti.
Una volta trovati, con un salto andò verso di loro, Okada sembrava essere molto impressionato dalle sue notevoli capacità, mentre Shirai si chiedeva come mai li stesse cercando, le fece pensare forse della proposta di un'eventuale collaborazione tra il Judgment e il Giustiziere, posta da Okada, il Giustiziere ci abbia potuto ripensare, magari avesse accettato di collaborare con loro... ma non era ancora del tutto convinta al cento per cento.
«Quale buon vento ti porta qui?»
Disse Okada, facendo una piccola battuta sull'abilità del giustiziere, quest'ultimo però non era amante di battute...
«Vorrei sapere tutto ciò che avete trovato sui casi di scomparsa, forse potrebbero essere utili per una mia ricerca»
«Quale ricerca?»
«Non sono tenuto a dirvela!»
Okada e Shirai si guardarono negli occhi, per segreto professionale non erano tenuti a rivelare ciò... dopo di che entrambi fissarono il giustiziere, quest'ultimo non sperava che lo aiutassero, ma almeno accennargli qualcosa che agevolava la sua ricerca...
«Come mai sei così curioso di saperle, sei un eroe penso che tu abbia tutto...»
«Tch, se proprio insisti a saperlo ragazzo, sto cercando una bambina!»
«È perché la stai cercando?»
«Non sono tenuto a dirvelo»
«Comunque Giustiziere, non possiamo aiutarti, non abbiamo ricavato un ragno dal buco! Anzi se proprio insisti a saperlo i due bambini scomparsi Yoshida Juri e Yamada Hiromi sono morti.»
«Si, su Hiromi mi ero già informato, volevano aumentare il suo livello di potere! Mentre per Yoshida invece?»
Domandava il giustiziere guardando i due con uno sguardo piuttosto freddo e cupo...
Shirai agli inizi non volle rispondere, questo caso era davvero difficile e l'unica cosa che voleva era proprio quello di non parlarne...
Ma nonostante Okada, si fece coraggio, si voltò verso il Giustiziere che gli raccontò, che gli anticorpi di quella povera bambina potevano essere usati, per poter creare in futuro nuovi vaccini e magari altre tipologie di medicinali.
Al solo sentire ciò...il ragazzo mascherato rimase non solo sconvolto, ma i suoi occhi sconvolti... quale mostro userebbe dei poveri bambini come strumenti???
Ma soprattutto...lo stesso mostro poteva anche aver rapito sua sorella???
Okada a guardarlo, rimase piuttosto spaventato, iniziò a pensare che il Giustiziere stia iniziando a sentirsi male, perciò gli disse se era tutto ok, il Giustiziere senti la domanda, gli rispose che era tutto nella norma e gli disse che ormai doveva andarsene, poiché quest'ultimo aveva altre cose da fare.
Anche Shirai e Okada, se ne ritornarono nei propri passi, al ragazzo però era davvero rimasto stupefatto dal nobile cuore di questo ragazzo mascherato, un eroe che si stava informando su questi casi, per poter fermare l'artefice era solo una cosa da onorare secondo lui.
Ormai si era fatta l'ora di pranzo, pertanto Shirai e Okada decisero di pranzare assieme.
Mentre il ragazzo mascherato, stava saltando in tetto in tetto per poter cercare un vicolo buio, per rimettersi gli abiti civili.
Infondo, era arrivata l'ora di pranzo anche per lui.
Una volta uscito dal vicolo, Jonathan prese il cellulare provò a chiamare il suo migliore amico Suizuke Hondo per poter uscire insieme a pranzo come da ottimi amici, ma il giovane rifiutò perché aveva già un impegno: doveva uscire con una ragazza, Jonathan gli disse di stare tranquillo e che non c'era nessun tipo di problema.
Jonathan però non si spiegò come mai il suo amico sia entrato nello specifico, gli bastava dire soltanto che era impegnato, non gliene importava nemmeno se fosse uscito con una ragazza o no.
Perciò andò a pranzo da solo, decise di andare al ristorante più vicino.
Ma in quel ristorante non era il solo, c'erano anche Shirai e Okada.
Jonathan una volta arrivato andò a sedersi al tavolo numero cinque, preferiva sempre i numeri dispari, perché secondo lui portavano fortuna, infatti al solito bar dove prede abitualmente il caffè, si siede sempre al tavolo numero tre.
Mentre Shirai e Okada erano seduti al tavolo numero due, però, il ragazzo iniziò ha fissare il ragazzo dai capelli rossi, sembrava di averlo già visto da qualche parte, e infatti si ricordò d'improvviso che l'aveva incontrato al bar e oltre a quello, si era appena ricordato che non aveva pagato...
Dunque si alzò e andò a parlargli, sperando che egli si ricordasse di lui.
«Hey ti ricordi di me?»
Domandò Okada abbastanza sorridente, Jonathan dunque si voltò verso di lui piuttosto indifferente.
«Ah, sei tu!»
«Già, ci siamo visti al bar!»
«Lo so, non serve ricordamelo, comunque mi devi 400¥!»
«Cos? Un attimo hai pagato tu per me?»
«Certo, ma che sia la prima ed ultima volta non pago agli sconosciti!»
«Woow, ti ringrazio piacere mi chiamo Ryuko Okada, lavoro al Judgment!»
«Jonathan, comunque che tu lavori al Judgment non mi interessa!»
«Ma anziché startene qui da solo, perché non viene a sederti con me e una mia amica!»
«Non ci tengo...»
Disse Jonathan con la solita aria apatica, mentre Okada era piuttosto in difficoltà, aveva già capito che fare amicizia con lui, era un impresa piuttosto ardua.
Avendo già capito com'era fatto, Okada decise di non andare oltre, perciò se ne ritornò da Shirai.
«Come mai sei voluto andare da quel tizio, lo conosci?»
«Si, più o meno...»
«In che senso più o meno?»
«L'ho incontrato stamattina, al bar, prima di svolgere il caso dei bambini scomparsi!»
«Ah capisco!»
Finalmente l'attesa fu ripagata, arrivarono due camerieri ad entrambi i tavoli, per la consegna dei menù.
I tre guardarono con attenzione le pagine del menù, il ristorante era uno piuttosto particolare, ovvero offriva cucine internazionali, Jonathan era incuriosito dalla cucina britannica, avendo origini inglesi per precisare dello stato del Galles.
Mentre Okada e Shirai, decisero di ordinare anche loro dei piatti di altre località, Shirai e il suo amico sembrarono incuriositi sulla cucina italiana, per tanto deciso di ordinare una pizza.
Dopo aver preso le ordinazioni, i camerieri andarono in cucina ad avvisare lo chef, dopodiché i tre aspettarono un qualche minuito e arrivarono i piatti ed i tre finalmente iniziarono a mangiare.
Mentre Jonathan rifletteva sul da farsi, Suizuke Hondo invece era uscito con la terza level five, anche conosciuta come la famosa Railgun della Città-Academica Misaka Mikoto.
Il ragazzo era arrossito, era davvero contento che la sua amica, nonché quella che le aveva fatto conoscere Wannai, abbia accettato di uscire con lui.
«T-ti ringrazio Misaka, p-per aver a-cc-ettato di uscire con me!»
Senza accorgersene, il ragazzo iniziò a balbettare, Misaka lo guardo con atmosfera piuttosto preoccupata cerco di farlo tranquillizzare in qualche modo, ad esempio gli mise la mano sulla sua spalla, ma il giovane iniziò ancor più a tremare ed arrossire ancor di più.
Dopo qualche minuto Suizuke riuscì a tranquillizzarsi e a parlare normalmente e la ringraziò di averle fatto conoscere la sua compagna di scuola: Wannai Kinuho, era rimasto stupefatto, non credeva ancora che ci fosse un'altra persona con un'abilità simile alla sua.
L'electromaster gli disse di non preoccuparsi a ringraziarla ed era anche contenta che Wannai le stesse simpatica.
Dopodiché Mikoto e Suizuke, iniziarono a fare quattro passi per le città, per fortuna erano ben coperti dal freddo invernale.
«Suizuke, ma posso farti una una domanda?»
«Dimmi pure, sarò lieto di risponderti, sempre e per sempre»
«Avevi detto che la tua abilità è la manipolazione dell'Acqua, ma è una sorta di Hydro Hand come Wannai o no?»
«In alcuni casi è simile, ma ha diverse funzioni: io posso generare dell'acqua unendo gli atomi di idrogeno e ossigeno!»
«Molto interessante!»
Suizuke a sentire quella parola detta dalla ragazza, iniziò ad emozionarsi gli uscirono delle lacrime dagli occhi.
Era così contento, qualcuno definiva la sua abilità "Abyssal Rend" interessante, non sapeva cosa risponderle.
Intanto al ristorante, Shirai e Okada e anche Jonathan avevano finito di pranzare.
Shirai e Okada, iniziarono a parlare del caso delle tre scomparse, ormai per Yamada e Yoshida, non c'era più nulla da fare, l'unica cosa che potevano fare era accettare la realtà.
Okada prese il fascicolo sulla scomparsa di Alethea ed iniziarono a parlare di lei, era ancora viva e se lo era dove si trovasse e soprattutto se stesse bene.
Le voci al tavolo numero due arrivarono fino al tavolo numero cinque, Jonathan sentì chiaro e tondo che i due starono parlando di sua sorella minore, pertanto decise di alzarsi ed andare da loro, Shirai si voltò verso di lui per poi chiedergli se avesse qualche problema, Jonathan con freddezza le rispose di sì, dicendogli se avevano trovato qualcosa sulla bambina, Okada si intromise su come mai Jonathan ci tenesse a saperlo e quest'ultimo gli rispose che era sua sorella...
Shirai e Okada a sentirlo rimasero piuttosto spiazzati da ciò che egli aveva detto, in un certo senso dalla foto che avevano sul fascicolo, i due sembrarono somigliarsi abbastanza.
Il giovane Okada si alzò dal tavolo. Il ragazzo non gli promise niente, poiché il lavoro del Judgment non porta soltanto a fatti benevoli ma anche fatti spiacevoli, l'unico modo era accettarli entrambi.
Ma provò a prometterglielo non come membro del Judgment ma come suo amico, che sia lui e la sua amica si sarebbero impegnati nelle ricerche di sua sorella. Jonathan lo guardò con aria perplessa, non credeva che Ryuko Okada lo definisse suo amico.
Mentre i due membri del Judgment, rassicurarono Jonathan per il ritrovamento della sua sorellina, Suizuke e Misaka ebbero l'idea di mangiare qualcosa di street food, così potevano continuare a passeggiare per le strade della città.
Il tempo scorreva, Shirai e Okada ripresero a lavorare e pagarono il servizio, anche per Jonathan si era fatto tardi pagò pure lui uscì dal ristorante.
Sapere che pure il Judgment si impegnava con le ricerche di sua sorella scomparsa, lo rassicurò abbastanza.
Jonathan andò verso i dormitori della sua scuola, mentre Shirai e Okada andarono verso il distretto del Judgment.
«Senti Ryuko, ma secondo te c'è la faremo a trovare quella bambina? Se è ancora viva giustamente!»
«Certamente, basta solo impegnarsi!»
I due che appartenevano al Judgment ripresero subito le indagini sulla scomparsa di Alethea Miura, mentre Misaka e Suizuke si dovettero salutare dopo quelle lunghe passeggiate. La Railgun aveva altre cose a cui pensare.
Shirai e Okada chiesero delle informazioni a Makigami riguardo la bambina scomparsa e, una volta ottenute, ricominciarono subito le ricerche andando anche oltre l'orario di lavoro, ma non trovarono alcun indizio che li riconducessero ad Alethea.
Intanto Jonathan era ritornato finalmente ai dormitori, aveva molto a cui pensare, se il Judgment avesse trovato sua sorella, non avrebbe avuto più senso continuare la sua seconda vita, però oramai il Giustiziere era entrato nei cuori dei cittadini della Città-Academica.
Per fortuna in camera sua aveva c'è una tv sintonizzata sul telegiornale della città, così egli sapeva ogni fatto accaduto o che stava per accadere sulla città, dal telegiornale stesso scoprì che un ragazzo, quasi più o meno della sua età, stava per commettere un atto atroce: voleva mettere fine alla sua stessa vita... Jonathan essendo un giustiziere, non poteva permettere che ciò accadesse, il suo compito era salvare vite, che siano attacchi da parte di terzi o suicidi ciò non ebbe importanza.
Perciò decise di indossare i panni da giustiziere e di andare a salvarlo, con la sua notevole agilità il ragazzo iniziò a saltare di palazzo in palazzo, e sfruttando la corrente del vento riuscì anche a fluttuare e vedere l'evento dall'alto...
Il ragazzo che voleva suicidarsi era sul tetto di un ospedale psichiatrico, aveva dietro di sé gli psichiatri mentre, sotto di lui, c'erano gli Anti-Skill pronti ad intervenire.
Avevano portato con sé un cuscino che spesso usano i pompieri di altre città per attutire la caduta ed in più era mentalmente malato, perciò caso mai riuscisse a salvarsi dalla caduta, non si sapeva mai cosa potesse fare.
Il ragazzo però, nonostante fosse pronto a commettere questa enorme atrocità, sembrava avesse paura dell'altezza, pertanto chiuse gli occhi e si buttò.
Ma il Giustiziere era intervenuto in tempo prendendolo per mano.
«Che cosa diavolo stai facendo?»
«Ti sto salvando e tu piuttosto, che cosa diavolo stai facendo tu! Suicidarsi non è una buona cosa per affrontare le cose è solo un modo per scappare! È ora taci e fatti aiutare»
Il ragazzo rimase piuttosto incuriosito su come mai lo stesse salvando, la sua vita era priva di significato: lo prendevano in giro a scuola, i genitori lo odiavano e oltretutto era anche un level-zero.
Ma al giustiziere questo poco importava, pertanto tirò con tutte le forze che aveva per farlo risalire sul tetto, non voleva affatto che cadesse.
Però mentre il giustiziere tirava dietro per farlo salire, il tetto si stava crepando evidentemente, quel tendente suicida aveva calcolato proprio tutto, evidentemente sapeva che avevano appena finito una riparazione perciò il minimo movimento sbagliato, poteva creparlo cosa purtroppo successa ed entrambi pricipitarono, ma il Giustiziere non si fermò di certo qua, usò la forza del vento per creare un vortice che poteva controllare la caduta di entrambi, ed entrambi atterrarono sul suolo sani e salvi.
I medici erano sollevati, mentre gli spettatori sotto: gli Anti-Skill e i pochi amici che aveva il ragazzo, erano sollevati che sia sano e salvo.
Mentre acclamavano l'impresa del Giustiziere, a quest'ultimo gli arrivò un messaggio dal suo migliore amico: "Hey Johnny, sto arrivando al dormitorio, ti dispiace se passo da te devo raccontarti un sacco di cose"
E dunque il giustiziere dopo averlo letto, senza farsi scoprire si dileguò e ritornò al suo alloggio nei dormitori della Tetsuya.
Il ragazzo rimase ancora scioccato, il Giustiziere voleva che continuasse a vivere, si domandò il perché e Yomikawa, capo della forza Anti-Skill, si avvicinò a lui mettendogli la mano sulla spalla e gli rispose:
«Perché è un eroe»
Il ragazzo a sentire quelle parole iniziò a piangere, e cercò d'ora in poi di essere forte e di poter combattere i problemi, non voleva di certo sprecare l'opportunità datagli da un eroe di continuare a vivere.
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