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Capitolo 10

Mamma mi ha lasciata da sola nella mia camera infatti stavo chattando con le ragazze quando la porta si è aperta violentemente e mio fratello ha fatto il suo ingresso accompagnato da papà.

« Bussare prima no? » Chiedo seria.

« No, dobbiamo parlare molto seriamente Faith » Dice papà sedendosi sulla poltrona che si trova vicino al finestrone della mia camera.

« Esatto » Ripete mio fratello sedendosi al mio fianco.

« Cosa hai fatto quando sei arrivata in discoteca? » Chiede papà.

« Le solite cose papà, sono andata in pista con Julie a ballare, poi siamo andate al bancone cocktail dove abbiamo ordinato da bere e basta, non abbiamo fatto nient'altro »

« E Gabriel non l'hai visto per tutta la serata? » Chiede Nathan.

« Non sapevo neanche che fosse lì sinceramente » Confesso.

« Quel ragazzo con cui mi stavi aspettando, chi era? » Domanda papà.

« Ryan e l'ho conosciuto al bancone cocktail insieme al suo amico e Julie » Sorrido al ricordo del nostro primo incontro.

« Anche Julie era fin troppo ubriaca, vi hanno messo qualcosa nelle bevande? Avete visto sempre? » Chiede.

« Certo papà, non siamo sceme, sappiamo come comportarci in discoteca ecco perché mi sembra strano ciò che è successo con Gabriel » Confesso.

« Sapete così tanto come comportarvi che vi siete ubriacate e siete state con due sconosciuti » Mi sgrida mio fratello.

« Tu che ci fai qui? » Gli chiedo arrabbiata.

« Voglio sapere cosa è successo a mia sorella, posso? » Chiede arrabbiato.

« Tu vuoi solo fare l'impiccione come sempre! » Dico ridendo prendendolo in giro.

« Ah ah ah divertente » Mi finge un sorriso.

« Qui stiamo parlando di cose serie Faith » Dice papà. « Non ricordi altro? Non hai visto Gabriel per tutta la serata? »

« Certo che no papà, dovrei ricordarlo » Dico arrabbiata, mi sta scocciando questa situazione!

« Eri fin troppo ubriacata e non possiamo fare affidamento sulla tua parola e tantomeno sulla bionda di Julie » Dice serio Nathan.

« Quindi? » Chiedo seria e curiosa.

« Dobbiamo allearci con Ethan per non distruggere l'alleanza e insieme rovinare Gabriel Vance e quel gruppetto » Risponde serio papà.

« Io non ho ancora capito di che alleanza parlate e di quale guerra » Confesso seria.

« Niente che ti riguardi Faith, pensa a stare lontana da quella discoteca, noi ci occuperemo del resto » Dice papà andando via e lasciandomi con Nathan.

« Come ti senti Faith? » Mi chiede serio.

« Sei bipolare fratello? » Chiedo seria e arrabbiata. « Prima quasi mi ammazzavi e ora ti importa io come sto? »

« Devi capire che ero furioso con te, quel bastardo ha avuto ciò che voleva, metterti le mani addosso e sputtanarti, mi sono lasciato trasportare dalla rabbia senza pensare al tuo dolore e a cosa hai provato quando l'hai scoperto, perdonami Faith » Mi dice triste.

« Mi odio per essermi ubriacata Nathan, dovevo essere sobria per mandarlo a quel paese così non avrebbe avuto materiale per farmi del male, ma sono una stupida » Confesso triste.

« Lui è stupido per averti fatta sua contro il tuo consenso, in momenti come questi avrei preferito che tu fossi fidanzata con Ethan sai? Sarebbe stato capace di ammazzarli se fosse successo dove vive lui » Confessa abbassando la testa.

« Anche tu ne sei capace »

« Tu non sai niente Faith e ti chiedo perdono per quello che ho fatto, non dovevo dividervi » Mi dice triste.

« Di che parli? » Fingo di non sapere niente anche se ho capito perfettamente di cosa parla, ci ha separati da quel giorno in ospedale e ora se ne pente.

« Niente.. » Si alza dal mio letto fissandomi con occhi pieni di tristezza. « Perdonami per tutto il male che ti sto causando si? Io ti amo e voglio solo il meglio per te » Mi da un bacio sulla guancia andando via e lasciandomi sola fin quando il mio telefono inizia a squillare senza sosta.

" Bruna " Sento dire dall'altro lato del telefono da Ryan, chissà cosa penserà di me.

" Ehi Ryan dimmi "

" Ci prendiamo un caffè insieme? " Accetto senza pensarci due volte e ci diamo appuntamento al bar dove andai quella volta con i ragazzi quando vennero qui per il mio compleanno.

« Mamma sto uscendo » La informo ad alta voce mentre mi avvio alla porta d'ingresso.

« Fai attenzione » Dice e io esco da casa direzione bar, sono sulla bocca di tutti, sono il pettegolezzo del momento, tutti sghignazzano quando mi vedono parlando con i loro amici, mi hanno rovinata un'altra volta quei bastardi!

« Eccomi » Dico a Ryan entrando rapidamente nel locale.

« Ehi bellezza » Sorride.

« Non voglio parlare del video che sta spopolando sui social, quindi se mi hai chiamata per questo poniamo subito fine alla conversazione » Dico arrabbiata.

« Non voglio parlarti di questo, il tuo ragazzo ha commentato il video minacciando chi ti ha violentata, mi dispiace tanto per quello che è successo » Mi sorride.

« Il mio ragazzo? » Domando curiosa.

« Si, ti ha difesa contro tutte quelle accuse che girano sul tuo conto, sono andato sul suo profilo ed è lo stesso ragazzo con cui ti ho vista qui quest'estate » Mi sorride.

« Il cameriere? » Chiedo curiosa guardandolo bene e quando annuisce non mi sento del tutto pazza per aver pensato di conoscerlo quando ieri ci siamo presentati.

« Da quanto state insieme? » Mi domanda curioso.

« Oh no, noi non stiamo insieme, siamo semplici amici » Sorrido.

« Non mentirmi, non ci resto male, da quando ti ho rivista ieri in discoteca ho la testa che viaggia sempre a quel giorno, i suoi occhi puntati su di te erano come calamita, perché non è qui con te? »

« Non è il mio ragazzo, altrimenti ora starebbe qui con me, non credi? » Gli domando ridendo.

« Si infatti. Hai ragione e allora perché sui social ha detto che sei la sua ragazza? »

« Per difendermi e proteggermi dalle brutte parole che mi stanno dedicando senza sosta, sono stata violentata e credono che io tornerei con chi mi ha tradita una volta? Non sono così stupida Ryan » Confesso.

« Ci sei stata già insieme a quel Gabriel? »

« Si ma non voglio parlare di lui e nemmeno di Ethan, mi hai chiamata per conoscerci meglio no? » Domando.

« Esatto Faith, da quel giorno in cui i miei occhi si sono posati su di te, non faccio altro che pensarti e finalmente ieri ti ho potuta rivedere » Sorride.

« Non ti gasare troppo, il sette torno a casa » Rido.

« Ma la tua amica disse che sei di qui » Dice parlando della conversazione avvenuta a Giugno.

« Si io sono di qui, però vivo in Italia da un anno ormai » Confesso..

« Ah.. Non lo sapevo » Dice triste. « E anche il tuo ragazzo è di lì? »

« Ethan non è il mio ragazzo » Ribadisco scocciata. « Perché dobbiamo parlare di lui? » Chiedo seria.

« Perché ho paura che mi faccia fuori se mi trova qui con te » Ammette.

« Non dire sciocchezze, non è il mio ragazzo e non ti farà niente » Lo tranquillizzo e finalmente smettiamo di parlare di Ethan e di Gabriel.

« Quindi vivi in Italia » Mi sorride ordinando alcuni toast alla marmellata e ai frutti di bosco insieme a due pancake e due succhi d'arancia.

« Si e mi trovo benissimo, le mie coinquiline sono meravigliose e anche i loro amici lo sono » Confesso.

« E dove vivi? »

« A Napoli » Sorrido.

« Come mai una scelta simile? Non so, ci sono altre città Italiane più conosciute, perché hai scelto proprio quella? »

« È la città che ha l'università migliore che mi serviva per laurearmi, non volevo andare in città come Milano o Roma dove tutti si trasferiscono per studiare e lavorare, volevo trovare meno turisti possibili per ambientarmi meglio e così è stato » Sorrido al ricordo di quando ho scelto Napoli come meta per il mio nuovo inizio, quando ho messo piede in aeroporto e sono stata accolta a braccia aperte da tutti, anche dalle ragazze che non sapevano niente di me e non mi hanno fatto pesare questo, mi hanno trattata subito come una di loro presentandomi ai loro amici.

« A che pensi? » Mi chiede curioso quando la nostra ordinazione viene servita.

« A quando tutto ha avuto inizio, a quando mi sono permessa di ricominciare da zero in un'altra città » Dico addentando il toast alla marmellata.

« Perché volevi ricominciare da zero? Qualcuno ti ha fatto soffrire? »

« Alcune persone ma non mi va di parlarne adesso Ryan.. Forse un giorno te lo racconterò » Sorrido.

« Certo » Sorride. « Quanti anni hai? »

« Venti e tu? » Domando.

« Ventitré » Sorride.

« E sei di qui? »

« Sono originario di San Diego però vivo qui da quando avevo tre anni quindi mi definisco di San Francisco » Ridiamo.

« Che bella San Diego » Confesso.

« Non l'hai mai visitata? » Mi domanda curioso.

« No mai » Sorrido.

« Allora ti ci devo portare » Sorride.

« Ci conto, forse a Giugno perché solo allora tornerò qui »

« E prima no? »

« Beh no Ryan, io a Napoli ho una mia vita, lavoro e studio contemporaneamente quindi non ho il tempo materiale per una vacanza » Confesso.

« E come mai ora sei qui? »

« Ho il matrimonio di mia madre ma posso stare un mese solo perché il locale dove lavoro starà chiuso per ferie, altrimenti non stavo qui con te adesso »

« Quando dovevi venire? »

« Per Natale, il ventiquattro e sarei partita il ventisei »

« Meglio così allora, abbiamo un mese di tempo per conoscerci meglio » Mi fa l'occhiolino e terminiamo la nostra colazione.

« Esatto » Gli sorrido.

« Ci facciamo una passeggiata al mare ora? » Mi chiede dolcemente.

« No dai, fa freddissimo in riva al mare. Perché non andiamo in centro? » Domando.

« Perfetto » Paga il conto e ci dirigiamo al centro commerciale dove passeggiamo come una coppia di amici che si conosce da tempo, ogni tanto mi fa qualche battutina sul volermi mostrare la sua città ma del resto, la giornata passa tranquillamente senza intoppi.

E ora?
Cosa potrebbe mai accadere?
#francesca❤️

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