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Il Gruppo X & Un'Incredibile Scoperta

Era un normale inizio settimana, Jonathan e i suoi amici ripresero la vita scolastica, si guardavano attorno e notarono Reiko che stava insieme a Chloè, che si stava facendo spiegare alcuni argomenti che non aveva capito, prima di entrare in classe.
Dopo essere entrati in classe, i ragazzi si sedettero ai propri posti ed iniziano le prime due ore della professoressa Rachel Ishii.
Dopo le ore della Profesoressa c'erano  venti minuiti di ricreazione, Suizuke ne approfittò per andare da Jonathan e dirgli se potevano andare a prendere qualcosa alle macchinette, ma quest'ultimo rifiutò per leggere attentamente gli appunti presi.
"Eddai Johnny, puoi leggere in corridoio, forza andiamo!" disse Suizuke prendendo l'amico per il braccio, Jonathan sbuffò e va con lui alle macchinette.
Subito dopo che Suizuke finì di bere il caffè, i due iniziavano a dirigersi verso la loro classe, ma un gruppo di sconosciuti si mettono davanti a loro, uno di loro fa il nome di Jonathan, dicendo che doveva seguirli, ma Suizuke fu contrario e si allontana, mentre Jonathan fa come chiedevano.
Il giorno prima, alle ore otto, Jonathan si preparò ad uscire poiché doveva incontrarsi con i suoi amici, ma appena uscì dal dormitorio vide un gruppo di persone con il camice bianco, evidentemente erano degli scienziati, ma sembravano essere interessati a lui, uno di questi fece il suo nome "Jonathan Miura, devi venire con noi!" Il ragazzo rimase perplesso, gli chiese come mai dovesse seguirli e lo scienziato rispose che era per il suo ceppo sanguigno, il gruppo X.
Jonathan rimase piuttosto sconvolto, credeva che questa storia del gruppo X fosse ormai finita dalla morte di Alethea, ma evidentemente non fu così... il ragazzo non era ancora sicuro di voler andare con loro, perciò disse di volere un altro po' di tempo per pensarci.
Il gruppo di scienziati disse che non c'era alcun problema, ma uno di loro gli dice che non doveva assolutamente rifiutare poiché questa decisione avrebbe potuto provocare dei riscontri con la sua vita quotidiana, accennando che avrebbero potuto rovinare la vita dei suoi amici, se la risposta del giovane fosse stata negativa.
Jonathan, per evitare che diventasse un topo da laboratorio, non poteva neanche andarsene dalla Città-Academica poiché questa sua azione avrebbe comunque messo i suoi amici in pericolo, e anche uccidersi era fuori discussione, il suicidio per gli scienziati poteva essere un grande problema, poteva compromettere le loro ricerche.
Verso la domenica sera, Jonathan aspettò che i suoi amici se ne vanno per potersi sfogare con Saten Ruiko, il ragazzo ne aveva davvero bisogno.
La ragazza era spaventata, non voleva che il suo amico si facesse male...

«Sai che gli scienziati sono dei mostri in questa assurda città!? Potresti correre un enorme rischio!»
«Lo so... ma se rifiuto la tua vita, come quella degli altri, sarà rovinata... e non voglio che vi accada qualcosa a causa mia...»
«Purtroppo la decisione sta a te, io posso dirti soltanto di stare attento alla scelta che farai! Perché tu per me sei importante, se morissi a causa di uno stupido esperimento non saprei più che fare...»

La ragazza iniziò a piangere con il rossore sul viso, Jonathan le asciuga le lacrime e l'abbracciò "Grazie Ruiko-Chan!"
Il ragazzo, dopo essersi tolto questo peso, la saluta abbracciandola, e mentre tornò a casa rivide nuovamente gli scienziati, che volevano sapere se il ragazzo avesse preso o no la decisione. Il giovane disse loro che purtroppo non riesce a decidere, era una decisone troppo grande doveva aver ancor più tempo.
Il gruppo di scienziati gli concessero altro tempo, ma questa volta gli dicono che non sarà lui ad andare da loro, ma loro ad andare da lui.
Agli inizi Jonathan non vuole crederci, ma la parola data dagli scienziati fu verità.
Quando li vede a scuola davanti a lui era davvero scosso, non capiva più nulla, e l'unica cosa che sentiva erano le urla di Suizuke che gli penetrano nelle orecchie dicendo a quei brutti idioti in camice di lasciare stare il suo amico...
Gli scienziati dicono al ragazzo di fare silenzio poiché il suo atteggiamento avrebbe potuto compromettere la salute del suo amico. Dovevano esaminare il suo sangue, se casomai fosse stato sotto stress, i risultati avrebbero potuto essere sballati oppure poco chiari.
Suizuke si zittisce, non voleva che gli portassero via l'amico davanti ai suoi occhi, ma Jonathan lo ferma dicendogli che purtroppo non poteva battersi su una battaglia già persa in partenza.
Jonathan dunque era pronto per andare con loro, per loro sfortuna in corridoio non erano soli, c'era anche la loro amica Chloè che avverte immediatamente l'insegnante dell'ora successiva, ma appena arrivano nel punto interessato gli scienziati se n'erano già andati.
Suizuke invece era seduto a terra che piangeva disperato.

«Suizuke... mi dispiace!»
«Non ti devi dispiacere Chloè... non è colpa tua...»
«Si invece, se fossi intervenuta senza ad avvertire il professore, magari sarebbe ancora qui! Sono inutile...»
«Non ti preoccupare... ha scelto lui di andarsene...»

Suizuke appena prova ad alzarsi perse l'equilibrio, era così demoralizzato per ciò che era successo che a malapena riesce a tenersi in piedi.
Chloè lo prese in tempo tenendolo sulla spalla, era davvero preoccupata, gli studenti che c'erano in corridoio erano molto perplessi e spaventati, il preside interviene facendoli tornare tutti in classe perché non c'era niente da vedere...
Intanto Jonathan viene scortato dagli scienziati in un laboratorio, non aveva nulla che riconduce alla malignità, ma l'apparenza poteva ingannare, pertanto il giovane teneva la guardia alta.
Il capo del gruppo disse al giovane di levarsi la maglia poiché avrebbe facilitato l'inserimento degli aghi per avviare l'esperimento, lo stesso esperimento a cui era stata esposta la sorella minore da Gensei Kihara: l'Estrazione sanguigna.
Il ragazzo a sentire ciò iniziò ad arrossire per il lieve imbarazzo, perché oltre al suo capo c'erano con lui anche delle scienziate, e stare a petto nudo davanti a delle donne era piuttosto imbarazzante...
Il giovane sbuffò e si tolse la maglietta, mostrando il petto muscoloso di Jonathan e gli scienziati rimangono di stucco.
Questo risultato era derivato dai suoi allenamenti con le arti marziali: come ad esempio il karate, il judo e anche vari esercizi di ginnastica per migliorare la sua flessibilità e anche la sua agilità.
Jonathan, dopo aver superato la sua crisi di imbarazzo, si sdraia sul lettino e gli scienziati lo addormentarono con un sonnifero, così potevano iniettare gli aghi per effettuare l'esperimento senza che lui provasse dolore.
Gli aghi erano collegati a dei tubicini, a loro volta collegati a delle sacche dove poi sarebbe finito il sangue estratto.
"Grazie a questo ragazzo, il gruppo X non sarà più un mistero!"
Gli scienziati dovevano aspettare che almeno una delle sacche si riempisse per poterla analizzare con gli strumenti necessari e, una volta satura, una delle assistenti la prese e poté finalmente studiarla, ma purtroppo non trova nulla di nuovo.
La scienziata sbuffò, non voleva arrendersi subito, pertanto riprova imperterrita... ma continuò a fallire nelle ricerche, evidentemente il gruppo X era più complicato di quanto credevano... pertanto al capo venne in mente l'idea di lasciar perdere per ora l'estrazione sanguigna e di provare un nuovo tipo di esperimento, tuttavia dalle ultime ricerche si scopre che il donatore del gruppo X non poteva ricevere del sangue da persone con gruppo sanguigno differente e ora, il loro compito, era scoprirne il motivo...
Gli scienziati decisero di iniettare al giovane mentre dormiva un tipo di sangue diverso dal suo, il sangue in questione era del gruppo sanguigno zero negativo. Anche questo era un sangue piuttosto raro, ma a differenza dello zero positivo, quello negativo poteva donare a tutti i ceppi sanguigni, pertanto provarono a vedere cosa sarebbe successo al corpo del ragazzo.
Una volta iniettato, non passarono neanche due secondi che il soggetto stava già iniziando ad avere delle convulsioni e ad andare in shock anafilattico.
Evidentemente il sangue X, in qualche modo, rigettava il sangue estraneo che non sia sangue X.
Gli scienziati prima di dargli la cura presero appunti, magari potevano studiarlo meglio vedendo il fatto.
Dopo aver preso appunti, il capo e la prima assistente cercarono di tenere fermo il soggetto, mentre la seconda prova ad iniettare per via endovenosa 0,5 milligrammi di adrenalina diluita con 1:1000 di acqua salina in 10 cc.
Somministrata la cura, il soggetto iniziò a stabilizzarsi, e le crisi epilettiche causate dallo shock iniziano a cessare, così il gruppo di scienziati decise di uscire dalla stanza per poter fare una riunione sul da farsi. Il capo del gruppo disse alle assistenti di svegliare il soggetto per informarlo su ciò che era accaduto...
Finita la riunione ritornano nella sala in cui c'era il ragazzo, la scienziata si voltò verso il capo per ottenere conferma dell'ordine di procedura per iniettare sempre per endovenosa lo Zolpidem: un sedativo che, rispetto agli altri sedativi, provoca l'esatto contrario permettendo al soggetto di risvegliarsi.
Il farmaco stava cominciando ad aver effetto, Jonathan stava iniziando a prendere conoscenza, e per precauzione, poco prima che iniettassero lo Zolpidem avevano già rimosso gli aghi per effettuare l'estrazione sanguigna per evitare che Jonathan avvertiva dolore...

«Ben sveglio ragazzo, non so se ora può capirmi, in fondo è stato incosciente per tre ore circa. Purtroppo l'estrazione sanguigna ha portato dei dati già stati scoperti, pertanto abbiamo fatto un nuovo test.»
«Di che tipo?»

Disse Jonathan con una voce piuttosto fioca, era ancora molto debole, ma riesce comunque a comprendere e a rispondere. Lo scienziato si meraviglia di ciò, evidentemente il corpo di Jonathan era davvero più forte di quanto credesse...

«Il test era mirato a scoprire il motivo per il quale chi è dotato di gruppo X come te non possa ricevere sangue da persone che non abbiano il tuo stesso gruppo... e la risposta è che provoca uno shock anafilattico, ma di sicuro avrà altri effetti negativi sull'organismo, perciò sarà sotto osservazione!»
«Va bene!»

Il ragazzo prese il cellulare perché voleva, in qualche modo, tentare di contattare il suo migliore amico per evitare che si preoccupasse per lui, ma purtroppo non c'era campo, evidentemente gli scienziati erano riusciti a bloccargli il cellulare per impedirne l'utilizzo.
Passato un po' di tempo, Jonathan inizia ad avvertire nuovi sintomi: schieramento della pelle ed eccessiva sudorazione, e non era ancora finita qui... si sentiva letteralmente sfinito ed aveva una debolezza tale che gli cade il cellulare addirittura dalle mani.
Si domanda come mai fosse così debole e nel mentre iniziò a tossire, evidentemente sarà un effetto collaterale dovuto all'iniezione di zero negativo avvenuta qualche ora prima?
Il ragazzo doveva stare tranquillo, se si fosse fatto prendere dal panico avrebbe potuto rendere ancor peggiore la situazione in cui si trovava, però gli scienziati che lo tenevano sotto controllo, per tranquillizzarlo, gli dissero che il peggio era finito, il deperimento fisico sarebbe durato circa una o due settimane.
Era ormai pomeriggio e il manipolatore dell'Abyssal Rend, Suizuke Hondo, era ormai nel suo alloggio già da un po'... questo fece preoccupare Reiko Yamato, che prova a farlo uscire dal guscio in cui il suo amico era entrato.
Suizuke era con la faccia rivolta ai piedi del letto a pancia in giù che osservava il cellulare sperando potesse arrivargli una notifica da Jonathan perché molto preoccupato per lui, come poteva non esserlo infondo...
Reiko anche era preoccupato, ma a vedere Suizuke in quello stato lo rese impotente, non sapendo da dove iniziare per tirarlo sù... mentre guardava il soffitto, però, gli venne in mente qualcosa e decise di proporgliela "senti un po' Suizuke, ma tu e Jonathan come vi siete conosciuti?"
Suizuke si voltò verso di lui, con uno sguardo piuttosto perplesso causato dalla domanda posta di Reiko, ma decide di rispondergli: "beh vedi... conosco Jonathan già dai tempi dell'asilo, sarà ma lui non era il classico ragazzo apatico come si dimostra ora, prima era più socievole, entrambi andavamo d'accordo e giocavamo sempre al parco a pallone, poi non so come ma è cambiato, sarà per ciò che gli è successo... in fondo ha perso i genitori, poi lo zio e poi la sorella..."
Reiko sorride sentendo il racconto dell'amico, chiedendogli chi fosse dei due il migliore a giocare a calcio.
Suizuke gli dice che erano entrambi bravi, se giocavano uno contro uno spesso si finiva in parità, nonostante ci fossero stati due o tre spareggi.

«Ora ti senti meglio?»
«Un po' si... grazie Reiko...»

Reiko annuì per fargli intendere che di voler sapere dell'altro, magari se c'erano altre cose che piacevano ad entrambi, così Suizuke fece un sospiro e lo accontentò "beh ecco, ad entrambi, a parte il calcio, non piaceva nient'altro..."
Reiko fa una faccia piuttosto confusa, come se qualcosa non quadrasse nei suoi racconti, come era possibile che Jonathan&Suizuke, fossero migliori amici senza qualcosa che li accomunasse ad eccezione del calcio? L'amico prova a fargli domande piuttosto semplici, ad esempio quale era il suo clima preferito e quale parte della giornata gli piacesse, così Suizuke gli disse che gli piaceva molto la pioggia e come angolo della giornata gli rispose che era il pomeriggio, poiché lo considerava più vivo del giorno e della notte.
Reiko annuì dicendo invece che anche a Jonathan-Kun piaceva molto la pioggia, evidentemente qualcosa in comune ad eccezione del calcio c'era, solo in altri ambiti, peccato però che l'angolo giornaliero di Jonathan era la notte secondo l'amico...
Suizuke non si chiede neanche il perché a Jonathan piacesse di più la notte... immaginandosi il Giustiziere saltare di tetto in tetto per la città.

«Noto che ora ti senti meglio, dico bene? Che ne dici di andare al bar insieme a me, Chloè e la Railgun?»
«M-M-Mikoto? Hai invitato MIKOTO?»
«Ehm si, e ti avviso: siamo già in ritardo!»
«CAVOLO! Mi lancerà addosso un railgun me lo sento!»

Reiko iniziò a ridere mettendogli la mano sulla spalla, per poi dirgli che questa battuta era piuttosto bella! Ma purtroppo Suizuke non scherzava affatto... se si fosse irritata semplicemente aspettandoli, avrebbe di sicuro lanciato varie saette...
Suizuke e Reiko dunque escono dai dormitori, quest'ultimo lesse un messaggio mandatogli dall'amica facendo un lieve sorriso.
Chloè gli aveva scritto che non doveva affatto preoccuparsi di passare al suo alloggio poiché era già quasi arrivata al bar.
Intanto Jonathan continuò a stare sempre più male a causa dei test. Era davvero debole e soprattutto confuso su come mai un minimo di sangue sconosciuto all'X potesse creargli tutti questi problemi.
Ma purtroppo gli scienziati non potevano rimandare a domani ciò che si poteva fare oggi, perciò riprovano con l'estrazione sanguigna, ma questa volta decisero di non sedarlo poiché avevano paura di poterlo perdere, poiché il soggetto era già debole di suo...
Prima di procedere con l'estrazione sanguigna pensano ad un modo per eliminare le tracce dello zero negativo nel corpo di Jonathan, avevano pensato a due metodi per poterlo fare: il primo era una totale pulizia del sangue, che consisteva nell'estrarlo e purificarlo per poi reinserirlo nel soggetto, ma questo metodo era alquanto rischioso, perché se nel sangue del giovane ci fosse stato qualcosa che poteva aiutare gli scienziati sul gruppo X, con questo tipo di trattamento forse avrebbero potuto cancellarlo...
Mentre il secondo era leggermente meno rischioso, e riguardava l'aggiungere al soggetto dell'altro sangue del suo stesso gruppo sanguigno, il gruppo X.
Dopo un'accurata decisione, gli scienziati decidono il secondo metodo e reiniettarono al soggetto il sangue che avevano estratto durante la mattinata.
Prima di procedere con il secondo tentativo dell'estrazione sanguigna decisero di aspettare che il soggetto, con l'aiuto delle iniezioni del sangue X, dasse alcuni miglioramenti.
Dopo un po' gli scienziati notano che la cura dall'avvelenamento dello zero negativo stava funzionando, poiché notano che il soggetto stava riacquisendo il suo colorito normale e anche la respirazione sembrava essere tornata nella norma.
Per vedere se l'energia del giovane fosse tornata, gli scienziati gli dicono di alzarsi e di tirare un pugno al cuscino, però una delle due assistenti era piuttosto titubante, pensa che fosse ancora del tutto prematuro!
La cura contro l'avvelenamento era appena iniziata...
Jonathan la rassicura dicendole di stare tranquilla, poiché iniziava a sentirsi abbastanza bene, perciò prova a fare ciò che gli chiesero, così si alza e tira un pugno.
"Mh, complimenti sei davvero forte! Ti basterà un po' di riposo e poi sarai completamente ristabilito" Jonathan lo guarda senza rispondergli poiché a renderlo così erano stati proprio loro, e a guardarli non sembravano neanche pentiti, ma purtroppo gli toccava rimanere qui, per evitare di mettere in pericolo i suoi amici...

«Comunque, visto che ti stai ristabilizando... verso sera faremo una seconda estrazione sanguigna!»
«Va bene, però come ha detto prima la sua assistente la cura è appena iniziata, per evitare gravi problemi a causa di farmaci sedativi, gradirei non essere sedato!»
«Ne è davvero sicuro?»
«Si, e comunque ho un'altra domanda! Capisco che mi sono venduto a voi per proteggere i miei amici, ma quando tutto sarà finito tornerò mai a casa?»

Lo scienziato cambiò atteggiamento, il suo viso era piuttosto serio e uscì dalla sala lasciando il ragazzo senza risposta... Jonathan si voltò verso di lui e lo guardò mentre se ne andava per poi fare un sospiro malinconico.
Intanto al bar Misaka Mikoto era insieme a Chloè, ed entrambe stavano aspettando impazientemente i due ragazzi arrivare. La railgun sembrava essere piuttosto nervosa, infatti camminava avanti e indietro borbottando "non solo organizzano le cose, ma arrivano pure in ritardo!" e Chloè, a vederla, era parecchio imbarazzata: notare una ragazza da un carattere come quello della Railgun, che poteva essere piuttosto altalenante da dolce e simpatica, poteva arrivare ad essere irritante e scontrosa, e ciò la fece inquietare.
Mentre la terza level five continuò a camminare davanti e indietro al bar con il broncio, vede arrivare qualcuno: erano Reiko e Suizuke, quest'ultimo si scusa a nome di entrambi per il ritardo, Misaka non lo perdona e si scaglia contro una saetta, Suizuke cade a terra e Misaka, dopo essersi sfogata, si sente molto meglio, mentre Suizuke invece... "Misaka-San, tu risolvi sempre tutto così?" disse piuttosto debole, Reiko invece lo aiuta ad alzarsi e gli ripulisce i vestiti.
Dopo l'inconveniente avvenuto con la terza level five, il gruppo inizia a dirigersi verso l'ingresso del bar, la railgun si guarda intorno con curiosità ed ammise che non era mai venuta qui. Tutti si misero al tavolo numero tre dove i giovani potevano avere un'ottima vista, Misaka guarda con stupore il panorama esterno, Suizuke si avvicina a lei appoggiando il braccio sulle spalle della ragazza per poi sorriderle.

«Allora ti piace?»
«Si!»

Dopo aver osservato il panorama esterno, i ragazzi si sedettero al tavolo aspettando l'arrivo del barman.
Suizuke ordina un caffè, mentre Reiko invece un ginseng, Chloè chiese un cappuccino d'orzo, Misaka era piuttosto indecisa su tre scelte: caffè normale, caffè macchiato, uno d'orzo ma senza far attendere il barman riuscì a decidere e gli dice se gli poteva preparare un'orzo.
Agli altri tavoli si sentì bisbigliare, alcuni clienti avevano riconosciuto la terza level five a causa dell'uniforme scolastica, ed in molti iniziarono ad adularla.
Un po' com'era successo tempo fa con Misaki quand'era stata cliente per la prima volta insieme a Jonathan.
Questo fece irritare il giovane Suizuke, Misaka lo guarda ed inizia a ridere perché la faccia del suo ragazzo sembrava piuttosto buffa, gli dice però di stare tranquillo e di non starli a sentire.
Misaka dice loro della sua passione per i Getoka e Suizuke, mentre quest'ultimo disse che aveva un'amore per le immersione subacquee, a Reiko piaceva molto leggere. 
Misaka annuì e si voltò verso la ragazza dai capelli verdi per accennarle "Allora? Qual è la tua passione?"
La ragazza iniziò ad arrossire, non sapeva come dirlo perché era piuttosto timida, così Misaka prova a spronarla dicendole di non doversi preoccupare. Chloè disse che le piacevano molto le piante e i libri inerenti alla botanica.
I ragazzi passano tanto tempo in quel bar che addirittura non si accorsero dell'ora, era ormai sera e Suizuke incredibilmente era piuttosto contento, come se si fosse dimenticato dei problemi che aveva prima a causa del suo migliore amico, ma sarà veramente così? O l'apparenza può ingannare?
Infatti Suizuke senza dare un motivo inizia a distaccarsi e ad osservare il panorama dalla finestra, questo bar gli porta molti ricordi alla mente che aveva vissuto con il suo migliore amico, e non vederlo insieme a lui anche oggi, lo fece stare male.
Misaka era preoccupata per lui, quindi prova in qualche modo ad aiutarlo, ma non sapeva come...
Intanto al laboratorio gli scienziati vanno nella stanza del loro soggetto, riferendogli che era ora di ritentare l'esperimento dell'estrazione sanguigna.
Gli inserirono gli aghi ed iniziavano nuovamente ad estrargli il sangue, il ragazzo avverte un po' di dolore a causa della penetrazione degli aghi, ma era una cosa che doveva superare, non voleva correre rischi sulla sedazione.
L'estrazione sanguigna stava procedendo per il meglio, aveva estratto già circa un litro di sangue, e gli scienziati iniziano ad analizzarlo sperando di non fare un buco nell'acqua questa volta.
Mentre lo analizzavano, il capo del gruppo notò qualcosa di anomalo nei dati, sembravano riconducibili ad un virus... si voltano verso il soggetto, eppure sembrava piuttosto in forma, non sembrava malato, eppure quel virus era evidente e i dati non lo negano, a meno che questo tipo di virus non scaturisca qualche tipo di malattie, ma ha effetti sul dna, ed evidentemente era grazie a questo virus che si forma il gruppo X...
Il capo scienziato teorizzò che questo virus l'avesse preso in eredità dalla madre, nel periodo di gravidanza evidentemente la madre era portatrice sana di questo virus che mutava inconsapevolmente il dna di chi portava in grembo.
Si presume anche che, se avessero debellato il virus, il sangue del soggetto non potesse più tornare ad essere un normale gruppo sanguigno, ormai la mutazione era già stata completata.
Mentre gli scienziati continuano a lavorare sul virus, l'estrazione sanguigna continua sul ragazzo, andando oltre ai limiti consentiti...
Il ragazzo iniziò a spaventarsi poiché stava riscontrando dei problemi visivi: aveva la vista annebbiata in entrambi gli occhi, i problemi non erano finiti, il giovane infatti stava iniziando a riscontrare una paralisi alla parte destra del corpo.
Gli scienziati staccarono subito le macchine e decidono di chiamare immediatamente i soccorsi, purtroppo problemi come l'ictus non erano di loro competenza...
Una volta portato in ospedale, il ragazzo viene consegnato nelle mani del dottor Heaven Canceller.
Prende un secondo gli averi del ragazzo, in cerca del suo cellulare e, una volta preso, prova a contattare uno dei suoi amici: Suizuke Hondo, informandolo che il suo amico era in ospedale in gravi condizioni. Il ragazzo si trovava ancora al bar e rimane con la bocca aperta, dopodiché scappò via. Misaka va con lui, per il conto per fortuna ci pensa Reiko Yamato, dopo aver pagato disse a Chloè se anche loro potevano andare, la ragazza gli diede la conferma e corsero subito da Suizuke e Misaka.
Il dottor Heaven Canceller vide arrivare i ragazzi in grande velocità e nota che erano spaventati per l'incolumità dell'amico, il medico inizia a fare il riepilogo della situazione: "Il vostro amico ha un ictus in corso, ma tranquilli, so come curarlo. Come sapete l'ictus avviene se c'è poco sangue al cervello, quindi con adeguate cure dovrebbe rimettersi!"
Suizuke gli chiede dove stesse andando e il dottore lo guarda con serietà rispondendogli che andava a cercare qualcuno che potesse aiutare il loro amico.
Il dottor Canceller lasciò il paziente nelle mani dei suoi medici più esperti, mentre lui si sarebbe diretto verso la prigione.
Una volta arrivato il medico disse alle guardie carcerarie che doveva parlare con un detenuto piuttosto particolare.
Agli inizi le guardie erano titubanti, ma lo lasciarono fare e andarono a chiamare il detenuto in questione dicendogli che aveva una visita, il prigioniero fece un ghigno malefico e si domanda chi fosse così pazzo da venirlo a trovare, dopodiché sbuffa e va nella sala in cui si sarebbe svolto il colloquio. Appena arrivato il detenuto apre gli occhi e rimase piuttosto sorpreso.

«È da un po' che non ci vediamo, Accelerator... ti trovi bene qui?»
«Perché cazzo saresti venuto qui? Per farmi una diagnosi o qualcosa del genere per caso?»
«No, non sei più un mio paziente... sono qui per chiederti aiuto!»

Il numero uno dei level five, a sentire la richiesta del medico, inizia a ridere.

«Tu saresti venuto fin qui per chiedermi aiuto? Ma cosa ti salta in mente!?»
«Beh, tu sei qui per redimerti, e fare buone azioni diminuirà anche la tua pena!»

Il ragazzo lo guarda in modo piuttosto sospetto, il dottore continua a parlargli riferendo ad Accelerator che anche con la sua abilità si poteva salvare qualcuno, e in svariate situazioni aveva anche già dimostrato di saperlo fare.
A quel punto il ragazzo si lascia convincere, anche se detestava tutto ciò, e il medico disse alle guardie che per qualche ora avrebbe preso in custodia il giovane detenuto.
Le guardie si guardano piuttosto scioccati, ma se al medico gli serviva per salvare una persona, non potevano non lasciarlo andare con lui.
Arrivati in ospedale i due entrano nella stanza, il ragazzo si guarda attorno, nota che era abbastanza affollata: c'erano Suizuke, Misaka, Reiko e Chloè ed in più Misaki e Saten, chiamate da Misaka.
Il dottore fece uscire gli assistenti medici, aggiungendo che d'ora in poi ci avrebbe pensato lui insieme al numero uno dei level five.
Canceller disse ad Accelerator di usare la sua abilità su Jonathan. Suizuke era sconvolto perché tutta la città conosceva Accelerator da quando si era costituito, e non avrebbe mai lasciato il suo migliore amico nelle mani di un killer.
Il dottore dice a Suizuke di non preoccuparsi, perché il numero uno dei level-five sapeva quello che faceva, e ordina di nuovo di usare la sua abilità.
Il giovane Esper dunque fa ciò che gli chiese il dottore, aveva già capito cosa volesse fare.
Il numero uno dei level-five inizia a cambiare la direzione del flusso sanguigno portandolo fino al cervello per guarire il più velocemente possibile l'ictus.
Il ragazzo rimane perplesso, il sangue che scorreva all'interno era davvero poco e pensa che fosse stato vittima di un esperimento, in un certo senso gli ricorda Althea.
Ma per sua fortuna Jonathan iniziò a riprendersi, la mano destra iniziò a muoverla... evidentemente il sangue aveva raggiunto il punto in cui inizialmente non arrivava.

«Vecchio, prima che faccia delle trasfusioni, attenda che si riprenda almeno un po' se non vuoi avere un cadavere sulla coscienza!»
«Va bene, Accelerator!»

Dopo che Jonathan si era ripreso con l'abilità manipolazione vettoriale di Accelerator, il ragazzo riesce anche a muovere gli occhi, Accelerator prova a chiedergli di battere due volte le palpebre se lo comprendeva, aggiunse però che se avesse risposto sarebbe stato ancora meglio.
La domanda posta dal level-five era se Jonathan sapesse dove si trovava, il ragazzo si guarda intorno e gli rispose "si... mi trovo in ospedale..."
I ragazzi rimasero contenti dal suo miglioramento e abbracciarono il loro amico, ma Accelerator disse che non era il momento, perché Jonathan non era ancora del tutto fuori pericolo.
Gli erano stati estratti due litri di sangue, per non contare anche quelli estratti nella mattinata.
"Sentì un po' ma tu sei dotato di gruppo X?" Domanda Accelerator guardandolo con serietà, Jonathan rimase piuttosto scioccato dalla domanda improvvisa.
"Si sono dotato di gruppo X, perché?"
Ma appena che Accelerator potesse dare una risposta, arriva in stanza il dottor Heaven Canceller, che se n'era andato un secondo ai sotternei dove avevano una sorta di "banca del sangue" e in quella banca c'erano alcuni campioni sequestrati dall'esperimento accaduto tempo fa su Althea Miura.
Iniziarono con le trasfusioni del gruppo X, sempre con l'aiuto dell'abilità di Accelerator per agevolare lo scorrere del sangue appena iniettato.
Dopo un po' di tempo il trattamento finì e il dottore, per sicurezza, chiama il Judgment perché voleva che mettesse su un'indagine su questi esperimenti, che mettevano a rischio la vita delle persone per chi li tollerava.
Il Judgment arrivò immediatamente in soccorso, e toccò a Shirai,  Ryuko e Makigami occuparsi del caso. Appena arrivati nella stanza rimasero piuttosto perplessi, Accelerator fa un ghigno, pensando che forse, ora che c'erano tutti, era arrivata l'ora di dirlo...

"Oi ho un'altra cosa da dirti, ed è molto importante... perciò sentimi bene, sappi che tua sorella è ancora viva!"

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