6.La Mente È Il Nostro Hotel,Ma Tu In Che Stanza Sei?
Sarah
Decido di non stare lì ferma imbambolata oppure farmi un giro con gli altri avendo però la testa completamente altrove, così con una scusa mi allontano dal gruppo "Ehi mi fa ancora un pò male lo stomaco, sarà per ieri, vado a prendere qualcosa e ritorno, ok?" dico sottovoce a Ginevra in modo da non far preoccupare nessuno "vuoi che ti accompagni?" mi chiede apprensiva lei "no no tranquilla non è nulla di che ancora, ma conoscendomi se trascuro la situazione magari peggiora e non mi voglio rovinare questa giornata" rispondo io accennando un sorriso "ok allora ti aspettiamo" "a dopo, grazie" mi congedo il più velocemente possibile. Le mie gambe camminano da sole per i vicoli di Ortigia mentre la mia mente si trova a rivivere i minuti passati insieme a Christian ieri sera. Raggiungo abbastanza velocemente, o almeno così mi è sembrato, l'hotel dove alloggiano i ragazzi, mi avvicino alla reception e chiedo il numero della loro stanza, "Scusi come ha detto che si chiamano gli ospiti?" "Christian e Leonardo" rispondo io veloce e la receptionist accenna una risata "si però mi servirebbero anche i cognomi signorina" oddio che imbarazzo, io i loro cognomi non li so, non ho nemmeno la minima idea di quali siano "ehm... I cognomi, ecco i loro cognomi sono..." "Ianni e Centi. Christian Ianni e Leonardo Centi" sento una voce dietro di me che completa la mia frase, anzi più che completare suggerisce di sana pianta. La sua voce, sento le guance diventare rosse in men che non si dica, come se avessi mangiato un intero peperoncino. Mi giro di scatto e lo vedo sorridere, ha indosso una tuta sportiva ed è, si tutto sudaticcio probabilmente per aver corso, ma ugualmente bellissimo. "Come mai chiedevi la mia stanza?" domanda lui incuriosito "avevo bisogno di vederti, parlarti" dico io fissando il pavimento. "la ragazza la conosco, grazie del servizio, sale un momento con me nella camera" dice Christian alla receptionist facendo un cenno con la testa in segno di gratitudine. Mi sento andare a fuoco ancor più di prima alle sue parole 'sale un momento con me nella camera...', non devo mettermi strane idee in testa però, gli devo parlare seriamente. La receptionist risponde con un "prego" accompagnato da un cenno della mano in direzione delle scale e io dico un "grazie ancora" nei suoi conforti, cercando di sdebitarmi per l' aiuto che mi ha fornito, nonostante alla fine non mi abbia detto nulla. Christian mi fa strada verso la sua camera, gira la chiave ed entriamo"wow che camera lussuosa"mi lascio sfuggire e lui ridacchia un pò "se vuoi puoi metterti a vedere la televisione, il telefono, Netflix, non so insomma mentre mi vado a lavare fa come se fossi a casa tua" mi dice lasciando trasparire una nota di... Imbarazzo? Christian Ianni in imbarazzo? Nel poco tempo che ho avuto per conoscerlo non mi sarei mai aspettata di vederlo imbarazzato "ok grazie" dico io quasi sottovoce. Va al bagno a lavarsi ma per mia... sfortuna? fortuna? Non ho idea di come definirla, mi ritrovo un bello spettacolo davanti: Christian ha lasciato, non so se appositamente, la porta accostata, una lieve folata di vento l'ha leggermente aperta e i miei occhi ricadono sullo specchio che lo ritrae mentre si spoglia, per fortuna si tratta di uno specchio dalla vita in su, altrimenti penso che sarei già svenuta o probabilmente la mia temperatura corporea si sarebbe alzata di molti gradi rispetto al normale. In molti diranno "ma non potevi dirgli di chiudere la porta che si era aperta?" ma in quel caso avrebbe capito che stavo guardando lo spiraglio lasciato aperto sin dall'inizio. Decido quindi di mettermi in una posizione della stanza completamente opposta a quella dove ero prima in modo da non riuscire ad intravedere nulla e una volta riuscita nell'intento mi dedico a guardare un episodio di una serie TV su Netflix. "Bella questa serie,l'ho finita proprio qualche giorno fa" sussulto dallo spavento, e infatti caccio un piccolo urlo e dico"mi hai fatto spaventare "mentre mi tengo il viso tra le mani per l'imbarazzo visto che è semplicemente uscito dal bagno e ha parlato, nulla di così spaventoso."scusa"dice lui con un tono a metà tra il dispiaciuto e il divertito, tolgo le mani dal viso per vedere la sua espressione e... Ok penso che qui dentro faccia un pò troppo caldo ora, lo trovo in piedi davanti a me, vestito, per modo di dire, con solo uno striminzito asciugamano bianco legato in vita, con gocce d'acqua che gli ricadono dai capelli color oro al petto abbronzato. "Io mi dovrei vestire" dice lui indicando con una mano il suo armadio, "oh si scusa è che ehm ecco stavo cioè vado in bagno nel frattempo" dico io talmente in imbarazzo da mangiarmi le parole, adesso vorrei trovarmi in una fossa a 10 metri sotto il terreno, c'è qualcuno che mi presta la pala?
Aspetto che lui mi dia il via libera per uscire dal bagno e quando arriva esco ripetendomi mentalmente le migliaia di risposte che mi ero preparata ad ogni eventuale domanda che mi avrebbe potuto fare una volta uscita da lì. I miei castelli fatti di risposte articolate, ben pensate, strutturate e con un senso compiuto cadono a pezzi quando lui dice scherzoso"Inizia l'interrogatorio signor capitano" mimando con la mano il saluto militare. Ah e adesso le domande le dovrei fare io? Non ti puoi fare un'altra doccia così ne elaboro qualcuna? Al diavolo l'imbarazzo, prendo un gran respiro e gli chiedo tutto d'un fiato "perché hai lasciato Emma?" vedo sul suo viso un'espressione delusa, come se non si aspettasse quella domanda "Sei venuta a farmi l'interrogatorio da parte delle tue amiche quindi, non sei venuta qui per parlare di ciò che è successo tra di noi ieri sera..." soltanto ora capisco che le mie parole potessero essere interpretate in quel modo "no assolutamente, non sono venuta qui per conto di nessuno, anzi le ragazze sanno che sono a casa con il mal di stomaco a causa dell'alcol bevuto ieri sera. Il senso con cui ti ho posto la mia domanda era un altro, ma ho capito di essermi espressa male: hai lasciato Emma per il bacio di ieri sera? " dico con una scintilla negli occhi soprattutto nella parte finale del mio breve discorso" Si" dice lui brevemente guardando il lenzuolo sopra il quale siamo seduti entrambi. "si e basta?" dico io ridendo un pò e cercando di incrociare il suo sguardo, che però è ancora rivolto al lenzuolo "si e basta" sussurra lui divertito, questa volta alzando la testa e facendo ciò che meno mi sarei aspettata, baciarmi.
Christian
Non resisto, quando la sento ridere, alzo lo sguardo e la bacio. La prendo alla sprovvista ma non si ritrae minimamente, anzi appena si rende conto di ciò che sta succedendo mi mette le mani dietro la nuca e mi accarezza il collo facendomi venire mille brividi, la stringo di più a me, la prendo per i fianchi alzandola un pò e me la metto a cavalcioni sulle gambe, il tutto senza staccare nemmeno un attimo le mie labbra dalle sue. Sono forse 15-20 minuti che andiamo avanti così e nessuno dei due ha la minima intenzione si smettere, è come una droga, che una volta che ne hai assaggiata un pò ne vuoi sempre di più, ecco, noi siamo una droga reciproca, le nostre labbra sembra siano state modellate per combaciare perfettamente le une con le altre. Starei così all'infinito ma decido di proporle un'idea che mi è appena venuta "ehi ti va di andare a fare un giro?" dico io staccandola solo di qualche centimetro da me. Vedo la sua espressione smarrita quando la 'allontano', visto che non era questa la mia intenzione, ma vedo che si rilassa subito appena parlo "certo che mi andrebbe ma correremmo il rischio di incontrare il nostro gruppo in giro per Ortigia" dice lei non staccando i suoi occhioni azzurri dai miei "e chi l'ha detto che il giro ce lo facciamo qui ad Ortigia?" chiedo io con un espressione beffarda "ehm il fatto che siamo entrambi senza un mezzo proprio e un taxi per farci un giro arriverebbe a costare un rene a testa?" dice lei ridendo, fisso il suo meraviglioso sorriso e le do un bacio a stampo non riuscendo a resistere. "Oppure tu sei venuta senza mezzi e io in moto quindi ho un veicolo, proprio per due persone, parcheggiato a mezzo km da qui?" dico sorridendo "davvero? Tu guidi la moto? E ce l'hai qui vicino? E mi faresti fare un giro?" Dice lei affascinata dal fattore moto "Si" rispondo brevemente io mantenendo con lei il contatto visivo.
#spazioautrice
Vi è piaciuto questo capitolo? 😍 A me particolarmente. Ho messo una piccolissima citazione da un film, vediamo se qualcuno di voi riesce a coglierla😉. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti ❤️
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