Capitolo 5
- Si sta svegliando.-
- Perfetto.-
- Hey.-
Jack non aveva ancora realizzato dove si trovava.
Quando capì la situazione si rialzò immediatamente dal letto.
- Fermo.- Disse il dottore.
- Cosa ci faccio qua?- Chiese Jack spaventato guardandosi la gamba ingessata.
- Il ragazzo che ti ha portato qua ha lasciato i tuoi effetti personali accanto al comodino.-
Jack si girò e vide il suo skateboard e la sua chitarra.
- Daniel dove è?-
- Ecco... Il ragazzo ha detto che ti sei confuso e spaventandoti sei indietreggiato facendo cadere lo scaffale addosso a te.-
Il ricciolo scoppiò a ridere.
- Sono davvero stupido. Mi sono pure rotto una gamba per questo.-
Jack sghignazzava.
- Aspetta... ma... Allora non era Daniel.- Disse smettendo di ridere.
- Mi dispiace, vuole che le chiamiamo qualche familiare per far sapere la sua condizione?- Chiese il dottore.
- Familiari...?-
- Per questo sabato non posso, devo andare a sciare con la mia famiglia.-
- Nessun problema Corbyn, va bene, alla fine è da un po' che non vediamo le nostre famiglie, che dite se facciamo settimana prossima?- Asserì Daniel.
- Perfetto così posso stare due giorni con Esther e Svea.- Approvò Jonah.
- Anche io.-
- Caspita, vuol dire che mi tocca fare shopping con Isla...- Disse Jack scherzando.
- Ti tocca! -
Risero tutti.
- Avere solo sorelle significa fare shopping.-
- Mi scusi, riesce a sentirmi?-
- Oh, no non chiami nessuno.-
- Perfetto, potrà andarsene già oggi pomeriggio.- Disse il dottore andandosene dalla stanza.
- Veloce! In sala operatoria!-
- Scusami, perdonami, io... Non... scusami.-
Gli infermieri correvano lungo il corridoio trascinando la barella.
- Aiutatemi! C'è una fuori uscita di sangue!- Gridavano.
- Jonah, cosa succederà?-
Nessuna risposta.
Si sentiva la macchina della sala squillare, I battiti del cuore aumentavano.
- Cosa ho fatto?-
- Basta!- Urlò Jack.
Una dottoressa aprì la porta.
- Si sente bene signore?-
- Mi scusi, sto bene.- Disse lui.
- Per caso ha della carta e una penna?-
La signora rimase come incantata.
- ... Sì certo... Te le porto.- Disse socchiudendo la porta.
- Ecco a te, ti serve altro?-
- No, grazie può andare.-
Jack prese foglio e penna.
Caro Zach,
Come stai? Ho cercato di scriverti prima ma... ecco...
Comunque, perdonami per aver cancellato il tuo numero e tutti quelli degli altri, perdonami per non essermi mai fatto vivo, ma soprattutto perdonami per quello che ho fatto quella sera...
Non posso vivere in pace senza sapere come sta.
Cosa è successo dopo l'intervento?
Sta bene? È... È.... È vivo?
Zach, tu sei sempre stato il mio migliore amico, spero che hai capito il motivo per cui me ne sono andato, per cui non vi ho voluto contattare, per cui non vi ho dato un ultimo saluto.
Sono molto dispiaciuto, voglio solo sapere che state tutti bene.
Io sto bene... O almeno.
Ieri pensavo di aver visto Daniel, ma non era lui, ed adesso sono in ospedale...
Non preoccupatevi per me, piuttosto, come stai passando le giornate?
Lo so che sembrerà una domanda stupida, ma voglio dimenticarmi del accaduto, d'altra parte, non posso fare a meno di voi, e il passato continuerà a perseguitarmi... perseguitarci.
Non sono mai stato capace di scrivere una lettera...
Penso che si concluda qui.
Aspetto una risposta...
Jack Robert Avery
Spazio autrice
Scusatemi perchè non ho aggiornato per molto tempo, e scusatemi per questo capitolo abbastanza brutto...
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