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Capitolo 18

La guerra è terminata e Gabriel con i suoi amici hanno avuto una lezione indimenticabile perché li abbiamo sfigurati, infatti ora si ritrovano con lividi su ogni parte del corpo e speriamo che abbiano imparato la lezione!

« Grazie per quello che avete fatto » Ci dice Alessandro poco prima che esco da Villa Collins insieme al mio fratellastro.

« Di niente Alessandro, l'alleanza non è rotta » Confesso sorridendo.

« Sono contento di sentirtelo dire, quando avrete bisogno di aiuto, chiamaci e saremo da voi »

« Per voi vale lo stesso » Sorrido.

« Ci rivediamo presto? » Mi domanda Emma sorridendo.

« Non saprei » Confesso.

« Secondo me si » Risponde Nathan al mio posto lasciandomi perplesso, ha cambiato completamente idea su me e sua sorella?

« Hai cambiato idea? » Gli chiedo ridendo.

« Certo, hai ripulito il nome di mia sorella e per me va bene così.
Se riesci a conquistare mia sorella, ti accetto nella famiglia sperando di non pentirmi » Mi dice serio.

« Non te ne pentirai » Sorrido e ci salutiamo tutti mentre mi dirigo in aeroporto con Álvaro dove l'aereo decollerà in meno di due ore.

« Finalmente in Spagna » Dice Álvaro quando scendiamo dall'aereo appena terminiamo il check-out.

« Mi mancava » Confesso e ci avviamo a casa con un taxi.

« Mi siete mancati » Corre ad abbracciarci nostra madre appena entriamo in salone.

« Anche tuu » Le risponde il mio fratellastro e io annuisco semplicemente.

« Come avete passato la settimana? Vi siete trovati bene? »

« Si tutto ok, abbiamo terminato la guerra ed eccoci qui » La informo.

« Alessandro Cooper ci ha detto che per qualunque cosa abbiamo bisogno possiamo contare sul suo aiuto » Dice Álvaro.

« Perfetto ragazzi » Ci sorride contenta.

« Oggi vogliamo cenare fuori con te, ti va bene mamma? » Le domanda il mio fratellastro fissandomi in modo triste, perché mi guarda così?

« Certo che sì Álvaro, sono molto contenta di passare del tempo con voi, corro a prepararmi » Ci sorride andando in camera da letto.

« Perché mi guardavi in quel modo? » Gli chiedo curioso.

« Ho studiato medicina ai superiori » Mi inizia a dire e io lo guardo in segno di continuare, che vuol dire? « Non so quanto altro tempo le manca, ha il viso pallido Ethan »

« Non dire sciocchezze Álvaro » Lo sgrido arrabbiato. « Lei non morirà »

« È stanca perché non te ne rendi conto? Le stiamo facendo del male pensando a noi e non a lei! Dobbiamo accettare che forse questi sono gli ultimi momenti che passiamo con lei, godiamocela fino all'ultimo » Mi dice triste e non voglio credere alle sue parole, è arrivato davvero il momento di dire addio a mia madre? Cosa accadrà dopo? Álvaro dovrà venire con me a Napoli? Dovrò prendermi cura di lui?

« Sono d'accordo con te Álvaro, facciamola divertire » Gli dico triste e lui annuisce facendomi un sorriso forzato per darmi conforto, ne ha bisogno anche lui e forse più di me dato che è cresciuto con lei.

« Sei pronta per passare la serata con i tuoi figli? » Domandiamo appena arriva in salone da me e Álvaro con un bel abito rosa antico fino al ginocchio, ha indossato anche dei tacchi neri con una borsetta altrettanto nera, perché si è preparata così bene per venire a cena con noi?

« Ma quanto sei bella » Le sorrido.

« Grazie Ethan » Mi sorride contenta.

« Sarai la più bella del ristorante » Dice Álvaro.

« Sei esagerato Álvaro » Ride. « Mi sono solo fatta bella per uscire con i miei ragazzi » Ci fissa contenta.

« Passeremo una bella serata insieme » Dico mentre usciamo da casa direzione ristorante dove passiamo una serata indimenticabile in famiglia, ci voleva una cena del genere con tutto questo casino delle guerre, perché non abbiamo mai avuto del tempo per dedicarci a nostra madre e farle capire che noi siamo al suo fianco per sostenerla.

« Sono soddisfatta di voi due » Ci sorride quando siamo in macchina per tornare a casa dopo la serata.

« E noi siamo soddisfatti di te, sei la mamma migliore che avessi potuto chiedere alla vita » Le confessa Álvaro.

« Perdonami per il dolore che ti ho causato Ethan.. Non volevo abbandonarti ma volevo farti avere un futuro felice, perdonami se non ho pensato a te quando con tuo padre abbiamo deciso di lasciarti in orfanotrofio, ti amavamo così tanto e volevamo darti il meglio » Mi dice triste.

« Non fa niente mamma, io ti perdono perché sei una donna fantastica » Confesso sorridendo.

« Grazie mille » Mi abbraccia fortissimo come non volesse più staccarsi da me, perché è strana da quando siamo atterrati io e Álvaro? Cosa ci nasconde?

« Mi portate al cimitero? Prima di tornare a casa devo andare da Esteban » Dice e io l'accontento dirigendomi verso il cimitero dove si trova mio padre, il boss di Spagna, Esteban Evans. « Ci vediamo tra poco » Ci sorride dandoci un bacio ciascuno.

« Certo mamma, torna presto perché dobbiamo rientrare a casa che è tardi » Le dice il mio fratellastro mentre nostra madre annuisce scendendo dalla macchina ed entrando nel cimitero per visitare suo marito. « L'abbiamo resa felice con la nostra cena » Mi sorride.

« Hai proprio ragione Álvaro, se la meritava una cena con noi » Confesso.

Passa un'ora e nostra madre non torna alla macchina, scendiamo e andiamo verso la tomba di mio padre, trovandola sdraiata per terra con un sorriso, ci avviciniamo a lei per farla alzare ma non si muove, sentiamo il suo battito ed è fermo, non emette alcun movimento.

« Dobbiamo portarla in fretta in ospedale Álvaro » Dico rapidamente al mio fratellastro portandola in macchina con il cuore che batte a mille e partendo come un razzo verso l'ospedale più vicino; entriamo dando subito l'allarme sul blocco cardiaco di nostra madre quindi gli infermieri se la portano in fretta in sala operatoria per rianimarla. « Quanto tempo manca ancora? » Chiedo arrabbiato ad Álvaro perché l'attesa è odiosa, voglio sapere al più presto che sta bene e sono riusciti a salvarla.

« Ecco i dottori » Mi dice indicando alcuni dottori con camice bianco che vengono in direzione nostra con un'aria afflitta, non promette niente di buono e ho subito ragione quando ci danno la triste notizia che non ce l'hanno fatta a rianimarla ed è morta.

Da quel giorno non so quanto tempo sia passato, ricordo solo il dolore al petto che ho sentito come se venisse schiacciato da un grande ammasso di pietre e la gola secca, perché non riuscivo più a parlare e neanche a pensare lucidamente, avevo perso anche mia madre in così poco tempo; ora si spiegavano i suoi atteggiamenti con me e Álvaro, sapeva che quello sarebbe stato il nostro ultimo giorno insieme e si è vestita bene, si è fatta accompagnare al cimitero da mio padre, forse per morire più rilassata e accanto a suo marito, non so realmente cosa le sia successo, però dovrò farmi forza perché Álvaro ha bisogno di me come io di lui, e dobbiamo sostenerci a vicenda dato che siamo rimasti solo noi due.

« Ethan » Mi dice José, il maggiordomo di Villa Evans entrando nella mia camera.

« Che vuoi José? » Chiedo arrabbiato.

« Domandarti cosa hai intenzione di fare, Antonio mi ha chiesto se voglio lavorare di nuovo con lui dato che sembra non ci sia più bisogno di me qui, e io devo sapere se tu resterai o posso andare altrove »

« Ti sembra il momento di farmi una domanda del genere? » Gli domando serio.

« Certo che no però lui vuole una risposta da me »

« Fai quello che vuoi José perché io tornerò a casa mia, a Napoli e qui verrò poco e niente » Confesso.

« Va bene, preparo le carte per le dimissioni allora » Dice andando via e lasciandomi solo, sono distrutto e non so se mi rialzerò da questo periodo buio, non pensavo sarei stato così male per la morte di mia madre nonostante mi abbia abbandonato quando avevo soli cinque anni.

Dopo un mese dal funerale di mia madre decido di farmi coraggio e uscire dalla mia camera per vedermi con Álvaro provando a dargli un po' di conforto, per aiutarci a vicenda.

« Ethan dobbiamo andare avanti » Mi dice il mio fratellastro quando ci vediamo.

« Penso la stessa cosa » Confesso. « Qui non abbiamo più niente da fare Álvaro »

« Quindi? » Mi domanda curioso.

« Io torno a Napoli, qui non ho più nessuno e non c'è ragione per restare » Dico. « Vuoi venire con me? » Domando.

« E questa villa? Il comando? »

« La villa continuerà ad essere nostra, con me al comando come è stato dalla morte di mio padre, però devo andarmene da qui o rischio di impazzire »

« Sono d'accordo con te.. Non sto bene qui » Dice triste.  « Quando partiamo? »

« Prepariamo le valigie e prendiamo un jet privato per arrivare in poco tempo a destinazione » Lui annuisce e ci separiamo per iniziare a preparare tutte le valigie che ci serviranno in Italia.

Come proseguirà adesso la storia?
Che pensate che accadrà?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo a soli 4 stellineee 😍😍
#francesca❤️

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