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16. Camilla, la foca monaca, può pure andare in.. in Alaska!

Nel momento in cui la sua mano si poggia alla mia, il freddo che mi possedeva lascia spazio ad un calore enorme. Nonostante io sia brilla mi rendo conto della situazione in cui mi trovo e so per certo che domattina mi sveglierò non ricordando più nulla, magari con qualche immagine sfocata in mente na piena di domande e paranoie, forse strambe.
Giro la testa verso di lui e lo guardo sorridendo in modo strano, forse troppo e lui sospira pesantemente. Quando finalmente sta per aprire bocca lo interrompo mettendogli l'intera mano libera sulla faccia, esagerando a causa dell'alcool ormai in circolo; <Sai, tu mi piaci tanto. Ma sono molto in confusione. La vigilia di Natale mi sono trovata fuori casa il mio vecchio migliore amico con cui ho 'litigato' -mimo le virgolette con le mani usando una vocina da bambina e ridendo- abbiamo parlato e poi le nostre labbra hanno fatto smack smack> tolgo la mano dal contatto con lui ed inizio a farla scontrare con l'altra mimando un bacio.
<Però lui non mi piace, mi piaci tu ma> vengo interrotta da qualcuno che si siede affianco a me e mi avvolge le spalle con il braccio, giro la testa spaventata ma tranquillizzandomi immediatamente alla vista di Lorenzo.
<Elena, che ci fai qui?> titubante passa lo sguardo da me a Riccardo <e tu chi sei?> si sofferma sul ragazzo che si trova al mio fianco ed io perdo un battito alzandomi all'istante e mettendomi in una posizione strana che mi permette però di vedere entrambi.
<Ops> porto le mani alla bocca <mi sa che ho fatto una cavolata> inciampo addosso a Riccardo e le nostre facce sono talmente vicine che riesco a percepire il suo respiro nella mia pelle e inizio a ridacchiare in modo alquanto inquietate secondo il mio parere.

Sposto i piccoli ciuffetti che gli erano ricaduti sulla fronte e inizio a parlare senza sosta, nonostante ci sia Lorenzo a bocca aperta che guarda questa strana scena che solo nei film si può vedere <quanto sei bello?!> urlo all'improvviso facendo spaventare i due.

Nonostante l'alcool abbia già fatto effetto, le emozioni che provo stando vicino a questo ragazzo che è praticamente uno sconosciuto, sono talmente grandi e complesse che sto iniziando a considerare il fatto di essermi innamorata di lui.
Reprimo tutto, in questo stato non sono in grado di formulare teorie così complesse ma non riesco a chiudere la mia bocca <sai, credo che mi sto innamorando di te> sospiro pesantemente e cingo il suo collo con le mie braccia.

Riccardo mi guarda ed avvicinandosi, finalmente gli permetto di spiccare parola <è molto complicata la situazione in cui mi trovo, a causa di vari problemi non ho la possibilità di esprimere i miei sentimenti come vorrei fare; Camilla è un'amica di famiglia e-> lo blocco immediatamente e mi alzo.

<Camilla, la foca monaca, può pure andare in.. in Alaska!> esclamo iniziando a barcollare a destra e a sinistra facendo agire Riccardo che si alza mettendomi una mano sulla nuca ed una sulla schiena giusto in tempo per non farmi cadere, e ridendo leggermente a causa della mia affermazione detta poco prima.

<Che goffa che sei> faccio la finta offesa e lui ricomincia a parlare <Tu non mi piaci, non so cosa mi fai. -mi ha appena detto che non gli piaccio, sapevo di non avere possibilità- Siamo due perfetti estranei eppure io ti ho sempre in mente, da quando le nostre pelli si sono scontrate la prima volta, per un casuale sbaglio, buon anno piccola, sarà il nostro anno, non so in che modo ma c'è la faremo> lo guardo sbalordita, sobbalzando per la sua dolce frase appena detta ed inizio a palpargli la faccia in modo strano, causandogli un brivido che riesco a notare. Inizio a spruzzare felicità da tutti i pori e saltello leggermente staccandomi da lui per poi riavvicinare i nostri corpi in un abbraccio stretto.
<Ma -mi fermo a guardarlo e continuo a toccargli la faccia- sei reale?> una lacrima mi riga la guancia, credo che l'alcool mi stia causando diverse allucinazioni, non posso credere sia vero tutto questo e se lo fosse non ci credo me lo stia dicendo mentre sono in questo stato, non mi ricorderò nulla domani.

Inclina leggermente la testa ed annuisce facendo così uscire dalla mia bocca un piccolo gridolino di felicità, seguito da diverse parole senza senso.
<Vieni con me!> urlo infine prendendolo poi per mano e strascinandolo non so dove, ma di sicuro non dentro alla palestra dove si svolge la festa; tutto questo avviene sotto lo sguardo stupefatto di Lorenzo che all'udire quella frase e forse all'idea di quello che io possa fare in questo stato, si intromette staccandomi da Riccardo e mettendosi tra me e lui.
<No -urlo- voglio Riccardo!> piagnucolo cercando di spostare Lorenzo, ma tutto lo sforzo risulta invano.
<Tu non vai da nessuna parte con lui -sputa il ragazzo, che in questo momento non so se sia geloso o solo prudente- tu stalle distante, oppure dovrai vedertela con me e quello che hai detto, sognalo> in questo momento mi fa paura e quello che faccio è allontanarmi da lui in modo rapido.

Riccardo lo raggiunge bloccandolo per una spalla evitandogli di seguirmi, Lorenzo si gira inspirando pesantemente e scagliandosi su di lui.
Cadono entrambi e Lorenzo inizia a tirargli diversi pugni in faccia mentre Riccardo cerca di schivarli ma invano, dopo poco quest'ultimo riesce a capovolgere la situazione dandogli qualche colpo, alzandosi e andando poi verso la palestra parecchio incazzato e con il labbro sanguinante.

<Cosa gli hai fatto?!> urla stupefatta quell'oca di Camilla, che soccorre Riccardo portandolo dentro e lanciandomi uno sguardo molto, forse troppo cattivo.

Dopo poco si alza anche Lorenzo e fa per raggiungermi ma lo blocco <non toccarmi! E non avvicinarti, mai più> inizio a piangere e non riesco più a capire le mie azioni.

***

Un gelido soffio di vento mi arriva alla schiena facendomi trasalire; stringo la soffice coperta che mi ricopre aprendo gli occhi e puntandoli sul candido soffitto della mia camera, non so come ci sia arrivata, non ricordo nulla di ieri sera. Un forte colpo di mal di testa mi colpisce obbligandomi a sedermi portandomi le mani alla testa dal dolore, indosso una maglietta larga bianca, che noto non essere mia ed inizio a preoccuparmi ma interrompo questi miei pensieri a causa di un conato di vomito che si fa sentire facendomi alzare dal letto per andare al bagno; un paio di scarpe all'angolo della porta attirano la mia attenzione ma al momento non riesco a pensare a quello e corro più velocemente possibile verso il bagno chinandomi di fianco al water, non riuscendo più a trattenermi e svuotandomi da tutto il cibo mangiato il giorno prima, ma nel mentre qualcuno prende i miei capelli reggendoli, in modo tale da non sporcarli.
<Elena, tutto bene?> Chiede la persona che mi sta aiutando in questo momento alquanto imbarazzante e disgustoso, ed è impossibile non riconoscere a chi appartiene questa voce.
Mi giro verso Lorenzo <cosa ci fai qui? Che è successo ieri sera? E perché hai un livido vicino al labbro?> mi massaggio un po' la testa e lo guardo con fare interrogativo e un po' confusa dopo tutte le domande fatte, sciacquandomi poi la bocca e trasportandolo poi, verso la mia camera.
<Beh vedi, quel ragazzo col cappello, quello un po' strambo ci ha provato un po' -lo vedo abbastanza nervoso- e mi ha picchiato quando.. quando ho provato a portarti a casa> non riesco a capire quello che sta dicendo e non ci credo al fatto che Riccardo l'abbia picchiato, è una persona innocua da quel che vedo e non farebbe male ad una mosca, o almeno è quello che credo.

Una frase mi torna in mente.

Sarà il nostro anno, non so in che modo ma c'è la faremo.

Sto zitta e faccio finta di nulla, non so se fidarmi di Lorenzo o meno ma credo dovrò andare con calma e magari chiedergli qualcosa in più riguardo a ieri sera; prima di questo prendo il telefono e lo accendo, trovando molte, forse troppe, chiamate di Emma seguite da diversi messaggi ed altri da Giorgia e da tutte le ragazze della mia compagnia, che annunciano la loro preoccupazione a causa della mia scomparsa.

<Ma cosa avrebbe fatto Riccardo?> chiedo dubbiosa.
<Ha provato a baciarti e portarti via con lui> si gratta la nuca e non mi pare possibile questa cosa, ma decido di lasciar stare questa cosa non appena dalle sue labbra sento pronunciare una frase che mi lascia con qualche punto interrogativo in testa <Ricordi quel che mi hai detto?> riesco a riconoscere un bagliore nei suoi occhi, inizio a scervellarmi cercando di ricordare quel che posso aver detto.

Sai, credo che mi sto innamorando di te.

Questa frase mi balena nella testa e non riesco a fare a meno di aprire la bocca stupita da questo; è surreale io l'abbia detto ma pensandoci, qualche strana emozione si sta accendendo dentro di me.

<Non lo so> rispondo con tutta sincerità guardandolo.
<E se io, in questo momento -si avvicina leggermente- facessi questo?> sussurra queste ultime parole facendo unire le nostre labbra; all'inizio la mia reazione è strana, non riesco a capire cosa io voglia e cosa io prova, non so se seguire il cuore o la testa; ma alla fine cedo e lascio vincere i pensieri, forse influenzata da qualche bugia nascosta.

Spazio autrice
eieieiei! Sono tornata, scusatemi per la 'lunga assenza' (una settimana) ma essendo stata all'estero non ho avuto modo di scrivere. Volevo ringraziarvi tantissimo dei traguardi che stiamo raggiungendo assieme, il numero di letture sta aumentando giorno dopo giorno ed io sono elettrizzata sempre più da questo!!❣️
Grazie mille a tutti per il supporto e i consigli!
Ma, ricapitolando, cosa ne pensate della scelta di Elena? Cosa pensate di Lorenzo? Cosa pensate di Riccardo? Come pensate che si concluderà questa strana situazione in cui si trova con Lorenzo?

Tani kiss,
Asia💗

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