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È Veramente Finita?

Era martedì mattina, Jonathan incredibilmente si svegliò tardi saltando addirittura due ore di scuola, per fortuna Suizuke lo aveva coperto dicendo alla professoressa Rachel Ishii che lo studente in questione stava male, perciò aveva deciso di rimanere ai dormitori...

«Pronto?»
«Hey zia, sono Jonathan... tuo nipote..»
«Oh mi fa piacere che tu mi abbia chiamata, come stai?»
«Sto bene. Senti dovrei chiederti un favore se non ti dispiace...»
«Certo caro, cosa posso fare per te?»
«Beh vedi la verità, avrei bisogno di staccare un po' dalla Città-Academica... per caso creerei disturbo se venissi a stare da te per un po'?»
«Ma che dici, sarei felice di averti un po' qui a casa da noi!!! Ci mancante tanto tu e tua sorella!! A proposito lei come sta? Verrà anche lei con te giusto? Non vedo l'ora di vederla!!!»

«Beh...non credo che lei possa venire....preferirei spiegarti tutto di persona però...scusami...»
«Oh d'accordo...come vuoi...»
«Adesso devo congedarmi, ti chiamerò prima di prendere l'aereo per il Galles. Grazie di tutto zia!!»
«E di che aspetto la tua chiamata! Ciaoo!»

Jonathan staccò la chiamata, uscì dal suo alloggio va da chi di dovere per chiedere il permesso d'uscita dalla Città-Academica, una volta giunto sul posto parla con il referente, anche se agli inizi non volle  darglielo, ma Jonathan non si arrese e il referente sembrava non cedere alle sue tentazioni, ma dopo qualche minuto gli diede una settimana di permesso, Jonathan gli disse che una settimana non gli sarebbe bastata neanche per mettere piede in Galles perché sarebbe dovuto subito ritornare, perciò il referente gli dà due settimane, una per il viaggio e una per la permanenza, niente di più, il ragazzo accetta le condizioni, era sempre meglio che niente... saluta il referente e se ne va via...
Preso il permesso, Jonathan va all'aeroporto, bastava semplicemente mostrarlo al check-in insieme ai biglietti per Cardiff, città del Galles, era lì che viva sua zia materna e sua cugina Allison Murphy, inoltre anche quest'ultima stava nascondendo un grande segreto...
Giunto all'aeroporto comprò i biglietti, mostrò il necessario facendo il check-in, le guardie osservarono tutto e decisero di farlo passare per prendere l'areo diretto verso il Regno Unito.
Entrato nell'aereo si guardò attorno a sé, gli interni dell'aereo erano ben fatti i sedili, erano divisi in due file e il suo posto era il numero quindici, quello più estremo al finestrino.
Per Jonathan non era affatto un problema, almeno poteva godersi il panorama dall'alto...
Alza il braccio tremante, per poi mormorare tra sé e sé: "addio Città-Academica..."
Il ragazzo si voltò dietro di sé, non era il solo ad andare in Galles, stranamente l'aereo stava quasi raggiungendo il completamento, si chiese come mai poiché ottenere un permesso d'uscita dalla città era estremamente difficile ottenerlo, lui stesso l'aveva preso per miracolo...
L'aereo dopo gli adeguati rifornimenti e le varie procedure di decollo impostate era pronto a pronto a decollare.
Una volta decollato, l'areo sparì  tra le nubi diretto alla sua meta, Jonathan era contento, però un po' era preoccupato per Suizuke chiedendosi cosa avrebbe fatto senza di lui per due settimane...
Intanto alla Tetsuya era ricreazione e il suo migliore amico ne approfittò per chiamare Jonathan al telefono per sapere come stava, ma gli rispose la segreteria riferendogli che il cellulare era irraggiungibile, era abbastanza preoccupato, dopo le lezioni prova a passare nella sua stanza... era preoccupato.
Jonathan si ricordò che doveva chiamare sua zia, così prese il cellulare, lo accese e chiamò sua zia dicendole che era appena partito e si scusa di essersi dimenticato di chiamarla poco prima di effettuare il check-in.
Dopo aver staccato la chiamata con sua zia, Jonathan per il resto del viaggio in aereo prese a leggere.
Leggeva libri scientifici composti da Stephen Hawking, Albert Einstein, Margherita Hack e tanti altri illustri scienziati. Mentre leggeva, il tempo scorreva così tanto che si addormentò col naso tra i libri, mentre dormiva beato inizia a fare uno strano sogno riconducibile alla sua infanzia: aveva appena cinque anni e stava giocando con sua cugina, loro due erano molto legati, stavano sempre insieme quando si vedevano, i genitori di entrambi rimasero addirittura colpiti dal loro comportamento, rendendoli sempre più orgogliosi... ma mentre dormiva sentiva la voce della hostess appena in tempo che diceva che sarebbero arrivati in Galles tra qualche minuto, dandogli così il tempo di riporre i libri a posto e di prepararsi per l'atterraggio.
In Galles erano le ventuno, l'aereo atterrò nell'aeroporto e dopo essere sceso Jonathan si soffermò ad osservare il cielo stellato ed incredibilmente quest'ultimo fa un sorriso, ammirava il cielo notturno.
Dopo aver ammirato il cielo, va nell'aeroporto a fare il check-out, una volta fatto notò da lontano che c'era sua cugina Allison Murphy che era venuta a prenderlo. La ragazza una volta notato corse, si tuffò su di lui, il ragazzo l'abbracciò al volo, nonostante Jonathan cerca di nasconderlo, era davvero contento di rivedere la sua grande cara cuginetta.

«Oh cugino Johnny, sono così felice di rivederti! Mi sei mancato molto!»
«Anche tu mi sei mancata Ally!»

Jonathan prese per mano la sua cugientta vanno verso l'uscita, dove c'era la madre di Allison nonché la zia ad aspettarli in auto, Allison domandò a suo cugino se avesse fame, Jonathan le risponde di no e di stare tranquilla di non scomodare la zia a preparare la cena per lui.
Una volta arrivati alla macchina, la zia scese dall'auto e abbracciò il nipote, era davvero contenta che fosse venuto a trovarla, Jonathan non era da meno, evidentemente l'aria del Galles gli fece dimenticare i brutti eventi accaduti l'altro giorno.
Dopo essersi salutati tutti salirono in macchina, la zia chiede a Jonathan cosa fosse successo a sua sorella, gli ricordò anche che Jonathan le aveva detto che era meglio parlarne di persona, Jonathan a quella domanda rimase scioccato, ma non poteva arrampicarsi sugli specchi, perciò disse la verità, ovvero che era stata rapita circa due mesi fa, la zia e la cugina di Jonathan rimasero scioccate così tanto che la zia pianta una frenata improvvisa voltandosi verso suo nipote... era così dispiaciuta per lui, aveva un enorme peso dentro, suo nipote era davvero forte, così tanto da affrontare addirittura ciò... Jonathan continuò il discorso concentrato su Alethea, disse alle due che proprio ieri aveva scoperto da una fonte che sua sorella era morta... non sapeva come reagire, per questo era venuto qui, per staccare la spina e affrontare tutto ciò assieme ai pochi parenti che gli erano rimasti.
Allison che era seduta dietro gli mise la mano sulla spalla dicendogli di stare tranquillo, Alethea sarebbe rimasta sempre accanto a lui nel bene o nel male.
Ripreso il tragitto, la zia continua a pensare che suo nipote era davvero forte, affrontare tutto ciò da solo era davvero una bella sfida, era molto fiera di lui ma in compenso era davvero molto triste per sua nipote, quale essere schifoso ucciderebbe una bambina di sei anni?...
Pensare a ciò la fece solo innervosire, così tanto che se la prese con il cambio della macchina... Jonathan le disse di calmarsi, che la macchina non c'entrava nulla, la zia gli diede retta e continuarono il tragitto verso casa, una volta giunti notarono che una loro vicina piuttosto anziana aveva chiamato la polizia locale, quest'ultima sentiva dei rumori strani in casa, perciò la polizia decide di accettare il caso e di fare un sopralluogo, ma nonostante esaminarono tutto con attenzione non notarono niente di anomalo, perciò uscirono dopo qualche minuto lasciando la vecchia signora con molte domande, Jonathan, inseguito dalla cugina, appena uscito dall'auto va verso l'anziana signora: era leggermente incuriosito e voleva aiutarla, nonostante non avesse più alcun potere era comunque un giustiziere, mai rinunciare al richiamo d'aiuto di una persona.
Allison prima che Jonathan aprì bocca per parlare con l'anziana signora prende da parte il cugino abbracciandolo, gli dice che quella casa poteva essere infestata perché conosceva molto bene la vecchia, Jonathan a sentire l'idea che potessero esserci dei fantasmi in quella strana casa sentì una strana sensazione, si sentiva angosciato, il battito cardiaco iniziò ad aumentare la temperatura corporea saliva, era leggermente accaldato, forse il ragazzo stava iniziando a provare un'emozione che di solito provava raramente: la paura, perdere l'abilità esper deve avergli dato molte insicurezze portandolo ad aver paura, Allison gli chiede se stava bene, quest'ultimo gli dice di sì e a non dire sciocchezze, che i fantasmi non esistevano se non nel mondo delle favole, poteva essere qualsiasi cosa a provocare strani suoni in quella casa, ad esempio un ladro oppure delle porte che cigolano, all'apparenza sembrava più che normale vedendo l'età dell'abitazione... La cugina sbuffa chiedendogli se potessero dare un'occhiata, Jonathan le disse di stare tranquilla perché ormai era in ballo, voleva qualsiasi costo aiutare l'anziana signora...
Nella Città-Academica era una mattinata normale tranne che per Suizuke, che rimase sveglio tutta la notte a cercare il suo migliore amico in tutti i distretti della città, nel pomeriggio della giornata di ieri appena finito scuola era andato nel suo alloggio ma appena era arrivato all'ingresso la porta era chiusa a chiave, questo lo fa ancor più preoccupare, contatta i due del Judgment con la speranza che potessero aiutarlo a cercare il suo migliore amico, mentre lui si preparava per andare scuola sapeva di essere in anticipo visto che l'orario scolastico iniziava alle otto, ma ne approfittò per continuare a cercarlo in zona.
Mentre il ragazzo camminava incontra Saten insieme ad Uiharu, le due si stavano dirigendo a fare colazione prima di poter andare a scuola.
La ragazza affascinata di misteri guarda il ragazzo, le sembrava familiare, al contrario suo Suizuke l'aveva riconosciuta, infatti se non ricordava male l'aveva incontrata a cena insieme al suo migliore amico, ed era la stessa cena in cui il ragazzo aveva conosciuto i due del Judgment, o meglio così si ricordava lui... Saten lo saluta e nota che il ragazzo sembrava piuttosto agitato, gli chiese come mai aveva tutta quest'agitazione, Suizuke le dice che preferiva parlarne al bar... le ragazze annuiscono, decisero di andare al solito bar dove Saten aveva conosciuto Jonathan la prima volta. Una volta arrivati il barman chiede ai ragazzi cosa volessero ordinare, così Saten e Uiharu ordinano due cappuccini, mentre Suizuke un caffè normale.
Una volta arrivate le loro ordinazioni al loro tavolo, Suizuke inizia a parlare alle ragazze dicendo che era preoccupato per Jonathan dato che risultava scomparso... disse di averlo cercato in tutti i posti che conosceva, Uiharu gli dice che se avesse voluto avrebbe potuto dare un'occhiata alle telecamere, lavorando per il Judgment poteva farlo, Saten mette il braccio sulla spalla di Uiharu dicendole che magari sarebbe stato eccessivo prendere questa decisione... perciò chiede a Suizuke se prima avesse provato a telefonarlo, il ragazzo gli disse di sì ma il telefono del suo amico risultava spento...
Nella città Cardiff, in Galles, Jonathan e sua cugina avevano iniziato a perlustrare la casa, a guardarla sembrava tutto normale, non c'era niente di anomalo.
Ma non era così, Allison infatti inizia a percepire una sensazione di freddo, lei al contrario di Jonathan era predisposta alla visione di presenze spiritiche, lei era una medium, ovvero una maga, la sua magia si prese il nome di "Spirit Serception" che le consente di sentire e vedere le presenze spiritiche e nessuno della famiglia lo sapeva, aveva imparato la magia perché ammira l'abilità Esper del cugino e pensava a quanto potesse essere forte, purtroppo Allison sapeva di non avere speranze di diventare ciò, all'ombra di tutti apprese la magia.
Jonathan nonostante non riuscì a percepire la presenza sentiva che c'era qualcosa di strano poiché si sentiva osservato, le sue mani iniziarono a tremargli ed inizia a sudare... "cosa mi succede?" disse spaventato... Allison si volta verso di lui con aria piuttosto strana, non aveva mai visto suo cugino in quello stato, evidentemente Jonathan aveva veramente paura dei fantasmi, come già era stato accennato...
Alcuni oggetti iniziarono a fluttuare attorno a Jonathan e ad Allison, per quest'ultima era il momento di usare un cerchio magico per rendere visibile agli occhi di tutti l'entità, apre la mano e fuoriusce dal cerchio magico. Quest'ultima sembrava indebolirsi un po' ed iniziò a rendersi visibile anche agli occhi di Jonathan, il ragazzo lo guarda fisso negli occhi, irrigidisce i denti ed inizia a tremare inspiegabilmente, era bloccato e le sue gambe sembravano paralizzate...

«Bro non ti preoccupare, ci penserò io!»
«Sei impazzita!?»
«Bro, calmati e fammi fare il mio lavoro! In fondo non c'è vento e di fantasmi sai poco o niente, addirittura hai persino paura di queste entità spiritiche, perciò lascia fare a me!»

A sentire sua cugina che gli abbia nominato ciò che volesse dimenticare lo fece demoralizzare un po' "non c'è vento..." ma anche se fosse stato il contrario purtroppo Jonathan non avrebbe potuto fare comunque niente poiché non possedeva più un'abilità, Jonathan non aveva parlato di ciò né alla zia e né a lei, in certo senso si vergognava a dirlo, passare dall'essere un ragazzo che dava forte ammirazione per i parenti all'essere un signor nessuno... addirittura non riusciva neanche a guardarsi allo specchio.
Allison a quel punto aprì un altro cerchio magico sotto l'entità dal quale esce una barriera, ma era leggermente più forte rispetto alle altre entità, non era uno spirito benevolo, ma maligno, si nutriva delle emozioni di colei che abitava qui, lo spettro inizia a tirare pugni alla barriera, e a causa dei colpi subiti la barriera invisibile si ridusse in mille pezzi, fuoriescono delle scariche d'energia che colpirono sia Allison e Jonathan.
Lo spettro si nutriva di emozioni sia positive che negative, si trattava di: "Emtoions, lo spirito delle emozioni."
Più Jonathan provava angoscia, terrore, ansia e paura, più ciò che aveva davanti diventava più forte.
Nelle zone oscure di Cardiff c'era un ragazzo dai capelli di viola pallido, con occhi del medesimo colore, questo ragazzo aveva l'età pari a sedici o diciassette anni: aveva una mano in tasca, mentre l'altra era impegnata per fumare, questo ragazzo si chiama Ace Viewspirits, anche lui era un medium proprio come Allison, ed era stato proprio lui ad insegnarle questo tipo di magia, mentre si rilassava fumando la sua sigaretta alcuni spiriti liberi si misero intorno al ragazzo avvertendo che c'era qualcosa che non andava nell'abitazione vicina a quella della sua fidanzata... il ragazzo pensò  subito che si trattasse di un essere spiritico, perciò decide senza pensarci due volte di andare sul posto a controllare.
Mentre Ace si dirige lì, lo spettro distrusse la barriera formata dal cerchio magico di Allison e quest'ultima fu scaraventa verso il muro, era ancora inesperta per spiriti di questo genere di potenza, per fortuna però arriva la cavalleria: Ace finalmente arriva sul posto.
"Allison, io ti ho insegnato la magia solo per attenuare la tua curiosità, non affatto per strafare... vabbè ci penserò io" disse Ace con un tono abbastanza serio, per poi osservare lo spettro delle emozioni, che sembrava essersi rafforzato di molto a causa delle emozioni che Jonathan sentiva. Ace dice ai due che lo spettro era ormai troppo forte a causa delle emozioni risucchiate, perciò bisognava combattere, Jonathan gli chiese come farebbe a combattere un'essere incorporeo? Era del tutto illogico... Ace a quel punto gli rispose dicendogli che evidentemente non conosceva bene la magia... prese dalla manica della giacca un talismano di carta, per Jonathan sembra soltanto un banale pezzo di carta, ma non era così...
Ace mostra il talismano anche al suo avversario, il foglio era tutto bianco con un simbolo rosso... dopo averlo mostrato Ace era pronto a dire formula: "offro il 20% della mia energia vitale, per invocare Goldenace spirito dell'oro!"
Il talismano inizia ad illuminarsi e ai pedi si forma un cerchio magico da cui apparve lo spirito dell'oro, aveva la fisionomia di una donna...
Ace gli diede l'ordine di attaccare lo spettro con il suo attacco più forte "la lama dorata!" Goldenace ubbidì e colpisce lo spettro delle emozioni, ma quest'ultimo sembrava inerme, evidentemente a causa delle emozioni assorbite era davvero diventato forte...
Gli spiriti per essere invocati necessitano di qualcosa in cambio, loro gli offrono la loro lealtà e fedeltà, ma in cambio vogliono una percentuale di forza vitale del loro proprietario, che cambia con l'esperienza.
La percentuale per Ace era: cinque percento per gli spiriti di basso livello, dieci percento per gli spiriti di medio livello ed infine il venti percento per gli spiriti di alto livello, come il suo Goldenace.
Ace diede un'altro ordine al suo spirito, ovvero quello di attivare barriera dorata, uno scudo spiritico che possa proteggere i civili coinvolti poiché gli spiriti avversari non possono oltrepassarla.
Goldenace, subito dopo aver formato la barriera, parte di nuovo all'attacco con lacerazione dorata, solo uno spettro poteva colpire un'altro spettro, tuttavia neanche questo ebbe effetto, eppure era uno spirito di alto livello... lo spirito si volta verso Ace attendendo i suoi ordini, il suo proprietario dunque gli dice di prendere forza dall'oro: essendo in un'abitazione antica di sicuro qualche gioiello in oro dovrà pur esserci... Goldenace gli ubbidisce e prese la forza dall'oro che c'era in casa aumentando così la sua potenza, stavolta però tocca allo spirito delle emozioni attaccare, usa un'aura di tristezza che poteva paralizzare per un po' il suo avversario che purtroppo era inschivabile, Goldenace fu colpito ma cerca di contrastare l'aria di quest'ultimo, anche se faceva fatica, più c'erano emozioni, più lo spirito aumentava di potenza...
lo spirito delle emozioni Emotions usa stavolta la frusta del rancore per attaccare Goldenace, che sembrava inerme, ma con l'aiuto di Ace che gli dava coraggio, riuscì a schivare l'attacco.
Lo spirito delle emozioni stavolta usa le lame del dolore, una mossa acquisita grazie alle persone che gridavano a causa del dolore fisico, a causa di incidenti capitati vicino alla casa...
Lo spirito dell'oro contrattacca con la lacerazione dorata, per bloccare l'attacco.
Jonathan continuava ad aver paura di queste presenze spiritiche, ma più provava questo tipo di emozione più lo spirito aumentava di potenza, tuttavia grazie alla barriera l'energia di assorbimento dello spirito delle emozioni rimase bloccato, ma non non sarebbe durata ancora per molto... la cugina gli mette la mano sulla spalla sorridendogli.

«Tranquillo, Johnny... lo so, voi della Città-Academica non capirete mai queste cose ed è per questo che le temete, ma non devi aver paura, sono sicura che la supererai, non di certo ora, non domani, ma la supererai!»
«È da quando è successo quell'incidente, purtroppo mi sento insicuro di me stesso, da quando ho scoperto che mia sorella é morta... da quando ho perso l'abilità... che ora non mi sento qualcuno...»
«Tu hai perso cosa!?»

Disse urlando la cugina leggermente spaventata, Jonathan le disse di non urlare, poteva distrarre Ace combatteva, la ragazza abbassò i toni, però voleva sapere come mai suo cugino avesse perso la sua abilità Esper, così Jonathan le raccontò l'accaduto, spiegandole che uno scienziato lo aveva usato come cavia per un esperimento di testamento di una macchina che fungeva da estrattore di abilità, Allison rimane innervosita, Jonathan le aveva anche detto che era stato rapito per essere diventato un certo qualcuno, l'esperimento era stato fatto neanche di sua spontanea volontà... senza però andare a fondo sulle motivazioni che potevano riguardare la sua seconda vita, però anche se le avesse raccontate o no, non avrebbe cambiato la situazione, su un presunto ritorno del Giustiziere nella Città-Academica era ancora un punto interrogativo.
Allison però doveva stare attenta, nonostante fosse arrabbiata con quel mostro che aveva fatto ciò a suo cugino, poteva portare gravi danni alla situazione di ora, lo spirito delle emozioni poteva benissimo assorbire la sua rabbia una volta distrutta la barriera dorata, entrambi dovevano essere neutrali per evitare che lo spirito che avevano di fronte diventasse ancor più forte di quanto già non lo fosse.
I due ragazzi, Jonathan si voltò verso Ace, che a parte dare i comandi allo spirito dell'oro rimane con un aspetto impassibile, evidentemente Ace si era allenato a dovere per evitare che le sue emozioni potessero aumentare la potenza di spiriti come quello che aveva davanti a sé.

«Sarò anche uno virile che si fuma spesso anche volentieri una canna, ma non lascerò che le mie emozioni mi offuschino la mente, per poi potenziare quelli come te!»

Dice Ace con un tono piuttosto serio, per poi fare un movimento con il braccio per dare il comando allo spirito dell'oro di continuare ad attaccare quello delle emozioni, stavolta prova ad usare la doppia lama dorata, creando un X per poi scagliargliela contro.
Lo spirito delle emozioni finalmente inizia ad indebolirsi...
La barriera dell'oro era aumentata di potenza grazie all'energia dei gioielli dorati che c'erano in questa casa, pertanto allo spirito delle emozioni non gli era più concesso di assorbire le emozioni sia di Jonathan che di Allison.
Goldenace attacca di nuovo usando un'altro attacco: la frusta dorata, ma lo spirito contrattacca usando le sfere della collera, erano piuttosto deboli pertanto lo spirito dell'oro riesce a distruggerle tutte quante con la frusta dorata.
Lo spirito delle emozioni continuava ad indebolirsi sempre di più poiché non riusciva più a nutrirsi delle emozioni.
Pertanto Ace aprì il palmo della mano verso lo spirito perché era arrivato il momento di catturarlo, questo spirito sembrava di medio livello, che poteva aumentare a seconda del suo nutrimento...
Una volta aperto il cerchio magico, si forma una barriera invisibile simile a quella che aveva creato Allison agli inizi, ma questa era decisamente più forte dell'ultima.
Una volta attivata prese dalla manica un altro talismano, questa volta era vuoto senza nessun segno scritto sopra, glielo lanciò oltrepassando la barriera andando verso il baricentro dello spirito venendo così assorbito dal talismano.
Dopodiché annullò il cerchio magico e va verso il punto in cui cadde il talismano, una volta preso si forma un simbolo mistico che caratterizza lo spirito che aveva appena catturato.
Fece un sorriso, mise la mani in tasca, per poi voltarsi verso Allison e accennarle: "È fatta!"
Il Medium diede gli ultimi due ordini, allo spirito dell'oro: il primo era quello di abbassare la barriera dorata mentre il secondo era quello di tornarsene da dove era venuto.
Subito dopo che Goldenace se ne va, Ace si dirisse verso Allison dicendole che era stata brava, non era da tutti a percepire gli spettri con un solo anno di esperienza, lui stesso ci aveva messo ben tre anni ad imparare a percepirli, era davvero orgoglioso e magari un giorno riuscirà a fare anche un'invocazione spiritica, ma ora come ora non era possibile, era ancora inesperta e poteva rischiare molto anche ad invocare uno spirito di basso livello perciò glielo proibì fino a quando il suo maestro non fosse sicuro che lei potesse fare ciò e se ne va verso l'uscita.
Allison e Jonathan si alzarono ed uscirono anche loro dalla casa avvisando l'anziana signora che ora era tutto apposto, stranamente non se n'erano accorti ma il combattimento era durato circa un'ora e mezza, infatti erano ormai le ventidue e trenta.
Jonathan era venuto in Galles per potersi rilassare, ed invece gli era toccato "affrontare" dei fantasmi, infatti da quest'esperienza ne esce ancor più turbato di prima, essendo rimasto solo a guardare Ace Viewspirits combattere si era sentito inutile, un fifone e un vigliacco, sperando che il giorno seguente andrà meglio, in fondo doveva rimanerci per due settimane... mentre Jonathan, sua cugina andavano a casa, nella Città-Academica erano ormai le sette del mattino e Saten, Uiharu e Suizuke si salutano per poi dirigersi ognuno verso le loro rispettive scuole, poiché entrambi avevano l'ingresso alle otto, anche se Suizuke aveva pensato all'idea di saltare scuola dirigendosi in un museo.
Giunto al museo delle scienze prese un biglietto ricordandosi che lo stesso corridoio lo aveva percorso proprio il sabato scorso, mentre camminava si volta verso la sua destra e si immagina un'immagine illusoria di Jonathan, ma poi la stessa immagine sparisce, il diretto interessato cadde sul pavimento ed inizia a piangere disperatamente, si sentiva come se gli mancasse qualcosa, ed era proprio il suo migliore amico...
Ma mentre si disperava colpendo il pavimento per la disperazione per il suo migliore amico, un lieve raggio di sole gli illumina la testa e metà della schiena, e successivamente inizia a squillargli il cellulare. Cerco di asciugarsi le lacrime e cerca di rispondere al cellulare, incredibilmente non si sa se fosse un miracolo divino o fortuna, ma era Jonathan che lo stava chiamando.

«Oi, Johnny dove cazzo sei?»
«Perdonami, non volevo farti preoccupare, l'ho capito a causa delle infinite chiamate che mi hai fatto, comunque mi dispiace non posso dirti dove sono...»
«Ma almeno stai bene Johnny? Vero?»

Jonathan incredibilmente fece una lieve risata, nonostante avesse passato un'altra brutta giornata facendolo considerare una nullità, un nessuno... ma ammise che era molto contento di risentire Suizuke, almeno il suo amico gli portava un minimo di luce in molte giornate buie...

«Johnny? Hai riso, non ti avevo mai sentito ridere così...»
«Lo so, non sto passando un bel periodo, stare qua credevo mi facesse stare meglio... sperando che il giorno dopo sia migliore, tranquillo starò bene!»

D'un tratto si stacca la chiamata, Suizuke si rialza contento di essere riuscito a sentire il suo amico, così uscì con le mani in tasca dal museo sorridente e decise di andare di persona al distretto del Judgment per avvertirli che non dovevano più stancarsi con le ricerche impossibili riguardanti Jonathan, poiché l'aveva appena sentito dicendogli che, in qualsiasi parte del mondo sarà, finché starà bene, Suizuke e gli altri sarebbero stati felici.
Okada e Shirai tirarono su un sospiro di sollievo, Makigami disse ai due ragazzi di sospendere le ricerche.
Tutti i ragazzi del distretto erano davvero contenti di questa buona notizia, sperando che un giorno Jonathan possa ritornare.

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